20 Giugno

La doppia partita di Conte in Europa

Nomine e procedura d'infrazione. Il premier al Consiglio europeo di Bruxelles: "I conti vanno meglio". Presidenza della Commissione Ue, socialisti e i liberali non appoggeranno il candidato di Angela Merkel. Rapporto Istat, nove grafici sull'Italia che cambia. Venti di guerra nel Golfo, l'Iran abbatte un drone americano e Trump twitta: "Grande errore..."

Il Consiglio europeo è iniziato, si discute di nomine, l'Italia gioca la sua doppia partita sui nuovi assetti di potere nell'Unione e sui conti pubblici. Il Consiglio dei ministri ha fatto le prime mosse per presentarsi al negoziato con un pacchetto di numeri credibili, ha "congelato" due miliardi di risparmi nella spesa per ridurre il deficit, aggiornato in anticipo l'assestamento di bilancio (sarà completato l'esame mercoledì prossimo) e i dati dell'andamento dell'economia. “I conti vanno meglio del previsto” e il deficit, fissato nel Def al 2,4 per cento, è “al 2,1 per cento e non al 2,5 per cento” previsto dalla Commissione Ue, ha detto il premier Conte al suo arrivo al vertice di Bruxelles. La lettera del governo all'Unione e agli altri Paesi è proiettata in avanti, chiede di ripensare le regole dell'Unione (potete leggere la lettera integrale qui). Ah, naturalmente viene considerato "irrituale" l'invio della lettera solo in lingua italiana... Ma tra i cronisti cosmopoliti e i "competenti" appassionati di glottologia si dimentica che c'è un tema di identità anche sulla lingua da usare nelle istituzioni europee, tanto che Macron ha un piano per eliminare l'inglese dall'Unione europea, basta leggere il Wall Street Journal

Lasciamo perdere la disputa sul sovranismo linguistico, torniamo alle cose serie. Conte ha detto che “il patto di stabilità è molta stabilità e poca crescita” e l’Italia “vuole un dialogo su questo fronte”, Palazzo Chigi dunque appoggerà i candidati dei governi che vogliano "cambiare le regole" e naturalmente il premier sottolinea che finché "le regole saranno queste noi le rispetteremo". I punti sui quali aprire un dibattito non mancano: paradisi fiscali all'interno dell'Europa, il surplus della Germania (fuori dalle regole anch'esso), sono elementi che l'Italia può sollevare se il negoziato dovesse virare verso lo scontro aperto. Pierre Moscovici tende la mano ma avvisa: "Le regole si...


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