29 Aprile

La corsa a tappe del governo Sanchez

Il Partito socialista ha studiato bene ogni mossa, ha azzeccato la campagna elettorale, vinto le elezioni e discuterà le alleanze dopo il voto europeo. Sanchez proverà a fare il governo senza gli indipendentisti, ma quello che accade in Catalogna è fondamentale. Partito popolare in crisi nera, Vox comincia ora la sua impresa. Maite Carpio racconta il sottosopra di Spagna

di Maite Carpio

Il Partito socialista vince le elezioni in Spagna ed è a un passo dal realizzare il sogno di non dover trattare l'alleanza con gli indipendentisti (manca un seggio). Stando alle prime dichiarazioni, il PSOE non ha intenzione di aprire nessuna trattativa. La strategia del Partito popolare di radicalizzare le posizioni non ha funzionato, ha abbandonato il centro moderato, che invece c’era e sapeva bene chi votare. 

La questione ora è quella delle alleanze, ma Pedro Sanchez ha raggiunto una  posizione “comoda” e ha tra le mani il jolly sufficiente per giocare e vincere la partita. I dati: 123 seggi per il PSOE, 42 per Unidas Podemos. Insieme non raggiungono la maggioranza  (a quota 176 seggi) ma in una alleanza con i baschi e le piccole formazioni regionali arriverebbero a 165 seggi. Ne manca dunque uno per raggiungere il numero magico di 176. Vuol dire che Pedro Sanchez può essere investito presidente già nella prima  votazione se gli indipendentisti si astengono. In seconda votazione anche se non lo fanno. Nel Senato invece la coalizione ha la maggioranza assoluta. 

Sánchez potrebbe anche allearsi con Ciudadanos (insieme avrebbero una maggioranza di 180 seggi) ma non pare probabile dopo la campagna elettorale che ha fatto Rivera (ha accusato Sanchez di tenere pronto nel cassetto l’indulto per gli indipendentisti). Gli converrebbe anche rimanere all’opposizione e tentare di ricostruire una nuova casa politica sulle macerie accumulate dalla sua parte in questo voto. 

L'alleanza sarà sicuramente quella con Unidas Podemos. La formazione di Pablo Iglesias ha perso 30 seggi ma è riuscita a fermare l’emorragia che tanto temevano. Le lotte interne, posizioni sbagliate in Catalogna e il naturale deterioramente per le forze antisistema quando passano dall’altra parte della barricata (quella del governo), si sono fate sentire. A un certo punto, Iglesias ha pensato di presentare le sue dimissioni, ma la “minaccia” di farsi...


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