22 Ottobre
La battaglia per il seggio di domani
Lo scontro dentro Forza Italia è solo l'anticipazione di quanto accadrà nei prossimi mesi nelle coalizioni. Il taglio dei parlamentari ha scatenato la caccia al posto (che non c'è). Berlusconi pensa al Quirinale. Cosa resta della Repubblica dei partiti?
Che succede? Hanno assolto Berlusconi, il processo a Siena era il Ruby Ter, non c'è nessuna corruzione in atti giudiziari, il fatto non sussiste e il Cav pensa sempre più al Quirinale. L'Italia è (anche) questa e non dobbiamo stupirci. C'è un uomo che pensa di poter battere il tempo e la storia e aspira alla carica più alta dello Stato, mentre il suo partito è dilaniato da una feroce battaglia interna per la sopravvivenza. È indubbiamente una storia, perfettamente incastonata nello scenario. Quale? Prima serve un punto nave rapido sui fatti del giorno, solo quello che conta, poi andiamo in immersione su un tema che cambierà il volto (e la mente) della nostra Repubblica. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Ricatto e riscatto in Bitcoin
Dacci il nostro hacker oggi e domani. Gli hacker hanno bucato il sito Siae nei giorni scorsi, la società degli autori ha detto che non pagherà il riscatto di 3 milioni di euro in Bitcoin. No problem, i pirati informatici sono passati direttamente agli autori Siae inviando un sms con la richiesta di riscatto di 10 mila euro (sempre in Bitcoin) da versare entro il 22 ottobre: "Abbiamo i tuoi dati e documenti, paga". In rete viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
Trieste, abbiamo un problema. Agitare la piazza è pericoloso, ci sono sempre conseguenze inattese: i No Green Pass hanno risvegliato l'attenzione dei Black Block. Erano previste manifestazioni per oggi, sono state annullate, ma potrebbe essere troppo tardi, le frange violente potrebbero comunque presentarsi a Trieste. Bel risultato.
Il disaccordo Ue sulla Polonia. Consiglio europeo, non c'è una visione comune tra i leader sul come affrontare il caso di Varsavia. Mario Draghi ha commentato: "C'è ancora da lavorare". Serve un compromesso, ieri si sono resi conto che non...
Che succede? Hanno assolto Berlusconi, il processo a Siena era il Ruby Ter, non c'è nessuna corruzione in atti giudiziari, il fatto non sussiste e il Cav pensa sempre più al Quirinale. L'Italia è (anche) questa e non dobbiamo stupirci. C'è un uomo che pensa di poter battere il tempo e la storia e aspira alla carica più alta dello Stato, mentre il suo partito è dilaniato da una feroce battaglia interna per la sopravvivenza. È indubbiamente una storia, perfettamente incastonata nello scenario. Quale? Prima serve un punto nave rapido sui fatti del giorno, solo quello che conta, poi andiamo in immersione su un tema che cambierà il volto (e la mente) della nostra Repubblica. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Ricatto e riscatto in Bitcoin
Dacci il nostro hacker oggi e domani. Gli hacker hanno bucato il sito Siae nei giorni scorsi, la società degli autori ha detto che non pagherà il riscatto di 3 milioni di euro in Bitcoin. No problem, i pirati informatici sono passati direttamente agli autori Siae inviando un sms con la richiesta di riscatto di 10 mila euro (sempre in Bitcoin) da versare entro il 22 ottobre: "Abbiamo i tuoi dati e documenti, paga". In rete viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
Trieste, abbiamo un problema. Agitare la piazza è pericoloso, ci sono sempre conseguenze inattese: i No Green Pass hanno risvegliato l'attenzione dei Black Block. Erano previste manifestazioni per oggi, sono state annullate, ma potrebbe essere troppo tardi, le frange violente potrebbero comunque presentarsi a Trieste. Bel risultato.
Il disaccordo Ue sulla Polonia. Consiglio europeo, non c'è una visione comune tra i leader sul come affrontare il caso di Varsavia. Mario Draghi ha commentato: "C'è ancora da lavorare". Serve un compromesso, ieri si sono resi conto che non si può mettere all'angolo un gigante dell'Est come se fosse una sedia a un pranzo di gala - vedere la storia, leggere Marco Patricelli.
Niente Martini e Regina in ospedale. Mai smettere di bere (il giusto). Alla Regina Elisabetta II, 95 anni, hanno vietato qualche giorno fa il suo calice quotidiano di Martini, alla fine Elisabetta II ieri ha trascorso la notte in ospedale. Solo una, per fortuna, è tornata a Windsor e da Buckingham Palace fanno sapere che è "di buon umore". È una straordinaria donna che ha bevuto in compagnia di Winston Churchill. God Save The Queen.
Morire per Taiwan? Ieri Biden durante un dibattito sulla Cnn ha detto con tono marziale: "Difenderemo Taiwan in caso di attacco da parte della Cina". Così, giusto per non alimentare la tensione. Subito dopo la Casa Bianca ha precisato che "nulla è cambiato" nella politica americana sull'isola. A Pechino hanno registrato tutto, attendiamo la risposta.
A Baldwin è partito un colpo. Dramma sul set, Alec Baldwin (nella foto qui sopra) stava girando al Bonanza Creek Ranch un film western, "Rust", e mentre era sulla scena ha premuto il grilletto: è morta la direttrice della fotografia, Halyna Hutchins, 42 anni, mentre il regista Joel Souza, 48 anni, è rimasto ferito. Storia incredibile, indagini in corso, shock a Hollywood. Baldwin è un grande attore, un vincitore dell'Emmy, un poliedrico interprete capace di passare dal dramma alla satira, grande successo (e critica) ha avuto la sua interpretazione di un esilarante Donald Trump nel Saturday Night Live. Ha un problema con le armi da fuoco.
***
La nostra Repubblica come sta? E poi, è davvero nostra?
02
Il prossimo Parlamento. Pochi posti, molta tensione
Prima di tutto, i numeri. La legge costituzionale prevede la riduzione del numero dei parlamentari, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi. L'Italia era il paese con il numero più alto di parlamentari (945); seguono la Germania (circa 700), la Gran Bretagna (650) e la Francia (poco meno di 600). Nel passato ci sono stati vari tentativi di riduzione, è andato in porto in questa legislatura, paradossalmente quella con il Parlamento peggiore nella storia della Repubblica, ecco una scheda che riassume i principali tentativi di riforma:
Si parte dalla Commissione Bozzi e si arriva alla riforma Renzi-Boschi del 2016 che puntava a ridurre i parlamentari e tagliare la "navette" tra Camera e Senato, un taglio anche al bicameralismo perfetto che invece qui resta tale e quale. Altra tabella, numeri di parlamentari prima e dopo la riforma:
Cosa ne è della parola "rappresentanza"? Vediamo un'altra tabella, quella che mostra il numero medio di abitanti per ciascun parlamentare eletto:
Vediamo la ripartizione per regione dei deputati e dei senatori, questa è la Camera:
E questo è il Senato:
Ogni parlamentare rappresenta un grande numero di abitanti e automaticamente accresce il suo peso specifico, diventa un gigantesco centro di potere.
03
Di chi è la Repubblica?
Nessuna riforma è "aurea", tutte sono un'approssimazione, ma questa ha un impatto pieno di imprevisti per le condizioni in cui si trova il sistema politico: i partiti sono al lumicino, la storia del Novecento si sta esaurendo, la loro funzione non è più quella raccontata mirabilmente nel libro di Pietro Scoppola, "La Repubblica dei partiti".
Di chi è oggi la Repubblica? Ecco uno schema sul cosiddetto "processo deliberativo", come si formano le leggi che regolano le comunità democratiche:
Questo è lo schema di un processo, un grafico su un percorso "virtuoso". Poi c'è la realtà che è sempre un'approssimazione.
Torniamo alla domanda: di chi è oggi la Repubblica? Il quesito quando passa dallo schema a tavolino alla vita quotidiana del Parlamento trasmette inquietudine, perché la risposta è di quelle che mostrano la crisi della democrazia: di poche persone che selezionano il ceto politico, la competizione tra i migliori è quasi azzerata e i migliori raramente oggi scelgono di impegni nell'arena politica, troppi rischi, poco merito. Così il nostro Parlamento è diventato quello dove abbondano i peggiori o, per essere più dolci ma sempre chiari, quelli che non hanno né arte né parte.
Conseguenze politiche? Enormi, perché non c'è solo il tema "personale" del parlamentare che se non eletto deve trovarsi un lavoro (cosa che troppi parlamentari non hanno mai intercettato nella loro vita) ma un elemento di "sistema" dove l'alto numero di deputati e senatori nelle Camere serviva a risolvere le crisi, cioè la cronica impasse di maggioranze friabili, gli smottamenti dei gruppi parlamentari. Quello che noi cronisti chiamiamo "suk" (il mercato delle vacche) alla Camera e al Senato aveva la sua origine nell'instabilità e la "transumanza" - piaccia o meno - era la soluzione nella complicazione. Con la riduzione dei parlamentari questo metodo di compensazione degli accordi e disaccordi viene depotenziato nella massa di manovra (e nelle opzioni disponibili), questo significa che ogni singolo parlamentare (su cui ricordo che c'è il divieto di mandato imperativo) acquista un potere di interdizione ancora più grande. Se ne vedono già gli effetti nelle discussioni "preliminari" all'interno dei partiti. Più si avvicina la data del voto, più aumenta l'entropia, il caos interno nei partiti.
04
Partitanti e corsa al Quirinale
Quello che sta accadendo in Forza Italia (ministri e governisti contro pretoriani berlusconiani) sta accadendo anche altrove. La politica italiana è un duello a colpi di pugnale che si combatte con audio "rubati": prima quello di Maria Stella Gelmini che accusa Antonio Tajani di non "rappresentare la verità" a Berlusconi, poi quello di Salvini che si lamenta degli attacchi di Giorgia Meloni ("una rottura di coglioni"). Niente di nuovo, la politica non è mai stata un convento in preghiera, gli stracci volano ogni giorno, le teste rotolano. Quello di Forza Italia è un dibattito interno a un partito in declino, tra Lega e Fratelli d'Italia c'è invece una sfida per il primato in uno spazio politico, sono contesti diversi ma influenzati anche dalla futura mappa delle nuove Camere che verrà disegnata dalle prossime elezioni.
Il contesto? Il voto nei Comuni ha sigillato la legislatura, nessuno può permettersi di muover foglia (neppure chi ha vinto, il Pd), è concesso solo agitare l'aria, far rumore, ma niente fatti concreti, tutto è zero tituli.
05
La legge del Draghistan
Solo Mario Draghi può curvare questo spazio. E il premier ora ha altro a cui pensare, il Quirinale? Prima c'è Bruxelles con l'Unione europea che non riesce a trovare neppure un mezzo accordo quando si parla di politica (il caso Polonia è solo l'ultimo di una lunga serie), poi bisogna condurre in porto la legge di Bilancio, mangiare il panettone e brindare al nuovo anno. La presidenza della Repubblica? Il calendario draghiano è fissato per l'ultima settimana di gennaio, in quei giorni il gioco arriverà all'ultima mano della partita, quasi un solitario. È la legge del Draghistan.
Le opzioni possibili sono sempre due:
Draghi resta a Palazzo Chigi. Il premier conduce la nave in porto nel 2023 e si prepara alla scalata per la guida della Commissione europea. Sviluppo naturale per lui, ma versione di gioco con una complicazione: chi va alla Presidenza della Repubblica? Serve un nome che mette tutti d'accordo: qui ne abbiamo uno, Pierferdinando Casini. Ottimi rapporti con tutti, cultura istituzionale. Sì, moriremo tutti democristiani.
Draghi va al Quirinale. È il terrore del Parlamento. Nessuno di quelli che ha fatto Bingo vuole andare a casa. Come si fa? Patto di legislatura per la presidenza Draghi. Lui sale sul Colle, arriva un premier di transizione che cura il Recovery Plan e conduce al voto nel 2023. Così abbiamo Draghi per sette anni e il prossimo governo si vedrà. Possibile? Tutto è possibile in politica.
***
Ci sono altri mazzi di carte? Bisogna fare una passeggiata nella sala giochi di Berlusconi.
06
Il casinò del Cavaliere
Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni (e occhio a Dudù vicino ai piedi di Salvini) (Foto Ansa).Silvio Berlusconi (toh) ha detto che Draghi sarebbe un ottimo Presidente della Repubblica, ma forse per l'Italia è meglio che resti a Palazzo Chigi. La frase non è casuale, il Cav pensa di salire a breve sul Colle. E di restarci. Sembra impossibile, ma in questo scenario nulla è prometeico, dalla quarta votazione in poi diventare presidente è questione di un attimo. E Berlusconi quell'attimo è pronto non solo a coglierlo, ma lo coltiva con la sua solita tenacia. Ha il peso degli anni addosso, un'illusione di eterna giovinezza lampeggia nei suoi occhi - fessure taglienti - ma l'uomo è sempre quello, determinato a portare a casa il risultato, pronto a tutto, disinvolto fino all'eccesso. Tattica di combattimento: far naufragare ogni possibile candidatura (e ha i voti per farlo), farsi eleggere dopo lo stallo in Parlamento (e non ha ancora i voti per farlo). Non gli importa del resto, di cosa si muove o sta immobile intorno a lui, punta dritto al traguardo e la sentenza d'assoluzione di ieri a Siena è un'altra spinta a provare il Grande Slam.
E il partito? Non è mai esistito nella forma che uno s'immagina (Fabrizio Cicchitto con intelligente ironia lo definì "un partito monarchico-anarchico"), Forza Italia è il Cav, una lampada sul comò che accende e spegne a seconda dei giorni, delle ore, dei minuti. Berlusconi incontra i partitanti azzurri, dispone, propone, chiude gli occhi come un gattone, parla con uno e dice "bianco", riceve un altro e dice "rosso", fa accomodare un terzo e dice "blu". Egli è un mago dell'illusionismo fino a convincere anche se stesso di quello che favella al destro e al sinistro. Maria Stella Gelmini fa politica, s'appassiona e dice che il partito è moribondo? Con tutto il rispetto, come dicono a Roma, al Cav tutto questo "je rimbarza". Riguarda "gli altri", non lui. Dunque quello che ha detto Gelmini è una pratica da asilo nido e se proprio va commentato allora "è contrario alla realtà". Brunetta e Carfagna la pensano uguale? E allora è confermato: "so' draghisti!" e vai con la guardia repubblicana del Cav che attacca i governisti ingrati. Missione Quirinale a tutta birra. La cosa paradossale è che gli unici candidati del centrodestra a vincere durante le elezioni amministrative sono stati due forzisti - Occhiuto in Calabria e Dipiazza a Trieste - e questo accade nel momento di crisi più acuta del partito, ma non di Berlusconi che dagli avversari di un tempo oggi viene trattato come uno statista. Il tempo cambia molte cose nella vita. Ma Battiato è per sempre. Siamo passati dal "moriremo democristiani" al canto libero (anche Battisti è per sempre) del "Sanremo tutti berlusconiani". Il Teatro Ariston della politica. Un altro miracolo italiano.
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o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.