27 Agosto
La campagna dem ha un problema: Trump
Nancy Pelosi consiglia di non accettare un dibattito con The Donald. Biden assicura invece che lo farà. La strategia tutta virtuale del candidato dem è messa in discussione dalla convention repubblicana e dai viaggi di Trump negli Stati in bilico. Stasera ultimo atto a Charlotte. La Fed cambia passo sull'inflazione
Che succede? Menù del giorno: bollettino del coronavirus con 1.411 nuovi casi in Italia; considerazioni varie ed eventuali sul bollettino del coronavirus; la scuola che forse apre e forse no per il coronavirus; l'età media del contagio da coronavirus è scesa a 29 anni; Briatoreland è tutta una questione di movida da coronavirus; se al Billionarie in Costa Smeralda hanno chiuso, tranquilli, il Twiga di Forte dei Marmi comunica che l'esito dei tamponi del coronavirus è negativo per tutti; Zingaretti non è al Twiga ma dice di essere "orgoglioso" di come è stato affrontato il coronavirus, arrivano conferme dal Nazareno su uno sbarco di alieni. La faccenda italiana in sintesi è questa. Facciamo un giro di giostra disintossicante. Seguite il titolare di List.
01
La storia dimenticata
Siamo in una condizione di incredibile miseria intellettuale. Le lezioni della Storia pare siano non pervenute. Le campagne sono vinte sul campo. E non sarà un nemico invisibile a cambiare questa verità, che per fortuna altrove sta riemergendo, affermando che la vita continua. Winston Churchill dopo i bombardamenti, con i morti e i feriti, con Londra fumante e in macerie, scendeva in strada, arringava la folla, con il sigaro in mano, il ruggito di un leone (e un paio di Gin Martini che ne miglioravano la lucidità). Mentre c'era chi lo implorava di arrendersi al Führer, inventò l'operazione Dynamo, lo spettacolare, eroico, sanguinoso salvataggio via mare di 338 mila soldati britannici e francesi bloccati a Dunkerquje. Il film di Christopher Nolan è il perfetto accompagnamento per sapere, per capire. Il coronavirus? Salite su uno Spitfire e andate a dare la caccia ai bombardieri Messerschmitt Bf 109, la vita appare decisamente sotto un'altra luce.
Ai leader politici contemporanei manca il senso storico: la Seconda guerra mondiale fece oltre 50 milioni di morti. Churchill combatteva contro...
Che succede? Menù del giorno: bollettino del coronavirus con 1.411 nuovi casi in Italia; considerazioni varie ed eventuali sul bollettino del coronavirus; la scuola che forse apre e forse no per il coronavirus; l'età media del contagio da coronavirus è scesa a 29 anni; Briatoreland è tutta una questione di movida da coronavirus; se al Billionarie in Costa Smeralda hanno chiuso, tranquilli, il Twiga di Forte dei Marmi comunica che l'esito dei tamponi del coronavirus è negativo per tutti; Zingaretti non è al Twiga ma dice di essere "orgoglioso" di come è stato affrontato il coronavirus, arrivano conferme dal Nazareno su uno sbarco di alieni. La faccenda italiana in sintesi è questa. Facciamo un giro di giostra disintossicante. Seguite il titolare di List.
01
La storia dimenticata
Siamo in una condizione di incredibile miseria intellettuale. Le lezioni della Storia pare siano non pervenute. Le campagne sono vinte sul campo. E non sarà un nemico invisibile a cambiare questa verità, che per fortuna altrove sta riemergendo, affermando che la vita continua. Winston Churchill dopo i bombardamenti, con i morti e i feriti, con Londra fumante e in macerie, scendeva in strada, arringava la folla, con il sigaro in mano, il ruggito di un leone (e un paio di Gin Martini che ne miglioravano la lucidità). Mentre c'era chi lo implorava di arrendersi al Führer, inventò l'operazione Dynamo, lo spettacolare, eroico, sanguinoso salvataggio via mare di 338 mila soldati britannici e francesi bloccati a Dunkerquje. Il film di Christopher Nolan è il perfetto accompagnamento per sapere, per capire. Il coronavirus? Salite su uno Spitfire e andate a dare la caccia ai bombardieri Messerschmitt Bf 109, la vita appare decisamente sotto un'altra luce.
Ai leader politici contemporanei manca il senso storico: la Seconda guerra mondiale fece oltre 50 milioni di morti. Churchill combatteva contro le bombe di Adolf Hitler, una forza demoniaca che uccideva le mamme e i bambini che andavano a scuola con le raffiche di piombo che piovevano dai bombardieri con le ali di gabbiano rovesciate, gli Stuka. Andavano a scuola. Perché la vita doveva continuare. Anche sotto i bombardamenti. Si viveva. E si moriva. Si combatteva.
L'era del coronavirus per il vostro cronista è un'eccezionale occasione per entrare e uscire dalla cronaca, provare a riflettere, studiare. A cosa serviva la vita precedente? Questo bisogna chiedersi. Non la cambi più, viviamo in un immediato passato che riesce a proiettarsi nel futuro (leggere "Il concetto di tempo", di Martin Heidegger), ma continuare a ripeterla, quella vita, perfino aspettando Godot, no grazie. Ecco allora la necessità di mollare gli ormeggi, levare l'ancora, andare indietro e avanti, dove tutto ha il sapore dell'ignoto e della scoperta, nell'oceano, riprendere le pagine di altre epoche, quelle di ieri con la storia e la grande avventura del romanzo, quelle di domani con la scienza e la science fiction che apre gli immensi spazi della filosofia. Prima che fossero inventati gli "esperti" e la scienza si separasse in maniera distruttiva dal pensiero sul "paese delle ultime cose" (titolo di un gran bel libro di Paul Auster su un futuro distopico dell'umanità), prima del dominio alienante della tecnica, il genio era l'unità del sapere, colui che sapeva vedere tutte le tessere del mosaico.
Consiglio vivamente la lettura dei libri sulla Seconda guerra mondiale, restituiscono la giusta dimensione dell'esistenza, il peso reale dei problemi di oggi rispetto a quelli di ieri. Raccontano degli immani sacrifici, dell'eroismo (parola di cui oggi si abusa, come tutto) di persone che hanno dato tutto. Le pagine di John Keegan dovrebbero suggerire qualche prudenza, un (ri)pensamento sulle cose dette, sulle affermazioni e le azioni dell'immediato che sono spesso prive di profondità, riflessione, senso.
La Seconda guerra mondiale "venne combattuta in sei dei sette continenti del mondo e su tutti i mari. Causò la morte di cinquanta milioni di persone, ne ferì nella mente e nel corpo altre centinaia di milioni, devastando materialmente gran parte dei paesi civili". Le premesse, il contesto storico, lo scoccare dell'ora della guerra, il suo svolgimento, dovrebbero costituire un memento, una navicella di ritorno sulla Terra. Siamo sospesi in una dimensione di paura, quando il sonnambulismo finirà, il risveglio sarà tragico perché abbiamo perso il tempo che serviva per la nostra difesa attiva, che significa semplicemente e inesorabilmente vivere e accettare i rischi dell'esistenza.
Nella narrazione del coronavirus è stata usata la metafora della "guerra" e se c'è una cosa che è emersa chiaramente è che le leadership contemporanee sono apparse di cartapesta. Unica eccezione, non a caso una donna, Angela Merkel. Presto ci sarà chi tornerà a bombardare il terreno con il "restate a casa". C'è solo un dettaglio che ricordiamo a chi si riempie la bocca con le parole marziali: nessuno ha mai vinto una guerra stando sul divano. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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Che facciamo? Dal simposio di Jackson Hole è arrivato un cambio di paradigma della banca centrale americana, un altro segnale che la reazione continua ad arrivare dal baluardo del mondo libero, gli Stati Uniti.
02
Powell annuncia la strambata della Fed a Jackson Hole
Jerome Powell durante il suo intervento al simposio di Jackson Hole. Per la prima volta dal 1978 l'evento è virtuale (Foto Ansa).Il presidente della Federal Reserve ha annunciato un cambio di rotta: il suo obiettivo di inflazione non sarà più il 2% fisso ma il 2% nella media. Traduzione: l'inflazione potrà restare sopra il 2% senza che la Fed aumenti i tassi di interesse. L'obiettivo della banca centrale americana è quello di un periodo lungo di tassi di interesse bassi per favorire la ripresa dell'occupazione. La decisione di rivedere il target di inflazione è stata presa all'unanimità, altro segnale per il mercato. Politica flessibile, niente formue matematiche, la strategia è quella seguita da Powell in questi mesi, pragmatismo. Nella dimensione quotidiana cambia poco, la Fed stava agendo così da tempo, ma la formalizzazione del principio è importante, dice al mercato che l'era dei tassi rasoterra sarà lunga, il principio-guida di tenere basso il tasso di inflazione va in archivio. È un'altra tessera importante del mosaico della storia. È successo a Jackson Hole, ancora una volta epicentro del cambiamento. In America.
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Che facciamo ora? Si chiude stanotte la convention repubblicana, facciamo il punto nave, rotta verso Charlotte, North Carolina. Alt, prima un passaggio a Washington DC, Congresso degli Stati Uniti, territorio dominato da Nancy Pelosi.
03
Nancy Pelosi a Biden: non fare il dibattito con Donald...
Nancy Pelosi (qui sopra, nella foto Ansa) come sempre mostra di avere fiuto politico, ha capito che sul cammino verso la vittoria (forse) di Joe Biden c'è un appuntamento al buio... con Trump. "Non credo che ci dovrebbero essere dibattiti", ha detto Pelosi ai giornalisti in conferenza stampa. "Non credo che il presidente degli Stati Uniti si sia comportato in modo tale che nessuno abbia alcuna associazione con la verità, le prove, i dati e i fatti". Dulcis in fundo: "Non legittimerei una conversazione con lui né un dibattito in termini di presidenza degli Stati Uniti". Un attacco a Trump, ovvio, ma soprattutto un avviso mascherato a Biden: non andare nell'arena con Donald. Cosa ha risposto Biden? Per fortuna di Trump l'esatto contrario: "No, ho intenzione di dibattere con lui. Sarò il fact-checker sul palco mentre discuto con lui", ha affermato Biden. Tanti auguri.
Nel frattempo, sta succedendo quanto abbiamo anticipato: Biden sta pensando di cambiare strategia elettorale, intervistato da MSNBC ha detto che sta pensando di andare a Kenosha, in Wisconsin, il teatro dove si è spostata la protesta del Black Live Matters, atmosfera incandescente. Perchè Biden dovrebbe cambiare una strategia che per ora paga? Perché gli americani notano un dettaglio: Trump è in campagna presidenziale, si sposta fisicamente da un luogo all'altro, Biden è sempre su Zoom e la sua prudenza alimenta le speculazioni sulla fragilità della sua salute e la capacità domani di guidare l'America. Un'altra pedina sulla scacchiera sta andando a dama.
04
Final Day, è sempre il penultimo Trump quotidiano
Il terzo giorno, nella "terra degli eroi", Mike Pence ha tracciato la rotta della volata dei repubblicani: la ripresa dell'America dei produttori, la legge e l'ordine nel paese, l'esercito più potente del mondo. La convention s'avvia al gran finale e chiuso il sipario si entra nell'ultima curva e poi sul rettilineo dell'elezione presidenziale. Pence ieri sera ha detto e dato la linea: "La scelta non è tra repubblicani e democratici, ma se l'America sarà ancora l'America".
La politica è cinica, le campagne elettorali in America sono all'ultimo sangue, tranello e giungla quotidiana. Se accusi Trump di aver ucciso gli americani con il coronavirus, lui non porge l'altra guancia, risponde e di solito non è molto piacevole. Dunque se Joe Biden ha battuto Bernie Sanders nel duello in tv, qualcosa non va, è un tipo "in una strana forma", non è più "Sleepy Joe", l'addormentato, e allora prima del dibattito "chiederemo il test antidroga per me e per Biden". Dibattito psichedelico. Lo chiese anche nel 2016 per Hillary Clinton, battuta già collaudata del copione trumpiano. Gioca, irride, spiazza, scandalizza, graffia, offende, butta tizzoni ardenti, Trump che fa Trump al peggio di Trump. Tremendo.
La storia è una corsa a tappe dove le pietre miliari del percorso sono i dati economici e l'imprevedibile cronaca quotidiana: la Fed cambierà strategia sui tassi di interesse, il presidente Jay Powell ha annunciato che "la Fed consentirà un'inflazione moderatamente superiore al 2% per favorire il lavoro e gli svantaggiati"; le richieste dei sussidi di disoccupazione la scorsa settimana sono calate ancora, 98 mila unità in meno, restano poco sopra il milione, il dato è positivo, ma ai repubblicani serve un'accelerazione della ripresa, questo non basta all'aggancio e al sorpasso; l'uragano Laura è passato da categoria 4 a 2 quando ha toccato terra, resta ancora una minaccia per il vento e le inondazioni sulla Louisiana e il Texas, ma non come annunciava il suo ruggito quando era sul Golfo; il movimento anti-razzista, la protesta contro la polizia (l'ultimo caso, in Wisconsin, è quello di Jakob Blake, era armato con un coltello, ma 7 proiettili alle spalle sono un problema che attendono un'indagine, un processo e una sentenza), è una forza di cui non si conoscono gli esiti politici, ma le violenze nelle città americane sono diventate carburante per la campagna dei repubblicani, questo potrebbe diventare un problema inatteso per i democratici che guidano la corsa elettorale capitalizzando la crisi del coronavirus.
05
Fort McHenry. La battaglia su "legge e ordine"
I repubblicani ieri sera hanno dipinto gli avversari come tolleranti di fronte al disordine, il Wall Street Journal - a cui non sfuggono mai i colpi di scure e le nuance del messaggio presidenziale - lo fa notare impaginando le parole di Pence: "La settimana scorsa, Joe Biden non ha detto una sola parola sulla violenza e il caos che inghiottono le città di questo Paese. Avremo legge e ordine nelle strade per ogni americano di ogni razza, credo e colore". Biden ha risposto in serata, rompendo un silenzio che preoccuva i dem: "Queste non sono immagini di qualche immaginaria "America di Joe Biden" del futuro. Sono immagini dell'America di Donald Trump di oggi. La violenza a cui stiamo assistendo sta accadendo sotto la guida di Donald Trump". Gong.
Pence parla da Fort McHenry, a Baltimora, Maryland, un bellissimo bastione pentagonale situato a Locust Point, un luogo simbolico della storia americana: 1814, guerra anglo-americana, Baltimora, la ribelle, viene dipinta dagli inglesi come un "rifugio di pirati", il forte viene attaccato dalla Royal Navy, fu una resistenza eroica che ispirò il poeta dilettante Francis Scott Key a scrivere "The Star Spangled Banner", quello che divenne l'inno degli Stati Uniti d'America. Qui Pence ha tratteggiato l'America trumpiana con le radici dei padri fondatori, l'eroismo dell'indipendenza, l'immaginario della Fortezza America, sempre presente nella letteratura e nel cinema. Speranza e paura, luce e tenebra.
06
Un film e la vicepresidenza americana. Vita da Vice
Prima di fare un altro passo avanti verso lo scenario del voto, facciamo due passi indietro, entriamo nella storia americana passata e remota. Che cosa è la vicepresidenza degli Stati Uniti? Nel film "Vice" (2018) la biografia di Dick Cheney è trasfigurata tra l'errore e l'orrore, la pellicola nella regia e scrittura di Adam McKay è militante nell'eccesso e nell'ossesso (sempre contro e mai contrarian, naturalmente, a Hollywood i repubblicani non esistono), i personaggi sono disegnati a colpi di spray proprio per tenere il passo di una cavalcata al fulmicotone nelle stanze del potere, Washington DC, il Congresso e la Casa Bianca. L'interpretazione di Christian Bale e Amy Adams è vibrante - è stupendo il dialogo a letto tra i coniugi Cheney, in puro stile shakespeariano, un tuono che ti catapulta da Hollywood al Globe Theatre. Arte, sia ringraziato il cielo per la sua esistenza. A un certo punto della storia, arriva quello che Cheney non si aspettava più e forse non lo interessava: la vicepresidenza nel ticket con George Bush jr. Telefonata, offerta sottintesa, clic. Dick chiude il telefono e va dalla moglie. Lynne lo fa secco con un colpo d'ascia: "Sappiamo che il vicepresidente non conta niente". Per una volta Cheney non seguirà il consiglio di Lynne e correrà per la Casa Bianca con Bush jr. Sarà un potente vicepresidente, la prassi quotidiana della teoria giuridica "dell'esecutivo unitario".
Thomas Jefferson. Da vicepresidente a presidenteI presidenti sono gelosi del loro scettro, all'inizio dell'avventura del potere esecutivo americano. L'ascesa dalla posizione di vice a quella di presidente è difficile. Riuscì al primo colpo a John Adams (1796) che prese il posto di George Washington. Poi la storia si complica fino al quasi impossibile. Va in buca sempre in caso di morte. Adams e il suo vice Thomas Jefferson, erano in competizione, Adams governava con l'ombra di Jefferson alle spalle. Il quale salì regolarmente sul trono dopo Adams (1800). L'impresa riuscì anche a Martin Van Buren (1836), a John Tyler (1841, con la morte di William Henry Harrison per tifo, dopo soli 31 giorni di presidenza, la più breve della storia americana), a Andrew Johnson (1864), a Millard Fillmore (1874, dopo la scomparsa di Zachary Taylor), a Chester A. Arthur (1881, il suo presidente, James A. Garfield, fu assassinato), a Theodore Roosevelt (1900), a Calvin Coolidge (1923, dopo la morte del presidente Warren G. Harding), a Harry Truman (1945, dopo la scomparsa di Franklin Delano Roosevelt), a Lyndon Johnson (1963, con l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy) a Gerald Ford (1974, con le dimissioni di Richard Nixon per lo scandalo Watergate), a George H. W. Bush (1988, successore di Ronald Reagan giunto al second term). Dal 1789 a oggi, dopo 231 anni di storia, i vicepresidenti che sono diventati presidenti sono solo 13. L'impresa è complicata.
Franklin Delano Roosevelt (nella foto qui sopra) affermava con un sorriso da nido di vespe: "Non faccio mai sapere alla mia mano destra cosa fa la mia sinistra". I vicepresidenti si adeguano, qualche volta tramano, la maggior parte del tempo stanno alla finestra. Per decenni è andata così, fino a quando non si è tornati a un vai e vieni tra numero uno e numero due e i vicepresidenti hanno (ri)cominciato ad essere un soggetto politico e un prolungamento dell'azione del presidente.
07
Pence punta al dibattito con Harris
Cheney e Biden questo sono stati, Joe qualche giorno fa spiegando perché aveva scelto Kamala Harris ha ricordato come nella presidenza Obama fosse quello che "nella stanza aveva l'ultima parola". Mike Pence appartiene a quest'ultima covata di vice operativi sul campo politico.
Il vicepresidente Mike Pence durante il suo intervento alla convention repubblicana (Foto Ansa).La vicepresidenza di Pence è stata silenziosa e più potente di quanto si pensi. Non come quella di Dick Cheney - e di segno e sostanza contrari rispetto a quella di Biden - ma con un'influenza silente e efficace che è stata favorita dalla roboante figura di Trump. I titoli sono per The Donald, il va e vieni nell'amministrazione è stato di Mike più di quanto la carica donasse in partenza. Pochi hanno fatto caso alla carica che Pence associa a quella di vicepresidente, egli è anche il capo della task force sulla crisi del coronavirus, il ruolo più impegnativo dell'amministrazione è il suo, come ha fatto notare James Jay Carafano su The National Interest "è come se Franklin Delano Roosevelt avesse affidato lo sbarco in Normandia a Henry Wallace". Non è successo ieri e in fondo nemmeno oggi. C'è la testa di Trump in gioco, non quella di Pence.
Ci sono molti modi per dipingere un politico, spesso si fatica a trovare la sequenza giusta, il taglio del carattere, il punto di vista e il registro linguistico per un soggetto. Dopo aver riempito un taccuino di appunti sulla terza giornata della convention repubblicana, chiuso il pc e posata la penna, alla fine la miglior descrizione di Mike Pence l'ha fatta lui, Mike Pence: "Sono un cristiano, un conservatore, un repubblicano. Esattamente in quest'ordine". Dove il pilastro che mantiene la sequenza è nella chiosa finale, "in quest'ordine".
Alla Casa Bianca giocano a Risiko in due, il disordinato e quello quadrato. Pence è quello quadrato. Lo è fin troppo, fino all'ottusità e alla bigotteria, dicono i suoi detrattori, ma i dem dovrebbero conoscere la lezione, l'America non è la somma di quanti progressismi ci sono nel paese, esiste una parola chiamata "tradizione". In questa amministrazione la rappresenta Pence e lo fa con una sicurezza che dovrebbe far stare in campana Kamala Harris. Appuntamento fissato per il 7 ottobre a Salt Lake City, Università dello Utah, dibattito tra i due candidati alla vicepresidenza. Passaggio delicato dove si gioca un pezzo importante della corsa alla Casa Bianca.
La serata della convention ha offerto tutto quello che serve in politica: gioco da fondo campo di dritto e di rovescio, discesa sotto rete e punto. Sono gli US Open della politica. Kellyanne Conway ha ricordato a tutti che è uscita dalla Casa Bianca ma non dal Partito repubblicano e la sua zampata sul voto alla fine ci sarà perché "questo è il presidente che conosco ed è quello che ci vuole per i prossimi 4 anni", e ricomparso in scena un soggetto smarrito dalla convention democratica, l'American dream, un paese composto dalle "hardworking families", compare la parola americana, "engine", che evoca il vapore, la turbina, la potenza, il motore della "mainstreet economy", quella fatta dalle piccole e medie imprese che stanno riprendendo a marciare.
Il Partito democratico compare in opposizione a questo racconto e giocando sulla frase che divenne l'icona dell'impresa di Apollo 13 "losing is not an option", l'America rurale compare con la figura di un'imprenditrice agricola, camicia a scacchi e balle di fieno, l'evocazione di un mondo che non è inanimato, in quiete, bucolico, ma intento a trasformare i prodotti dell'America per gli americani. È la grande metafora della trasformazione declinata in tutti i passaggi della convention. Si sposa con la parola esplorazione e protezione, difesa. Con Pence la prima è la nuova corsa allo spazio (il progetto Space Force è suo), la seconda è "l'aumento dei fondi per la spesa militare" e un continuo richiamo al sacrificio degli uomini e delle donne che lavorano nella Difesa. Su tutto questo scenario sventola la bandiera. Pence è un conservatore che non si fa scalfire dalle accuse di bigotteria che gli piovono dai dem, ha un'educazione religiosa, è un praticante (non a caso attacca Joe Biden dicendo che "è un cattolico solo di nome") le cui mosse vanno guardate con attenzione, quello che fa rappresenta un pezzo dell'America che non compare sui giornali e nei media mainstream, ma poi vota esattamente come gli altri. Sorpresa. E allora quando Pence dice di essere "cristiano, conservatore e repubblicano. Esattamente in quest'ordine", i democratici lo devono prendere sul serio per evitare la sorpresa finale, quella del 3 novembre. Ancora lo spazio, lo sbarco sulla Luna (altro luogo del mito americano), facce di soldati, volti della guerra lontana dalla frontiera del Nuovo Mondo, la patria, Fort McHenry dall'alto, questo piccolo pentagono sulla costa del Maryland che ne evoca uno immenso a Washington DC, il Pentagono, il cuore della potenza americana.
"Four more years" dice un Pence che rivela passo sicuro, ironia, si diverte a fare a sportellate con i democratici ("hanno trascorso quattro giorni a attaccare l'America, parlando di una stagione di tenebre, dove Biden vede l'oscurità, noi vediamo la grandezza"), cita la mamma (tutti citano la mamma, dem e repubblicani) e rivela che "segue la politica da molto vicino e ogni tanto ho il sospetto che per lei nel ticket Trump-Pence non sia il suo favorito" e vai con "grazie mamma" e "I Love You".
Aeroporto internazionale di Baghdad, 3 gennaio 2020. L'auto di Qassem Soleimani distrutta dai missili americani (Foto Ansa).C'è tutto il romanzo americano in queste giornate insonni, il taccuino del cronista si riempie di parole, tizzoni d'immagini, schegge di discorsi fiammeggianti, tra il "ritorno nello spazio degli astronauti americani", i soldati feriti (applausi, tutti in piedi), il missile Hellfire che ha eliminato a Baghdad il generale iraniano Qassem Soleimani, il master and commander della Forza Quds, braccio militare delle operazioni internazionali, della guerra coperta (e alla luce del sole) dell'Iran, la pioggia di fuoco che ha polverizzato la fuga del macellaio dell'Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, e dunque "non sareste al sicuro nell'America di Joe Biden". Pence cita il grande Bob Gates, primo segretario della Difesa di Obama, che diede di Biden questo sobrio giudizio: "Si è sbagliato su quasi tutte le principali questioni di politica estera e di sicurezza nazionale negli ultimi quattro decenni". La guerra con i missili, la guerra con "il virus che viene dalla Cina" e "entro la fine dell'anno avremo il vaccino" e "riapriremo le scuole". Pence la mette giù senza giri di parole, va dritto al punto: "Come pensate di rilanciare l'economia? Con un politico di carriera?".
08
Il codice retorico di Trump
Sono argomenti che nei presunti salotti colti sono guardati con il sopracciglio alzato, ma sono esattamente quello che fa la differenza tra lo storytelling politico efficace e l'Harmony da salotto elegante. Uno studioso dell'Università di Austin, Texas, Roderick Hart, ha pubblicato un libro ("Trump and Us. What He Says and Why People Listen", Cambridge University Press) sull'analisi del linguaggio di Trump, ne viene fuori il ritratto non di un raffinato narratore - The Donald non è un tessitore di trame epiche, picchia con il martello e non ha il cesello - ma di un uomo che ha fiuto per quello che pensa, sente, emoziona l'uomo della strada. Potrebbe non funzionare più nel 2020, gli elettori sono chiamati a scegliere tra la rassicurante assenza di Joe Biden e la presenza elefantiaca di Trump che scartavetra la realtà, come nell'aneddoto citato nel libro, quello della ruspa cinese e quella americana. Trump racconta: “Un mio amico compra macchinari da scavo, ma siccome la Cina ha svalutato la sua moneta, per la prima volta nella sua vita compra attrezzature da Komatsu". Trump chiede all'amico: "Qual è la differenza?" E l'amico risponde che è tutta nel prezzo, "Caterpillar sono migliori, ma anche questa è abbastanza buona". Conclusione di Trump: "Caterpillar sta succedendo a tutti noi". La ruspa, l'America trasformatrice, l'effetto wow del linguaggio, nel bene e nel male.
Stanotte si chiude, avremo il penultimo Trump quotidiano (lo show andrà avanti tutti i giorni, fino al 3 novembre e anche dopo, molto dopo); l'attesa sciabolata della figlia Ivanka; il corrosivo Rudy Giuliani; il capogruppo dei senatori repubblicani, Mitch McConnell, il senatore Tom Cotton, veterano dell'esercito laureato ad Harvard. Finalmente è andata, sipario, nero, fischi e applausi... No, mancano due mesi di campagna presidenziale, non hanno toccato il fondo, stanno tutti scavando.
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maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.