3 Dicembre
La corrida dei sovranisti
Il voto in Andalusia è un altro terremoto regionale che anticipa quello nazionale. Per la prima volta i partiti di destra superano quelli di sinistra e un movimento nazionalista e anti-indipendentista entra in Parlamento. Maite Carpio racconta l'altro sottosopra di Spagna. Il Qatar esce dall'Opec. Springsteen le canta a Trump, ma spiega perché gli americani lo voteranno ancora
L'ascesa dei partiti populisti non risparmia neanche la Spagna e la prova generale di quel che potrebbe accadere alle elezioni politiche l'abbiamo vista ieri in Andalusia con la comparsa sulla scena di Vox, partito della destra sovranista guidato da Santiago Abascal (nella foto Ansa, in alto), contrario alle autonomie e ai separatismi. Tutto questo in Spagna, come potete immaginare, mal si concilia con la realtà interna di un paese che ha un problema mai risolto con i Paesi Baschi e soprattutto la Catalogna. Ma questo è quel che presenta lo scenario contemporaneo in tutta Europa e per il Re Felipe VI di Spagna la situazione si fa ancor più caotica.
C'è una corrente di pensiero (si fa per dire) in Italia che a ogni turno elettorale che introduce il caos dice che "non è successo niente". Anche stavolta, consigliamo loro di uscire dalla bolla di Twitter e leggere almeno i giornali che in Spagna sono ancora una cosa seria. Ecco una panoramica di prime pagine:
"Hecatombe del PSOE" rende l'idea o c'è bisogno di un disegnino? Ok, pare ce ne sia bisogno, eccolo: per la prima volta in Andalusia la somma dei partiti dell'area di destra supera quella dell'area di sinistra:
Se ancora non fosse chiaro quello che è successo ecco il quadro dipinto dal socio spagnolo di List. Adelante.
01
Vox, Sanchez e il sottosopra di Spagna
Il presidente del consiglio spagnolo Pedro Sanchez. (Foto Ansa)Se fanno l’alleanza al sud con PP e Ciudadanos, sarà questo il tema centrale delle prossime campagne elettorali. Questa mattina alla Moncloa si respirava un'aria da catastrofe nucleare. I risultati di queste elezioni mettono il governo in una condizione molto difficile
di Maite Carpio
Nessuno lo se lo aspettava ma sembra che tutti lo sapessero. Ormai non sorprende più la velocità dei cambiamenti sociali e...
L'ascesa dei partiti populisti non risparmia neanche la Spagna e la prova generale di quel che potrebbe accadere alle elezioni politiche l'abbiamo vista ieri in Andalusia con la comparsa sulla scena di Vox, partito della destra sovranista guidato da Santiago Abascal (nella foto Ansa, in alto), contrario alle autonomie e ai separatismi. Tutto questo in Spagna, come potete immaginare, mal si concilia con la realtà interna di un paese che ha un problema mai risolto con i Paesi Baschi e soprattutto la Catalogna. Ma questo è quel che presenta lo scenario contemporaneo in tutta Europa e per il Re Felipe VI di Spagna la situazione si fa ancor più caotica.
C'è una corrente di pensiero (si fa per dire) in Italia che a ogni turno elettorale che introduce il caos dice che "non è successo niente". Anche stavolta, consigliamo loro di uscire dalla bolla di Twitter e leggere almeno i giornali che in Spagna sono ancora una cosa seria. Ecco una panoramica di prime pagine:
"Hecatombe del PSOE" rende l'idea o c'è bisogno di un disegnino? Ok, pare ce ne sia bisogno, eccolo: per la prima volta in Andalusia la somma dei partiti dell'area di destra supera quella dell'area di sinistra:
Se ancora non fosse chiaro quello che è successo ecco il quadro dipinto dal socio spagnolo di List. Adelante.
01
Vox, Sanchez e il sottosopra di Spagna
Il presidente del consiglio spagnolo Pedro Sanchez. (Foto Ansa)Se fanno l’alleanza al sud con PP e Ciudadanos, sarà questo il tema centrale delle prossime campagne elettorali. Questa mattina alla Moncloa si respirava un'aria da catastrofe nucleare. I risultati di queste elezioni mettono il governo in una condizione molto difficile
di Maite Carpio
Nessuno lo se lo aspettava ma sembra che tutti lo sapessero. Ormai non sorprende più la velocità dei cambiamenti sociali e soprattutto l’indirizzo che prendono. Le elezioni in Andalusia hanno letteralmente travolto il panorama politico spagnolo. Il Partito Socialista di Sánchez è quello più votato ma ha perso le elezioni, mentre il partito di extrema destra Vox irrompe nel panorama con una forza sorprendente (o forse non tanto!) e diventa l’ago della bilancia.
Il Psoe ha governato la regione andalusa per 36 anni di fila, ma ieri ha perso il suo regno ottenendo solo 33 seggi (ne aveva 47) che non gli permetteranno di rinnovare il mandato. Non è andato bene nemmeno il Partito Popolare che passa da 33 a 26 seggi, incalzato sempre da Ciudadanos che non riesce a sorpassarlo ma che lo segue sempre più da vicino e sale da 9 a 21 parlamentari. Un successo strepitoso per il giovane Albert Rivera che conferma la sua solidità. Le due formazioni hanno tutta l'intenzione di detronizzare il Psoe e sono pronte a formare un governo con l’estrema destra di Vox che è riuscito a fare quello che sembrava impossibile (nessun sondaggio lo aveva previsto!), cioè entrare per la prima volta nel parlamento andaluso con 12 parlamentari.
Vox ha scelto di fare la campagna politica in chiave nazionale, strategia che si è dimostrata vincente. Non ha nessun programma di governo, però una serie di punti molto chiari che hanno convinto gli elettori. Sono sovranisti, contrari a tutti i movimenti indipendentisti, vorrebbero cancellare Schengen, chiudere le frontiere e mandare a casa tutti gli immigrati illegali e i musulmani (sono considerati una categoria a sé stante) e come Trump vogliono alzare un muro invalicabile alla frontiera con il Marocco. Discorsi che conosciamo bene. Ce l’hanno a morte anche con i movimenti femministi per cui sono contrari all’aborto, al matrimonio omosessuale e pronti a cancellare la legge contro la violenza di genere, perché a quanto pare maltrattare le proprie signore è una vecchia tradizione e come tale da onorare. Nella esaltazione del nazionalismo spagnolo promuovono anche una legge di protezione della tauromaquia (los toros sì, le signore no), un particolare folclóristico che li distingue nel panorama internazionale. Comunque il socio spagnolo non ha intenzione di sottovalutare il fenomeno dell’estrema destra che, se già ci ha sorpreso in Svezia, lo fa ancora di più in Spagna per tutto ciò che si porta dietro. Faremo un'analisi approfondita su List dei personaggi che guidano questo movimento. Ne vale la pena. Soprattutto perché se fanno l’alleanza al sud con PP e Ciudadanos, sarà questo il tema centrale delle prossime campagne elettorali.
Pedro Sanchez e la sua candidata, Susana Díaz, fino ad ora “presidenta” (in spagnolo si dice così) della Junta andalusa, hanno sottovalutato la débâcle che si avvicinava. Addirittura la presidenta aveva deciso di anticipare le elezioni, forte dei sondaggi che la davano vincitrice. Non sapeva che stava per perdere 400 mila voti e che il suo destino politico sarebbe stato all’opposizione.
Il presidente del consiglio spagnolo si è tenuto lontano dal coté meridionale, ma non può in nessun caso far finta di niente. Questa mattina alla Moncloa si respirava un'aria da catastrofe nucleare. I risultati di queste elezioni lo mettono in una condizione di governo molto difficile e non si scarta la possibilità di convocare le elezioni in anticipo. Anche Podemos, che si è presentato all’appuntamento elettorale insieme a Izquierda Unida, è rimasto molto al di sotto delle aspettative (17 parlamentari) il che indebolisce fortemente l'alleanza Psoe/Podemos al governo centrale.
Un altro dato da non sottovalutare è la scarsa partecipazione al voto. L’astensione è arrivata al 41 per cento, la più alta di tutta la storia democratica, soprattutto nei feudi storici del Psoe. La Spagna si è spostata decisamente a destra e ancora una volta, l’elettorato di sinistra, deluso e poco convinto, ha preferito rimanere a casa. Forse a guardare la corrida.
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Anche gli amici spagnoli vivono tempi interessanti. Forse troppo. E ora che facciamo? Amiamo andare a caccia di shock geopolitici. Allacciate le cinture, si va in Qatar. Deserto, petrolio e gas. Sotto la sabbia, serpenti.
02
Politica a tutto gas. Il Qatar lascerà l'Opec
Il più grande esportatore di gas liquido del mondo ha annunciato che l'anno prossimo lascerà l'Opec, il cartello dei paesi produttori di petrolio. La decisione del Qatar è un colpo di maglio sul mercato più importante dell'energia - siamo passati dall'era del petrolio a quella del gas - e segna un altro picco nella crisi con gli altri paesi, Arabia Saudita in testa. Questo è l'andamento della produzione di gas naturale del Qatar:
Naturalmente, Saad al-Kaabi, il ministro del petrolio del Qatar, ha detto che la decisione di lasciare l'Opec non ha nulla a che fare con il quadro di tensioni diplomatiche, ma insidioso come un cobra sul tavolo del risiko geopolitico c'è la decisione del giugno scorso di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain e Egitto di imporre al Qatar un embargo sul commercio e la mobilità delle persone. Motivo? Accusano il Qatar di sostenere organizzazioni terroristiche. Non proprio una questione da guanti bianchi.
L'annuncio dell'uscita è stato dato anche dalla Qatar Petroleum, la compagnia di Stato:
Che cosa accadrà con l'uscita del Qatar? Non sembra possa cambiare molto sul piano della produzione e del prezzo. Tra i paesi dell'Opec il Qatar è il più piccolo produttore di petrolio, guardate questa tabella tratta dal report di novembre dell'Opec, i numeri esprimono la produzione giornaliera in migliaia di barili di petrolio:
Il Qatar nel terzo trimestre del 2018 ha prodotto 609 mila barili al giorno, la comparazione con l'Arabia Saudita (oltre 10 milioni di barili al giorno) dà l'idea delle dimensioni di cui stiamo scrivendo. La decisione del Qatar è chiaramente politica, ma bisogna guardare con attenzione all'altro mercato, quello del gas, e su questo terreno le conseguenze sono tutte da scoprire.
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E ora? Si torna al tran tran del Belpaese. Ci sono vari rumors e notizie da dico non dico su un partito di centro di stampo renziano da fare (e disfare) con apporti di Forza Italia. La mitica caccia al centro che in Italia non ha mai prodotto niente dal 1992 in poi. Conferme, smentite, il solito teatrino della politica italiana e la tragicommedia dell'agonia del Pd. Anche qui, questo passa il convento democratico. Bisognerebbe avere la forza di andare oltre queste tattiche suicide, cioè pensare a lungo termine, da statisti e non da politici di piccolo cabotaggio, riscrivere i propri programmi, non solo nella parte dell'execution, ma nelle idee base. Lorenzo Castellani ha un paio di suggerimenti. Tranquilli, siamo sicuri che non li seguiranno.
03
La vera crisi è quella dell'opposizione
Senza un cambio di leadership, un'analisi sui problemi del capitalismo e il modello Silicon Valley, l'abbandono della retorica sul "golpe degli incompetenti" e del "fascismo", una critica dell'europeismo senza politica europea e la rottura con un economicismo senz'anima, non ci sarà futuro
Matteo Renzi e Maurizio Martina (Foto Ansa)di Lorenzo Castellani
Il governo ha i suoi problemi. La trattativa con l’Unione Europea e la pressione dei mercati sui titoli di Stato imporranno probabilmente un passo indietro sulla manovra economica. La spesa per interessi che l’Italia deve sostenere, a causa della spread, è aumentata. Inoltre l’esecutivo è nel mezzo di un rallentamento economico globale e alcune delle politiche previste dalla legge di bilancio, come il reddito di cittadinanza e la riduzione dell’età pensionabile, rischiano di essere costose e poco produttive sul piano della crescita. A questo si aggiunge l’incertezza, dovuta alla differenza di posizione tra Lega e Movimento 5 Stelle, sugli investimenti pubblici e le infrastrutture.
Nonostante uno scenario economico poco roseo però i sondaggi registrano per le forze di governo un sostegno complessivo addirittura superiore al momento dell’avvio della legislatura. Fino ad oggi il governo populista continua a godere di un sostegno molto forte. Tutto ciò non si spiegherebbe se non ci fosse un drammatico problema con l’opposizione del governo giallo-verde. Continua a leggere l'articolo su List.
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Sempre per la serie dei pensieri in rigoroso disordine sparso - ma di un certo interesse, soprattutto per la parte in cui fa autocritica sulla sinistra europea - abbiamo un'ampia e profonda intervista al Commissario Ue Pierre Moscovici. Mon dieu, una sagoma dell'establishment francese su List.
04
Io, l'Europa, Salvini e il Pd. Intervista a Moscovici
Il commissario Ue all'Economia si racconta. • "Sto cercando di politicizzare il dibattito con Matteo Salvini. Non sono un tecnocrate, e mi rifiuto di esserlo". • "Avrei potuto oltrepassare il mio ruolo e colpire duro: mi rifiuto e mi sono rifiutato di farlo. Ho agito secondo le regole" • "Quando sono andato a Roma a metà ottobre, dovevo incontrare Maurizio Martina, allora ancora segretario del Pd. Ha annullato l’appuntamento un quarto d’ora prima, dicendomi che non sarebbe stato prudente incontrarci nella sede del Pd"
Pierre Moscovici, commissario Ue all'economia (Foto Ansa)La crisi della socialdemocrazia, la necessità di avere un'Europa che funziona per tutti, un'istituzione con organismi non opachi ma trasparenti, il confronto duro tra partiti tradizionali e populisti, l'ascesa della destra e l'analogia con gli anni Trenta, le occasioni mancate e quelle da cogliere, il duro negoziato aperto con l'Italia sul bilancio, lo scontro con Salvini, la crisi del Partito socialista francese e del Pd in Italia, il profilo politico di quest'ultimo soggetto in cerca d'autore e le lacune anche sul fronte del rapporto con l'Unione (con un aneddoto surreale vissuto in prima persona, a Roma, da Moscovici). In questa intervista, Pierre Moscovici rivendica la sua identità di politico socialista, rifiuta l'etichetta di tecnocrate e non nasconde le difficoltà dei prossimi mesi. L'intervista è stata realizzata da Eléna Maximin e Gilles Gressani, animatori del Groupe d’études géopolitiques, un think tank indipendente fondato alla École Normale Supérieure di Parigi da un gruppo di studiosi con cui List ha instaurato un confronto e scambio di visioni sullo scenario contemporaneo. L'intervista è stata pubblicata prima su Le Grand Continent e ora su List. Le idee di Moscovici possono essere condivise o meno, sono chiaramente il frutto di una visione personale e di una parte politica, ma l'intervista per la sua ampiezza e complessità è un documento molto interessante che ci aiuta a riflettere in maniera plurale e informata sul futuro dell'Unione, in vista delle elezioni europee di maggio 2019. Buona lettura. Leggi l'intervista su List.
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Ok, torniamo dove c'è ancora un po' di vita, tra l'Atlantico e il Pacifico, tra Cina e America, nell'universo del commercio mondiale, il regno di Donald Trump e Xi Jinping.
05
America First e la tregua del container
Trump e Xi Jinping raggiungono nella cena del G20 in Argentina un accordo per congelare il conflitto sulle tariffe e far ripartire il negoziato. La Casa Bianca non applicherà dazi per 200 miliardi in gennaio. Su commercio e tariffe gli Stati Uniti impongono la linea agli altri paesi. Ancora una volta, dopo l'accordo sul Nafta con Messico e Canada, Trump fa valere la forza dell'America
Il Presidente cinese Xi Jinping e Donald Trump durante la cena al G20 a Buenos Aires (Foto Ansa).Donald Trump e Xi Jinping hanno siglato una tregua al G20 di Buenos Aires, la guerra del container si ferma per 90 giorni, si riaprirà un negoziato, l'escalation delle tariffe è congelata. L'esito non era scontato e il fatto che Stati Uniti e Cina abbiano trovato un primo accordo per andare al tavolo in maniera costruttiva è importantissimo. Washington e Pechino si preparano a trattare duramente, non ci sono dubbi, ma con la consapevolezza da entrambe le parti che vanno trovate delle correzioni all'attuale sistema. Trump dopo aver siglato i nuovi accordi di libero scambio con Canada e Messico, dimostra di avere una capacità di negoziare notevole, cosa che ancora una volta smentisce le caricature dei media mainstream. Non sarà un campione di raffinatezza, non sarà il prototipo ideale delle presunte classi colte, ma è efficace. Continua a leggere l'articolo su List.
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Quanto è efficace Trump? Ce lo spiega il suo più grande avversario. Chi e? Non è al Congresso, non fa politica, canta, si chiama Bruce Springsteen. Gliele canta, ma suona anche una musica che per Trump in fondo non è malaccio.
06
The Boss & The Donald. Sì, l'America
Springsteen è un mito vivente del rock, un Democratico senza compromessi, le sue canzoni sono nell'album della musica che conta, lascia un segno, addolcisce e scartavetra l'anima. La sua fede politica è rimasta sempre sul palco, con la sua musica e il suo ricchissimo show (in tutti i sensi, l'ultimo tour ha incassato 268.3 milioni di dollari), il suo patrimonio personale è di oltre 200 milioni di dollari. Tutto questo è il frutto del duro lavoro di una vita, di sacrifici, gioie dolori. Nella bellissima intervista-ritratto fatta dal Sunday Times c'è un dettaglio, la foto della sua prima band, Springsteen è l'unico sopravvissuto di quel gruppo di ragazzi. C'è chi è morto in Vietnam, chi ha detto goodbye al mondo per un cancro ai polmoni. Lui è rimasto e l'essere ancora là, con quella foto appesa alla vita, dà la cifra dell'uomo e dell'artista, durare e sapere che la vita è un grande dono che non va sprecato.
In molti lo hanno tirato per la giacca, sognavano un suo impegno diretto in politica e sì, potrebbe anche farlo, ma non lo farà perché "alla fine della giornata, sei solo un musicista con una bocca rumorosa". Niente politica, tutto è politica. Trump è quello che un Democratico come lui non può vedere, è il Nemico, l'avversario da battere, ma Springsteen non vede "un leader capace di batterlo, per ora" e quando gli chiedete che cosa c'è in Trump che seduce gli elettori democratici, risponde con una chitarra elettrica che sferza la politica dei Dem: "Penso che ci siano molte ragioni per cui le persone sono diventate elettori di Trump. Ci sono stati gravi colpi sui lavoratori negli anni '70 e '80 quando tutte le acciaierie sono state chiuse. Poi c'è stata l'esplosione della tecnologia dell'informazione. Sono eventi che cambiano la vita. Puoi trovarti in un paese di cui potresti non far parte o dove ritieni che le tue preoccupazioni siano respinte. Quindi ecco un'enorme quantità di insicurezza e instabilità. (...) Fondamentalmente penso che il problema sia il ritmo incredibilmente rapido del cambiamento che si è verificato negli Stati Uniti e che non è stato affrontato da entrambe le amministrazioni, democratiche e repubblicane". Suonala ancora, Boss.
Questa potente pozione energetica, l'America. Questa vita che si spande con le sue storie grandi e piccole, questo canto che ha la forza del grande fiume, questi canyon e queste montagne che si inerpicano in cielo, le foreste di Cold Mountain, i corvi, l'amore eterno e spezzato:
Il romanzo epico dell'America nel film e nel libro di Charles Frazier. Queste vite che s'intrecciano tra alto e basso, in una sequenza da grandi polmoni, racconto lungo, l'inizio e la fine di tutto.
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Oggi comincia a Washington il tributo a George H.W. Bush, 41° Presidente degli Stati Uniti. Un'altra grande storia americana. Un lungo addio che continuerà fino a mercoledì. Una puntata di RadioList con il titolare e Dario Fabbri, analista di Limes, ne racconta l'avventura.
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RadioList. American Dynasty
Chi era George H.W. Bush e perché è stato l'ultimo Presidente dell'America "patrizia"? Ascoltate questa puntata di RadioList, un viaggio del titolare di List e Dario Fabbri, analista di Limes, nella storia degli Stati Uniti.
La dinastia dei Bush attraversa quattro generazioni che nella storia degli Stati Uniti ha superato per ampiezza e reale influenza quella dei Kennedy. Due Presidenti degli Stati Uniti e due governatori, una lunghissima permanenza al potere fin dal Dopoguerra.
Questa puntata di RadioList ha toccato il primo posto nella classifica dei podcast di iTunes. Grazie a tutti.
Come chiudiamo questo numero di List? Con una frase di un campione nello sport e un fuoriclasse nella vita, Gianluca Vialli. Ha avuto il cancro, è stato operato, non sa se la battaglia alla fine sarà vinta, ma ha due obiettivi e andrà avanti:
Mi sono dato subito degli obiettivi a lunga scadenza: non morire prima dei miei genitori e portare le mie figlie all'altare.
La vita è semplice, ridotta all'essenza: bisogna dire sì all'amore.
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esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.