16 Agosto
Inciuciano o ricicciano? Guida alla crisi-non-crisi
Rumors su un nuovo accordo giallo-verde: via Conte, dentro Di Maio. Tutti smentiscono, troppi ci credono. Zingaretti: niente governi pasticciati, ci prepariamo al voto. In Borsa è di nuovo Bonanza. Trump vuole comprare la Groenlandia e l'idea non è nuova
Che succede? Il Ferragosto è passato, la crisi di governo no e tutto è letteralmente in alto mare (anche la nave Open Arms e siamo giunti alla surreale guerra dei bollettini medici sulla salute dei migranti a bordo). Si parla di voto anticipato, di governo tra Movimento Cinque Stelle e Partito democratico, di transizione e legislatura, di nuovo accordo tra Di Maio e Salvini, con il primo addirittura a fare il presidente del Consiglio. Domanda sul taccuino: inciuciano o ricicciano? La realtà è che nessuno ha sulla penna la conclusione di questa storia. Sintesi: la crisi è incasinata di brutto. Seguite il titolare di List.
01
Guida alla crisi-non-crisi
Ieri, oggi e domani sono chiacchiere, la verità comincerà a materializzarsi in aula il 20 agosto con le comunicazioni in aula di Giuseppe Conte. E attenzione: anche in quel momento non è detto che si chiarisca la situazione, siamo nella surreale crisi-senza-crisi, visto che al momento non c'è alcun atto formale che l'abbia aperta. Martedì alle 14,30 la conferenza dei capigruppo del Senato deciderà i tempi della seduta, poi vedremo che dirà Conte nell'aula di Palazzo Madama. Sarà lui a chiedere la fiducia sulle risoluzioni? O andrà al Quirinale prima del voto a dimettersi? O addirittura solo a fare uno scambio di vedute con Mattarella, in assenza di sfiducia infatti tutto è possibile. Si dimette dal Capo dello Stato? Mattarella lo terrà al suo posto, dimissionario ma non sfiduciato. Pronto all'uso per un bis. Si avviano le consultazioni e tutto è possibile. Dal nuovo "inciucio" tra Cinque Stelle e Pd a un governo giallo-verde in versione reloaded. E poi c'è sempre il voto all'orizzonte.
Tutto si basa su dichiarazioni ufficiali, spifferi e spiragli. Se andiamo a leggere in controluce le frasi di Di Maio e Salvini di queste ore, scopriamo che dietro la rottura c'è aperto ancora...
Che succede? Il Ferragosto è passato, la crisi di governo no e tutto è letteralmente in alto mare (anche la nave Open Arms e siamo giunti alla surreale guerra dei bollettini medici sulla salute dei migranti a bordo). Si parla di voto anticipato, di governo tra Movimento Cinque Stelle e Partito democratico, di transizione e legislatura, di nuovo accordo tra Di Maio e Salvini, con il primo addirittura a fare il presidente del Consiglio. Domanda sul taccuino: inciuciano o ricicciano? La realtà è che nessuno ha sulla penna la conclusione di questa storia. Sintesi: la crisi è incasinata di brutto. Seguite il titolare di List.
01
Guida alla crisi-non-crisi
Ieri, oggi e domani sono chiacchiere, la verità comincerà a materializzarsi in aula il 20 agosto con le comunicazioni in aula di Giuseppe Conte. E attenzione: anche in quel momento non è detto che si chiarisca la situazione, siamo nella surreale crisi-senza-crisi, visto che al momento non c'è alcun atto formale che l'abbia aperta. Martedì alle 14,30 la conferenza dei capigruppo del Senato deciderà i tempi della seduta, poi vedremo che dirà Conte nell'aula di Palazzo Madama. Sarà lui a chiedere la fiducia sulle risoluzioni? O andrà al Quirinale prima del voto a dimettersi? O addirittura solo a fare uno scambio di vedute con Mattarella, in assenza di sfiducia infatti tutto è possibile. Si dimette dal Capo dello Stato? Mattarella lo terrà al suo posto, dimissionario ma non sfiduciato. Pronto all'uso per un bis. Si avviano le consultazioni e tutto è possibile. Dal nuovo "inciucio" tra Cinque Stelle e Pd a un governo giallo-verde in versione reloaded. E poi c'è sempre il voto all'orizzonte.
Tutto si basa su dichiarazioni ufficiali, spifferi e spiragli. Se andiamo a leggere in controluce le frasi di Di Maio e Salvini di queste ore, scopriamo che dietro la rottura c'è aperto ancora il refolo di venticello della reunion. Oggi è rotto, domani è un'altra cosa, ancora qualche giorno è potrebbe perfino appare restaurato, come nuovo. Sono i misteri delle crisi di governo, quando la apri non sai mai dove può condurti, questa è al buio. Questo è l'aspetto più nuovo della crisi: il calcolo di Salvini - abilissimo cacciatore di consenso - non prevedeva il "tutti contro Salvini" e la spregiudicata e renzianissima mossa dell'altro Matteo, quello fiorentino, che approfittando della debolezza strutturale della segreteria di Nicola Zingaretti sta provando a fare "la stangata" al leader della Lega. Ci riuscirà? Renzi la mise a segno ai danni di Berlusconi ai tempi dell'elezione di Sergio Mattarella al Quirinale. Piazzo sul Colle il suo candidato in barba al Cavaliere, ma la mossa non gli portò bene, Silvio s'infuriò, il patto del Nazareno finì, e iniziò il declino di Renzi. Il bis stavolta potrebbe colpire il Pd che potrebbe vincere il governo con i Cinque Stelle subito e perdere la fiducia degli elettori per sempre.
Le giravolte possono stupire, ma non sono mai belle da vedere. Sono lezioni del passato che vengono regolarmente dimenticate. Poi l'elettore presenta il conto. Per questo Nicola Zingaretti ha un tocco di prudenza che altri nel suo partito non hanno (vedere alla voce Graziano Delrio) e avvisa soprattutto i compagni che si sfiammano come zolfanelli all'idea di ritornare a sentirsi appellare "ministro". Dice Zingaretti: "Solo nello sviluppo dell'eventuale crisi di Governo sotto la guida autorevole del Presidente Mattarella si potranno verificare, se esistono, le condizioni numeriche e politiche di un Governo diverso con una larga base parlamentare che nasca, non a tutti i costi per la paura delle urne, che non abbiamo, ma dalla reale possibilità di trasformare l'Italia, cambiare e rifondare l'Europa e ricostruire una speranza". Quindi, uno: il governicchio per tirare a campare non si può fare. Andiamo avanti, ancora Zingaretti: "Continuo a pensare che aprire dibattiti su Governi futuri prima che quello in carica cada sia un errore. Nasconde il dato politico di fondo: l'esperienza del governo populista è fallita. Il Pd è pronto per andare alle elezioni e proporre un'idea diversa rispetto al Paese dell'odio e in questo senso si sta organizzando". Toh, abbiamo un problema: il governo in carica non è mai caduto.
02
Luigi e Matteo ricicciano?
Separati in attesa di riunirsi? Luigi Di Maio e Matteo Salvini, distanti a Genova l'altro ieri (Foto Ansa)È proprio questa consapevolezza del non-finito che potrebbe portarli a finire (per sempre) a creare un clima di surreale nulla che si traduce perfino in un finora regolarmente smentito "proviamo rimetterci insieme". Come? Salvini ieri ha lasciato aperta la porta con un "vedremo" riferito alla fine della liason con i Cinque Stelle e Di Maio pur mettendo le uova sul tegamino ("la frittata è fatta") ha lasciato cadere un "ci vediamo martedì" denso come l'olio della frittura. Dunque restiamo come color che son sospesi e i mulinelli di rumors da spiaggia dicono che in fondo la soluzione buona per tutti ci sarebbe, perfino discussa, pesata, messa sulla bilancia del dritto e del torto: Di Maio va a fare il premier, Conte s'accomoda commissario in Europa e Salvini resta tronitruante al Viminale (con Giorgetti che va al posto di Tria) e l'appuntamento con le urne è rinviato a data da destinarsi. Stampa e Repubblica ci credono, non c'è una sola conferma, piovono le smentite. E poi? Si va di traina e si vede cosa resta impigliato nell'amo, cribbio. Quindi impiattato il menù del ricicciamo, il Pd di Zingaretti (e pure quello di Renzi che per ora salverebbe il suo controllo sui gruppi) tirerebbe un sospiro di sollievo (per poi rituffarsi nel quotidiano riazzuffarsi) e tutto va bene sul bialbero di titanio della Terza Via. Variante del gioco: la Lega propone un governo senza vicepremier, Salvini e Di Maio fanno un passo indietro (poco più che virtuale), Luigi resta al Lavoro e Matteo all'Interno, Conte fa il bis e Giorgetti va all'Economia. Tutti vissero felici e (s)contenti. Troppo? Non è mai troppo, sono cose che nel Palazzo circolano come il maestrale, dunque bisogna aprire le vele, prendere nota e lasciar decantare. Il problema appare in una figura con la pettinatura laccata e la pochette: Conte. Se si libera la poltrona del premier, si può ricicciare il governo e perfino con Di Maio premier.
Ancora qualche giorno e sapremo tutto. Nel frattempo sul taccuino del cronista c'è il Vietnam. Fase Apocalypse Now. Proviamo a fare ancora il punto nave, siamo in piena navigazione sul Mekong.
03
Le opzioni e la via maestra
Il calendario della crisi è fissato: il 20 tocca a Conte al Senato, vedremo se chiederà un voto di fiducia, se la Lega voterà una sua mozione, se il premier anticiperà tutti e andrà dimissionario da Mattarella. Se si fa sfiduciare, ha intenzione di fare altro, se si presenta dimissionario, tenta il bis a Palazzo Chigi. E attenzione appunto al pacco a sorpresa che sembra on track su Amazon: Cinque Stelle e Lega che "ricicciano" e il governo Frankenstein che resuscita cambiando qualche organo che ha subito il rigetto. E il mondo alla rovescia, l'alleanza tra pentastellati e dem dov'è finita? È sempre sul tavolo dei pokeristi, nel saloon fumante, mentre il piombo fischia e l'uomo che strimpella sui tasti espone il cartello "non sparate sul pianista". Zingaretti e Di Maio che fanno un patto, chi lo può escludere a questo punto? Nessuno, il sottosopra tra opposti che si davano dei "cialtroni" con relative carinerie sulle rispettive ribalderie (anche penali) e ora si preparano all'inciucio con relativo bacio d'inizio dell'avventura su un sidecar, luccica come una sirena immaginaria che spunta dall'acqua mentre il gommone schizza schiuma di birra Ichnusa. Sembra un sogno etilico, però ci sta, eccome se ci sta. Ma il "ricicciano" ha preso quota, certo vale come i colpi di sole sui capelli, può sparire con un energico shampoo parlamentare, lo vediamo però avanzare in cielo come una mongolfiera, all'orizzonte... Puf! Tutto il 20 agosto si schiarirà, i banchi di nebbia marina si diraderanno. Naturalmente vanno tenute d'occhio le sedute successive, quelle del 21 e 22 agosto, alla Camera e al Senato si discuterà perfino il taglio dei parlamentari, altra mano della partita a poker più strana a cui abbiamo assistito da quando incrociamo i siluri del Transatlantico di Montecitorio. Come andrà? Non lo sappiamo, abbiamo dispacci incerti da zone di guerra remote e scollegate, questo è il bello della cronaca, è sempre un altro giorno. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
Post scriptum. E il voto anticipato su binario viaggia? È là, sullo sfondo dello scenario: esce dal cilindro di Mattarella se improvvisamente gli interessi di Salvini e Zingaretti convergono. Sono gli unici a cui il voto conviene. Uno regola la partita nel suo spazio di centrodestra e va a governare senza dover fare un lavoro da bricoleur; l'altro mette a punto la sua squadra, il suo nuovo partito e riapre il cantiere della sinistra, come lucidamente ha spiegato Emanuele Macaluso in queste torride giornate politiche. Lo faranno? Sarebbe la via più seria, pulita, maestra. Abbiamo il taccuino squadernato.
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Che facciamo? È Ferragosto solo in Italia, il mondo va avanti, abbiamo una pioggia di notizie. Aprite l'ombrello.
04
Qualcuno spara. È il bazooka della Bce
Qualcuno spara. È il bazooka della Bce. Ieri il preludio, oggi qualcosa di più di un'aria accennata: a settembre la Banca centrale europea lancerà il nuovo programma di politica monetaria espansiva. Lo ha detto al Wall Street Journal il Governatore della banca centrale finlandese, Olli Rehn, che è naturalmente anche membro del consiglio dei Governatori della Bce. Dice Rehn: "È importante presentare un pacchetto politico significativo e di grande impatto a settembre. Quando lavori con i mercati finanziari spesso è meglio superare le apettative rispetto a quelli sottostanti ed è meglio disporre di un pacchetto molto forte di misure politiche piuttosto che mancare il bersaglio". Meglio l'eccesso. Meglio lunghi che corti. D'altronde, noi ricordiamo sempre il detto di Gordon Gekko in Wall Street: "Ogni guerra è vinta prima di essere combattuta".
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Recessione? Calma, c'è sempre l'America
La Borsa americana ieri ha ripreso la sua marcia. I mercati europei hanno girato in verde, ecco le chiusure:
Il gigante americano sta viaggiando di nuovo ai ritmi della Bonanza, Wall Street corre:
E la recessione dov'è finita? I segnali premonitori ci sono, ma il mercato pensa che alla fine The Donald troverà un rimedio perché si gioca la riconferma alla Casa Bianca e il biondo phonato di Manhattan una cosa l'ha dimostrata: ha fiuto e capacità di inseguire il business. Dunque la bussola indica solo un punto: follow the money. Cosa vuol dire? Che bisogna guardare alla forza della macchina a vapore americana e soprattutto a Pechino. Una fonte tripla A del titolare ieri sussurrava: "La Cina ha enormi problemi sotto il tappeto, la soluzione è nelle mani dell'America e speriamo tutti che l'Impero Celeste si faccia aiutare". Che cosa sta succedendo? I problemi di crescita sono visibili, ma quello che cova a Hong Kong - il vero centro finanziario dell'Asia legato al capitalismo occidentale - è un gioco alla nitroglicerina. Le proiezioni della crescita per il 2019 sono già state tagliate di netto con una crescita a zerovirgolauno che prima della protesta era prevista sopra il 2 per cento. Il flop economico s'accompagna al potenziale conflitto geopolitico: Hong Kong riverbera il suo influsso su Taiwan, mina il disegno della Grande Cina, la riunione dei suoi territori, fa vacillare la teoria di Deng Xiaoping (un paese, due sistemi) ma alla fine non mina il potere di Xi Jinping che in casa - nonostante stia affrontando la crisi più grave della Cina dopo quella di Tienanmen - è solida. Questo è il primo aiuto (involontario) di Trump, la politic a hard-rock dell'amministrazione americana dà al presidente cinese il Gerovital politico. Il secondo aiuto che Trump può dare a Xi è quello di chiudere il negoziato sul commercio senza voler mettere al tappeto - umiliare - l'uomo forte di Pechino. Lo farà? Il Wall Street Journal ieri ricordava a Trump che sotto recessione economica nessun presidente uscente dal 1900 a oggi è mai riuscito a farsi eleggere. Per chi suona la campana cinese?
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La campana cinese ha suonato per il numero di Cathay Pacific, la protesta di Hong Kong gli è costata cara.
06
Cathay Pacific perde la testa
Chi ha viaggiato Cathay Pacific almeno una volta nella vita sa di cosa stiamo parlando: una delle più belle compagnie aeree del mondo, 26 mila dipendenti, oltre 80 destinazioni in circa 30 Paesi. Il numero uno dell'azienda, Rupert Hogg, si è dimesso. È stato travolto dalla protesta di Hong Kong. Lo scorso 12 agosto aveva avvisato i dipendenti che potevano essere licenziati se avessero partecipato alle manifestazioni. Risultato: Cathay ha cancellato tutti i suoi voli, licenziato due piloti. Al posto di Hogg arriva Augustus Tang, una vecchia conoscenza di Swire Group, l'azionista di Cathay. Pressione cinese? Altro che, la Cina per Cathay è naturalmente il più grande mercato (passeggeri e cargo) e dopo la protesta molti in Cina hanno chiesto di boicottare la compagnia aerea per l'adesione dei suoi dipendenti alla protesta. Volare in Cina non significa mai avere le ali completamente libere.
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Che facciamo ora? Andiamo in Groenlandia passando per la Casa Bianca.
07
Trump: compriamo la Groenlandia
Trump vuole comprare la Groenlandia. Al raffinato intellettuale che tutto sa la faccenda può sembrare uno scherzo e un'occasione buona per twittare nel banalistan, ma la cosa invece è meno campata in aria di quel che appaia perché l'intelligente a prescindere non sa che gran parte dell'espansione americana è stata fatta con il denaro. Fu Truman a provare a comprare la Groenlandia, offrì 100 milioni di dollari, ma la Danimarca disse no. È dall'unione delle tredici colonie che la faccenda dell'espansione per acquisto di terreno va avanti. Qualche rapido esempio sull'espansione americana con il dollaro pronta cassa per chi ha acri da vendere.
Nel 1803 viene acquistata la Louisiana dai francesi per 11 milioni 250.000 dollari una porzione gigantesca di territorio che non corrisponde a quello dello Louisiana odierna e gli Stati Uniti appaiono così:
Nel 1821 il trattato Adams-Onís risolve una disputa territoriale con la Spagna e gli Stati Uniti in cambio di 5 milioni di dollari e acquista la Florida:
Nel 1867 gli Stati Uniti acquistano il territorio dell'Alaska dalla Russia con un assegno di 7 milioni 200 mila dollari, eccolo qui:
L'opinione pubblica era contraria, l'Alaska era definita un "territorio gelato e selvaggio". Ma l'America s'è fatta così, con la Bibbia, la forca, la Colt e il dollaro.
La Groenlandia è la maggiore isola della Terra, circa 800 mila anni fa le temperature erano più elevate e una buona parte dell'isola era ricoperta di foreste. Oggi ha 56 mila abitanti e un futuro interessante. Forse troppo. L'amministrazione americana secondo il Wall Street Journal sta guardando all'espansione in Groenlandia (esiste già un trattato con la Danimarca e gli americani hanno una base militare a Thule) e le ragioni non sono certo difficili da immaginare, il cambiamento climatico, lo scioglimento dei ghiacci e l'importanza strategica dell'Artico. La Danimarca ha risposto a Trump: "La Groenlandia non è in vendita". Lo disse anche lo zar a proposito dell'Alaska.
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Come chiudiamo questo numero vergato in splendida solitudine metropolitana, con il piano di Lady Gaga che va come una Harley Davidson lanciata nel vento? Con un libro che ha quasi 11 anni e in fondo dice tutto di oggi. Fase Arbasino.
08
Undici anni fa. Toh, il trend anti-populista
È un'estate con tutti i pistoni che girano, eccome se girano, tira un'aria da paillette in progress, da Festival del Cinema di Venezia che non vi dico, tutti quelli con la vita fuoriserie sono già sul teak nel Mediterraneo, nell'Egeo, poco sanno di Thalassa (divinità della fecondità del mare, colei che generò i pesci), ma per non annoiarsi con "oh, hai visto che cosa è successo al povero Placido Domingo?", si costituisce al cospetto del crostaceo innaffiato di blanc de blancs il fronte anti-qualcosa, massì, succede in ogni epoca che gli "impegnati" e i "consapevoli", i migliori par défaut sfornino il manifesto che eleva lo spirito e lava più bianco il senso di colpa da crociera e ta-dà ecco il fronte anti-Salvini, giusto per essere originali. Tutto questo milieu anti-Fa, manganellatore della mite opinione non allineata, andrebbe catalogato alla vecchia voce di Cuore, rubrica fondamentale del Chissenefrega, ma siamo cronisti, si capisce, dobbiamo adempiere all'alto dovere del niente meno che informare.
Dunque scodelliamo la "vibrante protesta" (toh, ancora l'eco di conchiglia di De Andrè) contro tutto ciò che si muove al di là del recinto dei saputi in partenza e cenati in serata, finché improvviso, e con sprezzo del pericolo di censura, un neurone sfuggito all'ammaestramento collettivo ricorda un frammento dell'Arbasino in "La vita bassa" (Adelphi):
Trend anti-populista. Per osteggiare questi berlusconismi dilaganti nel Paese a livello di piazze e piazzette sempre più volgari, non sarebbe più savio rivendicare il proprio status di miliardari esemplari, sempre benpensanti nel senso giusto, e mai populisti nell'accezione pecoreccia, con dietro tutto un salottismo illuminato, e fior di pranzi placés col fior fiore dei capi del Pci d'antan e delle rifondazioni di nicchia anche se tardive e depennate nel mix effimero del "verdismo" clientelare e carrieristico?
Correva l'anno 2008. Undici anni fa. Come siamo uguali e ripetitivi. E come scorrono sui sassi e levigano e addolciscono gli anni che passano queste parole di Arbasino. Fa sorridere. Lenisce. Perfino la solitudine diventa un fagotto di lino, tabacco e petali di rosa.Tutto quest'affannarsi, quando in fondo siamo al dejà vu. Buona serata.
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per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.