9 Luglio

Immigrazione. Salvini punta sulla Tunisia

Nota politica. I prossimi due mesi saranno una prova di tenuta per il ministro dell'Interno (e il governo). La Libia è nel caos della guerra civile e non è un porto sicuro, il leader della Lega scrivi a Tunisi per rafforzare la cooperazione

Che succede? Il Parlamento si sta preparando ad andare in vacanza, in aula non succede quasi nulla e al governo, se si escludono le copiose dichiarazioni e liti quotidiane, succede poco. I fatti che contano sono altrove. Naturalmente il dibattito italiano va registrato e decrittato ogni giorno perché mostra le tracce del futuro, cosa accadrà o, meglio, potrebbe accadere. 

Nel governo Salvini gioca a tutto campo, una conseguenza logica del risultato del voto europeo. È il leader del primo partito italiano, fa il vicepremier e il ministro dell'Interno, dovrebbe forse occuparsi solo delle materie del Viminale? I meccanismi del potere sono automatici: se un politico acquista forza e consenso, egli tenderà naturalmente a espandere la sua influenza. Nel caso di Salvini, inoltre, l'anomalia non è lui - che ha la sua fonte di legittimazione nell'elettorato - ma il premier Conte che è un cooptato nella politica via Movimento Cinque Stelle. 

Conte non rivendica spazi per se stesso, è evidente, la sua nota che dice a Salvini che la manovra si decide a Palazzo Chigi (siamo all'ovvio dei popoli spacciato per rivelazione istituzionale) è solo un modo per segnalare alla Lega che il premier è pentastellato e finché non si vota il primo partito per seggi in Parlamento e nel governo è il Movimento. La nota viene dalla pancia rumoreggiante dei Cinque Stelle e da Luigi Di Maio che non riesce - e neppure può - a contenere Salvini. Il quale gioca a capitalizzare il consenso, spiazzare l'avversario, mettere fieno in cascina e poi si vedrà. 

Il vertice sulla nuova autonomia regionale è andato come previsto: i Cinque Stelle giocano a tenere la palla in mezzo al campo, la Lega applica principi zen alla  politica e per ora "tiene pazienza". Ieri altro rinvio. Finché il caldo picchia, nessuno strapperà l'ombrellone per andare al voto,...


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