26 Febbraio
La Brexit è in ritardo. Trump è puntuale con Kim
Theresa May in caso di flop del voto il 12 marzo è pronta a chiedere il posticipo della data d'uscita. Trump a caccia del Nobel per la Pace in Vietnam per il secondo incontro con Kim. Di Maio perde voti e dice: resto ancora quattro anni
Che succede? Il voto in Sardegna sta impattando in maniera forte sullo scenario politico del governo a Roma, i Cinque Stelle cercano di rispondere alla crisi di voti con una serie di mutamenti nelle regole e nell'organizzazione interna, ma la realtà è che c'è una crisi delle idee, del programma, dell'adesione degli ideali alla realtà. Lo scenario italiano appare auto-referenziale, nonostante sia un laboratorio politico, non riesce a elevare lo sguardo oltre il muro di cinta del proprio giardinetto ed è questo deficit di visione che alla fine lo mette in una posizione marginale.
Ci sono dettagli e spunti che rivelano lo spirito del tempo. Qualche giorno fa prendendo un in apparenza banale tweet di Matteo Salvini sulla nostalgia per l'era del telefono a gettoni, abbiamo visto come sotto invece vi fosse una strategia di marketing applicata alla politica. Salvini però si ferma all'uso di quell'effetto senza strutturarlo, trasformarlo in una visione politica vera e propria, mettere quel frammento di comunicazione dentro una cornice, farne parte di un quadro. La politica italiana vive in uno stato di precarietà e frammentazione, senza tensione per la costruzione di un edificio che duri nel tempo. Ecco perché si succedono i governi senza un fil rouge comune. La scorsa legislatura ne abbiamo avuti tre (Letta, Renzi e Gentiloni), la cronaca ci dice che anche questa legislatura è nata nel segno del provvisorio e della rottura già visibile. Niente di nuovo, quando avevamo previsto la nascita del Governo Frankenstein lo intendevamo come una soluzione obbligata, l'unica possibile, ma transitoria. Per andare poi verso una soluzione chiara e stabile in futuro, non verso il caos attuale. La confusione non manca certo anche al di là dei nostri confini, ma un rapido giro di giostra ci dirà che esistono delle marcate differenze. Seguite il titolare di List.
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...Che succede? Il voto in Sardegna sta impattando in maniera forte sullo scenario politico del governo a Roma, i Cinque Stelle cercano di rispondere alla crisi di voti con una serie di mutamenti nelle regole e nell'organizzazione interna, ma la realtà è che c'è una crisi delle idee, del programma, dell'adesione degli ideali alla realtà. Lo scenario italiano appare auto-referenziale, nonostante sia un laboratorio politico, non riesce a elevare lo sguardo oltre il muro di cinta del proprio giardinetto ed è questo deficit di visione che alla fine lo mette in una posizione marginale.
Ci sono dettagli e spunti che rivelano lo spirito del tempo. Qualche giorno fa prendendo un in apparenza banale tweet di Matteo Salvini sulla nostalgia per l'era del telefono a gettoni, abbiamo visto come sotto invece vi fosse una strategia di marketing applicata alla politica. Salvini però si ferma all'uso di quell'effetto senza strutturarlo, trasformarlo in una visione politica vera e propria, mettere quel frammento di comunicazione dentro una cornice, farne parte di un quadro. La politica italiana vive in uno stato di precarietà e frammentazione, senza tensione per la costruzione di un edificio che duri nel tempo. Ecco perché si succedono i governi senza un fil rouge comune. La scorsa legislatura ne abbiamo avuti tre (Letta, Renzi e Gentiloni), la cronaca ci dice che anche questa legislatura è nata nel segno del provvisorio e della rottura già visibile. Niente di nuovo, quando avevamo previsto la nascita del Governo Frankenstein lo intendevamo come una soluzione obbligata, l'unica possibile, ma transitoria. Per andare poi verso una soluzione chiara e stabile in futuro, non verso il caos attuale. La confusione non manca certo anche al di là dei nostri confini, ma un rapido giro di giostra ci dirà che esistono delle marcate differenze. Seguite il titolare di List.
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La Brexit e l'effetto nostalgia
Prendiamo come fatto chiave la Brexit, il dramma, l'inceppamento parlamentare in cui è caduto il processo di exit del Regno Unito dall'Unione europea. È un caso che entra nei libri di storia non solo per il Big Bang dell'uscita dall'Unione, sotto e sopra questo tema c'è uno straordinario dibattito sul ruolo dell'Inghilterra nel futuro, i rapporti di ieri, di oggi e soprattutto di domani degli inglesi con l'Europa e il resto del mondo. La Brexit è figlia di una "nostalgia dell'impero" (uscirà tra poco un libro di Edoardo Campanella e Marta Dassù sul tema) che - a torto o a ragione - rappresenta però un ponte, un ideale, se volete anche un incubo e una distopia, un obiettivo impossibile da raggiungere oggi per un'Inghilterra che non è più quella di ieri.
L'inseguimento dell'Impero che fu, l'idea di una sua rinascita-ricostruzione sotto nuove forme è la corsa all'Utopia. Si tratta di una tensione virtuosa quando poggia su basi concrete, materiali, diventa possibilità di realizzazione del sogno. Ma è pericolosissima se diventa un volo libero della mente senza rete di protezione. Come andrà a finire la storia della Brexit? Non lo sappiamo. Il campo si divide nettamente tra catastrofisti e iper-ottimisti, in mezzo c'è uno sparuto gruppo di osservatori realisti che cerca di decrittare quanto accade nel presente, nella cronaca di tutti i giorni, e prova a proiettarlo nel futuro. Di certo, a Westminter regna l'incertezza.
Se proviamo a trarre una lezione dagli appunti che abbiamo accumulato sul taccuino, c'è molta utopia anche nella politica italiana. Troppi sembrano prigionieri della furia del Capitano Achab, vanno a caccia della Balena Bianca a bordo del Pequod e non sanno che verranno trascinati negli abissi del mare mentre arpionano Moby Dick (che immagine finale, quella del film con protagonista un monumentale Gregory Peck):
In questa caccia nell'Oceano dell'incertezza, della contemporaneità, la Balena Bianca sembra essere la metafora di un'indipendenza dai vincoli della comunità, il mito di avere le "mani libere" ed esercitare la propria volontà di potenza - la sovranità - senza dover fare i conti soggetti diversi: gli Stati, le organizzazioni internazionali, il sistema mondiale del commercio e della finanza, lo straniero. Tutta la discussione sulla Brexit si basa su questa idea di indipendenza, di ripresa del controllo, di impero che recupera il territorio e lo scettro. La Brexit è il colpo di pistola dello starter a bordo pista, il fatto che ha innescato un processo globale. L'America First di Trump non è che la declinazione della stessa radice della storia da parte dell'uomo bianco americano.
Lo stesso tentativo della Francia di "europeizzare" la questione di Parigi corrisponde esattamente a quanto aveva dichiarato Macron nel suo discorso il giorno dell'elezione di fronte alla spianata del Louvre: "La Francia è tornata". La chiusura a riccio della Germania, l'involuzione e instabilità in cui è precipitato il suo collaudato sistema politico, sono una reazione teutonica a questo scenario, Berlino difende il suo surplus commerciale e il suo export, la sua manifattura e la sua finanza, le convenienti asimmetrie dell'Euro e la sua spesa pensionistica per oggi e soprattutto domani. Il Governo Frankenstein a Roma è la corsa dell'Italiosaurus Rex per sfuggire alla pioggia di asteroidi del presente, l'inseguimento di un sogno sovranista che per uno Stato incerto, variegato, naturalmente disunito è chiaramente un'utopia, basta osservare cosa sta accadendo sull'autonomia delle Regioni del Nord. Perfino la giovane democrazia della Spagna è piombata in una crisi costituzionale che investe l'autonomia della Catalogna che cerca un'exit interna e ha avuto come reazione uguale e contraria la (ri)nascita nel suo seno di un partito nazionalista, dai surreali (e a tratti esilaranti - ma efficaci) tratti neofranchisti, come Vox. Ogni paese ha una storia, un suo sottosopra, ma se voliamo alto, allunghiamo la distanza senza perdere il fuoco sull'immagine, possiamo chiaramente vedere il teatro completo delle operazioni e trarne un'immagine che ha una sua coerenza. The Big picture.
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Theresa May gioca il posticipo
Alla fine, contano i crudi fatti, così Theresa May ha detto chiaramente che se non verrà approvato il suo piano il prossimo 12 marzo chiederà più tempo per completare il processo di divorzio previsto per il 29 marzo. È il tentativo di non lasciare il Regno Unito nel limbo di un no deal, un non accordo senza regole, l'incertezza del commercio e della gestione dei confini. È la prima volta che il primo ministro inglese apre a una dilazione, a un allungamento dei tempi. Fino a ieri aveva giurato che la data del 29 marzo era sacra. Oggi non lo è più perché la realtà allunga l'ombra dei suoi tentacoli, emerge il tema della complessità. La semplificazione dei Brexiteers si è tramutata in un approccio semplicistico che ha reso la Brexit un groviglio di filo spinato dal quale il Parlamento inglese non riesce a uscire, se non al prezzo di una scarnificazione che poteva evitare se avesse prima di tutto chiarito che cosa si intendeva per uscita. Ridurre tutto il dibattito a una frase - "Brexit is Brexit" - ha fatto un certo effetto di fronte alla tv, ma come vediamo è diventato un cavallo di frisia oltre il quale non si riesce a andare. Brexit cosa? A scanso di equivoci: c'è un referendum, va rispettata la volontà popolare - e questo gli inglesi lo sanno meglio di tutti - ma quella che vediamo è appunto la lotta per tentare di trovare un'alternativa a quel voto, il cui peccato originale non è nella risposta genuiana (qualunque essa sia) del popolo ma nella formulazione della domanda. Il problema della Brexit è ante e non post. Che cosa succederà? Nessuno può dirlo con certezza, basta osservare come si agitano anche dalle parti del Labour guidato da Jeremy Corbyn, un altro partito che è piombato in una crisi di identità, con dimissioni in massa per protesta contro Corbyn - accusato di antisemitismo e di aver favorito e dirottato la Brexit - e con la sortita dello stesso leader a Bruxelles in cerca di un altro deal, un nuovo accordo, e un secondo referendum. Siamo al caos totale.
Di fronte a tutto questo, l'idea di Theresa May di spostare di tre mesi la data di sganciamento della navetta inglese dall'Unione europea appare la cosa più saggia (e abbiamo detto tutto). D'altronde, se l'alternativa è quella di una bocciatura del piano di Downing Street e un pazzo momento Brexit, meglio prendere il calendario e allungarlo. A Londra vivono decisamente tempi interessanti. Forse troppo.
03
Trump e Kim. In principio fu "rocket man", ora si amano
In questo scenario si sente il ruggito e si vede la zampata di Trump. Il Presidente americano è arrivato in Vietnam per il secondo vertice con Kim jong-un, il leader della Corea del Nord. Trump sta cercando di mettere a segno un altro passo storico: la firma di una dichiarazione di fine della guerra tra Stati Uniti e Corea del Nord. C'è un armistizio del 1953, ma nessun documento ufficiale che dica "la guerra è finita". La dichiarazione innescherebbe poi un trattato di pace multilaterale in cui entrerebbe la Corea del Sud. Tutto con la regia discreta della Cina. Come mai Trump ci tiene tanto a quella dichiarazione? Punta a una cosa che fa venire le bolle rosse ai nevertrumpisti in servizio permanente effettivo: il Premio Nobel per la Pace. Provate a immaginare la scena, Trump che vola in Norvegia, entra nel Municipio di Oslo e parte con un discorso così: "Quello che avete dato a Obama era finto, il mio è quello vero". Naturalmente, prima bisogna dare un'accelerata dalla denuclearizzazione della Corea del Nord. E qui Kim gioca le sue carte e il fattore tempo, se perde la Bomba troppo presto, fa la fine di Saddam Hussein e Gheddafi.
Chissà a cosa sta pensando Kim. Domani e giovedì a Hanoi con Trump giocherà a scacchi, ma il ragazzo ha dimostrato di saperci fare, altro che svitato, è un bravo scacchista. Si è seduto di prepotenza nel club nucleare, ha lanciato i suoi missili oltre il Giappone e ora eccolo qui, a giocare la partita. Osservate questa foto, guardate la curiosità con cui viene osservato dall'uomo più potente del mondo (al contrario di Trump, non è temperato dalla democrazia), il presidente cinese Xi Jinping, mentre bevono il the a Pechino:
Un the a fine marzo 2018. Che storia e che fortuna poterla raccontare. E Trump? Come titola il Wall Street Journal, il rapporto tra il Presidente degli Stati Uniti e Kim partì con una delle definizioni più divertenti (e perfide) mai date da Trump a un avversario politico: "Rocket Man". Ora i due "si amano". Squaderniamo il taccuino.
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Che facciamo? Torniamo dalle nostre parti, dobbiamo vedere dove è andato a brucare l'erba l'Italiosaurus Rex. Che fatica inseguire i dinosauri.
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Italiosaurus Rex. Di Maio perde e raddoppia
Ha perso 300 mila voti in un colpo solo in Sardegna. In un posto normale questo condurrebbe alle sue dimissioni e tanti saluti. Per molto meno Walter Veltroni nel 2009 si dimise dalla segreteria del Pd. Ma il partito del cambiamento, il Movimento Cinque Stelle, nella gestione del potere mostra un impressionante continuismo. E infatti, a distanza di ventiquattro ore dal crac elettorale in Sardegna Luigi Di Maio fa una conferenza e rilancia... se stesso. Di Maio fa il baldanzoso, ma è accerchiato non più dai contestatori abituali, le voci di dissenso sono tante, anche e soprattutto quelle che non si sentono ma tramano in silenzio contro la sua leadership. Così Di Maio prende la carica e dice: "Il ruolo del capo politico si discute tra quattro anni. La carica dura cinque anni". E il governo? C'è di nuovo aperto il caso Tria dopo le dichiarazioni del ministro dell'Economia sull'alta velocità ma Di Maio la butta sull'accordo politico nella maggioranza: "Finché non avremo raggiunto un accordo di maggioranza, evitiamo di commentare, ma non stiamo parlando assolutamente di mettere in discussione la posizione di un ministro, ci mancherebbe". I 300 mila voti persi in Sardegna in una botta sola? "Non si può a ogni elezione amministrativa cantare la morte del cigno, la morte del Movimento Cinque Stelle. Il Movimento è vivo e vegeto. Non dico che va tutto bene alle elezioni amministrative ma penso che queste non abbiano alcun impatto sulla vita del Movimento nè tanto meno sul governo. Il Movimento lotta più di prima". Il programma politico? Macché programma per Di Maio la faccenda sta tutta nel "darci una organizzazione. Serve un'organizzazione che ci consenta di filtrare tutte le richieste del territorio. Serve qualcuno che faccia da collante tra tutte le Regioni. L'organizzazione del Movimento Cinque Stelle serve agli italiani. Serve una organizzazione livello nazionale e a livello regionale". Ecco quindi la formula: superamento della regola che vieta la ricandidatura dei consiglieri comunali che abbiano già svolto due mandati, permesso per candidarsi nelle Regioni e in Parlamento. E il passe partout per poi aprire anche all'allungamento dei mandati alla Camera e al Senato. Signore e signori, siamo di fronte a un'altra élite politica che sta mettendo a punto i congegni per autoperpetuarsi. Che meraviglia, il cambiamento che diventa sempre lo stesso.
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Che scenario è quello che ci hanno consegnato le elezioni in Sardegna? Il titolare e Francesco Damato hanno fatto un viaggio tra miserie e splendori (si fa per dire) del voto. Vai con RadioList.
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Doppio gong per Cinque Stelle e Lega
Il centrodestra vince, i Cinque Stelle collassano e perdono 300 mila voti. L'elezione regionale della Sardegna è una scossa alla maggioranza. Anche il dato della lista della Lega nell'isola deve far riflettere Salvini. Cosa accadrà al format di governo? Una coabitazione sempre più complicata e la naturale fine della transizione: il voto anticipato. Un'indagine del titolare di List con Francesco Damato. Ascolta RadioList.
RadioList è il podcast di List in vetta alle classifiche di iTunes. Continuiamo il nostro viaggio nell'isola.
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Trecentomila voti persi, troni, spade e rivoluzioni
Che cosa abbiamo imparato dal voto in Sardegna?Parecchie cose, a dispetto dei più realisti del re che definiscono la partita elettorale come un voto locale, in realtà abbiamo assistito a una battaglia che è il preludio di uno scenario aggiornato, una nuova versione del videogame politico italiano. La vittoria del centrodestra cela in realtà non pochi problemi all'orizzonte, il crollo del Movimento Cinque Stelle si ode a lunghissima distanza e si riverbera nel domani, la sinistra continua ad essere nel limbo, in un non detto che impone il tasto reset che nessuno vuole premere. Il dato che dà al voto in Sardegna un significato enorme sul piano politico è questo:
Il Movimento Cinque Stelle dalle elezioni politiche del 4 marzo scorso a oggi ha perso quasi 300 mila voti. Continua a leggere l'articolo su List.
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Più che le elezioni, sarà l'economia a dettare l'agenda. A Bruxelles i conti italiani destano preoccupazione.
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Commissione Ue. Conti dell'Italia sotto osservazione
Non serve un genio della contabilità brussellese per capire che la rotta dei conti pubblici del nostro paese è destinata a uscire dal radar e andare chissà dove. Il governo non controlla l'economia mondiale e l'Italia dipende dalla crescita della Germania. Ecco perché domani - secondo quanto riporta l'agenzia Agi - "la Commissione europea domani dovrebbe mettere l'Italia sotto monitoraggio per i suoi squilibri macroeconomici eccessivi, adottando un "rapporto paese" particolarmente critico delle misure contenute nella manovra del governo. Quota 100 avrebbe un impatto negativo sulla sostenibilità dei conti pubblici. L'efficacia del reddito di cittadinanza sarebbe messa in dubbio dall'impreparazione dei centri per l'impiego. Secondo il Country Report (Rapporto paese) sull'Italia, gli squilibri macro-economici potrebbero "peggiorare", in particolare con il rischio di un aumento del debito pubblico che si somma alle debolezze strutturali dell'economia". Il monitoraggio ha il valore di un semaforo giallo, non c'è una procedura che imponga la correzione dei conti, per ora.
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Che noia mortale queste dispute brussellesi. Sono cavoletti, ma è l'ora del Gin Martini, beviamoci sopra. Buona serata.
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5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.