16 Aprile

Italiani, una straordinaria invenzione

Capaci di dividersi su tutto, di votare contro e non a favore, bastian contrari che preferiscono l'ideologia alle idee, amano arrivare divisi alla meta, se possibile mandandoci qualcun altro. Un divertissement sugli stereotipi e un popolo che ha riempito il mondo di bellezza senza costruire uno Stato

di Marco Patricelli

L’Italia è un Paese che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. E pure gli italiani. Dove ce ne sono due, ci sono almeno tre opinioni. Solo qui è possibile tutto e il contrario di tutto, la morale è almeno doppia, la Legge si applica per dogma ma si interpreta per convenienza ed esiste una certosina specializzazione plurisecolare nell’aggirarne il dettato, pubblico e privato sono concetti elastici e modulabili. Quando il buon Dio creò l’Italia si accorse sicuramente di aver fatto qualcosa di realmente strepitoso, altrimenti non l’avrebbero chiamato né Belpaese e neppure come fece Goethe, con ammirazione, «dove fioriscono i limoni». Vallo a spiegare a un tristanzuolo di Scandinavia o a un teutonico abituato a nebbie e foreste, tant’è che pure i legionari romani pur abituati a fatica e privazioni di ogni tipo, storcevano il muso quando venivano spediti nelle umide terre di Germania popolate dai barbari. Dio, prevedendo tutto e persino le legittime lamentele degli altri popoli, dovette in qualche modo risarcirli, e per compensazione creò gli italiani.

Dama con l'ermellino, dipinto di Leonardo da Vinci, 1488-1490 circa, olio su tavola, 54,8 x 40,3 cm, Cracovia, Museo Czartorysk.

Straordinari nella loro individualità, addirittura geniali come testimonia il 60% del patrimonio artistico mondiale venduto, acquistato e rubato, un po’ meno nella collettività che ha contrassegnato i luoghi comuni, a partire dall’inaffidabilità. Mica vero. A maestri del pensiero e della creatività bastava il solo nome di battesimo: Leonardo, Tiziano, Dante, Raffaello, Michelangelo potevano bellamente fare a meno del cognome per essere riconosciuti e conosciuti ai quattro angoli del mondo. Con Wolfgang, Ludwig, Victor, William, Fëdor, qualche piccolo sforzo in più bisogna pur farlo, e non è detto che ci si riesca. Con gli italiani no. Arte e architettura hanno il marchio di fabbrica e il copyright prima ancora...


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