15 Giugno
Immigrazione. Il problema è a terra, non in mare
Conte a Parigi incontra Macron. Proposta italiana: creare hotspot in Libia e nei paesi sahariani per contrastare in Africa il traffico di clandestini. Terremoto politico in America, Trump: l'Fbi complottava contro la mia elezione.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è a colazione con Emmanuel Macron a Parigi. Secondo fonti del governo citate dall'Ansa il premier italiano proporrà al Presidente francese "l'istituzione di hotspot nei Paesi africani d'origine - non solo la Libia ma anche quelli sahariani, come il Niger - per chiudere la rotta verso il Mediterraneo tutelando, al tempo stesso, le vite dei migranti. La proposta, spiegano le stesse fonti, è per un'attuazione nel breve periodo in vista di una riforma che l'Italia vuole radicale, del regolamento di Dublino". Una misura temporanea per fronteggiare il periodo estivo che si annuncia difficile visti i primi sbarchi di immigrati sulle coste italiane degli ultimi giorni.
In Italia il ministro dell'Interno Matteo Salvini continua a polarizzare l'attenzione, il tema dell'immigrazione è il centro dell'agenda europea, mentre si avvicina il vertice dei capi di Stato europei di fine giugno. In Germania il governo Merkel rischia la crisi per il dissidio tra Cdu e Csu sui respingimenti al confine. La stampa tedesca, inglese e francese ne parla in prima pagina, sulle prime pagine dei presunti grandi giornali italiani è buio fitto. Cominciamo il nostro viaggio dalla Germania dove la tensione nell'Unione che sostiene Angela Merkel è altissima.
01
Germania. Merkel, crisi e fake news
Mattinata caotica a Berlino. A un certo punto s'è diffusa la notizia di una rottura dell'Unione, l'alleanza tra Cdu e Csu che sostiene Angela Merkel. Lanciata dai media online, è finita in pochi minuti sulle radio e gli altri media. Corto circuito dell'informazione causato da iper-velocità e mancanza di controllo delle fonti.
Tutto nasce da un account Twitter che racconta di un messaggio via email mandato da Volker Bouffier, un importante membro della Cdu, ai colleghi di partito che dà la "notizia" della rottura dell'alleanza con la Csu. Dichiarazioni ufficiali, zero. Ma tanto è bastato a un gran numero di...
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è a colazione con Emmanuel Macron a Parigi. Secondo fonti del governo citate dall'Ansa il premier italiano proporrà al Presidente francese "l'istituzione di hotspot nei Paesi africani d'origine - non solo la Libia ma anche quelli sahariani, come il Niger - per chiudere la rotta verso il Mediterraneo tutelando, al tempo stesso, le vite dei migranti. La proposta, spiegano le stesse fonti, è per un'attuazione nel breve periodo in vista di una riforma che l'Italia vuole radicale, del regolamento di Dublino". Una misura temporanea per fronteggiare il periodo estivo che si annuncia difficile visti i primi sbarchi di immigrati sulle coste italiane degli ultimi giorni.
In Italia il ministro dell'Interno Matteo Salvini continua a polarizzare l'attenzione, il tema dell'immigrazione è il centro dell'agenda europea, mentre si avvicina il vertice dei capi di Stato europei di fine giugno. In Germania il governo Merkel rischia la crisi per il dissidio tra Cdu e Csu sui respingimenti al confine. La stampa tedesca, inglese e francese ne parla in prima pagina, sulle prime pagine dei presunti grandi giornali italiani è buio fitto. Cominciamo il nostro viaggio dalla Germania dove la tensione nell'Unione che sostiene Angela Merkel è altissima.
01
Germania. Merkel, crisi e fake news
Mattinata caotica a Berlino. A un certo punto s'è diffusa la notizia di una rottura dell'Unione, l'alleanza tra Cdu e Csu che sostiene Angela Merkel. Lanciata dai media online, è finita in pochi minuti sulle radio e gli altri media. Corto circuito dell'informazione causato da iper-velocità e mancanza di controllo delle fonti.
Tutto nasce da un account Twitter che racconta di un messaggio via email mandato da Volker Bouffier, un importante membro della Cdu, ai colleghi di partito che dà la "notizia" della rottura dell'alleanza con la Csu. Dichiarazioni ufficiali, zero. Ma tanto è bastato a un gran numero di media blasonati per rilanciare il fatto. Nel frattempo, durante una conferenza stampa a Berlino viene chiesto a Steffen Seibert, portavoce di Angela Merkel, di dare una conferma o una smentita, Seibert risponde che "bisogna verificare la fonte". La risposta al di là dell'episodio, svela che nel giro stretto della Merkel c'è una grande incertezza su quali siano gli orientamenti degli alleati bavaresi della Csu sul futuro del governo.
Il fatto in realtà è un non-fatto più che strafatto, cioè una falsa notizia che secondo la Bild è stata diffusa dal giornale satirico Titanic. Epic fail del mainstream e un'altra lezione per il giornalismo: meglio arrivare secondi con una notizia corretta che primi con una notizia falsa.
02
La paura del crash in Baviera
Per la serie notizie vere, la situazione a Berlino è la seguente: il braccio di ferro con la Csu è serio, il partito della Baviera teme un forte arretramento alle elezioni del Land che si terranno il prossimo 18 ottobre. Nelle elezioni del 2013 la Csu prese il 47.7 per cento dei voti, l'ultimo sondaggio pubblicato da Civey:
Il partito in ascesa è Afd, la destra tedesca che vede la possibilità concreta di strappare il secondo posto ai socialdemocratici della Spd. Il master plan sull'immigrazione presentato dal ministro dell'Interno Horst Seehofer è ideato per "coprire" lo spazio politico a destra e evitare l'ascesa di Afd.
Merkel chiede che la misura rafforzata dei respingimenti al confine tedesco sia concertata con gli altri paesi europei, la Csu sostiene che non c'è bisogno di un passaggio a Bruxelles. Siamo in un ginepraio giuridico che cresce tra la legge federale della Germania e il diritto europeo, mentre il clima politico si sta arroventando. Sintesi: la crisi del governo c'è, la sua caduta no.
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L'Europa ha problemi di armonizzazione, la governance dell'Unione e il diritto degli Stati a darsi regole proprie sono in rotta di collisione. Tutto poteva ricomporsi in uno scenario di pax globale, ma oltre al grande tema dell'immigrazione, là fuori c'è la guerra del container. La Casa Bianca ha annunciato il varo di dazi per 50 miliardi di dollari sulla Cina, l'Italia ha annunciato di non voler ratificare il trattato di libero scambio (CETA) con il Canada. Qual è la differenza? Che l'Italia non è l'America. Lorenzo Castellani spiega il sopra e il sotto di questa decisione. Prima di prenderla, occorrerebbe avere una visione sul commercio e l'industria dell'Italia nel mondo. Non tutto ciò che è globalizzazione è buono, ma il protezionismo non è la risposta obbligata, soprattutto se non si hanno le dimensioni e la forza per far valere in futuro la propria posizione.
03
Governo, protezionismo e libero scambio
di Lorenzo Castellani
In questa settimana caratterizzata dalla tensione con la Francia sull'immigrazione è passata in secondo piano una importante decisione governativa sul piano della politica commerciale italiana ossia la volontà di non ratificare il CETA, l'accordo di libero scambio tra Paesi dell'Unione Europea ed il Canada. C'è da premettere che la scelta è in coerenza con l'accordo di governo e che l'Italia sembra essersi adeguata al trend mondiale volto a recintare i mercati attraverso politiche protezioniste. Il modello da seguire è l'America di Donald Trump che nei prossimi giorni potrebbe annunciare un ulteriore inasprimenti dei dazi sulle esportazioni cinesi. Tuttavia, viene da chiedersi se, per un paese come il nostro, abbia davvero senso sposare posizioni di chiusura sul libero scambio. Non siamo gli Stati Uniti, non abbiamo la loro potenza geopolitica né un mercato interno forte né deficit nella bilancia commerciale. Continua a leggere l'articolo su List.
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Dalla guerra globale del commercio al conflitto locale dell'appalto è questione di un attimo. La storia dell'indagine sul nuovo stadio della Roma ci fa ripiombare in un clima che negli ultimi 25 anni ha distrutto la politica.
04
Stadio Frankenstein
Stadio e Governo Frankenstein. Gli arresti legati alla progettazione dello stadio della Roma sono un problema del Campidoglio e del Movimento 5Stelle, la pubblicazione di verbali e intercettazioni conferma che i garantisti di ieri diventano giustizialisti oggi, che i giustizialisti di ieri vorrebbero garantismo oggi e che le procure sono ieri e oggi un colabrodo a fini politici. È in corso una manovra per tentare di indebolire il Governo Frankenstein anche sul lato della Lega, cosa che a leggere i contenuti dell'indagine per ora fa il rumore di una pistola ad acqua. Ricordiamo che il Comune di Roma è parte lesa, il sindaco Raggi andrà oggi in procura dove sarà ascoltata come testimone. Tra gli indagati c'è anche Giovanni Malagò, Presidente del Coni. Malagò si dichiara estraneo ai fatti contestati. Secondo i magistrati il Coni avrebbe agevolato il gruppo Parnasi sul progetto del parcheggio dello stadio. E in cambio il fidanzato della figlia di Malagò avrebbe avuto un trasferimento da Milano a Roma nelle strutture del gruppo. Malagò a Repubblica dice: "Questa cosa qui non esiste, non è mai esistita". Siamo alle solite, film già visto: verbali, intercettazioni, spezzoni d'inchiesta che volano come frammenti di bombe in giro per la Capitale. Brutto clima, giustizia sommaria, giro di giostra tra procure e media, lotta politica tribale.
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Questa lotta primitiva d'Italia viene vista come un balsamo dalle élite che in questi decenni di anti-tutto sono riuscite sempre a conservare la posizione e guadagnare di più. Sono culturalmente contro l'Italia e sognano il suo commissariamento perché una politica debole - qualunque essa sia - non disturba la loro immutabile presenza. Marco Gervasoni, uno studioso che conosce il dritto e il rovescio del paese, ci offre un ritratto prezioso di questa élite, della sua genesi e della sua presa del potere.
05
Le élite d'Italia che non amano l’Italia
di Marco Gervasoni
Le vicende che hanno preceduto la formazione del governo Conte, l’affare dell’Aquarius e il successivo, inedito (per violenza), scontro diplomatico con la Francia, hanno reso evidente ciò che molti sapevano: le élite globaliste e gli intellettuali non amano, anzi detestano, l’Italia. Di fronte agli attacchi della stampa e di leader politici stranieri, televisioni pubbliche e private, tutti i giornali mainstream, che della élite in teoria sono la voce, e una larga schiera di quelli che negli Usa si chiamano intellettuali pubblici, si sono ampiamente schierati… contro l’Italia. Vecchia storia, si dirà: l’Italia del Rinascimento che chiama gli eserciti stranieri per sconfiggere lo stato vicino rivale, l’intellettuale italiano nato come cortigiano e quindi più legato al Principe (anche straniero) che al popolo, il debole senso di appartenenza nazionale. Sì, tutto vero. Ma non basta. Anche perché, se questi caratteri originari fossero stati davvero così determinanti non avremmo avuto, per dire, il Risorgimento, la vittoria nella Grande guerra, la stessa Resistenza, che furono guidati da élite e in cui gli intellettuali ebbero un ruolo di primo piano nella difesa della loro nazione. Deve essere successo qualche cosa dopo. Continua a leggere l'articolo su List.
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L'affresco di Marco Gervasoni non è un quadro circoscritto all'Italia, incastona perfettamente la nostra storia con quella dello sviluppo della mondializzazione delle classi dirigenti. Per sapere, per capire, il titolare consiglia vivamente la lettura dell'ultimo libro di Roberto Calasso, L'innominabile attuale, da incrociare con le pagine del libro di Giovanni Orsina, La democrazia del narcisismo.
Le notizie pulsano, il locale s'intreccia con il globale perché il mondo è diventato caldo, piatto e affollato (Thomas Friedman) Abbiamo novità dalla Russia.
06
Mosca: notizie false sui rapporti con la Lega
Il mondo è piccolo. Lancio dell'Ansa: "Mosca definisce "false" le notizie sui "rapporti" fra le autorità russe e la Lega. Lo dice la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. "Vorrei far notare che questo tema è stato lanciato da forze esterne alla penisola italiana, per la precisione dai finanziari americani come George Soros, da tempo associati a scandali e provocazioni internazionali". L'obiettivo di questo fake era far paura all'Europa, minare i rapporti amichevoli fra Italia e Russia e gettare ombra sul nuovo governo italiano". Il passaggio è significativo perché l'arrivo della Lega al governo - toh, che coincidenza - ha alimentato di nuovo notizie prive di riscontri su conti, passaggi di denaro dall'Italia e dall'estero. Stamattina Matteo Salvini ha reagito così: "Stanno cercando conti correnti in giro per l'Europa che non esistono, perquisiscono banche nelle quali non abbiamo niente. Spero la chiudano in fretta, siamo assolutamente tranquilli e spero anche che il Governo riesca a dare tempi più certi per la giustizia".
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Impaginata la Russia, dobbiamo obbligatoriamente fare un salto in America. Succedono cose notevoli. E confermano che Trump non aveva tutti i torti quando parlava di un complotto contro la sua Presidenza.
07
Giuliani: sospendere Mueller e arrestare l'agente Fbi
Il rapporto alla nitroglicerina del Dipartimento della Giustizia americana sulla gestione dell'email-gate di Hillary Clinton da parte dell'Fbi ha scatenato la reazione di Trump: "I dirigenti dell'Fbi stavano complottando contro la mia elezione". Crac.
Rudy Giuliani, l'avvocato del Presidente nel Russiagate, ha chiesto la sospensione del procuratore speciale Robert Mueller e l'arresto di Peter Strzok, l'agente Fbi che scambiò con Lisa Page - anche lei funzionaria del Bureau, nonchè sua amante - messaggi sms contro Trump. Che carini.
L'indagine sull'Fbi evidenzia fatti di estrema gravità, un pregiudizio morale degli agenti Fbi contro Trump, una gestione a dir poco disinvolta dell'inchiesta su Hillary da parte del capo dell'Fbi James Comey. Per ora, basta questo scambio di sms tra Strzok e Page. Scrive l'agente Page, cercando rassicurazione: "Non diventerà mai presidente, giusto? Giusto?". Risponde l'agente Strzok, premuroso: "No. No, non ce la farà. Lo fermeremo". Non l'hanno fermato. E il caso Fbi è più aperto che mai. L'indagine di Mueller sul Russiagate vacilla. List pubblicherà un approfondimento. Stiamo leggendo il report, sono 500 pagine più gli allegati. Facciamo letture interessanti. Forse troppo.
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6. Promozioni
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7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
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forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.