17 Maggio
La caduta di Mariupol
Kiev ordina "la fine dei combattimenti" nell'acciaieria Azovstal. Evacuazione dei soldati e controllo della città ai russi. Zelensky: "Abbiamo bisogno di eroi vivi". La realtà della guerra e il valore simbolico della presa della città portuale per Putin. Chi sta vincendo la guerra? Le altissime perdite di Mosca, il problema dell'esercito che rischia il logoramento. Perché "non vincere è comunque non vincere". "Un occidente prigioniero", le profezie di Kundera, noi e l'incompresa Europa centrale
A che punto è la guerra? Corre e alla fine la realtà arriva puntuale, inesorabile, onesta. I fatti sono squadernati, la guerra ha le proprie regole, la retorica evapora. Facciamo il punto nave, sul campo di battaglia c'è una storia con un finale previsto ma completamente rimosso da chi fin dall'inizio del conflitto ha sostituito la fiction ai fatti. Seguite il titolare di List, questo non è un fantasy, si chiama cronaca. Cominciamo con un po' di frasi che scattano l'istantanea.
01
Guerra e pace. Non c'è Tolstoj, ritorna Chekhov
Viviamo tempi interessanti (forse troppo) e le parole dicono e contraddicono, ecco perché isolare le frasi di grandi e piccoli attori della scena aiuta a capire e carpire un po' della scenario. Siamo a Guerra e pace, senza Leone Tolstoj.
Abbiamo bisogno di eroi vivi.
Volodimir Zelensky ha ordinato la resa dell'acciaieria Azovstal, fine dei combattimenti a Mariupol, evacuazione dei soldati che erano rimasti nell'acciaieria.
Stoccolma incubatore di terrorismo.
Così dice Erdogan sulla Svezia che dà riparo ai combattenti del Pkk. Il presidente turco ribadisce il no all'ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato. Secondo consolidata prassi, è il suo modo per alzare il prezzo della Turchia sul tavolo dell'Alleanza.
L'adesione rafforzerebbe la sicurezza.
Lo afferma Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato. No comment.
La questione tornerà sul tavolo degli ambasciatori.
"La questione" è l'embargo sul petrolio russo. Non c'è l'accordo tra i paesi dell'Unione europea. Le parole sono di Josep Borrell, l'uomo che ha affermato che la guerra "sarà vinta sul campo di battaglia". Non si hanno per ora notizie di un suo commento su Azovstal.
L'Italia sarebbe tra i paesi più severamente colpiti da uno stop al gas russo.
Frase stampata nelle previsioni economiche di primavera della Commissione europea che rivedono al ribasso le stime sulla crescita italiana (2,4%...
A che punto è la guerra? Corre e alla fine la realtà arriva puntuale, inesorabile, onesta. I fatti sono squadernati, la guerra ha le proprie regole, la retorica evapora. Facciamo il punto nave, sul campo di battaglia c'è una storia con un finale previsto ma completamente rimosso da chi fin dall'inizio del conflitto ha sostituito la fiction ai fatti. Seguite il titolare di List, questo non è un fantasy, si chiama cronaca. Cominciamo con un po' di frasi che scattano l'istantanea.
01
Guerra e pace. Non c'è Tolstoj, ritorna Chekhov
Viviamo tempi interessanti (forse troppo) e le parole dicono e contraddicono, ecco perché isolare le frasi di grandi e piccoli attori della scena aiuta a capire e carpire un po' della scenario. Siamo a Guerra e pace, senza Leone Tolstoj.
Abbiamo bisogno di eroi vivi.
Volodimir Zelensky ha ordinato la resa dell'acciaieria Azovstal, fine dei combattimenti a Mariupol, evacuazione dei soldati che erano rimasti nell'acciaieria.
Stoccolma incubatore di terrorismo.
Così dice Erdogan sulla Svezia che dà riparo ai combattenti del Pkk. Il presidente turco ribadisce il no all'ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato. Secondo consolidata prassi, è il suo modo per alzare il prezzo della Turchia sul tavolo dell'Alleanza.
L'adesione rafforzerebbe la sicurezza.
Lo afferma Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato. No comment.
La questione tornerà sul tavolo degli ambasciatori.
"La questione" è l'embargo sul petrolio russo. Non c'è l'accordo tra i paesi dell'Unione europea. Le parole sono di Josep Borrell, l'uomo che ha affermato che la guerra "sarà vinta sul campo di battaglia". Non si hanno per ora notizie di un suo commento su Azovstal.
L'Italia sarebbe tra i paesi più severamente colpiti da uno stop al gas russo.
Frase stampata nelle previsioni economiche di primavera della Commissione europea che rivedono al ribasso le stime sulla crescita italiana (2,4% quest'anno e 1,9% nel 2023). E inflazione sopra il 6%, scenario perfino ottimistico rispetto a quello che si comincia a vedere nell'economia reale.
La guerra ha creato una crisi alimentare mondiale.
Dice Janet Yellen, segretario al Tesoro americano. Dovrebbe chiedere ai falchi della Casa Bianca cosa stanno facendo per la pace. Perché l'India ha bandito l'export di grano (e in molti guardavano alla sua produzione per sostituire almeno parzialmente quella di Ucraina e Russia) e il prezzo vola.
Non c'è Tolstoj ma a quanto pare torna in scena Anton Chekhov: McDonald's chiude in Russia dopo trent'anni, catena di fast food in vendita, dicono che sia pronto un nuovo marchio a sostituirlo: Zio Vanja. La storia è una rappresentazione dove anche l'hamburger viene cotto sulla griglia del comico.
02
Fine di Mariupol. Zelensky ordina la resa dell'acciaieria
Prendiamo la storia di Mariupol, città da tempo sotto il controllo dei russi, fatto che Kiev ha sempre negato. Dopo 82 giorni la storia del battaglione Azov è finita. Assediato dai russi nell'acciaieria Azovstal, soldati e mercenari si sono arresi alla dura legge della guerra: o vivi o muori. Il leader politico e comandante in capo, Volodimir Zelensky, ha ordinato l'evacuazione: "Speriamo di poter salvare i nostri ragazzi", perché l'Ucraina "ha bisogno di eroi vivi, e penso che ogni persona giudiziosa capirà queste parole". Sintesi: "Fine delle operazioni di combattimento a Mariupol". Traduzione: la città è caduta.
Decine di bus con a bordo militari che difendevano l'acciaieria hanno lasciato lo stabilimento. "Siamo pronti a obbedire all'ordine di evacuazione" aveva detto poco prima in un videomessaggio il comandante del battaglione Azov, Denis Prokopenko. Kiev ha trattato con Mosca? Probabile, ma in quelle condizioni non c'è gran margine di negoziato se non la resa. È arrivato l'ordine di lasciare le posizioni da parte del comando supremo ucraino, qualche centinaio di combattenti, tanti i feriti, hanno lasciato quella che altrimenti sarebbe stata la loro tomba. Scambio futuro di prigionieri? Possibile, saranno le prossime ore a svelare la sorte dei fuoriusciti dall'acciaieria, alcuni marines, secondo fonti citate dalla Reuters, sono stati trasferiti a Novoazovsk, una città dell'est dell'Ucraina controllata dai separatisti.
Così un'altra pedina della scacchiera di Putin è andata a dama. L'acciaieria e Azov hanno un enorme valore simbolico in questa guerra e nelle prossime ore vedremo un'altra battaglia, quella della comunicazione su questo tema che fa parte dell'epica della guerra. "Eroi vivi", ha detto Zelensky. La Russia darà enfasi alla resa del battaglione, Kiev dirà che non c'è stata. Sul piano strategico, i giochi erano fatti, ma qui la posta in gioco è il morale degli eserciti e il sostegno della popolazione alla guerra. Tutti hanno bisogno della vittoria, non deve esserci l'ombra di una sconfitta.
03
Chi sta vincendo la guerra?
Un carro armato russo distrutto alle porte di Kiev (Foto Epa).Chi sta vincendo la guerra? Sulla carta, l'Occidente. Sulla carta. Il nostro racconto quotidiano è quello di una inesorabile vittoria dell'Ucraina sulla Russia e - per interposto cannone - il successo è un po' anche nostro. È davvero così? A Mariupol è andata come abbiamo visto. Altrove? Vediamo un po' di fatti.
- La guerra-lampo non è mai esistita, il conflitto in Ucraina va avanti da più di 80 giorni che nella dinamica di un conflitto come quello in corso, in assenza di un negoziato, è solo l'inizio;
- La Russia non è fallita. Gli oracoli erano tanti, uno più definitivo dell'altro: Mosca sarebbe andata in default il giorno tale a un'ora precisa. Evidentemente tutti avevano (e hanno) l'orologio rotto. Secondo l'Economist il surplus commerciale russo potrebbe raggiungere livelli record nei prossimi mesi. L'Institute of international finance stima che l'avanzo corrente di Mosca potrebbe arrivare a 250 miliardi di dollari, il 15% del Pil, oltre il doppio rispetto ai 120 miliardi di dollari registrati nel 2021;
- La Russia controlla più territorio: ha allargato le operazioni su quasi tutto il Donbass, ha conquistato Mariupol, sta introducendo il rublo in varie città, controlla il Mar d'Azov e buona parte del Mar Nero, guarda a Odessa per chiudere ogni accesso al mare, l'area dell'occupazione russa è pari quasi al Regno Unito (oltre 100 mila chilometri quadrati). La controlla davvero? Non ancora. Vuole tutta l'Ucraina? Non è mai stato quello l'obiettivo, nessuno può conquistare 600 mila chilometri quadrati di territorio con un pugno di soldati;
- Il rapporto tra conquista territoriale e impiego di uomini e mezzi della Russia (circa 150 mila uomini sul fronte) spiega perché la campagna militare va analizzata con freddezza, per evitare errori fatali nelle prossime settimane. Le perdite di Mosca? Oltre 30 mila, forse 40 mila. Sono altissime, ma non sorprendenti per chi analizza i fatti militari guardando alla storia: sono numeri che fanno parte della brutale tradizione della storia militare russa (oltre 20 milioni di morti nella Seconda guerra mondiale), la vita dei soldati è il lampo della trincea, fine. Ma questo enorme sacrificio, questo dispregio per l'esistenza, è un fatto di cui bisogna tenere conto perché sul campo di battaglia significa che c'è chi è disposto a impiegare più uomini in condizioni estreme (l'utilizzo dell'artiglieria è destinato a crescere in maniera esponenziale da una parte e dall'altra), è un punto d'attacco terribile il cui esito è tutto da scoprire. Putin sulla Piazza Rossa ha citato i caduti, promesso l'aiuto dello Stato alle famiglie, ma lo ha fatto per 'mitizzare' la battaglia, elemento retorico di cui ha bisogno per rafforzare il quadro interno, come qualsiasi capo militare.
- I morti ucraini? Non si conoscono i numeri, il governo di Kiev non dà cifre (come quello di Mosca), si suppone che i morti dell'esercito ucraino siano più di 25 mila su un totale di circa 250 mila uomini che combattono da quasi 3 mesi contro un nemico che si muove in maniera disordinata, espone la fanteria e le brigate meccanizzate con l'assalto frontale e senza copertura ai colpi dei Javelin, ma a sua volta martella il terreno (guardate Mariupol e Kherson) con i missili e le bombe e ha una capacità di battaglia ancora in gran parte intatta e tutta da scoprire. In guerra un esercito senza turn over, riposo e assistenza rischia di sfaldarsi, questo è il problema dell'Ucraina che deve resistere, rimpiazzare i materiali e gli uomini, addestrarli e continuare a inviarne altri sul fronte;
- Mark Halperin in un lungo saggio sull'ultimo numero della Claremont Review of Books fa questo passaggio sulla via della guerra di Putin: "Non si tratta di un'invasione su larga scala, ma di una un'elaborata finzione per costringere l'Ucraina a disperdere forze, indebolendo così la resistenza sul fronte orientale, il vero obiettivo". Halperin racconta con minuzia tutti gli errori e gli orrori della guerra dei russi, il loro deficit nella guerra dei carri, una campagna militare che costa migliaia e migliaia di vite. Agli occhi di qualsiasi comandante occidentale è un insulto alla dottrina della guerra, ma questa è la guerra come (non) la sanno fare i russi.
- Stalin ordinò l'avanzata dell'Armata Rossa in Ungheria, assedio Budapest, 1945, pagina 605 di All Hell Let Loose, libro di Max Hastings sulla storia della Seconda guerra mondiale:
La cattura di Budapest costò ai russi circa 80 mila morti e 250 mila feriti. Circa 38 mila civili morirono nell'assedio, decine di migliaia furono deportati nell'Unione Sovietica e mandati ai lavori forzati, molti di loro non tornarono mai. Le forze tedesche e ungheresi persero circa 40 mila uomini, i prigionieri furono 63 mila.
La battaglia di Budapest non fu un passaggio decisivo della guerra, Stalin probabilmente si aspettava meno resistenza, ma andò avanti. Questa è la storia militare della Russia.
- Un po' di storia ci aiuta a capire che cosa sta succedendo (e non) sul terreno: la coalizione guidata dagli Stati Uniti che invase l'Iraq nel 2003 impiegò oltre 300 mila uomini, il numero di aerei impiegati contro il regime di Baghdad al 30 aprile del 2003 era pari a 1.801 aerei, di cui 863 caccia bombardieri, tanker, aerei per operazioni speciali e di soccorso, aerei da trasporto, sorveglianza, comando e controllo dell'Air Force. Nelle prime sei settimane, le sortite delle forze aeree della coalizione furono più di 41.000, di cui l'Air Force ne effettuò più di 24.000. Quando finì la campagna aerea e l'invasione di terra fu dichiarata chiusa, gli alleati non controllavano l'Iraq e si ritrovarono nel pieno di una guerra asimmetrica che costò la vita a 5000 soldati. Se Putin riesce a mantenere il controllo del territorio che ha occupato finora, siamo di fronte non a una vittoria ma a un successo che presenterà sul tavolo del negoziato, se e quando ci sarà;
- Mosca ha ancora in gran parte intatta la sua capacità di combattimento in Ucraina, secondo il Pentagono è al 75%;
- Avril Haines, capo dell'Intelligence americana, ha detto in audizione al Senato che il Cremlino si prepara a una guerra lunga;
- Sul settimanale Time, Suriya Jayanti, diplomatica americana con una lunga esperienza in Ucraina, in un pezzo denso di cifre e colmo di realtà ha scritto che il paese "è in condizioni peggiori di quanto comunemente si creda e ha bisogno, e continuerà ad aver bisogno, di una quantità impressionante di aiuti e sostegno per vincere davvero". Perché "non vincere è comunque non vincere".
- Che cosa è dunque il racconto sulla vittoria di oggi e di domani? Rischia di essere una versione auto-consolatoria, fa parte della scenografia allestita per farci digerire la nostra assenza dal campo di battaglia, abbiamo lasciato gli ucraini a morire e il senso di colpa va in qualche maniera esorcizzato. Parteggiare per quello che nello scontro appare il più debole solleva la nostra anima, possiamo dire a noi stessi come siamo buoni, corretti, pronti al grande slancio (sul sofà). Così passano del tutto inosservati i fatti, le cose che accadono diventano dettagli di un racconto. L'impaginato non corrisponde alla realtà, ma l'effetto sul pubblico è assicurato. Poi, un bel giorno, gli ostinati fatti metteranno il sigillo sull'esito finale. Molti ne resteranno sorpresi, altri un po' meno, tantissimi saranno indifferenti, in fondo è un finale alternativo della serie tv.
Dove andiamo ora? Facciamo una toccata e fuga in Francia.
04
La missione francese di Borne
Elisabeth Borne è stata nominata primo ministro da Emmanuel Macron, sostituisce Jean Castex. Borne, che occupava la posizione di ministro del Lavoro nel governo, sarà la prima donna a ricoprire la carica negli ultimi 31 anni, prima di lei, fu Edith Cresson a provare a governare la Francia. Borne è di centro-sinistra, i due precedenti primi ministri scelti da Macron erano di centro-destra. Si vira in zona Melénchon. Macron ha promesso di cambiare stile sostanza della sua politica, ha affermato di voler prestare ascolto.
05
Oh, Jeff. La scoperta di Bezos: Biden fa Pinocchio
Il sottosopra americano è sempre più intrigante. Nel 2020 tutti gli intelligenti a prescindere erano impegnati nella caccia a Trump. Ottenuto il risultato (a cui ha dato la mano decisiva lui, The Donald) hanno intronato Joe Biden e finalmente c'era un competente alla Casa Bianca. Un anno e mezzo dopo l'ingresso della formidabile armata democratica nella villetta al numero 1600 di Pennsylvania Avenue, la situazione è sempre più confusa, la politica economica di Biden fa acqua e lui, il presidente, usa Twitter come un Trump in fase Maga. Improvvisamente, Jeff Bezos ha preso il cappello da cowboy e ha cominciato a rispondere via Twitter alle affermazioni del presidente sull'economia, fino a bollarlo come un bugiardo:
Vuoi far scendere l'inflazione? Fai pagare le tasse alle grandi società. Sono due fatti non correlati, non c'è alcun legame tra le tasse di Amazon e Microsoft e l'ascesa dei prezzi, ma Biden è un populista in progress al quale viene concesso qualsiasi strafalcione. Bezos però non perdona e non solo contesta l'affermazione, ma prende in giro anche la decisione di costituire il Disinformation Board che dovrebbe vigilare sulle fake news d'America. A cominciare da quelle di Biden.
Come chiudiamo questo numero di List? Con un libro. Parla di noi.
06
Un occidente prigioniero
Un rebus, l'Europa centrale. Due discorsi di Milan Kundera hanno per soggetto questo oggetto che appare remoto. Ne abbiamo scritto tante volte, esplorato l'opera in fieri, ogni volta è apparso il lampo di una devastante incomprensione di quel mondo. La Polonia, l'Ungheria, la Cecoslovacchia. Nelle cronache contemporanee sono paesi descritti come luoghi alieni. Li guardiamo dall'alto in basso, con aggettivi sopracciglianti, senza capire che Varsavia, Budapest e Praga sono lo scrigno della storia europea di cui solo noi pretendiamo di essere interpreti, senza essere mai stati parte dell'uomo in rivolta.
Kundera ci parla di letteratura e popolo, di lingua e storia, di rottura e tradizione, di innovazione e sedimentazione, lo fa nel suo discorso al congresso degli scrittori cecoslovacchi nel 1967 ("La letteratura e le piccole nazioni"), dove racconta di quel paese, la Cecoslovacchia, la cui esistenza come nazione era una "non-certezza" e proprio in questa dimensione in bilico trovava il suo fondamento. Vivere con il comunismo nel materasso e far risvegliare la propria lingua, che rivoluzione fu quella della Primavera di Praga, impossibile senza la letteratura, l'arte e la musica. In un mondo calpestato dai vandali. Chi sono? "No, non è affatto il contadino analfabeta che in un accesso di rabbia dà fuoco alla casa del ricco proprietario terriero", scrive Kundera. Il vandalo è il tipo che basta a se stesso, pensa che il mondo sia (e vada) modellato secondo il suo gusto (e consumo), il vandalo è il tiranno di ieri e l'assolutista di oggi. Colui che invoca "la repressione di qualsiasi opinione, inclusa la brutale repressione di false opinioni" e così va "contro la verità, quella verità che si raggiunge solo attraverso il confronto di idee liberi ed uguali". Guardatevi intorno, li riconoscete subito, i vandali.
In "Un occidente prigioniero", il secondo intervento del libro, Kundera accende a tutta fiamma il camino del romanzo delle rivolte di Praga, di Budapest, di Varsavia e ci ricorda come "furono il teatro, il cinema, la letteratura, la filosofia a lavorare per anni all'emancipazione libertaria della Primavera di Praga". Correva l'anno 1983, Kundera tuonava in un mondo in cui il Muro di Berlino non era caduto, la Cortina di Ferro era una certezza, l'Unione Sovietica era una fede. Quarant'anni dopo, quel mondo non c'è più. Restano le dittature, il terrore, la guerra. E quell'Europa centrale dove ancora oggi abita "il massimo di diversità nel minimo spazio". In un mondo dominato dalla violenza degli autocrati e dall'assolutismo dei vandali, quei popoli sono incompresi, usati, gettati nell'indifferenziato bidone del nostro consumo, alla fine non visti. Mi hanno sempre colpito queste parole di Fernando Pessoa: "La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto". Non vediamo.
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4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.