3 Febbraio
La doppia autonomia del governo
C'è quella del gas con il prezzo delle bollette che è calato del 34,2% e c'è quella istituzionale con il primo sì di Palazzo Chigi all'autonomia differenziata. Diplomazia economica e riforme istituzionali, due fatti che tracciano il futuro di un esecutivo di legislatura. Crisi delle Big Tech, ricavi in calo per Apple, Amazon e Alphabet
Che succede? L'inverno mite, gli stoccaggi record e il tetto al prezzo hanno innescato una discesa rapida del prezzo del gas, a gennaio le bollette saranno meno care del 34,2%. Il governo ha fatto la scelta giusta battendosi nell'Unione europea per imporre una linea comune, ha avviato con Eni un percorso di diversificazione dei punti di approvvigionamento (i viaggi del premier Meloni in Algeria e Libia sono la testimonianza di una diplomazia economica che ha un disegno strategico), raccolta delle riserve e distribuzione che sta dando i suoi frutti. Siamo solo all'inizio di un lungo percorso, ma è la strada giusta per mitigare lo shock energetico e affrontare un nuovo scenario geopolitico.
Sul piano istituzionale, la maggioranza dimostra di essere più unita di quanto si racconta sui giornali e le riforme hanno cominciato il loro viaggio, sono il carburante per dare al governo la sua naturale prospettiva di legislatura: il Consiglio dei ministri ha varato la legge quadro sull'Autonomia differenziata, un tassello importante del programma di governo, un punto chiave per la Lega che aveva iniziato questo percorso nel 2015 con Roberto Maroni e Luca Zaia, consolidato poi dai referendum in Lombardia e Veneto, due eventi politici che all'epoca vennero liquidati come senza conseguenze, mentre su List ne vedevamo all'orizzonte l'impatto futuro, è arrivato. E non è affatto un male come dicono i generatori automatici di pregiudizio, è un movimento di energie nuove, darà più responsabilità alle Regioni, disegnerà uno scenario dove le risorse devono essere investite e non sprecate nella spesa improduttiva come avviene in molte parti d'Italia.
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Facciamo un giro di giostra fuori dai confini dell'Italia, solo quello che conta, seguite il titolare di List.
01
Un pallone spia cinese nello spazio aereo americano
La guerra delle spie tra l'Aquila e il Dragone è sempre...
Che succede? L'inverno mite, gli stoccaggi record e il tetto al prezzo hanno innescato una discesa rapida del prezzo del gas, a gennaio le bollette saranno meno care del 34,2%. Il governo ha fatto la scelta giusta battendosi nell'Unione europea per imporre una linea comune, ha avviato con Eni un percorso di diversificazione dei punti di approvvigionamento (i viaggi del premier Meloni in Algeria e Libia sono la testimonianza di una diplomazia economica che ha un disegno strategico), raccolta delle riserve e distribuzione che sta dando i suoi frutti. Siamo solo all'inizio di un lungo percorso, ma è la strada giusta per mitigare lo shock energetico e affrontare un nuovo scenario geopolitico.
Sul piano istituzionale, la maggioranza dimostra di essere più unita di quanto si racconta sui giornali e le riforme hanno cominciato il loro viaggio, sono il carburante per dare al governo la sua naturale prospettiva di legislatura: il Consiglio dei ministri ha varato la legge quadro sull'Autonomia differenziata, un tassello importante del programma di governo, un punto chiave per la Lega che aveva iniziato questo percorso nel 2015 con Roberto Maroni e Luca Zaia, consolidato poi dai referendum in Lombardia e Veneto, due eventi politici che all'epoca vennero liquidati come senza conseguenze, mentre su List ne vedevamo all'orizzonte l'impatto futuro, è arrivato. E non è affatto un male come dicono i generatori automatici di pregiudizio, è un movimento di energie nuove, darà più responsabilità alle Regioni, disegnerà uno scenario dove le risorse devono essere investite e non sprecate nella spesa improduttiva come avviene in molte parti d'Italia.
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Facciamo un giro di giostra fuori dai confini dell'Italia, solo quello che conta, seguite il titolare di List.
01
Un pallone spia cinese nello spazio aereo americano
La guerra delle spie tra l'Aquila e il Dragone è sempre ricca di sorprese. Il Pentagono ha avvistato un pallone spia cinese sul cielo del Montana. La Casa Bianca ne ha ordinato l'abbattimento, ma la Difesa americana teme rischi per le persone e per ora l'oggetto volante prosegue il suo viaggio, monitorato dai militari.
02
Putin dall'operazione speciale a un'altra guerra patriottica
Vladimir Putin accompagnato dal governatore della Regione di Volgograd Andrei Bocharov e dall'inviato presidenziale nel Distretto Federale Meridionale Vladimir Ustinov, depone dei fiori sulla tomba del maresciallo sovietico Vasily Chuikov presso il complesso commemorativo di Mamayev Kurgan, nell'ambito degli eventi commemorativi per l'80° anniversario della battaglia di Stalingrado nella Seconda Guerra Mondiale, a Volgograd, Russia, 02 febbraio 2023. (Foto Epa).La guerra in Ucraina va avanti, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen ha annunciato altri 450 milioni di aiuti per Kiev, Zelensky chiede altre sanzioni contro Mosca. Putin nel frattempo avvisa che "la Russia sa come rispondere all'invio dei carri armati", rispolvera la memoria di Stalin e celebra la battaglia di Stalingrado. La Russia è sempre più dentro il racconto della 'grande guerra patriottica' ('luogo' dell'immaginario russo che comincia con la sconfitta di Napoleone e prosegue con quella di Hitler), mentre la fase della 'operazione militare speciale' è archiviata. Il conflitto sul piano del racconto sta entrando in una zona no limits.
03
Macron avvisa l'Iran: escalation nucleare avrà conseguenze
Emmanuel Macron e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ieri sera all'Eliseo (Foto Epa).L'Iran preoccupa Stati Uniti e Europa, il disordine interno è più grande di quello che trapela più o meno ufficialmente, i piani militari di un regime in difficoltà si fanno più intensi, la partecipazione attiva alle forniture di droni alla Russia ha dato nuovo impulso alla risposta e alla nuova avanzata dell'esercito di Mosca. Il presidente francese Emmanuel Macron ieri sera ha avvisato Teheran: "Una precipitosa avanzata del programma nucleare, avrà conseguenze". Il monito di Macron è arrivato dopo una cena a Parigi con il premier israeliano Netanyahu. Niente accade per caso.
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Ora possiamo tornare a casa, cosa bolle in pentola?
04
Primo passo per una nuova autonomia delle Regioni
Il Consiglio dei ministri ieri ha dato il via libera al disegno di legge quadro sull'Autonomia differenziata preparato dal ministro Roberto Calderoli, le Regioni avranno più potere su 23 materie. Fa parte del programma di governo, nessuna sorpresa. Tutti sanno che la riforma del Titolo V della Costituzione (2001, votata dal centrosinistra senza un accordo con il centrodestra) è un pasticcio istituzionale (ha prodotto un diluvio di conflitti di attribuzione) che ha bloccato lo sviluppo dell'Italia negli ultimi 22 anni. Naturalmente l'opposizione 'insorge' e dice che il "testo è irricevibile" e naturalmente "così si spacca l'Italia". È l'antico problema dell'irriformabilità del sistema istituzionale che però incontra il fatto nuovo di un governo politico che alla fine si ritrova in Consiglio dei ministri e vota il suo programma, quello che hanno scelto gli elettori. Si chiama democrazia, non è a senso unico. Cosa cambia?
Roberto Calderoli, ministro per gli affari regionali e le autonomie (Foto Ansa).Una sigla che disegna il perimetro, Lep. La legge quadro - dieci articoli sotto l'intestazione 'Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario' - si propone di "semplificare le procedure, accelerare e sburocratizzare" i procedimenti, per una distribuzione delle competenze alle Regioni che meglio si conformi ai principi di "sussidiarietà e differenziazione". L'attribuzione di funzioni da parte dello Stato alle Regioni è "subordinata alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep), che garantiscano i diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale". "Tali livelli - si legge - indicano la soglia costituzionalmente necessaria e costituiscono il nucleo invalicabile per rendere effettivi tali diritti e per erogare le prestazioni sociali di natura fondamentale, per assicurare uno svolgimento leale e trasparente dei rapporti finanziari fra lo Stato e le autonomie territoriali, per favorire un'equa ed efficiente allocazione delle risorse e il pieno superamento dei divari territoriali nel godimento delle prestazioni inerenti ai diritti civili e sociali".
La cabina di regia. La legge di bilancio ha istituito a Palazzo Chigi una cabina di regia, che, entro la fine del 2023, deve individuare i livelli essenziali delle prestazioni. "I Lep, concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale e i relativi costi e fabbisogni standard, sono determinati con uno o più decreti del presidente del Consiglio" dopo l'acquisizione dell'intesa della Conferenza unificata e "comunque decorso il relativo termine di trenta giorni, lo schema di decreto è trasmesso alle Camere per l'espressione del parere". "Il parere - si legge nel testo della legge quadro - è reso entro 45 giorni dalla data di trasmissione dello schema di decreto. Il presidente del Consiglio dei ministri, valutato il contenuto dell'intesa della Conferenza unificata e del parere delle Camere o, comunque, una volta decorso il termine di quarantacinque giorni per l'espressione del parere di queste ultime, adotta il decreto, previa deliberazione del Consiglio dei ministri".
Le risorse delle Regioni. Le risorse umane, strumentali e finanziarie per l'esercizio delle funzioni da parte delle Regioni sono determinate da una commissione paritetica Stato-Regione. Il finanziamento avviene attraverso compartecipazioni al gettito di uno o più tributi o entrate erariali regionali. La trattativa tra lo Stato e le Regioni per la chiusura delle intese dura almeno cinque mesi. Mef e ministri competenti hanno 30 giorni per valutare la richiesta della Regione, dopo che è stata trasmessa al presidente del Consiglio e al ministro per gli Affari regionali. Poi si apre un negoziato con la Regione per l'intesa preliminare, approvata poi dal Cdm e trasmessa alla Conferenza unificata che, a sua volta, ha 30 giorni per il parere. Quindi va alle Camere che hanno 60 giorni per l'esame nelle commissioni o, secondo le modifiche in valutazione, per un atto di indirizzo votato in Aula. Successivamente il premier (o il ministro per gli Affari regionali) predispone l'intesa definitiva (con eventuale ulteriore negoziato). La Regione la approva, ed entro 30 giorni è prevista la delibera in Cdm. Il disegno di legge è trasmesso alle Camere che votano a maggioranza assoluta. Le intese hanno durata massima di dieci anni. Stato o Regione possono chiederne la cessazione, deliberata con legge a maggioranza assoluta dalle Camere. Alla scadenza, l'intesa si intende rinnovata per la sua durata, salvo che Stato o Regione manifestino volontà diversa un anno (6 mesi prevedeva inizialmente la bozza) prima del termine. Il governo dispone verifiche sulle attività e sul raggiungimento dei Lep. La commissione paritetica svolge annuali valutazioni sulla compatibilità e gli oneri finanziari. Dalla legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Non c'è nessuna secessione, c'è un percorso previsto dalla Costituzione, un negoziato tra le istituzioni e un saldo zero sui conti pubblici. C'è invece più responsabilità nella gestione delle tasse dei contribuenti. Facciamo un salto indietro.
05
Flashback. Il Big Bang del 2017 in Lombardia e Veneto
Viaggio nel passato, List del 23 ottobre 2017:
È cominciata la battaglia per le tasse del Nord. E quello che diceva Bossi trent'anni fa sull'autonomia fiscale da ieri sera ha un fatto politico sul quale costruire un percorso istituzionale. In Veneto e Lombardia il Nord ha votato per il Nord. Il risultato è netto. In Veneto affluenza al 60 per cento e Sì al 98 per cento; in Lombardia affluenza quasi al 40 per cento e Sì al 95 per cento. Si possono fare mille considerazioni sulle differenze tra i numeri delle due regioni, ma alla fine di tutto il giro, resta un fatto: un blocco socio-economico dell'Italia ha detto in maniera massiccia che è ora di finirla con la gestione romano-centrica del potere.
"È il Big Bang, apriremo il negoziato, chiederemo tutto". Quando Luca Zaia (sopra, nella foto Ansa) ha cominciato a parlare, improvvisamente qualcuno a Roma ha realizzato che il plebiscito del referendum sull'autonomia in Veneto produce effetti immediati.
"Faremo insieme la battaglia del secolo". Quando Roberto Maroni ha cominciato a sorridere, citare l'alleanza con Zaia, perfidamente ricordare che "nel paese del ministro Martina ha votato il 40 per cento degli elettori", qualcuno a Roma ha realizzato che questa domenica non è stata come le altre, è successo qualcosa nella politica italiana.
List aveva anticipato questo scenario in piena estate (siamo sempre nel 2017, ndr), messo nero su bianco che i referendum di Lombardia e Veneto sarebbero stati una tappa importante del Grande Slam elettorale. È andata esattamente così. Il 2 settembre scorso su List abbiamo fatto l'analisi giusta e dunque possiamo ripubblicarla oggi, senza cambiamenti:
"Il cronista osserva una data sul taccuino: domenica 22 ottobre. È il giorno in cui Lombardia e Veneto apriranno i seggi per il voto consultivo sull'autonomia regionale. Sedici milioni di elettori, le due regioni che trainano il sistema produttivo italiano, un appuntamento che è chiaramente un altro passaggio di quello scenario di crisi istituzionale che Miglio aveva chiaramente dipinto nei suoi libri e nelle sue riflessioni. I benpensanti e quelli che tanto tutto passa dicono: "Non succederà niente". No, cari, non è così, la doppia consultazione avrà invece un impatto politico enorme, quando il popolo vota succede sempre qualcosa. Proviamo a spacchettare lo scenario, seguite il titolare di List.
Voto doppio, un solo giorno. La notte del 22 ottobre apparirà chiaro che Lombardia e Veneto vivono in una dimensione diversa dal resto del paese. Il Nord farà una scelta per il Nord. È incredibile come questo aspetto sfugga ai più. Gli elettori non andranno alle urne "solo" per chiedere più autonomia (e parliamo già di una cosa che avrà conseguenze importanti), ma si sveglieranno la mattina con la convinzione e volontà di andare a dire che tra il Nord e il Sud la distanza è grande e la misura è colma.
Non succederà niente? È una pia illusione. Non ci vuole l'immaginazione di Salvador Dalì per vedere la scena: vince il sì in maniera schiacciante, dichiarazioni su tutte le televisioni in contemporanea dei due presidenti, Maroni e Zaia, trionfo della Lega (che ben governa le due regioni, sia detto chiaramente), Salvini carico a pallettoni scartavetra la sua dichiarazione sul "popolo del Nord", Forza Italia partecipa alla festa, il Pd si ritrova all'angolo con l'apertura ufficiale della Questione Settentrionale dopo decenni di zero tituli sulla Questione Meridionale. Sarà uno tsunami della comunicazione. E la comunicazione è politica.
Il 22 ottobre si aprirà ufficialmente la Questione settentrionale che Umberto Bossi aveva individuato con grande chiarezza nei primi anni Novanta. È una parabola politica che continua perché le intuizioni e analisi fatte in quel tempo dal Senatur e da Miglio erano corrette e sono non solo ancora in piedi, ma si presentano in forma sempre più grave. Cosa diceva Bossi? Il titolare di List tira fuori dalla sua libreria un discorso parlamentare del 1993, un gioiellino se lo confrontiamo con quello che passa oggi il Parlamento. I referendum promossi da Mario Segni e dai Radicali (eccolo, il voto) hanno avuto un esito travolgente (il segnale politico) e il presidente del Consiglio Giuliano Amato presenta le sue dimissioni. Il paese è in piena emergenza, si prepara l'arrivo del governo di Carlo Azeglio Ciampi. Camera dei Deputati, 22 aprile 1993, seduta pomeridiana, presidenza di Giorgio Napolitano, prende la parola Umberto Bossi:
"Non voglio insistere sul fatto che il federalismo fu l'anima del nostro Risorgimento. A tutti coloro che in malafede combattono l'autonomia regionale pur dichiarandosi a parole favorevoli, rammenterò le dichiarazioni di Salvemini, che non era lombardo: se non sbaglio era nato a Molfetta, in Puglia. «Oggi l'intervento del Governo centrale» — sono parole di Salvemini — «è sempre a vantaggio dei più forti, cioè di quelli che dispongono di maggior numero di voti alla Camera e di un regime unitario. Il Governo centrale non potrebbe fare diversamente, per non rimanere in minoranza nelle votazioni di fiducia. In un regime federale, invece, qualora le lotte fra i partiti di una regione degenerassero in modo da richiedere l'intervento delle altre regioni, di qualunque colore siano, non avendo interessi diretti nelle lotte altrui ed essendo interessati a ristablire saldamente l'ordine turbato, deciderebbero secondo giustizia e darebbero a ciascuna il suo». Non basta, incalza Salvemini, che l'idea federalista venga affermata nelle pagine di un libro; bisogna che diventi programma politico dei partiti democratici. Il federalismo è economicamente utile alle masse del sud, politicamente utile ai democratici del nord, moralmente utile a tutta l'Italia".
Interessante. E sorprendentemente "colto" e attuale. Ora fate il giochino di immaginare quali saranno le parole di Maroni, Zaia e Salvini alla vista dell'esito del referendum. Il passaggio del 22 ottobre non sarà una scampagnata nella festa popolare del voto, ma l'accelerazione di un processo di crisi che non ha avuto una risposta negli ultimi trent'anni".
È andata così. List ha i piedi per terra, fa analisi prive di moral bias, pregiudizio. Allo scenario che avevamo anticipato il 2 settembre dobbiamo solo aggiungere l'aggiornamento in presa diretta, le note svelte che danno quasi sempre il ritorno giusto di quel che è accaduto, la prima registrazione della scossa, quella a caldo a cui segue poi l'analisi a freddo. Sul taccuino del titolare di List la sintesi è questa: trionfo della Lega, è una spinta al centrodestra, Matteo Salvini acquista ancora più peso (e da oggi ha un antagonista interno, Luca Zaia), Silvio Berlusconi se la cava, ma non è lui il vincitore di questo giro, il Partito democratico è in grave difficoltà, appare sconfitto nonostante abbia appoggiato il referendum, Matteo Renzi fa il capotreno ma è completamente fuori dai binari del Nord, fase Tafazzi del ministro democratico Maurizio Martina che ha invitato all'astensione (non ne azzeccano mai una, incredibile), il Movimento 5Stelle tiene un basso profilo ma ha un problema di lettura e comprensione dell'agenda settentrionale, siamo all'apertura ufficiale della questione fiscale sul piano istituzionale che significa una sola grande cosa fin dagli albori degli Stati nazionali: "tasse".
***
Come chiudiamo questo numero di List? Entriamo nel territorio senza mappe della Grande Noia, la crisi (che aprirà nuove strade) del settore hi-tech, una questione che intreccia tutti i fili della contemporaneità.
06
La Grande Noia. Il calo dei ricavi di Apple (e non solo)
La Cina è vicina, soprattutto se la tua fabbrica e il tuo mercato sono dalle parti di Pechino. L'offshore presenta il conto a Apple che ha registrato un calo dei ricavi trimestrali per la prima volta in tre anni e mezzo, è l'effetto combinato di molti fattori, il più importante è l'impatto delle interruzioni nella catena produttiva cinese, lo stop and go della politica Zero Covid che ha ritardato le consegne di iPhone nel periodo festivo. Apple mostra in bilancio la sua dipendenza dalla Cina. Nell'ultimo trimestre Apple ha registrato un fatturato totale di 117,2 miliardi di dollari, in calo del 5,5% rispetto allo stesso periodo del 2021 e al di sotto delle previsioni degli analisti che prevedevano 121,1 miliardi di dollari. I profitti netti, pari a 30 miliardi di dollari, sono stati inferiori del 13,4% e sono inferiori alle attese. Non è solo un problema di vendite di iPhone, di assemblaggio nello stabilimento di Foxconn, la crisi della domanda è un fatto reale e riguarda anche prodotti come Mac e iPad i cui dati di vendita caleranno a due cifre.
Il ritracciamento della curva dei ricavi non riguarda solo Apple, i dati di Amazon e Alphabet (Google) sono un altro segnale netto del cambio di scenario. Tre titani hanno segnalato al mondo il rallentamento dell'economia. Lo scenario resta incerto, volatile, in ogni caso migliore (secondo le stime del Fondo monetario rispetto alle previsioni fosche di qualche settimana fa. Per il gigante di Jeff Bezos il problema sono i ricavi in frenata di Amazon Web Services, mentre per Alphabet c'è un calo (la seconda volta nella sua storia) delle entrate pubblicitarie. La fase della grande espansione dei titani digitali è finita. Ne arriverà un'altra con l'Intelligenza Artificiale. E ancora una volta, vivremo tempi interessanti. Forse troppo.
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per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.