26 Gennaio

Io credo che... Storia divina, terrena, interiore, digitale

La Biblioteca della Cittadella. Un viaggio di Marco Gervasoni nello spirituale e materiale dell'esistenza. Una lettura controvento sul religioso con Dio e senza Dio, l'essenza dell'Occidente (e la nostalgia degli dei), la trasformazione del linguaggio e la sorveglianza nel mondo ridotto in bit, la diseguaglianza che comincia con l'esaltazione dell'Io, la storia d'Italia e le sue traumatiche crisi politiche

di Marco Gervasoni

«Io credo che… ». Già nel linguaggio quotidiano il credere è operazione soggettiva, del mio Io individuale. È sempre stato cosi? No, ci spiega lo storico di Berkeley, Ethan Shagan in The Birth of Modern Belief: Faith and Judgment from the Middle Ages to the Enlightenment (Princeton University press 385 p. 40 euro). Anzi, l’idea che il credere sia qualcosa di attinente all’opinione è assai recente, si afferma dal XVIII secolo in poi. Per lunghi secoli, e ancora tra Medioevo e Illuminismo, che sono al centro del libro, credere, in Dio soprattutto, era un dato oggettivo, come vedere ciò che è evidente e che non può essere discusso. È stata la secolarizzazione occidentale a ridurre il credere, cioè la fede religiosa, a un dato di opinione puramente soggettiva? Il contrario, secondo Shagan: l’idea medievale e moderna di fede è tracimata dal teologico per penetrare in tutti gli ambiti, a cominciare dal politico. Carl Schmitt docet. 

Tutto questo nell’Occidente cristiano, ben inteso. In Cina, ad esempio, il credere non è operazione dell’Io individuale. La secolarizzazione delle categorie teologiche in politiche è stata resa possibile dal cristianesimo e, sia pure non nella stessa forma, dall’ebraismo. Per questa una tendenza culturale, ben antica e nobile, ma sempre interna all’Occidente cristiano, ha proposto un ritorno all’antico, una sorta di neo paganesimo. Non sappiamo se Marcello Veneziani, uno dei più prolifici e interessanti pensatori conservatori italiani, appartenga a quel filone, certo soprattutto in questo ultimo lavoro, fin dal titolo, il tema del divino incarnato nel tutto (quindi paganesimo) è centrale (Nostalgia degli dei. Una visione del mondo in dieci idee, Marsilio, 300 p. 18 euro). Un trascinante viaggio attraverso alcune parole chiave trasnspolitiche: tra le dieci evocate nel sottotitolo, Patria, Comunità, Tradizione, Mito, Destino. Niente oggi è più necessario di una ecologia del...


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