7 Agosto
La crisi c'è e fa tic tac
Elezioni o rimpasto? Una giornata ad alta tensione iniziata con l'affondamento della mozione dei Cinque Stelle sulla Tav. Salvini va da Conte a Palazzo Chigi. Poi da Sabaudia avvisa: "Non sono fatto per le mezze misure". Il Quirinale attende un chiarimento dalla maggioranza
Che succede? La situazione della maggioranza si sta via via chiarendo (o complicando, se volete), dobbiamo immaginare Matteo Salvini alla guida di un treno in corsa, fase macchinista: va alla massima velocità, non ha problemi di carbone per alimentare il viaggio nell'immediato, ma sa che presto arriverà il cattivo tempo, c'è la pioggia, nevica, ci sono sempre passaggi a livello insidiosi, ci sono malintenzionati che piazzano macigni sulle rotaie. La corsa potrebbe rallentare, il convoglio fermarsi. Facile dire, "facciamo la crisi", non è un percorso netto, ci sono mille imprevisti, ma da oggi Salvini ha un caso politico da usare per innescare l'esplosione del governo e poi andare a vedere le carte del Quirinale. La domanda è sempre quella: la crisi c'è o non c'è? Abbiamo la risposta: la crisi c'è e fa tic tac.
Elezioni o rimpasto? Il dilemma è tutto qui. Prima di tuffarci nel Mare Nostrum della politica italiana, diamo un'occhiata rapida a cosa è successo là fuori, ruggiscono i leoni. Seguite il titolare di List.
01
Guerra valutaria su, petrolio giù, occhio a Kashmir e Hong Kong
Trump ha chiesto alla Federal Reserve di tagliari i tassi "di più e più velocemente". La guerra valutaria tra Stati Uniti e Cina è rovente;
C'è grande incertezza sui mercati, le Borse europee hanno chiuso in positivo, l'unica che è andata in rosso è quella di Milano, pesa lo scenario di incertezza del governo, Wall Street mentre stendiamo questa nota riflette lo stop and go dello scenario economico, il Dow Jones è in rosso, il Nasdaq è passato in territorio positivo;
Il prezzo del petrolio al Nymex è crollato del 5 per cento a causa dell'aumento delle scorte di greggio Usa.
Occhio alla crisi del Kashmir. Il Pakistan sospenderà le relazioni commerciali bilaterali dopo la decisione di New Delhi di revocare lo statuto speciale...
Che succede? La situazione della maggioranza si sta via via chiarendo (o complicando, se volete), dobbiamo immaginare Matteo Salvini alla guida di un treno in corsa, fase macchinista: va alla massima velocità, non ha problemi di carbone per alimentare il viaggio nell'immediato, ma sa che presto arriverà il cattivo tempo, c'è la pioggia, nevica, ci sono sempre passaggi a livello insidiosi, ci sono malintenzionati che piazzano macigni sulle rotaie. La corsa potrebbe rallentare, il convoglio fermarsi. Facile dire, "facciamo la crisi", non è un percorso netto, ci sono mille imprevisti, ma da oggi Salvini ha un caso politico da usare per innescare l'esplosione del governo e poi andare a vedere le carte del Quirinale. La domanda è sempre quella: la crisi c'è o non c'è? Abbiamo la risposta: la crisi c'è e fa tic tac.
Elezioni o rimpasto? Il dilemma è tutto qui. Prima di tuffarci nel Mare Nostrum della politica italiana, diamo un'occhiata rapida a cosa è successo là fuori, ruggiscono i leoni. Seguite il titolare di List.
01
Guerra valutaria su, petrolio giù, occhio a Kashmir e Hong Kong
Trump ha chiesto alla Federal Reserve di tagliari i tassi "di più e più velocemente". La guerra valutaria tra Stati Uniti e Cina è rovente;
C'è grande incertezza sui mercati, le Borse europee hanno chiuso in positivo, l'unica che è andata in rosso è quella di Milano, pesa lo scenario di incertezza del governo, Wall Street mentre stendiamo questa nota riflette lo stop and go dello scenario economico, il Dow Jones è in rosso, il Nasdaq è passato in territorio positivo;
Il prezzo del petrolio al Nymex è crollato del 5 per cento a causa dell'aumento delle scorte di greggio Usa.
Occhio alla crisi del Kashmir. Il Pakistan sospenderà le relazioni commerciali bilaterali dopo la decisione di New Delhi di revocare lo statuto speciale del Kashmir.
Radar acceso sulla crisi di Hong Kong. La Cina è pronta a intervenire e parla della "crisi più grave dal 1997".
Sì, viviamo tempi interessanti, forse troppo.
02
Salvini: "Non sono fatto per le mezze misure"
Salvini è andato dal premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi (il colloquio è cominciato poco dopo le 19 e finito dopo le 20.00), non sappiamo cosa si sono detti, Salvini ha fatto filtrare che l'incontro è stato " lungo, pacato e cordiale". Dopo le 21.30 il leader della Lega ha parlato a Sabaudia e ha tirato giù un comizio che racconta la sua abilità nello stop and go, nel tenere il gioco e passare continuamente il cerino acceso a Di Maio, il quale dovendo rispondere sempre da fondo campo e correre continuamente di lato alla fine è rimasto tutta la sera a Palazzo Chigi e la riunione dei gruppi del Movimento Cinque Stelle è saltata. Segno d'affanno. Di Maio insegue.
Salvini, dicevamo, è arrivato a Sabaudia carico a molla e ha snocciolato il percorso di un leader che ha il vento in poppa e lo usa per mantenere l'andatura e la rotta. Verso dove? Che domande, verso la sua premiership, la guida di Palazzo Chigi.
Cosa ha detto Salvini? Ecco le frasi che sono rimaste sul taccuino:
Quello che farò, lo farò non per interesse personale ma per il bene del mio Paese.
Non mi uscirà mai una parola negativa nei confronti di Luigi Di Maio o di Giuseppe Conte. Quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto lavorando insieme.
Non si può neanche dire che credo alla Vergine Maria perché qualcuno si offende. Ma se credo, potrò credere liberamente.
Cosa succederà nelle prossime ore? Io non sono fatto per le mezze misure. O le cose si possono fare in fretta per intero e in maniera veloce o non ci interessa scaldare la poltrona.
O si possono fare le cose o la parola torna al popolo.
Le sette poltrone della Lega, i sette ministri della Lega sono a disposizione degli italiani.
L'ultima delle cose che ci interessano è avere qualche poltrona in più. Qualche ministero in più.
È stato un anno bello. Guardavo oggi pomeriggio al ministero i risultati.
Domenica in Sicilia e poi saremo a Roma per fare qualche chiacchierata.
Messe in fila le parole, uniti i puntini, guardato in controluce, sotto e sopra, il discorso di Salvini a Sabaudia è un dritto e rovescio che tiene Di Maio in stato di prigionia mentale, Conte un premier in bilico e gli elettori in attesa del colpo di catapulta, il voto. Il leader della Lega ha un codice di comunicazione che i suoi elettori riconoscono, dà il pugno diretto all'avversario, quando è incazzato si vede fin troppo, ma rende meglio quando ha un filo di tensione in meno e l'obiettivo più definito e ieri Salvini ha mostrato di saper calibrare i messaggi. La mappa arriva dai suoi appuntamenti cancellati e confermati: quelli del mattino e del pomeriggio sono stati depennati, quelli della sera restano. La mattina tesse la tela politica, la sera mostra la trama, la misura con la piazza e si va avanti. Fino a quando? Finché conviene al suo partito. La crisi è un tema di tempo, calendario, capacità di entrare e uscire al momento giusto, la formula è quella del né troppo presto né troppo tardi, come sanno i lettori di List. È anche un tema di intensità e velocità.
Attenzione alla "chiacchierata" a cui ha alluso Salvini. Potrebbe essere quella con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Presidente è a Castelporziano e attende di capire quali sono le intenzioni delle due forze di governo, prima di tutto della Lega. Un rimpasto si risolve in fretta e non mette a rischio i tempi di scrittura della legge di Bilancio, le elezioni anticipate sono una terra incognita sul piano della finanza pubblica. Anche per il Quirinale c'è un problema di velocità.
È chiaro che è iniziato il giro di giostra più veloce della crisi. Il leader della Lega ha l'occasione politica per rompere o riequilibrare in suo favore la composizione del governo, sono due scelte e due strade diverse. La rottura conduce alle elezioni, il rimpasto a un Conte bis e alla continuazione della legislatura. La maggioranza sulla Tav s'è sfaldata e il governo si è separato sulle mozioni pro e contro l'Alta velocità. Quando non presenti una tua mozione e voti quella del Pd, quando il governo si spacca e non tiene la linea su quella tracciata dal Presidente del Consiglio - questo è successo oggi al Senato - anche in assenza di un voto di fiducia il fatto politico è rilevante. Il casus belli ora c'è, ma bisogna capire se è sufficiente per mandare gambe all'aria il governo e soprattutto per diventare non una crisi al buio ma una crisi pilotata. Questo è il vero chiodo fisso di Salvini, evitare botole, sorprese, mantenere saldamente il timone della crisi pur sapendo che al colpo di pistola dello starter il vero pilota diventa il Presidente Mattarella. Che il governo sia in frantumi non è una novità, il voto difforme nell'esecutivo è già successo altre volte e non si è mai discussa realmente l'opzione delle elezioni anticipate. Si è sempre proceduto per vari gradi di erosione e finora a Salvini è sempre andata bene: in un anno ha vinto tutte le elezioni regionali, le europee, guadagnato più di venti punti nel voto reale e nei sondaggi. Ora ha un altro appuntamento sul gameboard del Risiko: innescare formalmente la crisi o no. Politicamente, lo ripetiamo, il fatto c'è, ma per arrivare a un risultato tutto deve avere un passaggio formale. E qui le cose si fanno intricate.
03
Aprire la crisi o no? Dieci punti in agenda
Sul piano istituzionale abbiamo dei fatti ineludibili. Quali? Ecco le note sul taccuino:
1. Il governo appena due giorni fa ha ottenuto la fiducia nel voto sul decreto sicurezza bis. Ripetiamo, la fiducia, e questo è il vero unico passaggio formale e non è di rottura, ma di unità. Paradossale, ma questo è - e questo resta.
2. Conte non è stato sfiduciato, anzi può rivendicare che in Parlamento è passata la sua linea, cioè quella che la Tav si farà. Certo, i Cinque Stelle sono andati a carte quarantotto, ma siamo in piena Bisanzio.
3. La crisi in questo scenario può innescarla per ora solo Salvini, perché Di Maio se ne guarderà bene dal fare il patatrac e andare al patibolo del voto.
4. Mattarella per avviare il processo della crisi deve ricevere una notizia istituzionale rilevante: quindi o Salvini stacca la spina e lo racconta al Quirinale o qualcun altro prende l'iniziativa e dice che è finita. Chi?
5. Le crisi extraparlamentari di solito vanno così: un partito dichiara che è finita, il Presidente del Consiglio ne prende atto e sale sul Colle per comunicare che la maggioranza s'è dissolta. Domanda sul taccuino: Conte e Di Maio accettano l'apertura di una crisi senza passare dal Parlamento? Per ora le fonti dicono di no, ma le certezze in questo momento sono a dir poco friabili e quasi tutte le crisi di governo nella storia della Repubblica sono extraparlamentari.
6. Aperta la crisi, extraparlamentare o no, il Capo dello Stato mette in moto la macchina e avvia le consultazioni per capire se c'è la possibilità di mandare avanti il governo. Qui entra in scena un'incognita. Quale?
7. Il rimpasto, cribbio. Salvini è in una posizione win win e potrebbe usarla per pressare Di Maio e convincerlo a sostituire un paio di ministri (Toninelli ai Trasporti e Trenta alla Difesa, tanto per cominciare), evitare il voto anticipato - che sarebbe disastroso per i Cinque Stelle - e passare al varo di un Conte bis.
8. Incognite? Tante. In teoria in aula non ci sono maggioranze alternative, ma la politica è sempre finzione e occasione. Berlusconi ha detto che bisogna andare a votare, il Pd lo dice un giorno sì e l'altro pure, ma aveva l'occasione oggi per accelerare la crisi del governo (bastava astenersi al Senato) e non l'ha fatto, segno che i dem temono il voto. Questo significa anche che in presenza di un richiamo del Capo dello Stato (siamo in un campo puramente teorico, ma va valutato) il Pd potrebbe essere pronto a un'operazione di salvataggio della legislatura (che in caso di voto sarebbe la più corta della storia della Repubblica, ricordiamolo) insieme ad altri, una classica di operazione di ribaltamento del quadro e isolamento del partito più forte. Possibile? Sì, ma per ora improbabile.
9. Un rimpasto in ogni caso non risolverebbe il problema che preoccupa Salvini: il logoramento. Avere un governo leggermente più forte e sotto controllo con ministri non alle dipendenze dei Cinque Stelle, ma nello stesso tempo perdere "la spinta propulsiva" della Lega e finire per dilapidare questo consenso e i potenziali seggi, è un peccato che non può permettersi neppure un leader forte come Salvini.
10. "L'agente esterno", la magistratura, continua ad essere un fattore di enorme condizionamento delle scelte politiche, Salvini sa bene che le procure sono una realtà di cui deve tener conto e deve in qualche maniera anticiparne e indebolirne le possibili mosse future.
Post scriptum: tutto questo scenario da Armageddon potrebbe svanire con l'entrata in scena del punto 7, il ritorno di un cavallo di battaglia della Prima Repubblica: il rimpasto. Si cambiano un paio di ministri, si fa un Conte bis e vai con un altro giro di giostra della legislatura. Accadrà? Non lo sappiamo ancora.
04
Elezioni anticipate. La Lega vince sempre
Cosa accade se si va al voto oggi? Tre sono gli scenari elaborati da Agi/YouTrend sulla base della Supermedia dello scorso 1° agosto che indica la Lega al 36,8%; il Pd al 21,7%; M5s al 17,6%; Forza Italia al 7,3%; Fratelli d'Italia al 6,4%; +Europa al 2,9%; i Verdi al 2,3%; La Sinistra al 2%. Guardate questo grafico, c'è tutto il racconto di un anno dalle elezioni politiche del marzo 2018 a oggi:
Ascesa a razzo della Lega, crollo dei Cinque Stelle, galleggiamento del Pd, buona crescita di Fratelli d'Italia, sprofondo di Forza Italia, irrilevanza degli altri partiti. In un anno lo scenario si è invertito. È praticamente impossibile per la Lega conservare un rapporto di forza rovesciato con i Cinque Stelle.
Torniamo alla domanda sul taccuino: come si distribuiscono i seggi in Parlamento se si vota oggi? Ecco i tre scenari di Agi/YouTrend:
Centrodestra unito. Se si andasse ad elezioni anticipate con le stesse coalizioni del 2018 e i risultati fossero quelli rilevati dall'ultima Supermedia AGI/YouTrend (calcolata il primo agosto 2019) la coalizione di centrodestra Lega-FI-FdI otterrebbe una maggioranza schiacciante sia alla Camera (416 seggi su 618) che al Senato (210 seggi su 309). In entrambe le Camere, quindi, il centrodestra avrebbe oltre i 2/3 dei seggi totali. Il dato tiene conto del valore "centrale" della stima dei collegi uninominali conquistati: vuol dire che, con le stesse percentuali di voto, i seggi effettivi potrebbero essere di meno o addirittura di piu'. Il gruppo di opposizione piu' consistente sarebbe quello del Pd (unico partito dell'area di centrosinistra che supera la soglia di sbarramento del 3%) con 119 seggi alla Camera e 57 al Senato. Il Movimento 5 stelle eleggerebbe solo 81 deputati e 40 senatori.
Lega da sola. Se Matteo Salvini optasse per una corsa in solitaria della Lega, non avrebbe i numeri per un governo monocolore, nonostante il grande consenso che la nostra Supermedia attribuisce al suo partito. Con quasi il 37% dei consensi, la Lega sarebbe di gran lunga il primo gruppo parlamentare, con 283 seggi alla Camera e 143 al Senato. In entrambi i casi pero' tali numeri non sarebbero sufficienti a formare una maggioranza. Decisivi potrebbero diventare a quel punto i 62 deputati e i 31 senatori eletti con Forza Italia e Fratelli d'Italia. Il centrosinistra eleggerebbe 153 deputati e 73 senatori, M5s 118 deputati e 60 senatori.
Lega alleata con Fratelli d'Italia. Se la Lega decidesse di allearsi con Fratelli d'Italia ma non con Forza Italia, il risultato sarebbe la conquista di una maggioranza piuttosto ampia anche se non tale da raggiungere i 2/3 dei seggi come nel primo scenario. Con oltre il 43% dei voti, infatti, questa ipotetica coalizione di destra sovranista avrebbe ben 353 seggi alla Camera e 181 al Senato. In questo caso i gruppi di opposizione sarebbero tre, in entrambe le Camere: quello di centrosinistra (131 deputati e 61 senatori), quello di M5s (102 deputati, 50 senatori) e quello di Forza Italia (30 deputati e 15 senatori).
Come insegna Antonio Gramsci, per vincere serve l'egemonia. E in Italia in questo momento sul piano politico la Lega non solo è in testa
05
Potere e egemonia culturale. Da Gramsci alla Lega
Governo e maggioranza nel paese, presenza nelle istituzioni e nella cultura. La crisi della tradizionale classe colta, l'emersione di un nuova élite non solo nelle università, a scuola, nei giornali, nelle case editrici. Un'indagine di Lorenzo Castellani, dal teorico del "nuovo e moderno Principe" alla pop politics di Salvini
di Lorenzo Castellani
Egemonia culturale. Intorno a questa espressione la sinistra italiana ha costruito le sue vittorie e le sue maledizioni. Se i proletari volevano assumere il potere, sosteneva Gramsci, occorreva strappare alla borghesia la sua egemonia culturale. L’ideologia dominante doveva cambiare padrone. Le casematte del potere culturale, giornali, libri, università, scuola, andavano conquistati per propagandare il nuovo messaggio marxista e preparare la rivoluzione. L’intellettuale sardo scriveva dal carcere e qualche anno dopo il Partito Comunista Italiano eseguiva. Alla Democrazia Cristiana, dopo il 1948, il potere per consenso e per legami internazionali, al PCI l’opposizione ed il controllo della cultura. Università, scuola, giornali, case editrici. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Con che cosa chiudiamo questo numero di List? Con una notizia che dice molto sulla competizione tra le imprese, l'invasione dei titani della Silicon Valley e l'amazonizazione dell'economia.
06
FedEx non rinnova il contratto con Amazon
I titani della Rete vogliono fare il mestiere di tutti, non si limitano a fare bene il loro business. Fanno il mestiere della banca, dell'assicuratore, del commercio non solo elettronico, ma con il negozio fisico, non consegnano solo ma hanno il possesso della catena alimentare, costruiscono auto, orologi, sono padroni di tutto. E naturalmente consegnano pacchi. Prima si servono dei vettori tradizionali, poi li mangiano. Così FedEx ha deciso di non rinnovare il contratto con Amazon per la consegna via terra. C'è qualcuno che ha capito che il titano mangia tutto, come nella mitologia greca, Saturno mangia i suoi figli, come nel dipinto di Francisco Goya, bellissimo e terribile.
Orrore, la serata non è ancora finita. Attendiamo il comizio di Salvini a Sabaudia. E poi il titolare ha un appuntamento con il Tg3 Linea Notte, a mezzanotte, per commentare la giornata politica. La bella vita del cronista. Serve un Gin Martini per andare avanti. A più tardi, per chi non dorme.
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fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.