13 Novembre
Kim ha fatto esplodere la Bomba
Test nucleare all'idrogeno. Doppia scossa di terremoto. La Cina condanna la Corea del Nord. Seul chiede "la più severa punizione possibile". Attesa per le decisioni della Casa Bianca. Trump lapidario: "Dialogo inutile"
Kim jong-un continua a emettere radiazioni e il destinatario delle sue attenzioni atomiche si chiama America. Il sesto test nucleare della Corea del Nord è la tappa di un'escalation che il dittatore ha studiato passo dopo passo, la raffinata strategia di un lucido pazzo che gioca con le testate nucleari.
L'agenzia del regime nordcoreano ha confermato il test con una bomba all'idrogeno, preceduto da un'accurata propaganda: la foto di Kim jong-un che accarezza una testata all'idrogeno (sopra, nella foto Ansa/Ap) prima di essere incapsulata in un missile, poi l'esplosione e la scossa di terremoto del sesto grado e infine il comunicato ufficiale. Tutto studiato nei minimi particolari. Destinatario: Donald Trump.
"Un perfetto successo". Così il test è stato definito dagli scienziati nordcoreani nel comunicato. Sulla perfezione si addensano dubbi, perché alla prima scossa ne è seguita dopo 8 minuti una seconda di 4.1 gradi, gli studiosi ipotizzano un crollo del tunnel del sito dove si è svolto il test. Non abbiamo conferme, solo le rilevazioni degli istituti sismografici, ecco le mappe:
L'esplosione della bomba supera di gran lunga tutti i test precedenti della Corea del Nord, secondo le prime metriche disponibili si tratta di una detonazione dieci volte più potente. Il sisma provocato dall'esplosione è stato sentito al confine con la Cina (nella provincia di Jilin) e in Russia a Vladivostok, il capoluogo del Territorio del Litorale.
Siamo di fronte allo scenario che le agenzie di intelligence non avevano previsto: lo sviluppo rapido di un arsenale atomico miniaturizzato. Il vero nocciolo (radioattivo) del messaggio lanciato oggi da Kim è questo: abbiamo la tecnologia per lanciare un missile armato con una testata nucleare e farlo esplodere negli Stati Uniti.
Il Giappone ha fatto decollare i suoi jet Kawasaki T-4 Trainer per una missione di "radiation sniffer". Soprattutto in questo caso, vista l'ipotesi di...
Kim jong-un continua a emettere radiazioni e il destinatario delle sue attenzioni atomiche si chiama America. Il sesto test nucleare della Corea del Nord è la tappa di un'escalation che il dittatore ha studiato passo dopo passo, la raffinata strategia di un lucido pazzo che gioca con le testate nucleari.
L'agenzia del regime nordcoreano ha confermato il test con una bomba all'idrogeno, preceduto da un'accurata propaganda: la foto di Kim jong-un che accarezza una testata all'idrogeno (sopra, nella foto Ansa/Ap) prima di essere incapsulata in un missile, poi l'esplosione e la scossa di terremoto del sesto grado e infine il comunicato ufficiale. Tutto studiato nei minimi particolari. Destinatario: Donald Trump.
"Un perfetto successo". Così il test è stato definito dagli scienziati nordcoreani nel comunicato. Sulla perfezione si addensano dubbi, perché alla prima scossa ne è seguita dopo 8 minuti una seconda di 4.1 gradi, gli studiosi ipotizzano un crollo del tunnel del sito dove si è svolto il test. Non abbiamo conferme, solo le rilevazioni degli istituti sismografici, ecco le mappe:
L'esplosione della bomba supera di gran lunga tutti i test precedenti della Corea del Nord, secondo le prime metriche disponibili si tratta di una detonazione dieci volte più potente. Il sisma provocato dall'esplosione è stato sentito al confine con la Cina (nella provincia di Jilin) e in Russia a Vladivostok, il capoluogo del Territorio del Litorale.
Siamo di fronte allo scenario che le agenzie di intelligence non avevano previsto: lo sviluppo rapido di un arsenale atomico miniaturizzato. Il vero nocciolo (radioattivo) del messaggio lanciato oggi da Kim è questo: abbiamo la tecnologia per lanciare un missile armato con una testata nucleare e farlo esplodere negli Stati Uniti.
Il Giappone ha fatto decollare i suoi jet Kawasaki T-4 Trainer per una missione di "radiation sniffer". Soprattutto in questo caso, vista l'ipotesi di un crollo del tunnel ventilata dagli analisti, rilevare le radiazioni è di estrema importanza.
Il Giappone era stata sorvolato (isola di Hokkaido, la più settentrionale dell'arcipelago) da un missile di Kim qualche giorno fa. Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud avevano fatto decollare i bombardieri sui cieli della penisola coreana in uno show of force che nelle intenzioni degli alleati avrebbe dovuto dissuadere la Corea del Nord.
Oggi il sesto test nucleare e un percorso che senza un'iniziativa diplomatica forte della Cina (è questo il punto chiave di una possibile svolta) va dritto verso la soluzione militare. La Cina ha condannato duramente l'azione della Corea del Nord, l'imbarazzo di Pechino è grande. Il presidente della Corea del Sud, Moon Jae -inn, ha chiesto "la più forte punizione possibile". Il titolare di List qualche giorno fa aveva segnalato un articolo di Henry Kissinger sul Wall Street Journal che - come sempre - andava al nocciolo della questione nordcoreana: il nucleare di Kim sta destabilizzando l'Asia e innescando una corsa agli armamenti nel Pacifico.
Il problema è che il sesto test nucleare certifica che lo svitato dell'Asia è uscito dal controllo della Cina che ha una sola possibilità per renderlo mansueto: minacciarlo. Le sanzioni finora non hanno funzionato e Pechino ha mantenuto un atteggiamento "morbido", pur avendo dato il via libera alle nuove sanzioni decise dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Far esplodere una bomba all'idrogeno significa dichiarare al mondo che sei pronto a tutto.
Che cosa è una bomba all'idrogeno? È un tipo differente di ordigno nucleare - più potente di una bomba atomica tradizionale - che esplode in due fasi. Fissione e fusione. Uranio e plutonio. Un missile, due bombe. La prima bomba innesca la seconda. Quanto è potente? Ecco un video che spiega tutto:
Clicca sull'immagine per vedere il video.
La mossa di Kim fa parte di una corsa allo sprint per mettere il mondo di fronte al fatto compiuto: ha la bomba, l'ha miniaturizzata ed è in grado di lanciarla. Non c'è casualità, tutto è studiato. Sul taccuino del titolare di List le varie fasi di questa incredibile escalation sono così riassunte:
- Il 9 agosto la Corea del Nord minaccia di lanciare quattro missili su Guam subito dopo il 15 agosto. Guam è un'isola del Pacifico, territorio degli Stati Uniti e base dei bombardieri B1-B;
- Il presidente Trump risponde subito con la frase: "Fire and Fury". Fuoco e furia, e comincia a preparare una risposta con il Giappone e la Corea del Nord;
- Il 28 agosto Kim sorprende tutti e lancia un missile sul Pacifico che sorvola il Giappone e precipita in mare. L'effetto sorpresa è enorme: mostra le sue capacità balistiche e mette a nudo la vulnerabilità della difesa anti-missile del Giappone;
- Il 1° settembre quattro caccia F-35B, insieme e due bombardieri B1-B (che decollano dalla base Andersen nell'isola di Guam), due caccia giapponesi Mitsubishi F-2 e quattro caccia F-15K Slam Eagle della Corea del Sud sorvolano la penisola nordcoreana. È il primo avviso a Kim da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati nel Pacifico;
- Oggi, 3 settembre, Kim fa esplodere una bomba all'idrogeno, il suo sesto test nucleare.
Dipinto il quadro, bisogna piazzare il chiodo sul muro per appenderlo. E qui arriva la domanda del caro vecchio compagno Lenin: che fare? Il caso della Corea del Nord è frutto di trent'anni di errori delle amministrazioni americane, dell'Onu e della del tutto irrilevante Unione europea. Clinton, Bush, Obama hanno provato con svariato impegno e distrazione a tenere a bada il regime nordcoreano, ma senza ottenere l'impegno pieno del soggetto che avrebbe potuto - e come abbiamo visto, dovuto - fermare l'alleato: la Cina. Si tornerà all'Onu, è chiaro, ci sarà una riunione urgente del Consiglio di sicurezza e il problema tornerà sempre alla casella di partenza: come si ferma Kim? Si preme il grilletto? Significa - come ha detto Vladimir Putin ieri in un articolo scritto per i giornali asiatici ripreso e tradotto ieri da List - entrare in un Risiko di vaste proporzioni. La Corea del Nord non è un nano militare. Le sue forze convenzionali sono grandi e quelle strategiche ormai sembrano pienamente sviluppate. Il titolare di List dà ancora una volta il quadro sul campo di battaglia virtuale, per sapere, per capire.
La Corea del Nord per numero di persone impiegate nelle Forze Armate è la quarta potenza del mondo dopo Cina, Stati Uniti e India. Il 5 per cento della popolazione (sono 25 milioni) è impegnato militarmente, il 70 per cento delle forze terrestri è schierato a un centinaio di chilometri dalla zona demilitarizzata tra Corea del Nord e Corea del Sud (un cuscinetto creato nel 1953) ed è protetto da strutture sotterranee e artiglieria pesante. Insomma, per farla breve, la Corea del Nord potrebbe invadere la Corea del Sud nel giro di mezza giornata. Cosa significa tutto questo? Che se Kim spara, la risposta americana deve essere proporzionata e in ogni caso mettere nel conto che là al confine le cose si metterebbero male fin da subito. L'altro punto interessante - sottolineato nel corso degli anni nel Military Balance dell'Istituto di Studi Strategici di Londra - è che la Corea del Nord ha studiato i concetti strategici dell'Operazione Desert Storm in Iraq nel 1991, la guerra in Kosovo nel 1999, quella in Afghanistan nel 2001 e Iraqi Freedom nel 2003 e mentre gli americani combattevano (e morivano) a Pyongyang hanno fatto tesoro di quelle esperienze sul campo di battaglia hanno trasformato le forze armate in unità mobili più piccole, flessibili, sviluppato i principi della guerra asimmetrica, messo in piedi una tra le più importanti e grandi formazioni di forze speciali del mondo. Con una forza attiva di oltre un milione di uomini, una riserva di almeno seicentomila la Corea del Nord è un osso duro da piegare con una guerra convenzionale. A questo bisogna aggiungere le sue forze strategiche, l'elemento decisivo che pesa nella valutazione delle capacità militari del regime: ha il nucleare, ha mostrato al mondo un missile intercontinentale, forse ha miniaturizzato la testata atomica e ha almeno settanta sommergibili, una delle flotte più grandi del mondo. Al comando, c'è uno che somiglia sempre più al Dottor Stranamore. E ha fatto esplodere la Bomba H.
Trump sostiene la linea dura, in un tweet ha detto che l'azione di appeasement della Corea del Sud è inutile e il dialogo con Kim non serve a nulla:
Ma quali sono le opzioni di Trump? Nel Pacifico gli Stati Uniti hanno una capacità di fuoco senza pari. Il comando è affidato al generale Harris che da settimane sta preparando la risposta all'escalation della Corea del Nord. I consiglieri per la sicurezza nazionali degli Stati Uniti e della Corea del Sud, Chung Eui-yong e il generale H. R. McMaster sono in contatto per preparare le opzioni da presentare ai loro presidenti. Quali? Di fronte a una potenza nucleare si presenta il dilemma del Nuclear First Strike che il titolare di List traduce così: chi spara per primo? L'imprevedibilità di Kim è totale, la Cina non controlla nulla, la Russia è contraria all'uso della forza.
La crisi di Cuba. È toccato a Donald Trump l'enorme dilemma che nel 1963 fu di John Fitzgerald Kennedy durante la crisi dei missili di Cuba. È un precedente, non proprio la stessa situazione, ma c'è un dettaglio - poco noto - che in questo caso rivela un'opzione, una scelta che già si era affacciata nella storia della Casa Bianca e dei suoi Commander in Chief. Nel pieno della crisi di Cuba, con le installazioni missilistiche piazzate sotto casa, Kennedy studiò tutte le opzioni e - sorpresa - scrisse il messaggio da pronunciare di fronte agli americani in caso di conflitto, ecco la copia della lettera pubblicata negli archivi della Presidential Library di JFK:
"... con il cuore pesante, e nella necessità di compiere pienamente il dovere del mio ufficio, che ho ordinato - e l'Air Force degli Stati Uniti sta ora compiendo - operazioni militari a con sole armi convenzionali, per eliminare un'installazione nucleare nel territorio di Cuba". Quel discorso JFK non dovette mai pronunciarlo, ma era pronto, il fratello Robert aveva fatto preparare tutto, nella più cupa delle opzioni. Un attacco convenzionale. Nella speranza che i sovietici facessero altrettanto, senza far entrare in scena i funghi nucleari. Cosa accadrà con la Corea del Nord? Lo svitato dell'Asia non è né Castro né Kruschev, è una sagoma che esce dallo schema del politico ed entra direttamente nella tragedia Shakesperiana, il potere e la follia di Macbeth:
L'orrore del reale | è nulla contro l'idea dell'orrore. | I miei pensieri, solo virtuali omicidi, | scuotono la mia natura di uomo; | funzione e immaginazione si mescolano; | e nulla è, se non ciò che non è.
Tra gli appunti dei fratelli Kennedy sulla crisi di Cuba, c'è un foglio con due cifre: "42 milioni" e "90 milioni". Secondo gli esperti che hanno analizzato il materiale storico, erano i morti previsti sul suolo americano a seconda di due scelte: 40 milioni di morti nel caso di first strike americano, 90 milioni di morti nel caso di un primo bombardamento sovietico. Nuclear First Strike. L'indicibile. Siamo più vicini all'abisso di quanto si possa immaginare.
Viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Che facciamo? Un giro in Italia, un paese serio, come vedremo. Ieri il titolare di List ha aperto un piccolo dibattito sulla Questione Settentrionale (ci saranno i referendum sull'autonomia in Lombardia e Veneto il 22 ottobre) e la voragine amministrativa e contabile di Roma. Può essere ancora Capitale? Questa è la domanda. Lorenzo Castellani ha una sua idea sull'Urbe. E Milano. Vediamola insieme.
01
Milano vuol essere davvero Capitale?
di Lorenzo Castellani
Caro Titolare,
il voto di Lombardia e Veneto per l’autonomia in Ottobre potrebbe riaccendere la questione federale, ma soprattutto rimettere al centro del dibattito l’organizzazione del potere nella nostra Repubblica. Tuttavia, resta una domanda di fondo relativa al settentrione d’Italia: Milano, e la vasta area ad essa ricollegabile a livello socio-economico, vuole davvero diventare la Capitale dell’Italia del ventunesimo secolo?Per provare a rispondere serve ancora una volta l’aiuto della storia. Il nord, negli ultimi quarant’anni in particolare, ha trasformato la propria superiorità economica sia in elemento di ricatto verso l'estero additando al meridione, non senza ragione nella maggior parte dei casi, i vari problemi dell’Italia e sia verso Roma ricevendo in cambio un federalismo “falso e degenerato”, per usare un’espressione di Gianfranco Miglio. Se si scava nel passato si può notare come l’elettorato settentrionale ha sempre preferito volgersi verso forme di antipolitica e di scetticismo verso i poteri pubblici invece di portare la battaglia politica federalista al cuore delle istituzioni. Diversi poteri politici ed economici espressi dal Nord, come la Lega o Comunione e Liberazione, o in cui la componente settentrionale è sempre stata predominante come la finanza cattolica, Confindustria e Forza Italia, si sono lasciati corrompere da Roma, dai suoi riti, dalle sue regole ad hoc, dalla logica del sussidio pubblico e hanno contribuito a mandare in soffitta la battaglia culturale. In particolare, il centrodestra ha completamente abbandonato questa battaglia e non si vede il motivo per cui questa non possa essere ripresa oggi, alla luce del disastro amministrativo romano e dal gap economico delle esportazioni regionali, da Berlusconi e i suoi compagni di strada per confezionare una proposta politica moderna.
Inoltre, una riflessione meritano anche le Regioni. Perché queste, tardivamente sviluppatesi negli anni settanta come partita di scambio tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista, hanno contribuito a minare le basi di una maggiore autonomia delle comunità locali. Le Regioni sono politicamente irresponsabili, non hanno potestà impositiva (cioè chiedono poche tasse ai cittadini e hanno una ripartizione di funzioni poco chiara) e risultano poco controllabili dagli elettori. Il loro finanziamento è sempre rimasto ancillare a quello statale che ha generosamente finanziato i buchi in bilancio di generazione di amministratori regionali. Ciò ha fatto di esse un potere senza volto, poco riconoscibile, ricco di inefficienze, sprechi e corruzione mai frenati dal potere centrale. Quando una istituzione nasce così viziata nella sua funzione è molto difficile correggerne il suo assetto nel corso del tempo. Quello studioso eccezionale che era Gianfranco Miglio aveva probabilmente peccato di ottimismo pensando di poter costruire un federalismo centrato sulle macro Regioni e su quelle a statuto speciale. Chi scrive crede che le Regioni andrebbero abolite in favore della costituzione di distretti più piccoli (Metropolitani e Provinciali) dotati di maggior potere sia in termini funzionali, cioè di competenze, sia in termini finanziari, con un peso più esteso nella determinazione del carico fiscale e di amministrazione della spesa pubblica. Ciò, ovviamente, significherebbe accettare un livello di tassazione diverso da un governo locale all’altro e incentivare migrazioni in quelle zone meglio amministrate e con un fisco più leggero. Cos’è il federalismo se non una esaltazione della competizione e delle differenze territoriali? Una lezione da rispolverare e che molti, anche a livello di Unione Europea, paiono aver dimenticato in favore di una armonizzazione universale tra Stati sovrani.
Lo stesso discorso vale per Roma: non ha senso dare maggiori competenze alla Capitale o disegnare un ordinamento speciale senza imporre una disciplina fiscale e tagliare il cordone ombelicale con lo Stato centrale. La Capitale di uno stato così variegato come l’Italia potrebbe avere un livello di autonomia più elevato rispetto alle altre grandi città, ma questo dovrebbe avvenire sulla base del principio del self-government, ovvero di autosufficienza economica ed amministrativa. Altrimenti si rischia, ampliando le competenze e creando regimi differenziati o ministeri ad hoc, di ampliare ancora di più il buco nero finanziario della Capitale e l’irresponsabilità dei suoi amministratori.
Questi provvedimenti risolverebbero anche un problema di gestione della democrazia che si presenta, in modo sempre più evidente, su vasta scala. Come scrive Geminello Alvi in uno dei suoi libri: "La democrazia su milioni di persone è un affare di marketing". Riportarla ad un livello maggiormente comunitario con istituzioni più vicine, responsabili e controllabili dai cittadini potrebbe sia ridurre le spinte contro-democratiche nei confronti delle elite politiche sia limitare effetti che si amplificano su larga scala come la diffusione delle fake-news o altri fenomeni di irrazionalità diffusa. Una comunità più piccola e “governante” rispetto ad un grande Stato nazionale significa, infatti, ridimensionare anche i casi mediatici per focalizzarsi maggiormente sulle questioni locali. Insomma nel dare un volto al potere, spostando quest’ultimo su scala locale, l'Italia ha tutto da guadagnare. In un mondo sempre più vasto e con un potere sempre più impalpabile, disperso, insondabile il federalismo con la sua prossimità può salvare le libertà e la democrazia. L’esempio svizzero, così prossimo al settentrione d’Italia, costituisce un lampante caso di successo. Per il meridione, inoltre, sarebbe una spinta a chiudere con una classe politica finanziariamente irresponsabile e ad intraprendere un percorso, certo più lento e graduale, di efficienza e sviluppo. Si pensi a quanto alcune province del Sud potrebbero fare liberandosi dai vincoli legislativi, burocratici e di drenaggio delle risorse delle proprie regioni. L’epoca che stiamo vivendo è incentrata, come sottolinea Parag Khanna nel suo libro Connectography, sull’urbanizzazione e sul contratto. Lo Stato nazionale è in crisi da mezzo secolo, oramai superato da una storia che ha imposto una nuova organizzazione intorno a mercati, infrastrutture e tecnologie sempre più transnazionali. Si tratta quindi di valorizzare questi due elementi attraverso il processo politico: da un lato riportando il contratto nello Stato (tra individui, comunità e istituzioni pubbliche) in sostituzione del centralismo e della gerarchia amministrativa e dall’altro valorizzando il ruolo politico-economico delle città, ovvero di quei fiorenti Comuni che il nostro paese ha inventato otto secoli fa.
Bravo, il Castellani, proprio uno da King's College. Peccato che l'Italia non sia l'isola d'Inghilterra ma qualcosa che fin dai tempi di Dante è questo: "Ahi serva Italia, di dolore ostello, / nave sanza nocchiere in gran tempesta, / non donna di province, ma bordello!". È sempre quella? È Buondì Italia. Seguite il titolare di List.
02
Buondì Italia
Buondì Italia, straordinario paese. Viviamo anche da noi tempi davvero interessanti, unici, solo che sono racchiusi in una bolla dove tutto quello che accade intorno, la realtà, i dati di fatto, la contemporaneità, sono fastidiosi elementi che vengono cancellati. Il fatto più commentato tra quelli che la sanno lunga, i leoni da tastiera e i bontonisti è stato lo spot da disaster movie del Buondì Motta. E questo dice tutto.
Clicca per vedere lo spot del Buondì Motta.
Geniale. Ma cribbio, dicono i benpensanti, l'asteroide sulla mamma (e poi anche sul papà) quello no. Dibattito serissimo, potete capire. Come se non avessero mai visto i disastri letali di Tom e Jerry, il Gatto Silvestro e Titti, le cadute verticali nel burrone di Wile E. Coyote mentre insegue inutilmente Beep Beep. Tutti seri e compunti, gli italiani allevati nel falso perbenismo, ammaestrati dal politicamente corretto, abbracciati in un'ignoranza semi-collettiva (un pezzo di paese ormai silente e attonito si salva ancora) dove il botto dell'ironia non è compreso perché è stato sostituito dalla grassa risata nutrita di volgarità quotidiana, dalla corruzione del linguaggio e dalla ossessione dell'immagine. Buondì Italia è questo spettacolo dove il segretario di un partito twitta sui gufi e si occupa di ornitologia politica, il massimo dell'espressione politica di quella giornata di cronaca ridotta da tempo dai giornali di Buondì Italia a un grumo di propaganda dell'irrealismo splatter, tra delitti raccapriccianti, rapimenti lampo, raffiche di violenza, pose sexy, titoli ammiccanti e ruttodromo social. Una guerra di clic nel fango, mentre il debito pubblico macina record su record nell'indifferenza di quella che un tempo si sarebbero definite classe dirigente e massa, parole superate dal Blob quotidiano, perfetti ignoranti che vanno a Cernobbio a spiegare come funziona il mondo e perbacco questa è la "smart nation", mentre la Capitale è sommersa da un temporale d'agosto, arriva un autunno con due referendum del Nord sul Nord e sulla distanza che c'è con il depresso e zavorrante Sud, decollano tweet di altri presunti leader sulle grigliate e anche le biglie e la connessione wi-fi in spiaggia, si discute amabilmente della caccia all'immigrato come sport dialettico, senza una sola idea di come si governano due forze ciclopiche come demografia e immigrazione, e oddìo la nazionale non sa più giocare a calcio e la Spagna ci ha infilzati non come tori ma come ciucci e il presidente del Consiglio che, beato lui, si lascia alle spalle "la più grande crisi del dopoguerra" e ha solo un dettaglio sul quale sorvolare con felpata eleganza, quel 35 per cento di disoccupazione giovanile che è un macigno. Non interessa a nessuno, ma fa male davvero. Il vero asteroide. Buondì Italia.
Che facciamo? Proviamo a farci sopra un paio di risate, è domenica, la vita è complicata, viviamo in un mondo difficile, andiamo dove giace la gente che piace, alla Mostra del Cinema di Venezia. Flavia e Aurelio sono sbarcati stamattina al Lido. Chi sono? Seguite il titolare di List.
03
Mostri del Cinema
Flavia e Aurelio sono sbarcati a Venezia. Cinquantenni, eleganti, colti a prescindere, antropologicamente (s)piazzati a sinistra, terzomondisti luxury, terrazzati nell'Urbe, tribuna autorità all'Olimpico, la domenica. Sono vestiti da Flavia e Aurellio, un eccesso nel red carpet del successo. Flavia e Aurelio, ciak, si gira.
Flavia. Aure' sbrigate semo in ritardo.
Aurelio. Te possino, t'avevo detto de pijà er motoscafo, mo' semo come du' pupazzi de carnevale in gondola.
Flavia. Me pareva romantico, Aure'.
Aurelio. So' cinquecento euri de romanticismo 'sto viaggetto e 'sta pure a diluvià.
Flavia. Pe' du gocce...
Aurelio. Mimmo m'ha mannato er selfie sur sottopassaggio der quartiere. Tutto allagato e mo' che dirà 'a Raggi?
Flavia. Aure' semo a Venezia, nun comincià a parlare de politica de Roma, nun fa subbito er burino, semo de sinistra no?
Aurelio. Scusame Fla', ma ciò sta passione da compagno io, mica so' come i coniugi Scandaletti, gli amici tuoi.
Flavia. So' persone fini, quelli, no come te che hai 'sta camicia tutta sgualcita...
Aurelio. Num me fa parlà dei tuoi vestiti adesso eh?!
Flavia. Hai prenotato la camera più bella ar Danieli, come l'hanno scorso?
Aurelio. Camera Deluxe con vista, Fla', 1235 euri cash. Te vojo bbene?
Flavia. Aure', te amo, tu sì che sei un omo che sa fa' felice na' donna.
Aurelio. Che c'è ar cinema oggi?
Flavia. Presentano Suburra, la serie amo'.
Aurelio. Ancoraaaaa?
Flavia. Perché amo' non te piace?
Aurelio. A Fla' noi 'a Suburra se la vedemo tutti i ggiorni, mo' bbasta co' sta monnezza.
Flavia. E che te voi vede' allora?
Aurelio. Quarcosa d'intellettuale, che me faccia riflette sur macinino della storia, un passaggio sui versi del Belli, Roma come forza de trasformazzione, er popolo, er partito...
Flavia. Amo' tu sì sempre 'na forza d'intelliggenza...
Aurelio. Nun c'è quarcosa de Wim Wenders?
Flavia. No, Wim nun c'è.
Aurelio. Io so' per il cinema d'essai, cara.
Flavia. Ma se te sei visto tutto Zalone...
Aurelio. Checco è chiaramente un incompreso, nun capisci la sua visione neorealista.
Flavia. Boh, sarà come dici. Hai prenotato er massaggio?
Aurelio. Vuoi er massaggio?
Flavia. Me vojo rilassà e poi viene Lavinia pe' anna' a fa' sciopping.
Aurelio. E chi paga?
Flavia. Ho la tua carta Centurion, amo'.
Aurelio. T'ho dato la Centurion?
Flavia. Sei mesi fa, te sei scordato?
Aurelio. Ah, ecco perché er conto corente der nero sta a secco.
Flavia. Nun dì ste cose, semo compagni onesti, noi. Non semo de destra.
Aurelio. Hai raggione. Se famo du spaghi stasera?
Flavia. Aure', semo a Venezia. Se magnamo i granchi.
Aurelio. I granchi, vabbè, so' tosti. E che film se vedemo?
Flavia. The leisure seeker.
Aurelio. E chi è? Un americano che fa i botti?
Flavia. Aure', sembri Nando Moriconi, è un film di Paolo Virzì.
Aurelio. Mai sentito 'sto Virzì. Cercame un iraniano che me fa' dormì in sala, la trippa de ieri sera me 'sta a fa le scale.
Flavia. Er gondoliere dice che semo arrivati, scenni.
Aurelio. Scenno.
Flavia. Aure'...
Aurelio. Dimme amo'.
Flavia. Paga er gondoliere...
Aurelio. Ah me scusi, stavo distratto n'attimo. Accetta cash, dollari?
Flavia. Com'è che tieni i bijettoni verdi?
Aurelio. So' de Jimmy, m'ha sardato er debbito.
Flavia. Jimmy è quell'americano dei Parioli?
Aurelio. No, Jimmy Proietti, er meccanico der Tufello che fa elaborazioni de macchine sportive.
Flavia. Stai sempre a core de notte... annamo ar Danieli.
Aurelio. Annamo. Quanto me piace l'arte der cinema. Tenga tutto er resto, gondolaro.
Spaccano, Flavia e Aurelio. Ok, il titolare torna in fase Gordon Gekko. Come dice il nostro amico? "È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione". Vediamo l'agenda della prossima settimana. Quello che conta.
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Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.