5 Aprile

La campagna del vaccino e l'arte del comando

RadioList / L'immunizzazione del paese va protetta, ecco perché il dibattito su aperture e chiusure è fuori tempo massimo, siamo in un'altra fase, quella della vaccinazione, coordinata dal generale Figliuolo. Quali doti servono per un'operazione così ampia e delicata? Intervista al generale degli alpini Giorgio Battisti

Il dibattito sulle aperture e chiusure è fuori tempo massimo, perché ora va protetta la la campagna di vaccinazione. Il coordinamento del generale Figliuolo e l'arte del comando. Quali doti servono per coordinare un'operazione così delicata? Intervista al generale degli alpini Giorgio Battisti.

È la seconda Pasqua in zona rossa, ma sono cambiate molte cose. Un anno dopo, sappiamo molte cose del virus, abbiamo farmaci che lo frenano (le cure monoclonali), tre vaccini americani (Moderna, Pfizer e Johnson & Johnson), uno inglese (AstraZeneca), tre cinesi (Sinovac, Sinopharm, Cansino), due russi (Sputnik e EpicVacCorona) e uno indiano (Covaxin); l'estate avrà almeno due grandi paesi dell'Occidente, gli Stati Uniti e il Regno Unito (oltre alla Cina e a gran parte dell'Asia che sono già in un'altra dimensione) fuori dall'emergenza pandemica; in Italia abbiamo un governo con una larghissima maggioranza e un presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha le carte in regola per far uscire l'Italia dalla crisi, il capo della campagna di vaccinazione è un alpino, il generale Francesco Paolo Figliuolo.

Il generale Giorgio Battisti, alpino, primo comandante della missione Isaf in Afghanistan, oggi in pensione, racconta a RadioList quali doti servono per condurre un'operazione così delicata.

Il generale Giorgio Battisti in Afghanistan nel 2002 (Foto Ansa).

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