16 Marzo

Immigrazioni e disintegrazioni. Imperi e destino

Biblioteca della Cittadella. L'Europa dopo l'Unione, la crisi migratoria senza retorica, a spasso per l'Italia Longobarda, l'Eurasia costruita dalla Cina, una salvezza (forse) che sarà ancora americana. Un viaggio di Marco Gervasoni nel disordine mondiale

di Marco Gervasoni

E se continuassimo a parlare, senza rendercene conto, di qualcosa che in realtà è già morto? La Ue, ma forse la stessa Europa. I due termini vengono spesso confusi tra loro, cosicché il disastro della prima sembra far rovinare anche la seconda: ad esempio, non è mai stata, dal XVIII secolo in poi, più rinsecchita una «cultura europea» come oggi, quando è tutto un parlare di Europa. Di fatto, quando Ivan Krastev, politologo bulgaro attivo nell’Institut für die Wissenschaften vom Menschen di Vienna parla di disintegrazione dell’Europa (il sottotitolo del suo libro, Gli ultimi giorni dell’Unione: sulla disintegrazione europea,  Luiss University Press, 16 euro, 133 pagine) è alla Ue che si riferisce.

Il testo, che nell’originale inglese, uscito nel 2017, recava il titolo "After Europe" e traduceva meglio il pensiero dell’autore, lo raccomandiamo per la capacità di spiegare come pochi altri il malessere dei paesi dell’ex est Europa: perché nella loro storia recente hanno vissuto almeno due disintegrazioni di Imperi, l’asburgico e il sovietico, e sono sensibili alle ingerenze e alle disfunzioni del terzo, la Ue. Krastev è da leggere poi perché come pochi ha colto il momento di passaggio costituito dalla crisi dei migranti del 2015: l’11 settembre dell’Europa (cioè della Ue). Indietro non si torna rispetto agli effetti deleteri del Wir schaffen das merkeliano. 

Sempre che di 11 settembre del genere non ne arrivino altri. In questi giorni l’Algeria è in fibrillazione. Se il disordine dovesse tramutarsi in guerra civile, si genererebbe un effetto Siria bis per gli immigrati; ma un po’ peggiore. L’ex presidente ed ex primo ministro ceco Václav Klaus quando ha scritto con Jiří Weigl questo libretto (ora tradotto per i tipi Giubilei Regnani con il titolo Comprendere l’immigrazione, 11 euro, 100 pagine) non aveva in mente l'Algeria, ma sapeva...


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