14 Settembre
Inflazione e guerra. Il conto di Biden non torna (anche per noi)
La Casa Bianca ha un doppio problema: l'inflazione fuori controllo e la sfida di Mosca e Pechino. Xi e Putin? Si vedranno domani a Samarcanda. Gli Stati Uniti diffondono un dossier segreto sui pagamenti della Russia ai partiti in 20 paesi e il caso scoppia nell'Italia che va al voto
Che succede? C'è la netta sensazione che stia andando giù tutto, molto velocemente, in maniera disordinata. Il vecchio ordine mondiale costruito durante la Seconda guerra mondiale si sta sgretolando e una dopo l’altra le illusioni non reggono alla prova della realtà.Rapido giro di giostra, solo quello che conta.
01
L'inflazione americana non si ferma
La notizia più importante: l’inflazione in agosto negli Stati Uniti è rimasta alta (8,3%), più di quanto stimavano gli analisti (8,1%) e ben al di sopra di tutte le dichiarazioni fatte dall’amministrazione americana. Sintesi: Biden ha cannato ancora una volta i numeri e la cosa stupefacente è che ha continuato con la propaganda anche dopo la diffusione di numeri che hanno affondato Wall Street, le piazze asiatiche e vedremo stamattina le apertura in Europa (i future sono posizionati sul rosso fisso). Il presidente americano dice di non essere preoccupato perché l’economia è forte, invece dovrebbe esserlo, perché l’inflazione americana è un problema complesso, il dato core (al netto di energia e alimentari) accelera al 6,3% dal 5,9% di luglio al top da marzo, il carrello della spesa è carissimo e l’8 novembre ci sono le elezioni di mid-term. Guardate questo grafico, dà esattamente l'idea di cosa sta succedendo, occhio alla parte food, gli aumenti del cibo e non solo:
Va tutto bene, dice Joe Biden. Lo scenario lo ha dipinto perfettamente Lawrence Summers, ex segretario al Tesoro, capo degli economisti di Obama:
Summers fa una sintesi da Moment doppio per la Casa Bianca: "Gli Stati Uniti hanno un serio problema di inflazione. L'inflazione core è più alta questo mese rispetto al trimestre, più alta in questo trimestre rispetto allo scorso trimestre, più alta in questa metà dell'anno rispetto al precedente e l'anno scorso più alta rispetto al precedente". Toh, il problema viene da lontano. E si...
Che succede? C'è la netta sensazione che stia andando giù tutto, molto velocemente, in maniera disordinata. Il vecchio ordine mondiale costruito durante la Seconda guerra mondiale si sta sgretolando e una dopo l’altra le illusioni non reggono alla prova della realtà.Rapido giro di giostra, solo quello che conta.
01
L'inflazione americana non si ferma
La notizia più importante: l’inflazione in agosto negli Stati Uniti è rimasta alta (8,3%), più di quanto stimavano gli analisti (8,1%) e ben al di sopra di tutte le dichiarazioni fatte dall’amministrazione americana. Sintesi: Biden ha cannato ancora una volta i numeri e la cosa stupefacente è che ha continuato con la propaganda anche dopo la diffusione di numeri che hanno affondato Wall Street, le piazze asiatiche e vedremo stamattina le apertura in Europa (i future sono posizionati sul rosso fisso). Il presidente americano dice di non essere preoccupato perché l’economia è forte, invece dovrebbe esserlo, perché l’inflazione americana è un problema complesso, il dato core (al netto di energia e alimentari) accelera al 6,3% dal 5,9% di luglio al top da marzo, il carrello della spesa è carissimo e l’8 novembre ci sono le elezioni di mid-term. Guardate questo grafico, dà esattamente l'idea di cosa sta succedendo, occhio alla parte food, gli aumenti del cibo e non solo:
Va tutto bene, dice Joe Biden. Lo scenario lo ha dipinto perfettamente Lawrence Summers, ex segretario al Tesoro, capo degli economisti di Obama:
Summers fa una sintesi da Moment doppio per la Casa Bianca: "Gli Stati Uniti hanno un serio problema di inflazione. L'inflazione core è più alta questo mese rispetto al trimestre, più alta in questo trimestre rispetto allo scorso trimestre, più alta in questa metà dell'anno rispetto al precedente e l'anno scorso più alta rispetto al precedente". Toh, il problema viene da lontano. E si moltiplica. Questa non è l'inflazione di Putin, che di guai ne procurato ma non è l'origine, i fatti erano già squadernati, il cambiamento di scenario in pieno svolgimento, la guerra ha accelerato il risiko dei prezzi, delle strozzature logistiche, delle politiche autarchiche, della competizione mondiale sulle materie prime.
L’economia americana (e la nostra, in forma ancora più preoccupante) è colma di aspettative, bolle di liquidità e debiti senza freni. Con questi numeri e l’inflazione che corre, la Federal Reserve darà il via a un altro rialzo dei tassi di tre quarti di punto in settembre. E l’effetto si farà sentire sulla crescita, come ha detto Jerome Powell, presidente della Fed, “ci sarà da soffrire un po’”. Dove a soffrire non saranno i ricchi, ma i poveri e la middle class che in America vive a stock e a debito. Come tutto questo impatterà sulla politica americana (e sulla guerra) lo scopriremo presto, si vota l'8 novembre.
02
Achtung, la Germania ha il morale sotto i tacchi
Nel frattempo in Germania hanno cominciato il loro piano teutonico di risparmi energetici e il morale degli investitori è colato a picco. L'indice Zew, che ne misura la fiducia, a settembre è sceso per il terzo mese consecutivo a -61,9 da -55,3 di agosto, raggiungendo il minimo da ottobre 2008.
La lettura è peggiore delle previsioni di mercato che lo davano -60. Il sotto-indice delle condizioni attuali è ulteriormente peggiorato a -60,5 da -47,6. Achtung.
***
Intanto, tra gli Stati Uniti e l'Italia, arriva un dispaccio diplomatico...
03
Pagare i partiti. Dalla Russia con amore (via Washington)
In Italia si vota, si attendeva un ‘pacco sorpresa’, è arrivato. Toh, dagli Stati Uniti, dove l’intelligence americana ha fatto una grande scoperta: Mosca versa(va) soldi a partiti e politici in oltre 20 paesi. Cose notevoli, sono sui libri di storia e pure in cronaca in varia forma. Cifre? Circa 300 milioni di dollari dal 2014 a oggi. Se questa è la somma, parliamo di spiccioli, dunque andrebbe aggiornata con qualcosa di credibile rispetto al tema che esiste e non è una gran novità sul piano globale. Nomi dei beneficiari? Nessuno, per ora, la notizia è stata battuta ieri sera dalla Associated Press, poi ha fatto il giro del circuito internazionale e tanto bastava per alimentare i sospetti più vari e fare i titoli dei giornali stamattina. Il governo americano ha assicurato che darà i dettagli ai governi dei paesi coinvolti, il cable è firmato dal segretario di Stato Anthony Blinken. Visto, si stampi.
Cable firmato dal Segretario di Stato, Anthony Blinken (Foto Epa).Dunque la notizia viene annunciata non da una fonte anonima - come spesso accade - non c'è una fuga di notizie e la pubblicazione su un giornale. È il segretario di Stato a mettere il sigillo, è l'amministrazione americana a aggiungere che i governi dei paesi coinvolti verranno informati con i dettagli, i nomi dei beneficiari, non si sa quando. La storia per l’Italia è notevole per un semplice motivo: si vota tra 12 giorni e il centrosinistra ha condotto una parte della sua campagna contro la Lega di Matteo Salvini per i suoi rapporti con la Russia. Va detto con chiarezza che tutte le inchieste - giornalistiche e giudiziarie - sui presunti rapporti finanziari tra la Russia e la Lega sono giunte al nulla di fatto. In ogni caso, qui si parla di politica e naturalmente si è aperta la polemica, il Pd è saltato sopra la notizia, Salvini ha minacciato querele e ricordato un fatto storico: i soldi da Mosca in Italia li prendevano i comunisti. Per il presente, si vedrà, ammesso che le notizie di intelligence siano qualcosa di nuovo e più fondato rispetto a quello che abbiamo visto in passato. Dunque seguiranno polemiche, richieste di (inutili) interventi del Copasir (Letta lo ha già detto e la cosa surreale è che in questo momento il presidente del Comitato parlamentare, Adolfo Urso, esponente di Fratelli d’Italia, in questo momento è in missione politica a Washington per parlare con gli americani del governo che verrà di Giorgia Meloni).
Sul taccuino del cronista restano un paio di note, due domande e telegrafiche risposte: l’amministrazione americana ignora il fatto che l’Italia vota tra qualche giorno? No. Potevano immaginare l’impatto sulla campagna elettorale? Sì. A risposte invertite, saremmo di fronte a un alleato che non sa di mettere il dito nella campagna elettorale. Sarebbe uno scenario tragicomico. Nota finale: Biden non ha mai nominato il nuovo ambasciatore a Roma.
04
L'America e Giorgia
In pole position per la premiership, Giorgia Meloni (Foto Ansa).In attesa di fatti concreti, restano gli scampoli della campagna elettorale. Giorgia Meloni va avanti, ieri ha dato un’intervista al Washington Post (sempre nel solco della strategia del rassicurare l’alleato americano - che nel frattempo fa altro e non è rassicurante per la futura maggioranza di governo) dove ha ribadito di non essere “un rischio per la democrazia”. Meloni ha incassato la solidarietà della premier finlandese, Sanna Marin, piaceva ai progressisti finché ballava (benissimo e che fiesta sia), ma dopo le sue parole su Meloni, chissà cosa diranno i dem nelle loro feste in privato.
05
Eurofestival. Niente price cap sul gas, ma Zelenska c'è
In questo scenario da orchestrina sul Titanic, l’Unione europea conferma il suo non essere: l’idea del tetto sul prezzo del gas è saltata, tutto resta a mezz’aria. Si va al taglio dell’elettricità e ai razionamenti, tocca a noi e non si sa bene con quale obiettivo finale rispetto allo scenario della guerra. Non Orban (coperchio perfetto per tutte le pentole), ma la Germania ha fermato tutto, i rumors di chi la sa lunga dicono che a Berlino siano certi dell’effetto del price cap sul Cremlino: Putin è pronto a chiudere il rubinetto del gas. Al gelo in inverno, non è cosa sostenibile per chiunque, tantomeno per il fragile Scholz.
Nota di colore, buona per Vogue: l’ospite d’onore di Ursula von der Leyen oggi al Parlamento europeo, in occasione del discorso della presidente della Commissione Ue sullo stato dell’Unione, sarà la First Lady dell’Ucraina, Olena Zelenska. Attendiamo discorso con il taccuino squadernato.
06
Sette mesi dopo...
Sette mesi di guerra in Ucraina, lo shock energetico e l’inflazione senza controllo, il ‘decoupling’ dell’Oriente (non della Russia, ma dell’Oriente inteso come spazio esteso del dominio sino-russo) dal mercato delle materie prime con il rovesciamento del rapporto cliente-fornitore (dove noi pensiamo di imporre un price cap salvo poi scoprire che sarebbe sul nulla, perché Putin lo taglierebbe subito e per questo la Germania ha fatto retromarcia), la politica sempre più fuori dagli schemi dell’America e dell’Europa delle gas-petro-monarchie. Se la vita è energia, allora non ne avremo molta, e quella a disposizione sarà a caro prezzo, perché chi ce l’ha la dirotta prima di tutto verso gli alleati, i mercati più grandi e convenienti. I russi hanno ri-orientato i loro flussi di gas e petrolio verso India e Cina, il surplus energetico di Mosca è da record (in pieno regime di sanzioni), Gazprom sta costruendo nuovi gasdotti, una rete di migliaia di chilometri, reti che passano dalla Mongolia alla Cina. La politica del tubo.
Domani Putin e Xi Jinping si incontreranno a Samarcanda, un vertice sbattuto in faccia all’Occidente che continua nelle sue sedute di auto-ipnosi sull’isolamento di Mosca (che intanto stringe i bulloni della sua alleanza strategica con la più grande potenza demografica e commerciale del mondo), sulla Cina alla quale bisogna applicare sanzioni preventive per evitare che invada Taiwan (dazi, gabelle, ‘barrage’ anche alle fabbriche degli europei e degli americani sul suolo cinese? un’altra autoflagellazione dopo la delocalizzazione senza libertà?). Il Comandante Mao diceva “grande è la confusione sotto il cielo, dunque la situazione è eccellente”. La Cina aspetta, paziente come un gatto sull’albero, perché come ricordava Deng Xiaoping, “non conta che il gatto sia bianco o nero, l’importante è che prenda il topo”. E provate a immaginare chi fa la parte del ratto.
Gli Stati Uniti possono fare a meno del gas di Putin (e tenerselo caro per se stessi, esportando le eventuali eccedenze a prezzi altissimi in Europa), l’Unione europea avrà la sua indipendenza a partire dal 2024, ma pagando un prezzo alto in termini di stabilità interna, sicurezza, democrazia (guardate il dibattito pubblico con distacco, vedrete tutti gli elementi di una crisi). Perché alla fine la Russia non è il Cremlino e il suo capo del momento, è una forza in movimento che esercita il suo influsso nella storia e prescinde da Putin, da Biden, dagli attori dell’istante. Erdogan qualche giorno fa ha ammonito: "Non sottovalutare la Russia". Il presidente della Turchia non parla a caso, è leader di una potenza regionale che conosce l'Est e l'Ovest e a sua volta gioca una partita con molte carte distribuite all'amico e al nemico, fa una politica di porte girevoli e botole a sorpresa. Sconfiggere Putin significa avere un'idea politica e una strategia. La sua ritirata da Kharkiv è un memento, potrebbe andare peggio, ci sono vecchie lezioni da ricordare.
Della lezione di George F. Kennan sul 'containment' all’America non è rimasto insegnamento, d’altronde il declino non è questione materiale, ma culturale, dunque perché mai alla Casa Bianca e al Dipartimento di Stato dovrebbero conservare il culto degli strateghi che hanno costruito la pace nel tempo di guerra? Biden, Blinken e il consigliere per la sicurezza nazionale, Joe Sullivan, conducono una guerra per procura contro la Russia, lo vediamo tutti, e il conflitto in questa dimensione non può finire perché non riguarda l’Ucraina, non interessa l’Europa in quanto campo di battaglia, fa parte di una letale partita a scacchi per il dominio del mondo. Ma questa sfida dal campo delle idee passa sul terreno concreto, con una potenza nucleare di cui non conosciamo la stabilità interna (cosa ci sarà mai dopo Putin?), con il tabù dell’atomica che non lo è più nel momento in cui il dibattito sul suo uso, l’arma nucleare tattica, esce dal circolo dei Dottor Stranamore per entrare nel rotocalco, una possibilità. Siamo in piena zona radioattiva (del destino della centrale nucleare di Zaporizhzhia nulla sappiamo), ma questo sembra non sfiorare le preoccupazioni di nessuno, la questione scorre sul velluto, gli americani pensano di vivere nella loro Fortezza, protetti da bastioni che la storia purtroppo ha mostrato non inviolabili.
Quanto all’Europa, basterà ascoltare stamattina a Strasburgo la presidente Ursula von der Leyen nel discorso sullo stato dell’Unione per rendersi conto della distanza con la realtà della guerra, per vedere dispiegarsi l’idea surreale della fine di tutto con il colpo di calamaio di Bruxelles, l’ossessione normativa dell’europeismo, vietare, proibire, mai liberare e pensare all’individuo come splendida occasione di forza e volontà, autonomia e pensiero. La gabbia ideologica senza una solida cultura, non dico una religione, poi una razione di cibo, un pacco di sussidi e per il riscaldamento si vedrà, anche quello con il termostato regolato dal codice degli appalti del pensiero. Vinceremo la guerra, dice Borrell, sarebbe bello, nel mentre perdiamo il contatto con la classe dei lavoratori, dei poveri, dei reietti, con gli imprenditori che vivono (e muoiono) di cose semplici e inesorabili, costi e ricavi, e con la famiglia, pilastro dell’esistenza del genere umano, che è ormai una sorta di nemico da sostituire con soggetti dotati di identità digitale senza personalità. Chinati sullo smartphone, siamo passati dalla posizione eretta dell'Homo Sapiens a quella piegata dell'Homo Interneticus.
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comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.