2 Luglio
La "cosa" e il contismo. Fare (e disfare) un partito
Giuseppe Conte fa la conta dei parlamentari che lo seguiranno, una separazione dove il patrimonio è di uno soltanto, Grillo. Una fenomenologia del "contismo" e il problema di fare un partito con il vuoto intorno. Mediazioni, secessioni, segrete e (im)possibili aspirazioni. Diario al minimo di un divorzio senza matrimonio
Che succede? C'è la conta del Conte. "Giuseppi" sta cercando di capire quanti sono con lui e quanti resteranno con Grillo. Mi ricorda la prima pagina del primo numero del Giornale di Indro Montanelli: "Fanfani conta amici e nemici". C'è solo un dettaglio: Conte non è Fanfani.
Toh, Grillo sembra più duro di quanto sospettasse l'avvocato del popolo. La scissione è in corso e tutti sanno che gli esiti delle separazioni sono sempre una diminuzione della dote iniziale. Patti e piatti si rompono. Il matrimonio declina in patrimonio. L'amore diventa odio. E poi, siamo seri, quale matrimonio? Conte doveva fare semplicemente quello che era, il miracolato da Beppe. S'è messo in testa di essere un leader, senza aver mai preso un voto in vita sua, senza biografia. Capita, ma siamo al paranormale della politica. Forse, un giorno, avrà perfino successo, ma oggi Egli, il Conte, dichiara che ha studiato per lunghi "quattro mesi" il problema grillino che dura da dieci anni e, piaccia o meno, ha avuto un auto-travolgente successo. Senza Conte, va ricordato, per l'onestà della cronaca che conta ancora qualcosa.
Non potendo consegnare il partito come cibo d'asporto via Glovo al leader che ha il futuro avvolto nella pochette, il Movimento resterebbe quello di Grillo e Conte dunque sarebbe costretto - dopo naturalmente averlo negato, passaggio classico del contismo, fare il contrario di quanto dichiarato - si appresterebbe al varo di un'altra "cosa". Impresa difficile, incasinata, bisogna "organizzare" e l'uomo in quanto a capacità di gestione ha già mostrato il suo talento nella fase pandemica dell'Arcuri. Pare che abbiano chiesto a Luigi Di Maio di tentare la mediazione (che dovrebbe guardarsi le spalle e tirare dritto, se lo fosse, dritto) e Beppe si sia prodotto in un "vaffa" coniato con epico canto libero senza la sofferenza di Battisti (Lucio). Mi vuoi scippare il...
Che succede? C'è la conta del Conte. "Giuseppi" sta cercando di capire quanti sono con lui e quanti resteranno con Grillo. Mi ricorda la prima pagina del primo numero del Giornale di Indro Montanelli: "Fanfani conta amici e nemici". C'è solo un dettaglio: Conte non è Fanfani.
Toh, Grillo sembra più duro di quanto sospettasse l'avvocato del popolo. La scissione è in corso e tutti sanno che gli esiti delle separazioni sono sempre una diminuzione della dote iniziale. Patti e piatti si rompono. Il matrimonio declina in patrimonio. L'amore diventa odio. E poi, siamo seri, quale matrimonio? Conte doveva fare semplicemente quello che era, il miracolato da Beppe. S'è messo in testa di essere un leader, senza aver mai preso un voto in vita sua, senza biografia. Capita, ma siamo al paranormale della politica. Forse, un giorno, avrà perfino successo, ma oggi Egli, il Conte, dichiara che ha studiato per lunghi "quattro mesi" il problema grillino che dura da dieci anni e, piaccia o meno, ha avuto un auto-travolgente successo. Senza Conte, va ricordato, per l'onestà della cronaca che conta ancora qualcosa.
Non potendo consegnare il partito come cibo d'asporto via Glovo al leader che ha il futuro avvolto nella pochette, il Movimento resterebbe quello di Grillo e Conte dunque sarebbe costretto - dopo naturalmente averlo negato, passaggio classico del contismo, fare il contrario di quanto dichiarato - si appresterebbe al varo di un'altra "cosa". Impresa difficile, incasinata, bisogna "organizzare" e l'uomo in quanto a capacità di gestione ha già mostrato il suo talento nella fase pandemica dell'Arcuri. Pare che abbiano chiesto a Luigi Di Maio di tentare la mediazione (che dovrebbe guardarsi le spalle e tirare dritto, se lo fosse, dritto) e Beppe si sia prodotto in un "vaffa" coniato con epico canto libero senza la sofferenza di Battisti (Lucio). Mi vuoi scippare il partito, fai quello che la sa lunga, poi ci pensi e scopri che "fare la cosa" è un lavoraccio. La realtà, un'epifania. Quello che fecero in più di dieci anni di gavetta politica, sudore e tanta immaginazione Grillo e Casaleggio padre, due visionari. Un'impresa pazza. Riuscita. Ora la "cosa" del Giuseppe cuoricinato è il problema. Ma si farà, cribbio, assicurano dal quartier generale del contismo dislocato su Facebook. Incontreranno i parlamentari separamente, Beppe e Giuseppe, siamo al "questo a me" e "questo a te" e va detto che "questi" li ha inventati tutti il Beppe originale scoperto decenni fa dal Pippo nazionale (Baudo), e "questi" sono sagome che hanno fatto Bingo e ogni notte hanno l'incubo di tornare indietro, verso il Nulla Cosmico, esattamente come Conte, l'uomo senza storia. Scorrete le biografie, non si palesa traccia di un lavoro, una professione, una storia tout court. Tutti sono eleggibili, ma una volta eletti, si scoprono cronache marziane. Sia chiaro, Beppe la fece grossa a piazzare sul Monopoly della politica il campione mondiale della Formula Zelig, l'ultimo arrivato, poi s'è svegliato due anni dopo, lo ha visto per quel che era (e in fondo lo sapeva benissimo), ha colto giusto in tempo (forse) lo sguardo di chi voleva fregarlo, di quello che gli stava prendendo le misure, e ora lo racconta "con il cuore", quasi in un rito liberatorio, una cura à la Battiato.
Resta il tema nuovo, il compito immane che cambierà la vita italiana per generazioni, la "cosa" di Conte.
Perché la "cosa" contiana è il tutto, ma se ha il niente come obiettivo per poter apparire tutto, l'impresa diventa impalpabile, come tutto quello che ha fatto Conte, potente finché ha potuto governare fuori dal gioco parlamentare, con la legislazione d'eccezione, i dpcm, i grandi discorsi notturni su chi puoi baciare e chi no, la buoncostume sanitaria, invenzione del Conte e dello Speranza, oggi è una storiella dimenticata e invece andrebbe ricordata, il "come eravamo" perfetto per quando vai a votare, un memento, un incubo. Siamo allo smascherinamento. Oh, gli italiani dimenticheranno tutto, è questa l'unica certezza.
Torniamo tout de suite alla "cosa" futura, l'oggetto misterioso, il partito dell'avvocato del popolo. Entrerà nei rapporti del Pentagono sugli Ufo, c'è da scommetterci, ma intanto fioccano come pallottole a Tombstone i quesiti, i dilemmi esistenziali. Come dovrebbe essere, la "cosa"? Che domanda, la "cosa" è contiana. Sì, vabbè, ma facciamo un passo avanti, suvvia, forse descriverla non è così complesso. Proviamo l'impresa politico-speleologica, cerchiamo segnali di vita (neurologica) nel contismo allo stato nascente (il giovane e geniale Francesco Alberoni) scendiamo nell'abisso. Andiamo. Segni particolari della "cosa": un partito né di sinistra né di centro ma pronto al post-tutto, un gruppo di parlamentari che s'offre, una formazione politica con il vuoto dentro e intorno per poter essere riempita della materia che ha fatto la fortuna dell'uomo nuovo di Volturara Appula (genesi del nome che viene da vultur, avvoltoio, che coincidenza toponomastica), cioè il nulla, dunque un partito forlaniano, di lunghissimo periodo e significato ultra-corto, un ciuffo programmatico, con una segreteria tutta in pochette, un progetto politico pronto al "campo largo" di zingarettian-bettiniana memoria, con un periodo tutto subordinate, con i dati storici sempre sbagliati 'che tanto nessuno controlla, nel simbolo, un motto latineggiante, qualcosa in linea con la tradizione azzeccagarbugliesca, un segno distintivo d'avvocaticchio con "Gente" e "Oggi" nella sala d'attesa, la foto con il Papa (con un leggero inchino ma non troppo) e poi tutta la religione post-democristiana da tavolo in un'antologia di orrori storici e teologici (Egli disse: "Pasqua significa, lo sanno bene i Cristiani, passaggio. È il passaggio e anche il riscatto dalla schiavitù all’Egitto" - peccato, quelli erano gli ebrei), un filo di polvere ovunque, un ragno che tesse la sua tela sinistra (e per par condicio anche destra, dai) all'angolo del soffitto, un simil-studio-dentistico dove non ti cavano i denti ma c'è un'aria di fregatura. Naturalmente il partito contiana non dichiara alleanze prima, le fa dopo ed essendo investito della tutela del bene della Patria (il proprio), va dove lo porta il cuore. Nella stanza delle operazioni belliche, qualcuno ha osato fare la domanda che di solito corre quando si mettono in piedi operazioni costose: chi paga? Pare sia rimasta senza risposta. Ma i soldi servono, perché senza non fai neanche l'inizio di una campagna elettorale. E le elezioni costano. Inoltre, lieve dettaglio, si vota nel 2023 e nei prossimi due anni il Conte potrebbe consumarsi come un lumicino, con Grillo che brandisce il martello di Thor. Un fatto è certo, la boria è tanta. S'inventeranno un reddito di cittadinanza per i partiti in cerca d'occupazione?
Sono quisquilie, il Fatto Quotidiano ha il quadro chiaro: "Conte spinge e Di Maio media" (provate a immaginare la scena) e state in campana, perché il futuro è raggiante: "Sondaggisti: partito al 12-15%". Così, tutto fatto, come una minestra. I ministri restano draghisti (cioè incollati alla poltrona). D'altronde, quando ricapita a un Patuanelli vien dal mare di farlo due volte, liscio e gassato, a destra e a sinistra, con l'autista sovranista e lo chauffeur eco-compatibile, in progress. Il contismo è mobile e motorizzato, sempre splendente, in carrozza. Ma quel 12-15% da giocare al lotto elettorale, conta il Conte dimezzato o lo considera tutto intero? Perché le scissioni sono un problema di perdita di voti, una puntata fissa alla roulette, con quella non si sbaglia. Che palle, con tutti questi dubbi, è chiaro a tutti che il contismo ha già il consenso, i like, i cuoricinamenti, il pollice su, il social non mente, si va con il vento in poppa. Può darsi, ma abbiamo sentito parlare della bolla di internet, quando scoppia lascia a terra morti e feriti, diventa un esilarante processo di zombificazione.
Ex ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede (Foto Zuma).Zombificazione politica, fenomeno da studiare. È un po' quello che sembra sia accaduto all'allora ministro della Giustizia Alfonso Bonafede - fu lui, un disc jockey di talento, a portare Conte alla corte di Grillo - ai tempi del pestaggio in carcere a Santa Maria Capua Vetere. Andò in Parlamento e disse: "Le rivolte in carcere sono atti criminali di minoranza, lo Stato non indietreggia". Sarà come sarà, ma il Riformista stamattina impagina giustamente la sua barba, era lui il ministro, lo scissionista Alfonso. Perché bisogna pur ricordare ai colpiti da vuoto di memoria acuto che i fatti sono dell'aprile 2020 e il Guardasigilli era lui, Bonafede. Ecco un altro elemento importante del contismo, il tasto reset. Non c'è storia, non c'è ieri, solo un istante eterno, consumato tutto sui social, dove la timeline degli eventi viene archiviata e si passa a un'altra schermata del videogame. Tutto è un immenso presentismo.
La scissione ha un solo fine: organizzarsi per l'elezione del prossimo presidente della Repubblica. Questo è il punto e per questo la parabola di Conte va seguita. Entrato per caso nel Palazzo, ha provato con esiti fallimentari (due governi bruciati, un partito esploso, farsi qualche domanda sulle capacità politiche del Fenomeno non guasta) a giocare nella Santa Barbara del Palazzo. Vista la nitroglicerina, l'ha agitata, essendo egli dotato di scudo spaziale. Cose che non avrebbe fatto neppure Goldrake, eppure Conte l'ha fatto. Ora sempre gingillandosi con le armi non convenzionali del Palazzo, il Conte manovra e cerca di "pesare" nel fatto politico più importante della legislatura, l'elezione dell'uomo del Quirinale.
Da Parigi a Roma. Enrico Letta, segretario del Pd (Foto Ansa).Così i guai cascano tutti come una valanga sul Pd, ma anche questo è un esito regolare della sceneggiatura. Le idee dei dem in materia sono ormai un genere letterario. Dissero: "O Conte, o morte". E morte fu. Dissero "Draghi non c'è, è un bluff". E Draghi fu. Imbattibili al tavolo da poker della politica. Il governo sparì, il partito implose, Zingaretti salutò tutti in uno sfogo che resterà tra i casi da lettino de sinistra, perché "mi vergogno di questo partito" (era il suo, non di un altro) e così arrivò il conducator di Parigi, Letta (Enrico) che aveva nella cassetta degli attrezzi tutto quello che serve per (dis)fare un partito politicamente corretto, quello che mancava agli italiani, si capisce. Ius Soli, la tassa sulla casa e anche i ricchi piangano, inginocchiatevi e il ddl Zan senza immaginare che accanto ai diritti delle minoranze ci sono anche quelli delle maggioranze. Equilibrio mai. E poi c'era comunque il partner giusto, la guida giusta per tutti, lui, Giuseppe.
Roberto Gualtieri, ex ministro dell'Economia, candidato del Pd a sindaco di Roma (Foto Ansa).È dai tempi della coppia Zingaretti-Bettini che Conte viene dipinto come la speranza dei progressisti, egli si autodefinì uomo "di sinistra", Zinga lo incensò al punto da vederlo leader dello schieramento, un'abdicazione in diretta, cose ai confini della realtà. Da allora la narrazione è andata avanti per accreditamenti a sinistra, per "campi larghi", così larghi da smarrirsi senza bussola e la borraccia dell'acqua vuota. Ora il nuovo Mao in pochette (spente le candeline dei cento anni del Partito comunista cinese al quale fu tributata la firma di un memorandum che ora si cerca di cancellare per sopraggiunta vergogna occidentale) conta le pedine, i voti per il Colle. Nel Pd folleggiano domande. Ma noi con chi stiamo? Con Conte? Con Grillo? A quanto sta Gualtieri a Roma? Ossignore, Calenda rischia di soffiargli il ballottaggio. Sondaggi, nun ce credo. E Virginia dov'è? Indietro, dicono. Non ditemi che vince il Michetti, quello della radio, vi prego. Forse no, andrà tutto come in una storia al contrario, ma che spettacolo, Roma, cinghiali metropolitani, installazioni di monnezza contemporanea, opere d'arte dove esultano i sorci. Sì, il campo è largo, ma la visione s'è ristretta al punto da non vedere il muro di titanio. Ma ce l'hai la patente? Dove stiamo andando? Mortacci, frena! Crash.
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eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.