7 Ottobre
Italia e America. Mascherina e plexiglass
Palazzo Chigi apre la stagione della protezione obbligatoria all'aperto. Il dibattito Pence-Harris di stasera con le barriere per evitare il contagio. Tra Roma e Salt Lake City, storia della seconda ondata
Che succede? Siamo già dentro la seconda ondata del coronavirus, i suoi simboli sono davanti a noi e uniscono ciò che appare distante: a Roma il governo vara l'obbligo della mascherina all'aperto, a Salt Lake City il dibattito dei due candidati alla vicepresidenza degli Stati Uniti tra Mike Pence e Kamala Harris sarà dominato dalla presenza delle barriere di plexiglass. La stagione autunno-inverno è bardata, intabarrata, scudata e la politica s'intreccia alla sanità, l'epidemia al voto, la malattia allo slogan, il domani alla corsia d'ospedale, il consenso al disinfettante, il distanziamento allo spot per vincere la corsa alla Casa Bianca. Conte gioca d'anticipo, Trump fa il cambio in corsa, Biden si gioca tutto puntando sulla slot machine del virus. Stagione pazza, glaciale, contagiosa, virulenta, unica. La contemporaneità ci lascia con i polmoni appesi, il fiato sospeso, la tosse immaginaria, quella reale, la mascherina e la maschera, l'igienismo e me ne fotto ideologico, il razionale e l'irrazionale. Chi l'avrebbe mai detto, l'umanità messa in ginocchio dall'invisibile, dall'infinitamente piccolo, il menefrego italiano messo all'angolo, il vitalismo americano schiantato da un invisibile agente straniero venuto dalla Cina, il mondo con le guerre a pezzi fatto a pezzi da un imprevedibile folletto che s'attacca ai bronchi, la fine della febbre del sabato sera, non si balla più perché di febbre ce n'è un'altra, il canto è vietato, mentre l'American Dream svanisce, l'Italian Way of Life che sparisce e i tamponi, signora mia, i tamponi, l'esplosione dei casi di contagio in Italia (3,678) e che Dio ce la mandi buona - ma non eravamo il modello, cribbio - questo popolo di santi, poeti e navigatori non sia mai che diventi anche quello degli untori.
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Niente di nuovo sotto il cielo d'Italia: la maggioranza è un cracker, l'opposizione è di burro, sul menù ci sono...
Che succede? Siamo già dentro la seconda ondata del coronavirus, i suoi simboli sono davanti a noi e uniscono ciò che appare distante: a Roma il governo vara l'obbligo della mascherina all'aperto, a Salt Lake City il dibattito dei due candidati alla vicepresidenza degli Stati Uniti tra Mike Pence e Kamala Harris sarà dominato dalla presenza delle barriere di plexiglass. La stagione autunno-inverno è bardata, intabarrata, scudata e la politica s'intreccia alla sanità, l'epidemia al voto, la malattia allo slogan, il domani alla corsia d'ospedale, il consenso al disinfettante, il distanziamento allo spot per vincere la corsa alla Casa Bianca. Conte gioca d'anticipo, Trump fa il cambio in corsa, Biden si gioca tutto puntando sulla slot machine del virus. Stagione pazza, glaciale, contagiosa, virulenta, unica. La contemporaneità ci lascia con i polmoni appesi, il fiato sospeso, la tosse immaginaria, quella reale, la mascherina e la maschera, l'igienismo e me ne fotto ideologico, il razionale e l'irrazionale. Chi l'avrebbe mai detto, l'umanità messa in ginocchio dall'invisibile, dall'infinitamente piccolo, il menefrego italiano messo all'angolo, il vitalismo americano schiantato da un invisibile agente straniero venuto dalla Cina, il mondo con le guerre a pezzi fatto a pezzi da un imprevedibile folletto che s'attacca ai bronchi, la fine della febbre del sabato sera, non si balla più perché di febbre ce n'è un'altra, il canto è vietato, mentre l'American Dream svanisce, l'Italian Way of Life che sparisce e i tamponi, signora mia, i tamponi, l'esplosione dei casi di contagio in Italia (3,678) e che Dio ce la mandi buona - ma non eravamo il modello, cribbio - questo popolo di santi, poeti e navigatori non sia mai che diventi anche quello degli untori.
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Niente di nuovo sotto il cielo d'Italia: la maggioranza è un cracker, l'opposizione è di burro, sul menù ci sono più mascherine per tutti. Il Corriere della Sera stamattina fa un titolo che trasuda tutta la stanchezza del paese: "Sì alla mascherina sempre con sé". Il Consiglio dei ministri è saltato ieri, è andato in buca oggi (biliardo, quindi bene) e alla fine abbiamo uno stato d'emergenza nuovo di zecca e la mascherina d'ordinanza (multe da 400 a 1.000 euro per chi sgarra). Poteva andare perfino peggio e l'importante qui è evitare una seconda ondata possibilmente senza affondare l'economia, i contagi sono destinati a crescere. In Parlamento ieri non c'era il numero legale (decine e decine di parlamentari in auto-isolamento da coronavirus, gestione dei gruppi parlamentari alla trallallero, Cinque Stelle allo sbando) e questo è un bagliore per il futuro, a Montecitorio e al Senato serve un po' d'ordine, i pasticci sono potenzialmente fonte di guai seri. Crac.
01
Mascherine e maschere
Siamo a teatro, vediamo mascherine e maschere. Nel pieno della pandemia, la mascherina non era obbligatoria, ora lo è e per il resto si vedrà, funiculì funiculà. Serve? Gli scienziati sono riusciti a dividersi anche su questo, mentre loro disquisiscono in tv (sono tornati, brutto segno), indossatela, male non fa. Ovviamente il dibattito sulla bardatura della bocca è costellato di cose surreali, si parla di libertà a sproposito, quando il problema è l'anarchia, il fai da te che comincia dal governo e dal Parlamento.
Il tema reale è quello dei nove mesi - ripetiamo, nove - che sembrano essere trascorsi invano, siamo un paese smemorato. Chi se lo ricorda il film? Rivediamolo.
In febbraio Conte disse che "tutto era sotto controllo", poi visto che niente lo era indossò la divisa del generale (alternato con il camice e il maglioncino post-berlusconiano da Rambo alla Protezione civile) e varò lo stato d'emergenza, firmò i suoi decreti (che vanno avanti); l'Italia finì in testa alla classifica dei contagi e dei morti, arrivarono i cinesi e i russi (nostri noti alleati che ci liberarono dal fascismo); il Parlamento evaporò nell'indifferenza di quelli della Costituzione più bella del mondo; i paesi dell'Unione europea si fregarono mascherine e medicinali a vicenda (la cosa si è ripetuta con i vaccini anti-influenzali); le forze dell'ordine inseguirono gli evasori dagli arresti domiciliari del lockdown come mai avevano pedinato gli spacciatori di droga dietro l'angolo; quelli del reddito di cittadinanza continuarono a non fare niente; i fannulloni d'ufficio si trasferirono a casa e vai con le serie tv; i medici senza protezione e grande abnegazione morirono in corsia; gli anziani e i più deboli furono abbandonati a perire in casa; le case di riposo (eterno) divennero lavoro per i becchini; i moribondi lasciarono questa terra senza il conforto dei propri cari e i funerali divennero solitari; le scuole furono chiuse e i giovani sbarrati in casa e additati come gli untori di un paese egoista e senile; chi lavorava per mandare avanti la baracca di un paese collassato fu fermato dalla polizia, dai carabinieri, dai vigili urbani e interrogato come un pericolo pubblico; furono date istruzioni governative sugli "affetti stabili"; le colonne sonore dei balletti sui balconi furono il preludio alla depressione (i casi sono quintuplicati); quelli che oggi danno lezioni di prevenzione anti-coronavirus presero ieri il coronavirus nelle situazioni più imbarazzanti; il debito pubblicò fece un balzo di altri 120 miliardi e pagheranno i figli colpevoli di esser giovani; il governo andò in esilio su Facebook; il paese fu riaperto nel caos, dopo mesi di segregazione, per evitare il fallimento; l'estate non fu estate e chi chiedeva controlli all'ingresso della propria Regione fino a quel momento covid-free fu trattato come un nemico della Costituzione (vedere alla voce Sardegna); la pandemia riprese a ballare dove c'era la movida internazionale con annesso vippame nostrano; chi ieri diceva no ai controlli preventivi cominciò a farli (vedere alla voce Lazio); i rigoristi di ieri si ritrovarono con il picco dei nuovi contagi (vedere alla voce Campania, Vinnie De Luca); l'estate finì al Billionaire e Berlusconi fu attraversato dal virus; ci fu un grande e fondamentale dibattito sui banchi a rotelle, dell'educazione nulla si seppe; le scuole furono riaperte con i docenti e i presidi di fronte a un lavoro immane; grandi dichiarazioni sul Recovery Fund finirono in rotativa, la mascherina per tutti è arrivò, per il resto ci pensò San Gennaro e il "modello" di cui parlò il premier Conte ebbe un problema di contagi, arrivò la seconda ondata.
Siamo nella sonnambula situazione di quella sagoma che dopo qualche giorno di fanfara si risveglia e trova il nemico che sta guardando la tv in salotto e gli comunica la notizia che mentre ronfava ha perso la guerra, la moglie è scappata con un ufficiale alto, biondo e di nobile schiatta, mentre i suoi figli sono usciti di casa, hanno preso i fucili e sono andati a rastrellare i vicini.
02
Il governo non cadrà
Il governo non cadrà per problemi politici (perché non c'è granché di politica per ora) rischia semmai l'incidente, il capitombolo, il patatrac, insomma la classica cazzata d'aula che conduce al crollo dell'esecutivo. Qualcuno ci spera, ma non succederà. Il vero deterrente, la polizza d'assicurazione di Giuseppe Conte su questo rischio, è il fatto che l'Armata Brancaleone parlamentare non può andare a casa, la maggior parte dei nostri rappresentanti dovrebbe trovarsi un lavoro. Dunque la legislatura va avanti come una commedia, il Pd ha la gestione del potere, i Cinque Stelle sono ridotti a un asilo infantile dove si parla di scissione dell'atomo, l'opposizione si auto-esilia nella comodità del vado-in-tv dico che va tutto male e il mio compito si esaurisce là, Salvini e Meloni fanno parte anch'essi del cast di questa serie sgangherata. In sala fino a qualche anno fa si ridacchiava sgranocchiando popcorn, ora non più, il cinema è fallito.
L'Italia è sempre stata un paese anarchico, ma un sistema di rappresentanza ce l'aveva e in fondo funzionava. Oggi abbiamo di fronte un paesaggio di macerie fumanti. Si spera nel Recovery Fund, una specie di medicina miracolosa, un'altra pia illusione: siamo al caro amico con il piano da presentare al vaglio dell'Unione europea e la realtà è che non c'è un'idea di Italia, ma la brama di prendere i soldi, distribuirli a pioggia e catturare il consenso. Non è un problema di questa maggioranza, ma di tutto il Parlamento e a cascata delle Regioni e di ogni ente pubblico. Pessimo avvio, la conclusione sarà dello stesso segno, gran parte delle cose che vengono strombazzate dai vari ministri sono progetti vecchi o destinati a invecchiare subito che erano nei cassetti dei dicasteri, roba che non serve a niente, piena di ragnatele, coriandoli d'appalti in un carnevale della spesa. C'è il libro dei sogni. E i sogni restano tali perché tali sono.
La notizia più importante della settimana - il Mose che funziona, un futuro per Venezia, meraviglia del passaggio degli esseri umani sulla Terra - è subito sparita dal dibattito pubblico dopo aver tenuto banco per decenni quando serviva a schiumare la rabbia dell'anti-politica. Ci meritiamo tutto, siamo un paese smemorato, quelli che dicevano che era un'opera inutile (i Cinque Stelle) oggi sono al governo. Il cerchio si chiude, il teatro resta aperto.
Post scriptum. Attenzione alla Germania, dalle sue mosse dipendono molte cose, prima di tutto l'erogazione dei finanziamenti del Recovery Fund. C'è uno stallo in corso, i paesi "frugali" chiedono compensazioni, insomma serve u intervento di Berlino. È arrivato, la presidenza di turno tedesca del Consiglio dell'Ue ha inviato una proposta di compromesso sul negoziato sul Bilancio Ue 2021-2027 al Parlamento europeo, per sbloccare la situazione: L'ambasciatore tedesco Michael Clauss ha inviato al presidente della commissione Bilanci dell'Eurocamera, Johan van Overtfeldt una proposta per "rafforzare alcuni programmi" per una cifra pari a circa 9 miliardi di euro sul Bilancio dell'Unione. Basterà? Lo scopriremo presto.
***
Che facciamo? Andiamo altrove, anzi restiamo dove siamo, in Germania, ci sono numeri che bisogna guardare con grande attenzione.
03
La Germania rallenta
Guardate questo grafico: è la produzione industriale tedesca degli ultimi due anni. Lo vedete lo sprofondo del 2020? Si chiama effetto-lockdown. Destatis ha pubblicato i dati della produzione industriale tedesca di agosto, non sono buoni e sono un campanello d'allarme per tutti.
Ad agosto l'output dell'industria tedesca scende dello 0,2% mensile, dopo il +1,4% di luglio e contro un atteso +1,5%. È un tuono, speriamo non diluvi. A proposito di maltempo... in America non c'è solo l'uragano Trump.
04
Il viaggio di Delta
C'è un uragano sul Golfo del Messico, si chiama Delta, nei prossimi giorni tocca terra. Vista aerea e rotta:
I puntini che vedete sullo schermo sono la nostra energia, la nostra vita di ogni giorno. Sono petroliere, gasiere, piattaforme di estrazione, navi container, depositi di petrolio, raffinerie. Ogni volta che sul Golfo del Messico arriva un uragano i prezzi delle materie prime energetiche si muovono in alto o in basso. Foto di Delta dal satellite:
Delta si è indebolito leggermente a categoria 3, è a circa 80 miglia (130 km) a est sud-est di Cozumel, Messico di velocità massima pari a 120 miglia all'ora (195 km/h), il National Hurricane Center prevede un suo rafforzamento quando sorvolerà il sud del Golfo del Messico mercoledì notte e giovedì. Orario d'arrivo? Ecco la timeline, toc toc, sono Delta. Entra senza chiedere il permesso.
Non toccherà Miami, in Florida, dove per il momento è ancora in calendario per il 15 ottobre il dibattito presidenziale tra Donald Trump e Joe Biden. Bisogna tener d'occhio il tempo, il contrattempo e i candidati, che mestieraccio. Quasi peggio di quello del candidato alla Casa Bianca.
05
Il giorno di Pence e Kamala
Come vanno le cose nel luogo immaginario (e reale) di America 2020? A vedere i sondaggi, Trump è spacciato, Biden è presidente e Kamala governerà (con l'ombra degli Obamas alle spalle). Probabile che accada, The Donald l'ha combinata grossa (sfidiamo chiunque a immaginare che possa combinare una cosa piccola, egli è sempre in eccesso), sta rivoltando la campagna presidenziale, il tempo a disposizione è poco - o molto, dipende dal punto di osservazione. Poco perché per almeno due volte ha avuto la vittoria in pugno e una terza occasione è rara: la prima volta, quando tra l'autunno e tutto il mese di febbraio l'economia andava come un treno e Wall Street macinava record su record; la seconda volta, quando durante e dopo la convention repubblicana, aveva invertito la narrazione della campagna a suo favore, costringendo Biden a seguirlo sui temi della sicurezza e dell'economia; la terza... per ora non c'è. Trump sta provando un'altra strambata, gioca a fare il matto e naturalmente un po' lo è, altrimenti non avrebbe mai vinto il voto del 2016 contro tutto l'establishment di Washington (politica e intelligence), New York (Wall Street e media) e Los Angeles (Hollywood, lo star system). Ha già strambato una volta con un colpo notevole sulle rivolte in strada, la criminalità, inventare un altro numero è davvero complicato. Naturalmente lui ci prova, ha subito messo in scena il copione del Commander in Chief che nel suo caso si traduce in Tweeter in Chief. Alle 14.20 ora italiana s'è svegliato e ha cominciato a cinguettare, segno che la voglia di far casino c'è tutta, bisogna vedere se nella direzione giusta o sbagliata.
Oggi alle 3 di notte ora italiana ci sarà il dibattito tra Mike Pence e Kamala Harris, i due candidati alla vicepresidenza. Si è discusso per giorni sulla protezione in plexiglass, ci sarà (occhio alla foto Ansa qui sopra, fase operaia a Salt Lake City, Stato dello Utah) e così tutti saranno più tranquilli, a meno che il corona non sia dotato di un sistema di guida di tipo missilistico. Pence e Harris hanno uno strano destino, non contano granché ma si ritrovano tra le mani il futuro della presidenza, una cosa che funziona di dritto e anche di rovescio. Perché? Sono de facto due aspiranti alla carica di presidente e, vista l'età di Trump (74) e Biden (76), potrebbero arrivarci prima del voto del 2024. Pence è un tipetto quadrato, evangelico (i giornalisti intelligenti a prescindere lo definirebbero "fondamentalista"), uno che porta a casa la missione (è sua l'idea della Space Force); Harris è ha perso smalto durante la campagna, ma a sua scusante c'è il non piccolo fatto che Biden a sua volta si è sostanzialmente eclissato, i dem hanno scelto per la linea della non-campagna, lasciando che il lavoro fosse fatto dal coronavirus (che l'ha svolto egregiamente colpendo dritto il bersaglio grosso, Trump) e dal carattere ad alta instabilità di The Donald (lavoro fatto egregiamente, si è procurato un problema letale mentre già vedeva la bandiera a scacchi sul traguardo). Siamo andati a leggere i pensieri di Biden ieri, lo faremo anche con Trump domani, dopo il dibattito tra Pence e Harris. L'altro appuntamento importante è la conferma di Amy Coney Barret alla Corte Suprema, qui Trump si gioca un pezzo di consenso cattolico, comincia la giostra delle audizioni, in Commissione giustizia al Senato i repubblicani hanno un problema di numeri, tre parlamentari sono finiti al tappeto per coronavirus, ci sarà il tempo per recuperarli, dicono.
Attenzione. La Corte d'appello di Manhattan ha stabilito che Trump deve consegnare alla procura di New York (indagine sugli affari di famiglia, ovvio) le sue dichiarazioni dei redditi. Trump ha perso l'appello. Finisce qua? No, Trump potrà fare appello alla Corte Suprema che è a maggioranza conservatrice. Il resto della giornata è ancora da scrivere, appuntamento a stanotte, noi ovviamente ci saremo, taccuino squadernato e caffè, il resto è poesia.
06
Poesia e pazzia, Ohio
L'America, questo spazio che si riempie di incubo e delirio, gioia e invenzione, è un luogo che possiamo visitare ogni giorno. L'incubo ad aria condizionata di Henry Miller è la delizia letteraria che serve.
Le elezioni americane si decidono in un pugno di Stati, Florida e Ohio sono sempre i luoghi dove si combatte più aspramente. Prendiamo le pagine di Miller e... "Come tutti sanno, l'Ohio ha dato al paese più presidenti di qualsiasi altro stato dell'Unione. Presidenti come McKinley, Hayes, Garfield, Grand, Harding: uomini deboli, senza carattere. Ci ha dato anche scrittori come Sherwood Anderson e Kenneth Patchen, l'uno sempre e ovunque in cerca della poesia e l'altro spinto quasi alla pazzia dal male e dalla bruttezza di ogni luogo". Non proprio un complimento, ma Miller è questo frullato ad alta velocità e cattiveria. Solo dalla sofferenza possono nascere l'arte e il genio. Ecco perché tutta questa primitiva energia, "malattia e dolore", alla fine risulta come un miracolo dove il bello e il brutto convivono come in Shakespeare, s'intrecciano e producono lo strano paese che guida il mondo. Andare a New York non è visitare l'America, quello è un videogioco. Game over.
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4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.