24 Luglio
La cenere della Grecia
Bilancio pesantissimo degli incendi in Grecia: 74 morti. Forse c'è la mano dei criminali, di certo è mancata la mano dello Stato nel fronteggiare con efficacia i roghi. Cosa è successo, cosa è mancato. Anche questa è un'altra lezione per l'Europa. Israele abbatte un caccia siriano. Una vita da Marchionne raccontata su RadioList.
Il paesaggio spettrale. I numeri terrificanti. Le parole di Alexis Tsipras che gettano un'ombra ancora più sinistra su un dramma che ha un numero di morti che per ora è arrivato a quota 74, con 164 adulti e 23 bambini feriti, 700 persone sono state strappate alle fiamme perché sono riuscite a raggiungere le spiagge. Grecia. Attica. Mati. Cenere.
01
Crimini e gravi errori
Il premier greco Tsipras ha detto che "nulla resterà senza risposta" sulle cause degli incendi. Un discorso alla nazione, quello di Tsipras, su cui aleggia il sospetto del crimine, visto che le fiamme sono divampate in luoghi diversi e distanti tra loro. Lo stesso Tsipras, in mattinata, aveva parlato di "incendi asimmetrici". Le abitazioni andate a fuoco negli incendi in Attica sono oltre 1500. Nessun ordine di evacuazione, questo è quanto detto dal sindaco di Rafina. Accanto al crimine c'è un sistema di prevenzione, allarme, soccorso che non funziona, forse non c'è del tutto.
Il quotidiano Ekhatimerini ha un'analisi dettagliata e in diretta di quel che è accaduto. È chiaro che c'è un elemento di iniziale sottovalutazione, la sorpresa del cambio di direzione del vento, la mano incendiaria. C'è una frase dei vigili del fuoco francesi riportata dal quotidiano greco che spiega cosa sia il fuoco: "Nel primo minuto il fuoco viene spento con un bicchiere d'acqua, nel secondo minuto con un secchio d'acqua, nel terzo minuto con un serbatoio d'acqua e dopo noi facciamo del nostro meglio". In Attica non sono passati minuti, ma ore. E il fuoco si è mangiato tutto lo spazio che incontrava nella sua avanzata. Cenere.
Il numero dei morti così elevato indica che le persone sono rimaste circondate dal fuoco e non avevano alcuna indicazione sul dove trovare riparo. Il panico ha fatto il resto. In una preziosa analisi pubblicata da Ekhatimerini il...
Il paesaggio spettrale. I numeri terrificanti. Le parole di Alexis Tsipras che gettano un'ombra ancora più sinistra su un dramma che ha un numero di morti che per ora è arrivato a quota 74, con 164 adulti e 23 bambini feriti, 700 persone sono state strappate alle fiamme perché sono riuscite a raggiungere le spiagge. Grecia. Attica. Mati. Cenere.
01
Crimini e gravi errori
Il premier greco Tsipras ha detto che "nulla resterà senza risposta" sulle cause degli incendi. Un discorso alla nazione, quello di Tsipras, su cui aleggia il sospetto del crimine, visto che le fiamme sono divampate in luoghi diversi e distanti tra loro. Lo stesso Tsipras, in mattinata, aveva parlato di "incendi asimmetrici". Le abitazioni andate a fuoco negli incendi in Attica sono oltre 1500. Nessun ordine di evacuazione, questo è quanto detto dal sindaco di Rafina. Accanto al crimine c'è un sistema di prevenzione, allarme, soccorso che non funziona, forse non c'è del tutto.
Il quotidiano Ekhatimerini ha un'analisi dettagliata e in diretta di quel che è accaduto. È chiaro che c'è un elemento di iniziale sottovalutazione, la sorpresa del cambio di direzione del vento, la mano incendiaria. C'è una frase dei vigili del fuoco francesi riportata dal quotidiano greco che spiega cosa sia il fuoco: "Nel primo minuto il fuoco viene spento con un bicchiere d'acqua, nel secondo minuto con un secchio d'acqua, nel terzo minuto con un serbatoio d'acqua e dopo noi facciamo del nostro meglio". In Attica non sono passati minuti, ma ore. E il fuoco si è mangiato tutto lo spazio che incontrava nella sua avanzata. Cenere.
Il numero dei morti così elevato indica che le persone sono rimaste circondate dal fuoco e non avevano alcuna indicazione sul dove trovare riparo. Il panico ha fatto il resto. In una preziosa analisi pubblicata da Ekhatimerini il professor Kostas Sylolaki, esperto di disastri naturali e membro dell'Accademia di Atene, spiega cosa non è successo in Attica: "La Protezione Civile deve anticipare lo sviluppo dell'incendio e, sulla base di questa previsione, allocare le risorse disponibili. Se aspettiamo che la direzione del vento cambi e che il fuoco si spenga per inviare rinforzi su un fronte, è già troppo tardi. In questi casi, le procedure per l'escalation dell'intervento chirurgico devono essere accelerate. Ciò vale anche per la decisione di evacuare le zone a rischio. Non dobbiamo aspettare che il fuoco arrivi nei cortili delle case per dare l'ordine di evacuazione. Devono esistere piani di evacuazione che tengano conto dei tempi di evacuazione in funzione delle risorse disponibili e del traffico sulla rete stradale nazionale e secondaria". La cenere del pensiero strategico.
Il bilancio dei morti è così pesante per questa assenza di prevenzione, coordinamento, sorveglianza. Prima forse ci sono le mani dei piromani, ma dopo è mancata la mano dello Stato nell'intervento. Ecco perché il messaggio drammatico di Tsipras è puntato sugli incendiari. Deve allontanare le ombre su tutto il resto. Non sarà facile. Sotto la cenere c'è la colpa. E non è solo quella delle mani per ora senza nome che hanno appiccato il fuoco.
02
La polemica su austerità e incendi
Il link diretto tra l'austerità e gli incendi. C'è chi sui social stabilisce un link diretto sul taglio degli investimenti, i roghi e l'assenza di prevenzione e pronto intervento. Come sempre, bisognerebbe avere una base di dati solida prima di esprimere un giudizio. E in ogni caso abbiamo visto nell'analisi sopra che si tratta di un fatto di organizzazione e cultura che per la Grecia non dovrebbe essere affatto una novità visto che nel Peloponneso nel 2007 morirono 70 persone. La Grecia bruciava anche prima della crisi.
03
La cenere dell'Europa
La cenere della Grecia è quella di Mati. La cenere della Grecia è un paese fallito, un paese senza denaro che riceve periodicamente gli ammonimenti dei gendarmi tedeschi - l'ultimo è dell'altro ieri, da parte di Klaus Regling, capo dell'ESM che ha minacciato di esser pronto rivedere il piano di aiuti se solo qualcuno a Atene si azzarda a deviare da quanto stabilito a Bruxelles-Berlino - un paese con questa tutela ha una sola agenda: sopravvivere.
Poi c'è la cenere dell'Europa che si è accumulata nel tentativo di spegnere gli incendi finanziari. Mentre il bilancio dei morti sale, mentre sul monitor emergono immagini raccapriccianti, la mente s'arrovella su un punto. Qualche giorno fa, il professor Giulio Sapelli mentre eravamo a Ancona per dibattere di Europa, tira fuori dalla tasca della giacca una pagina che aveva strappato dall'Economist. "Mario, guarda qui". Un dettaglio piazzato nella sezione dei numeri - la più utile e preziosa - quella alla fine del giornale. È la prima che di solito guardo, ma stavolta questo frammento mi era sfuggito. Ecco la foto:
Cosa scrive l'Economist sull'Eurozona? "L'eredità della crisi finanziaria del 2007-08 rimane forte: l'economia greca è inferiore del 24 per cento rispetto al 2007 e l'economia italiana del 4 per cento più piccola. Gli investimenti aggregati nell'area dell'euro non dovrebbero raggiungere i livelli pre-crisi fino al 2019". Dopo tanta austerità, la Grecia è un paese ancora più povero. Dopo un governo tecnico e tre governi politici (il quarto ha appena cominciato la sua avventura) l'Italia è un paese con un'economia che non si è mai ripresa sul serio.
La Grecia brucia. E ancora una volta, siamo sempre ai fatti elementari, non c'è neppure un meccanismo europeo che funziona come centro di coordinamento e soccorso in casi come questo. C'è il volontariato (l'Italia ha inviato due Canadair). E c'è l'inflessibile dottor Klaus Regling che a Berlino tira le somme e ammonisce. No, non è una bella Europa.
***
Chissà che cosa avrebbe detto di questa Unione europea Margaret Thatcher. Ci siamo fatti la domanda e Marco Gervasoni ha trovato la risposta. Un'intervista (im)possibile con Maggie.
04
Una chiacchierata con Maggie sull'Unione
di Marco Gervasoni
Quando, qualche giorno fa, mandato dal boss di «List», scesi nel girone purgatoriale dei politici, per incontrare il generale De Gaulle, questi mi parlò di una signora middle class inglese, dalla chioma cotonata e dalla borsetta inquieta. Non faticai a capire che si trattava di Margaret Thatcher, Maggie. Il Generale la descriveva arrabbiatissima, anche se qui tutti lo sono, chi per un verso chi per l’altro: pare infatti che una parte della loro pena consista nel costringerli a guardare come i loro eredi politici abbiano gestito il patrimonio lasciato e come le loro più pessimistiche profezie si siano avverate. Pena risparmiata a chi si trova invece all'inferno e ai pochissimi in paradiso, a cui è condonata la visione di ciò che avviene tra i vivi. Per questo in purgatorio sono tutti furibondi. Ma Maggie un po’ più degli altri. Grazie ai buoni uffici del Generale, sono riuscito ad ottenere un incontro con l'Iron lady. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Viviamo tempi incandescenti. Forse troppo. E nel cielo del Medio Oriente vola di tutto.
05
Due missili Patriot. Israele abbatte caccia siriano
Due missili Patriot sono stati lanciati verso un caccia siriano penetrato nello spazio aereo israeliano. Il caccia siriano era un Sukhoi entrato per 2 chilometri in territorio israeliano. Il jet è stato abbattuto. L'episodio è destinato ad aumentare le tensioni in Medio Oriente.
Nel video le scie dei missili Patriot lanciati al confine nord di Israele.Le attività della Siria e delle milizie iraniane sono al centro di intensi colloqui diplomatici tra le forze in campo sul terreno. Israele ha ribadito che non ammetterà la presenza di milizie di Teheran al confine e ha chiesto agli Stati Uniti di usare la massima pressione per dissuadere l'Iran. Continua a leggere l'articolo su List.
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L'altra grande e tragica storia è quella di Marchionne, la storia umana dell'uomo e del manager, e quella dell'azienda. Domani Mike Manley, il nuovo amministratore delegato del Gruppo Fca guiderà la sua prima conference call con gli analisti finanziari sui conti del secondo trimestre 2018. Con lui ci sarà il responsabile finanziario Richard Palmer che ha sempre affiancato Sergio Marchionne. La conference call sarà alle 14 e potrà essere seguita attraverso il collegamento sul sito di Fca. Che storia è stata quella di Marchionne? Il titolare e Riccardo Ruggeri, ex numero di New Holland, analista e scrittore, hanno provato a ricostruirne i passaggi, il carattere, una storia di prima grandezza. Grande e in Italia incompresa.
06
Marchionne, storia dell'impresa più incompresa
"Chi comanda è solo", ricordava sempre Sergio Marchionne. L'avventura industriale e umana di un uomo raccontata dal titolare di List e Riccardo Ruggeri. I principi del management, la geniale intuizione di andare alla conquista dell'America e fondere Fiat e Chrysler, l'arte di combinare due aziende fallite e farne un gruppo mondiale. La differenza tra il capitalista filosofo Marchionne e il Ceo Capitalism senza umanità. Una cavalcata attraverso i 14 anni in cui Marchionne ha trasformato un'industria, l'incomprensione in Italia con le presunte classi colte che in realtà non conoscono la complessità del business dell'automobile. Ascolta RadioList.
Come chiudiamo questo numero di List. Come spesso ci capita, in maniera circolare. Guido Ciompi ha un colpo di penna sulla Grecia. Una tragica sintesi del significato di questa giornata. La storia brucia.
07
La storia brucia
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impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.