23 Giugno
Iva e Tafazzi. Una storia italiana
L'abbassamento dell'imposta divide il governo, Conte fa retromarcia e Zingaretti avvisa la maggioranza su candidature regionali e problemi irrisolti: "Basta Tafazzi, troppi dossier ancora aperti". Johnson riapre i pub (ma non ritrova se stesso). C'è chi studia come riaprire la scuola (l'Italia) e chi riapre (la Francia). Voltaire imbrattato e la parabola di Robespierre
Che succede? Le ultime della sera dicono che sono pronte le linee guida per la riapertura della scuola (in Francia sono tornati in classe, noi studiamo il non ipotecabile, il futuro perché "siamo un modello", cribbio, e i nostri studenti sono rimasti a casa), ci saranno i turni, le lezioni il sabato e faranno quella didattica a distanza che ha già frantumanto l'immaginario dei bambini e degli adolescenti, naturalmente si farà lezione nei parchi (e una maestra a Prato che lo faceva è stata attaccata duramente dalla Cisl, gente sempre avanti, si capisce), nei teatri, nelle biblioteche, nei cinema, nei musei e essendo la Azzolina ministro, perché no, anche sulle nuvole e, rullo di tamburi, niente mascherina per i bambini sotto i 6 anni. Domanda sul taccuino: quando? Ah, dipende dal futuro, dal signor coronavirus, dalla Fortuna, dal superpremier Conte, forse da Casalino che in fondo è il più potente e lucido nel governo. Nel frattempo, in Francia, un paese confinante con l'Italia, Europa, pianeta Terra, succede che a scuola ci vanno, questa è un'aula a Strasburgo:
Così, mentre noi "studiamo" e alimentiamo gigantesche supercazzole (il plexiglas) e poi le facciamo sparire perché si tratta di enormi corbellerie, gli altri, quelli che non sono "un modello" (Conte dixit) come noi, cribbio, umilmente affrontano la realtà, "sperimentano", fanno la prova sul campo, l'unica possibile nella vita. Ci meritiamo tutto.
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La giornata alla fine è la solita storia italiana, arresti per corruzione e criminalità organizzata: 13 in manette, inchiesta sugli appalti nei trasporti Atm a Milano, 8 appalti per un valore di 150 milioni di euro; 10 boss arrestati in Sicilia, facevano i summit in gommone; naturalmente non manca il tragicomico, con la storia surreale dell'arresto di un 89 enne che si chiama Emilio Fede per evasione dagli arresti domiciliari (era...
Che succede? Le ultime della sera dicono che sono pronte le linee guida per la riapertura della scuola (in Francia sono tornati in classe, noi studiamo il non ipotecabile, il futuro perché "siamo un modello", cribbio, e i nostri studenti sono rimasti a casa), ci saranno i turni, le lezioni il sabato e faranno quella didattica a distanza che ha già frantumanto l'immaginario dei bambini e degli adolescenti, naturalmente si farà lezione nei parchi (e una maestra a Prato che lo faceva è stata attaccata duramente dalla Cisl, gente sempre avanti, si capisce), nei teatri, nelle biblioteche, nei cinema, nei musei e essendo la Azzolina ministro, perché no, anche sulle nuvole e, rullo di tamburi, niente mascherina per i bambini sotto i 6 anni. Domanda sul taccuino: quando? Ah, dipende dal futuro, dal signor coronavirus, dalla Fortuna, dal superpremier Conte, forse da Casalino che in fondo è il più potente e lucido nel governo. Nel frattempo, in Francia, un paese confinante con l'Italia, Europa, pianeta Terra, succede che a scuola ci vanno, questa è un'aula a Strasburgo:
Così, mentre noi "studiamo" e alimentiamo gigantesche supercazzole (il plexiglas) e poi le facciamo sparire perché si tratta di enormi corbellerie, gli altri, quelli che non sono "un modello" (Conte dixit) come noi, cribbio, umilmente affrontano la realtà, "sperimentano", fanno la prova sul campo, l'unica possibile nella vita. Ci meritiamo tutto.
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La giornata alla fine è la solita storia italiana, arresti per corruzione e criminalità organizzata: 13 in manette, inchiesta sugli appalti nei trasporti Atm a Milano, 8 appalti per un valore di 150 milioni di euro; 10 boss arrestati in Sicilia, facevano i summit in gommone; naturalmente non manca il tragicomico, con la storia surreale dell'arresto di un 89 enne che si chiama Emilio Fede per evasione dagli arresti domiciliari (era andato al ristorante a Napoli con la moglie e aveva pure avvisato le autorità, ma in Italia le manette sono un fatto burocratico e lui così commenta: ""Sono annichilito, volevo festeggiare"). E la politica? Il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti (qui sopra, nella foto d'apertura di List), ha lanciato un appello su Facebook agli alleati sul voto regionale e le alleanze: "Basta Tafazzi, serve unità, le destre combattono unite in tutte le Regioni, anche se all'opposizione sono divise". Ottimo, domanda per il Pd: che faranno con la candidatura di Virginia Raggi a Roma? Mistero. E per credere nei misteri ci vuole fede (e non è Emilio). Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Il balletto dell'Iva
Era così forte, così ben studiata, così compiuta l’idea di Giuseppe Conte di abbassare l’Iva, che è già defunta, ne hanno celebrato il funerale in corpore absenti. La bara era stata consegnata dal governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, che aveva invitato il governo a pensare a una riforma fiscale ampia. Il Pd e e Italia Viva aveva già fornito le preghiere per accompagnare il feretro. Il Corriere della Sera stamattina trae le conclusioni sulla vicenda:
Conclusioni alle quali usando un po’ di logica si arrivava un minuto dopo le parole pronunciate da Conte nella fase “in Villa” e evaporate subito dopo nella fase “in Palazzo”. Dunque stamattina la grande proposta del premier è diventata una riduzione dell’Iva per un breve periodo, altra stupidaggine fiscale perché il commercio ho bisogno di regole certe, non diUna labirintite normativa. Abbassare l’Iva "per un breve periodo" il che presuppone che poi bisognerà alzarla di nuovo. Siamo sulle montagne russe, benvenuti al Luna Park del Fisco Improvvisato. All'avvocato (che fu del popolo) sfuggono decisamente i meccanismi dell'economia, egli ignora il fatto che non è cosa buona e giusta manipolare i prezzi con manovre fiscali avventurose, perché significa innescare uno squilibrio nella domanda nell’offerta, per cui un prodotto diventa oggetto di compravendita intensa per un dato periodo e poi improvvisamente ha un brusco calo nel futuro a causa degli aumenti (chiedere lumi al governo giapponese che manovrò maldestramente sull'Iva). Nel periodo di sconto su alcuni settori e categorie merceologiche i consumatori, fornitori, etc. potrebbero decidere di accumulare scorte, in questo modo le dinamiche dei prezzi e ne verrebbero fuori alterate. E i produttori disorientati. Non c'è domanda perché non c'è fiducia e per ricostruirla, la fiducia, servono scelte chiare e durature, non provvedimenti spot ai quali Conte si affida per surfare sulla crisi e far galleggiare il suo esecutivo. Un provvedimento di "breve periodo" (Conte dixit) fa piovere una domanda sul taccuino del cronista, è quella dell’uomo della strada, dei produttori, dei consumatori: cosa accadrà dopo? Non sapendo il prima, il governo non sa neppure il dopo. E infatti le parole del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, sono quelle di uno a cui è stato suggerito da qualche alto papavero ministeriale di dire così, per non sfigurare: "Il taglio dell'Iva è solo uno strumento congiunturale". Quando si fa, come si fa, quanto durerà, per quali categorie c - cioè le uniche informazioni che contano - non affiorano dalle labbra di Gualtieri. Semplicemente per una sola ragione: non lo sa.
02
Zingaretti avvisa i Tafazzi
Nicola Zingaretti è un sommergibilista nato, quando c'è troppo casino in superficie, va in immersione rapida e non lo becchi mai. Poi ci sono i momenti in cui il segretario del Pd sale a quota periscopica e allaga le camere di lancio dei siluri, affinché tutti vedano che è pronto a sparare (poi non lo fa quasi mai). Oggi ha fatto la manovra giusta perché la maggioranza si sta incartando visibilmente e gli Stati Generali si stanno rivelando di giorno in giorno come il tentativo di Conte di comprare tempo che serve solo a lui e non all'azione di governo. Così Zingaretti prima su Facebook ha detto che sulle alleanze per le regionali si rischia di deragliare per assenza di spirito di compromesso (anche del suo partito), poi mentre visitava l'ospedale Spallanzani a Roma avvisa Palazzo Chigi: ci sono troppi dossier aperti, bisogna chiuderli. Partiamo dal social network, dice Zinga che "le alleanze intorno ai candidati sostenuti dal Pd sono le uniche che possono fermare le destre, il resto è l'eterno ritorno di vizi antichi di una degenerazione della politica personalistica e autoreferenziale. Tafazzi non è stato inventato per caso. Questa è la verita'". Zingaretti teme il centrodestra che per quanto bislacco e in cerca d'autore (e qualche programma credibile di governo) ha trovato un'intesa sui candidati alle Regionali, mentre in zona giallorossa è buio totale. Zinga "Da oggi le destre combattono unite in tutte le Regioni, anche se spesso all'opposizione sono divise. Per fortuna con candidati deboli, contestati e gia' bocciati in passato dagli elettori. Invece tra le forze politiche unite a sostegno del Governo Conte prevalgono i no, i ma, i se, i forse, le divisioni. Il motivo e' ridicolo: si può governare insieme 4 anni l'Italia ma non una Regione o un Comune perché questo significherebbe "alleanza strategica". Ridicolo!".
Sì, è ridicolo. Come lo sarebbe sostenere un domani la (ri)candidatura di Virginia Raggi a Roma dopo aver dipinto l'amministrazione pentastellata per quello che è: una rovina. Scurdammoce o' passato non è sempre possibile, dunque sia Zingaretti stesso a risolvere il problema aperto. A proposito di problemi aperti, ecco il secondo colpo del segretario: "Mi permetto di dire che la maggioranza dovrebbe chiudere dei capitoli aperti da troppo tempo. Lo hanno detto tutti, anche il presidente Conte, ma ora bisogna davvero chiudere, questo è legato alla rinascita italiana. Penso ad Alitalia, ad Autostrade o all'ex Ilva di Taranto. Questi sono i primi fatti concreti di vera ripartenza e di impostazione di una rinascita italiana. Non dimenticando mai che dal 1 luglio ci saranno meno tasse e che da settembre non ci sarà più il superticket". Bene il richiamo alla maggioranza, meno la dichiarazione sulle tasse, la pressione fiscale (guardare le tabelle del Documento di economia e finanza, aiuta) è sostanzialmente invariata. E i dati del post lockdown dicono che rischiamo grosso.
03
Rimbalza la manifattura (ma non l'occupazione)
Si vedono i primi segni di un rimbalzo della manifattura e dei servizi nell'Eurozona. Gli indici Markit Pmi sono nettamente migliori, ma attenti alle illusioni, permangono incertezze. In Germania l'indice Pmi composito è risalito a 45,8 punti giugno da 32,3 di maggio. L'indice Pmi manifatturiero è salito a 44,6 punti da 36,6 precedente e quello relativo ai servizi a 45,8 da 32,6. Rimbalzo anche in Francia con il Pmi composito che torna a segnalare un'espansione dell'attività risalendo a quota 51,3 dal 32,1 di maggio. Una fase di espansione economica è sopra i 50 punti. Vediamo il rimbalzo europeo nei grafici:
L'ascesa è notevole, ma non bisogna gioire troppo, i dati vanno considerati nella loro interezza, l'economia non è solo produzione. Occhio al dato sull'occupazione, guardate la curva:
Il rimbalzo dell'occupazione è modesto, le imprese non assumono perché non sanno a che ritmo e quanto durerà la ripresa, quanto e quando e se il coronavirus tornerà. Secondo Chris Williamson, economista di Markit, "ci vorranno tre anni perchè il Pil dell'Eurozona ritorni ai livelli pre-crisi dovuta al coronavirus", a destare preoccupazione maggiore è il mercato del lavoro "specialmente se nei prossimi mesi non vedremo una forte ripresa della domanda". Quanto al Pil, "nel corso del 2020 continuiamo quindi a prevedere un crollo di oltre l'8% e, nonostante ua ripresa durante il terzo trimestre, l'entità potrebbe presto affievolirsi". Siamo proiettati in un'era di realismo e lockdown mirati.
04
Il mattatoio tedesco
È quello che è successo in Germania (il paese che ha contrastato con più successo il coronavirus) dove è stato reintrodtto il lockdown nel distretto di Guetersloh, a causa del focolaio scoppiato nel mega mattatoio di Toennies. È la prima volta che accade e non sarà l'ultima, il virus circola e dobbiamo abituarci a una politica di lockdown circoscritti, si cerca così di evitare un secondo blocco totale dell'economia. Visti gli effetti del primo, sarebbe letale.
05
BoJo riapre il pub (ma non ritrova se stesso)
Tempi strani per Boris Johnson, stravincitore del voto a fine 2019, non ne aveva sbagliata una nel suo rally verso Downing Street, poi si è incasinato (anche la vita) nella gestione del coronavirus e adesso cerca di recuperare il terreno. Per sua fortuna i Laburisti non costituiscono una seria preoccupazione. Ora il Regno Unito prova a riaprire, BoJo ha annunciato poco fa in Parlamento la riapertura dal 4 luglio di ristoranti e pub. Aprono anche parrucchieri, palestre e campi da gioco all'aperto, cinema, musei, biblioteche e gallerie. Per ora resteranno chiusi palestre al coperto, piscine, centri benessere e piste da bowling. Distanziamento? Un metro (erano due e avrebbe impedito la riapertura dei pub, istituzione inglese, luogo della musica, dello sport e soprattutto rifugio quando anche Londra diventa un posto triste dove perdere i propri passi). Cose tristi? Matrimoni e funerali: presenza massima di trenta persone. Niente anarchia, dice il primo ministro: "Il Governo non esiterà a frenare la riapertura se necessario, anche a livello nazionale". Per BoJo non è proprio l'ora migliore, cover dell'Economist:
Johnson deve ancora ritrovare se stesso (lo shock del contagio del coronavirus sembra averlo cambiato), ci vuole tempo, ma il tempo è tiranno più che mai, viviamo in una società accelerata. Il premier ha realizzato la Brexit, ma una cosa è uscire (e con Bruxelles bisogna ancora decidere molte cose) e un'altra è entrare nei nuovi mercati come soggetto autonomo, senza la forza dell'Unione europea. La libertà non è mai gratis. E i giapponesi sono tipi tosti che hanno capito che BoJo ha bisogno di aiuto, è in uno stato di necessità. La condizione ideale per firmare buoni accordi. Banzai!
06
E Tokyo gli concede solo 6 settimane
Sei settimane. Questo è il tempo che il Giappone ha dato al Regno unito per firmare un accordo commerciale tra i due paesi. Così mentre negozia con l’Unione europea le condizioni finali di uscita della Brexit, si ritrova Con la pressione di Tokyo che chiede di fare in fretta, accordo commerciale più veloce della storia. Il Giappone gioca sull’incertezza inglese ovviamente, alle prese ancora con l’exit, A Downing Street nel frattempo cerchiamo nuovi spazi di espansione commerciale e sperano in un apertura del mercato giapponese. L’interesse reciproco ma la posizione più forte è quella di Tokyo.
***
L'Oriente è croce e delizia, il problema è che l'Occidente non può fare a meno dei mercati asiatici. Ne sa qualcosa Trump che deve trattare con Xi Jinping e tenere a bada (Trump che tiene a bada qualcuno, incredibile) lo spirito incendiario di Peter Navarro.
07
Trump tra Cina e Russia. Navarro e Bolton
Primo problema: Peter Navarro. Quando il consigliere economico di Trump, un falco del commercio estero dice che i negoziati commerciali con la Cina stanno deragliando, tutti drizzano le antenne, i mercati si preparano a virare in rosso. Poi arriva un tweet di Trump che contraddice Navarro e rimette Wall Street in carreggiata. Twitter è un acceleratore degli indici della borsa americana, veicola informazione buona e cattiva che influenza i mercati. I social hanno cambiato anche il modo di fare trading, l’hanno reso ancora più insicuro E selvaggio.
Secondo problema: John Bolton. È uscito oggi il suo ultimo libro dove tra le tante cose più o meno importanti e interessanti sostiene che Trump criticò le sanzioni contro la Russia con "lamentele e rimostranze prolungate". Come abbiamo detto ieri, c'è un Trump pubblico (che sosteneva le sanzioni alla Russia) e un The Donald privato (che le voleva far terminare). Non c'è nessuna sorpresa, questa è la politica, e se andiamo dietro le quinte in Italia troverete ben pochi in privato a sostenere che le sanzioni alla Russia abbiano funzionato davvero. Putin resta il miglior stratega su piazza.
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A proposito di strategia e politica estera. Abbiamo una domanda: cosa sta facendo l'Italia in Libia? Di visibile niente, quanto all'invisibile, siamo in attesa che si materializzi, perché nel frattempo la Libia appare persa, una preda che si stanno spartendo Putin e soprattutto Erdogan. L'unico che ha avuto il coraggio di dire che Ankara fa "un gioco pericoloso" è il presidente francese Emmanuel Macron. E la Turchia ha risposto.
08
Sempre cose turche in Libia
Erdogan è un tipaccio, cammina sul filo del rasoio, conta sul fatto che tiene in pugno l'Europa con il rubinetto dell'immigrazione, che a Trump in fondo una Turchia che pencola tra Oriente e Occidente va bene e poi ora non c'è tempo per occuparsi della partita a scacchi nel Mediterraneo Orientale. Così alle accuse di ieri di Macron la Turchia replica con le stesse parole: "La Francia ha una grande responsabilità nel caso in cui viene trascinata la Libia sostenendo strutture illegali per anni, e quindi è proprio la Francia a fare un gioco pericoloso in Libia", ha affermato il ministero degli Esteri turco.
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Come chiudiamo questo numero di List? Con il finale che avevamo lasciato aperto. Ecco, come si chiude? Con una foto di Voltaire.
09
Voltaire imbrattato e la parabola di Robespierre
Siamo a Parigi, la vernice rossa sulla statua di François-Marie Arouet, noto con il nome di Voltaire ci mancava. Uno scrittore dell'Illuminismo, un nemico dell'oscurantismo della Chiesa di allora, un difensore della libertà di parola, di culto. Il campione perfetto per i sedicenti progressisti della "cancel culture", se non fosse che proprio quel Voltaire investì nella Compagnia delle Indie, impegnata nella tratta degli schiavi, e dunque anch'egli da bandire, cancellare, non adatto a un salotto radical chic (sto rileggendo Tom Wolfe, sublime il pezzo dove descrive il cocktail in casa del compositore Leonard Bernstein, a New York, con ospiti le Black Panters) del nostro meraviglioso tempo in cui tutti sono connessi con il niente. Siamo tranquilli, perché di questo passo non resterà nessuno.
Ci sono libri che ritornano. Georg Büchner scrisse un formidabile testo, la parabola perfetta di questa storia ne La morte di Danton:
Ecco le parole di Danton prima di essere arrestato e ghigliottinato su ordine di Robespierre:
Io non capisco la parola punizione. Tu, con la tua virtù, Robespierre! tu non hai preso denaro, tu non hai fatto debito, non hai dormito con una donna, hai sempre portato un vestito decente, non ti sei mai ubriacato. Robespierre, sei di una rettitudine rivoltante. Io mi vergognerei di correr per trent’anni fra cielo e terra sempre con la stessa filosofia morale, solo per il gusto di trovare gli altri peggiori di me. Ma non c’è dunque niente in te che qualche volta, sottovoce, segretamente, ti abbia detto: «Tu menti, menti!»?
Robespierre farà poi la stessa fine di Danton. Sarà ghigliottinato. La rivoluzione mangia i suoi figli.
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4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.