16 Luglio
La crisi è al buio, ma la tempesta è visibile
Una crisi di governo fuori controllo. Conte l'ha innescata senza pensare alle dimissioni di Draghi, il risultato è che l'esito più probabile (per ora) è il voto anticipato. La crescita economica sta rallentando (Fmi), mentre al G20 emerge la spaccatura tra Occidente e 'resto del mondo' (non ci sarà dichiarazione comune). Quattro grafici sulla tempesta perfetta in arrivo e il Gran Premio
Che succede? Come previsto, la non-crisi di governo italiana è diventata crisi e questa naturalmente è scappata di mano a chi l'ha innescata. Siamo dentro una sceneggiatura:
Interno giorno, sito di una centrale nucleare, anno 2050.
Una classe del liceo va in gita per apprendere i misteri dell’energia atomica. Un tecnico della centrale nucleare di Trino Vercellese - ricostruita dopo lo shock energetico del 2022 - sta spiegando agli alunni i procedimenti per la sicurezza nella centrale.
- Ecco, ragazzi, la vostra è una visita eccezionale, siete nella sala controllo di una centrale nucleare di ultima generazione, quindi siete pregati di non toccare niente....
Tutti gli alunni sono sull'attenti, immobili. Tranne uno. E da un angolo della sala di controllo si leva una voce:
- Mi scusi, a cosa serve il pulsante rosso che ho spinto adesso?
Quello studente si chiama Giuseppe Conte. Ha spinto il pulsante, non sa a cosa serve e ha appena innescato una reazione a catena.
01
Il gong del G20 senza dichiarazione comune
Prima di tutto, lo scenario. Gli Stati Uniti corrono verso le elezioni di mid-term con il presidente che è al minimo storico nei sondaggi, ultimo quello del New York Times/Siena College, con solo il 33% degli americani che approva il lavoro dell'amministrazione. Due americani su tre pensano che il presidente non debba ricandidarsi nel 2024. L'America sta rifornendo l'Ucraina di armi e il consenso del Congresso sulla durata e lo scopo finale della guerra si sta erodendo.
Janet Yellen, ministro del Tesoro americano (Foto Epa).Il conflitto tra Stati Uniti e 'resto del mondo' oggi è emerso con tutta la sua forza nel G20 dei ministri delle finanze in Indonesia: non ci sarà una dichiarazione comune finale, i destini del mondo si stanno dividendo. Janet Yellen, ministro del Tesoro americano, ha...
Che succede? Come previsto, la non-crisi di governo italiana è diventata crisi e questa naturalmente è scappata di mano a chi l'ha innescata. Siamo dentro una sceneggiatura:
Interno giorno, sito di una centrale nucleare, anno 2050.
Una classe del liceo va in gita per apprendere i misteri dell’energia atomica. Un tecnico della centrale nucleare di Trino Vercellese - ricostruita dopo lo shock energetico del 2022 - sta spiegando agli alunni i procedimenti per la sicurezza nella centrale.
- Ecco, ragazzi, la vostra è una visita eccezionale, siete nella sala controllo di una centrale nucleare di ultima generazione, quindi siete pregati di non toccare niente....
Tutti gli alunni sono sull'attenti, immobili. Tranne uno. E da un angolo della sala di controllo si leva una voce:
- Mi scusi, a cosa serve il pulsante rosso che ho spinto adesso?
Quello studente si chiama Giuseppe Conte. Ha spinto il pulsante, non sa a cosa serve e ha appena innescato una reazione a catena.
01
Il gong del G20 senza dichiarazione comune
Prima di tutto, lo scenario. Gli Stati Uniti corrono verso le elezioni di mid-term con il presidente che è al minimo storico nei sondaggi, ultimo quello del New York Times/Siena College, con solo il 33% degli americani che approva il lavoro dell'amministrazione. Due americani su tre pensano che il presidente non debba ricandidarsi nel 2024. L'America sta rifornendo l'Ucraina di armi e il consenso del Congresso sulla durata e lo scopo finale della guerra si sta erodendo.
Janet Yellen, ministro del Tesoro americano (Foto Epa).Il conflitto tra Stati Uniti e 'resto del mondo' oggi è emerso con tutta la sua forza nel G20 dei ministri delle finanze in Indonesia: non ci sarà una dichiarazione comune finale, i destini del mondo si stanno dividendo. Janet Yellen, ministro del Tesoro americano, ha detto che nonostante "un forte consenso" su "molti punti" il vertice in corso a Bali si concluderà senza un comunicato congiunto finale "a causa delle differenti posizioni sulla guerra in Ucraina". L'Ucraina è naturalmente solo 'il chiodo', perché il quadro delle divergenze è ben più ampio. Cina, Russia, India e gli altri paesi che non costituiscono il blocco occidentale vanno in un'altra direzione.
L'Europa è in fase di forte disequilibrio interno e va incontro a uno shock energetico nei prossimi mesi (la siccità sta provocando ritardi e carenze nelle forniture energetiche, poi arriverà il gelo). La Francia non ha un governo forte e Macron si è ridotto a cercare l'appoggio parlamentare al suo programma caso per caso; in Germania il cancelliere Scholz sta per affrontare la più grave crisi energetica del paese dal dopoguerra, i tedeschi non hanno gas sufficiente per l'inverno (stanno consumando ora quello che dovrebbero stoccare per il domani), lo scenario del razionamento è una realtà, Macron ha già anticipato che Parigi dovrà aiutare Berlino con forniture d'energia e così probabilmente dovrà fare l'Italia con il gas, visto che il governo di Roma è quello che ha fatto meglio di tutti sulle scorte. Dovremo condividere l'austerità energetica, cioè la crisi tout court. Questo metterà sotto pressione tutti i governi, la società occidentale è abituata a un livello di benessere che trasforma ogni difficoltà in protesta di piazza. La Russia confida su questa debolezza (e finora ne ha avuto conferma), ha cominciato a chiudere il rubinetto del gas (Nord Stream è chiuso e vedremo se e quando riaprirà), mentre l'esercito di Mosca avanza in Ucraina.
La tensione finanziaria globale sta crescendo, la parità tra euro e dollaro è un fatto storico che avrà conseguenze profonde e di lungo termine, senza un riallineamento delle politiche delle banche centrali, ci saranno problemi nei paesi ad alto debito (vedere l'Italia). Serve un coordinamento tra Federal Reserve e Banca centrale europea, gli americani corrono al rialzo dei tassi (si discute di 100 punti base) mentre a Francoforte sfogliano la margherita. Mentre l'inflazione viaggia su livelli record che tagliano il reddito reale delle famiglie e rendono i costi produttivi proibitivi per le aziende. La concorrenza è questa, basta un solo piccolo esempio: se Cina e India comprano petrolio e gas russo a sconto e la nostra bolletta energetica è alle stelle, la nostra manifattura prima soffre e poi chiude.
02
Il Fondo monetario: stime della crescita ancora al ribasso
Kristalina Georgieva, direttore del Fondo monetario internazionale (Foto Epa).Prospettive? Eccole. "Le prospettive si sono notevolmente oscurate e l'incertezza è eccezionalmente alta. I rischi di ribasso su cui l'Fmi aveva messo in guardia in precedenza si sono ora materializzati". Lo sottolinea il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, in un comunicato nell'ambito dei lavori del G20 finanziario. Di conseguenza, ha spiegato il numero uno del Fondo, "nel corso di questo mese, nel nostro aggiornamento delle prospettive economiche mondiali, prevediamo un'ulteriore revisione al ribasso della crescita globale sia per il 2022 che per il 2023". Inoltre, ha osservato, "i rischi di ribasso rimarranno e potrebbero aggravarsi, soprattutto se l'inflazione dovesse persistere, richiedendo interventi politici ancora più incisivi che potrebbero avere un impatto sulla crescita e aggravare le ricadute in particolare sui Paesi emergenti e in via di sviluppo". "La guerra in Ucraina - ha spiegato Georgieva - si è intensificata, esercitando ulteriori pressioni sui prezzi delle materie prime e dei prodotti alimentari. Le condizioni finanziarie globali si stanno restringendo più di quanto previsto in precedenza. Inoltre, le continue interruzioni legate alla pandemia e le nuove strozzature nelle catene di approvvigionamento globali stanno pesando sull'attività economica". E noi apriamo la crisi. Con Draghi premier.
03
Quattro grafici sulla tempesta perfetta in arrivo
Un paio di grafici, per sapere, per capire. Congiuntura Flash dell'Ufficio studi di Confindustria:
Andamento dei prezzi energetici, quotazioni del gas e del petrolio:
Andiamo avanti, curva della quotazione dell'euro rispetto al dollaro:
Altra curva, quella dell'inflazione, una colonna che emerge improvvisamente e ci riporta agli anni Ottanta:
Si chiama tempesta perfetta. E lo spread per ora, nonostante il balzo, è ancora sotto controllo, la crisi di governo lo farà impennare con l'uscita di Draghi, per ora è influenzato soprattutto dallo scenario di stagflazione:
Il quadro va guardato come un uragano tropicale: è là, distante, si sta formando in mezzo al mare, al largo dell'Africa, poi arriva e scarica a terra sulla costa americana della Florida con tutta la sua energia. La tempesta perfetta è in arrivo. Houston, l'Italia ha un problema.
04
Demolition man e la crisi del termovalorizzatore di Roma
L'impresa di Giuseppe Conte (Foto Ansa).Giuseppe Conte, il leader del Movimento Cinque Stelle è Demolition man. Venuto dal nulla, senza una biografia politica, privo di qualsiasi esperienza istituzionale, in un'Italia immersa nel populismo, smarrita, ha guidato due governi di segno diverso, nessuno dei due gli è sopravvissuto, prima ha rotto con Matteo Salvini, poi con Matteo Renzi (entrambi avevano dato vita ai due governi, quindi erano partner che l'allora presidente del Consiglio avrebbe dovuto curare con attenzione certosina, cosa che non ha fatto); ha preso il volante del dragster dei pentastellati e dal 2018 a oggi il gruppo parlamentare si è dimezzato, tra espulsioni, abbandoni e scissioni sono ben 162 i deputati e senatori che hanno lasciato il Movimento; ha dato la fiducia al governo Draghi, ha impedito a quest'ultimo di andare al Quirinale perché (Conte dixit) era "fondamentale" la sua presenza a Palazzo Chigi (Conte non era solo in questa misera operazione che tendeva solo a evitare il voto anticipato che in quel momento aveva invece una logica politica e avrebbe conservato nelle istituzioni la preziosa figura di Draghi, punto di riferimento internazionale e scudo dell'Italia sui mercati), poi ha tolto la fiducia al governo aprendo una folle crisi sul "termovalorizzatore di Roma" (mentre la Capitale affonda nella monnezza lasciata da decenni di cattiva amministrazione culminata nella disastrosa giunta pentastellata di Virginia Raggi), non contenti di aver minato il rapporto politico con il presidente del Consiglio, avendo tolto la fiducia, Conte e compagni ora fanno l'ulteriore pensata di non-lasciare-rientrare nella maggioranza che hanno colpito a morte, con una surreale battaglia interna sulle dimissioni dei ministri (che dovevano scattare subito, per dignità, coerenza, linearità della politica) che invece continuano a restare al loro posto, come se niente fosse. Venendo dal niente, a loro sembra niente. Ma i fatti in cronaca sono esattamente tutto quello che c'è di sbagliato nella politica contemporanea, populismo senza competenza, sfascio istituzionale, tengo famiglia e no, gli interessi del paese, degli italiani, sono l'ultima cosa a cui pensare.
05
La crisi è al buio. E ti perdi. Regole e conseguenze inattese
Draghi si è dimesso (altro non poteva fare di fronte a un fatto politico rilevante come quello della non partecipazione al voto dei Cinque Stelle al Senato sulla fiducia al Dl Aiuti), il presidente Mattarella ha respinto le dimissioni (altro passaggio logico). Da quel momento si è aperta la fase della 'verifica' e della vera e propria crisi di governo. Le formule (im)possibili sono quelle anticipate su List. Prima di tutto, un ripasso delle regole auree sulla crisi, quelle che i Cinque Stelle hanno dimostrato di non conoscere (e non è una sorpresa):
- La crisi o è pilotata o chi la apre viene pilotato dalla crisi;
- Se apri la crisi al buio, ti perdi per strada;
- Se apri la crisi, sai cosa lasci, non sai mai cosa trovi;
- Disfare un governo è difficile, trovare la maggioranza per farne un altro è questione di 5 minuti. In politica i vuoti non esistono, si riempiono sempre.
Cosa è successo nelle ore seguenti alla decisione dei Cinque Stelle di non partecipare al voto del Senato?
- Giuseppe Conte e soci hanno dichiarato che erano pronti a votare di nuovo la fiducia al governo Draghi, uscire dalla finestra e rientrare dalla porta della maggioranza, con i ministri tuttora in carica. Missione impossibile, perché il fatto 'rompe' il patto, cosa che ai grillini appare strana, quando invece è la dimensione 'normale' della politica;
- Il premier Mario Draghi si è dimesso, fatto chiaramente inatteso da Conte e soci. Così facendo ha messo sul tavolo la prospettiva del voto anticipato;
- La crisi ha preso una direzione non prevista dai pentastellati che si sono ritrovati con la prospettiva concreta del tutti a casa. Immediatamente nel partito è scoppiata la bagarre (restiamo, andiamo, i ministri restano, no se ne vanno), il caos totale, prova di una leadership improvvisata, inconsistente, senza sostanza politica;
- La maggioranza ha cominciato a sgretolarsi e sono partiti i veti contrapposti (il Pd non vuole un Draghi bis senza i Cinque Stelle, Lega e Forza Italia non vogliono più i Cinque Stelle in maggioranza), una serie di scambi che indica una sola cosa: il voto anticipato è più che mai vicino.
- Stamattina sono partiti gli appelli per continuare con il governo Draghi (e nessuno sa dire come tanto che poi emerge la parola voto): prima Enrico Letta ha detto "che ci sono le condizioni per andare avanti", ma subito dopo ha affermato che "noi vogliamo che le elezioni ci siano nel mese di aprile, ma se le elezioni ci saranno il 25 settembre ci saremo e combatteremo con grande determinazione"; poi Matteo Renzi ha detto che serve "un Draghi bis" e un secondo dopo ha inserito un "o si va al voto". Draghi bis, certo, ma con che formato e con quale programma? Il vuoto di tutti è il segnale che per ora la nave sta colando a picco in alto mare;
- Il leit motiv dei partiti è diventato subito un "vediamo cosa dirà Draghi" in Senato mercoledì. Ma in realtà si tratta dell'ennesimo tentativo di scaricare su un terzo soggetto la responsabilità dei partiti. Sono prima di tutto i leader che devono dire a Draghi cosa vogliono fare, la crisi è della maggioranza non di Draghi (del quale hanno condiviso e votato il programma e ogni singolo provvedimento fino all'altro ieri) il quale correttamente ha messo le proprie dimissioni sul tavolo del presidente della Repubblica;
- Sono partiti gli appelli della comunità internazionale per trovare una soluzione di stabilità per un paese chiave nell'attuale scenario: Draghi è una garanzia per gli Stati Uniti, il punto d'equilibrio della politica europea (Francia e Germania galleggiano nel mare delle loro profonde crisi interne e Berlino è in una posizione che in futuro è destinata a indebolirsi ulteriormente), così da Bruxelles (Metsola, Timmermans e altri) e soprattutto da Washington sono arrivati forti segnali per la continuità della premiership di Draghi. Per la Casa Bianca ha parlato il pezzo da novanta, la mente e il braccio dell'amministrazione, Jake Sullivan, il Consigliere per la sicurezza nazionale, l'architetto della politica estera di Biden, l'uomo che oggi più di tutti rappresenta la linea dell'establishment americano: "Biden ha un profondo e radicato rispetto per il premier e ovviamente segue molto da vicino gli eventi a Roma". Molto vicino.
Siamo solo all'inizio di una storia che è un salto nel vuoto. E se crisi dovrà essere, che sia breve e ordinata. Si va al voto? Allora che sia al più presto.
06
L'appello di 11 sindaci per Draghi
Arriva un appello dal territorio, da chi tutti i giorni si confronta con i problemi, i sindaci. "Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza. Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell'emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà". È quanto si legge nella lettera che undici sindaci hanno inviato al premier. L'hanno firmata: Luigi Brugnaro (Venezia), Marco Bucci (Genova), Antonio Decaro (Bari e presidente Anci), Michele De Pascale (Ravenna e presidente Upi), Giorgio Gori (Bergamo), Roberto Gualtieri (Roma), Stefano Lo Russo (Torino), Dario Nardella (Firenze e coordinatore città metropolitane), Maurizio Rasero (Asti), Matteo Ricci (Pesaro e presidente Ali) e Beppe Sala (Milano). "Il Presidente Mario Draghi ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall'inizio. Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l'azione di governo". Toc, toc, chi bussa? La crisi.
07
Sala corse. Il Gran Premio del (non) governo
Telefonata al museo del Prado, Madrid. Mario Draghi, presidente del Consiglio. Per quanto ancora? (Foto Epa).Quali sono le carte sul tavolo? Restano quelle anticipate su List e possiamo (a oggi) dare una percentuale di (ri)uscita, andiamo in sala corse:
1. Proseguire l'avventura del governo così com'è, trovando una mediazione (via moral suasion del Quirinale) con Conte, un escamotage per dare un senso alle confuse richieste pentastellate. Si tratta di un grande sacrificio da parte del premier, personale e politico, perché nulla assicura che il Movimento Cinque Stelle sia leale nel proseguo del cammino. Anzi, è certo che con l'approssimarsi del voto le richieste dei pentastellati continuino, sempre più verso l'impossibile. È uno scenario di logoramento, ma potrebbe essere considerato il male minore di fronte a una tempesta dei mercati sull'Italia. Attenzione: Lega e Forza Italia non sono favorevoli a riprendere la collaborazione con i Cinque Stelle, un macigno su questo format di governo. Probabilità 25%.
2. Andare avanti senza i Cinque Stelle. Draghi fa il bis, rinserra la maggioranza con il Pd, il 'centrodestra di governo' (formula usata ieri dalla Lega), Di Maio e le formazioni sparse dei centristi (Renzi, Calenda e altri piccoli gruppi parlamentari). È la formula di un bis con dunque un passaggio alle Camere per la fiducia. Altro sacrificio di Draghi che ha sempre detto di voler andare avanti con questo governo e non un altro. Può cambiare idea? Prima c'è il paese e il premier dovrà tenerne conto (il pressing internazionale è il fattore più forte in questo senso). Anche questo è un format di governo considerato 'male minore' rispetto all'instabilità che sta già impattando sui mercati che valutano il rischio sovrano dell'Italia. Attenzione: a oggi il Pd non è favorevole a un'alleanza senza quel che resta dei Cinque Stelle. Probabilità al 25%.
3. Draghi non ci sta a farsi consumare da Conte, considera la sua missione esaurita per mancanza di un patto politico forte, saluta tutti e si traghetta il paese con il mare a forza 7 verso nuove elezioni in autunno. Crac. Probabilità 50%.
Allacciate le cinture, perché vivremo tempi interessanti. Forse troppo.
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all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.