28 Luglio
La Ferrari e il serpente d'Ungheria
FormulaList. Domani il Gran Premio d'Ungheria, passaggio cruciale del Mondiale per la Ferrari del dopo Marchionne. Mariano Froldi racconta cosa è andato storto in Germania. La sfida con Mercedes: motori, gomme, piloti e... regole.
di Mariano Froldi
In Ungheria le monoposto rosse sono listate a lutto, quasi pudicamente, con una piccola striscia nera sul musetto. E nel Paddock il Motorhome della casa di Maranello ha la bandiera a mezz’asta. Il modo migliore di onorare Marchionne è vincere. E le prove libere che precedono le qualifiche sono state ottime per la Ferrari sia sul passo gara sia sul ritmo da qualifica, fondamentale per un’eventuale Pole Position che da quelle parti è una seria ipoteca per la vittoria della gara, esclusa la variante meteo, che ultimamente gioca brutti screzi agli uomini in rosso. È un fine settimana necessariamente “strano” , visto che arriva dopo la tremenda domenica scorsa. "Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato”. Quello splendido scrittore di F. S. Fitzgerald ci viene incontro, con le parole che chiudono “Il Grande Gatsby”, per capire e far capire cosa significhi, spesso, essere ferraristi. Soprattutto ora con la scomparsa di Marchionne. È viscerale; talvolta un tarlo dell’anima e spesso, come per Jay Gatsby, vedere il sogno lì davanti, cercare di abbracciarlo ma quello, beffardo, lo vedi che si ritrae sempre.
Domenica scorsa sembrava far sterzare con decisione il Mondiale verso le strade di Maranello è diventato la solita, atroce beffa. Un clima che è diventato una cappa piombata, con la pioggia ad irridere il rosso Ferrari che d’improvviso è parso smorto, sbiadito. Una pioggia grigio-Mercedes ma non solo: grigia nell’anima durante la gara e ancora di più ora che Marchionne ha concluso la sua vita terrena. A Maranello si vivono ore drammatiche ed a John Elkann spetta un difficilissimo compito. Questa Ferrari vincente e italiana, con tutte le contraddizioni del caso, è stata plasmata da Marchionne: uomo gigantesco e pieno di enormi contraddizioni (appunto) come tutti i grandi. È che la...
di Mariano Froldi
In Ungheria le monoposto rosse sono listate a lutto, quasi pudicamente, con una piccola striscia nera sul musetto. E nel Paddock il Motorhome della casa di Maranello ha la bandiera a mezz’asta. Il modo migliore di onorare Marchionne è vincere. E le prove libere che precedono le qualifiche sono state ottime per la Ferrari sia sul passo gara sia sul ritmo da qualifica, fondamentale per un’eventuale Pole Position che da quelle parti è una seria ipoteca per la vittoria della gara, esclusa la variante meteo, che ultimamente gioca brutti screzi agli uomini in rosso. È un fine settimana necessariamente “strano” , visto che arriva dopo la tremenda domenica scorsa. "Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato”. Quello splendido scrittore di F. S. Fitzgerald ci viene incontro, con le parole che chiudono “Il Grande Gatsby”, per capire e far capire cosa significhi, spesso, essere ferraristi. Soprattutto ora con la scomparsa di Marchionne. È viscerale; talvolta un tarlo dell’anima e spesso, come per Jay Gatsby, vedere il sogno lì davanti, cercare di abbracciarlo ma quello, beffardo, lo vedi che si ritrae sempre.
Domenica scorsa sembrava far sterzare con decisione il Mondiale verso le strade di Maranello è diventato la solita, atroce beffa. Un clima che è diventato una cappa piombata, con la pioggia ad irridere il rosso Ferrari che d’improvviso è parso smorto, sbiadito. Una pioggia grigio-Mercedes ma non solo: grigia nell’anima durante la gara e ancora di più ora che Marchionne ha concluso la sua vita terrena. A Maranello si vivono ore drammatiche ed a John Elkann spetta un difficilissimo compito. Questa Ferrari vincente e italiana, con tutte le contraddizioni del caso, è stata plasmata da Marchionne: uomo gigantesco e pieno di enormi contraddizioni (appunto) come tutti i grandi. È che la signora con la falce non guarda in faccia nessuno (si legga la bellissima poesia di Totò in merito). Marchionne si era innamorato della Ferrari, dove avrebbe voluto restare dopo il suo abbandono del timone di FCA alla fine di quest’anno. Una Ferrari che aveva imparato a guidare sia come azienda, sia come bolide su strada. Racconta chi lo ha conosciuto che spesso si ritemprava facendo giri e giri, lontano dalle telecamere, presso diversi circuiti, per rilassarsi e staccare un attimo dal Mondo guidando una delle berline Ferrari di sua proprietà. E quel meraviglioso giocattolo, creato dal genio fondatore Enzo Ferrari, sarebbe stato la sua pensione e passione. Si può solo immaginare il clima e la pressione di tutto il fine settimana per la scuderia Ferrari. Credo che Team e piloti abbiano affrontato la gara in una situazione surreale. Probabilmente sapevano più di quanto sapevamo noi, come è normale che sia.
Certo, la Storia è fatta di corsi e ricorsi e ironicamente la legge di Ferrari-Murphy ha colpito ancora: se tutto sembra quasi perfetto, la Ferrari troverà il modo di complicarsi la vita. E se proprio vuole fare il capolavoro, riuscirà a far vincere l’avversario diretto che partiva 14esimo e, dulcis in fundo, prenderà con il suo piota di punta 0 punti. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole e nulla di nuovo per le ordinarie delusioni del tifoso Ferrari. Il problema è che non ci si abitua mai. Permettete un esempio della legge appena esplicitata.
Gp di Monza 1995. Alesi e Berger. I mitici numeri 27 e 28 sulle monoposto. Anni di magra con qualche timido risveglio ogni tanto (si era vinto in Canada con Alesi, prima e unica vittoria in F1 nella sua carriera). I big si eliminano a vicenda. Schumacher, Hill, Coulthard. Due rosse a metà gara prima e seconda. Si profila una doppietta. Ombre rosse e gioia all’autodromo e davanti alle tv. Ad un certo punto la rossa 27 di Alesi (in testa), “scortato” da Berger, perde la camera car… sì, avete capito bene. Si stacca il supporto, una piccola scatoletta nera di carbonio, dove si trova la microscopica videocamera che ci permette di vedere le immagini dal muso delle vetture. La camera car va a sbattere sulla sospensione anteriore destra di Berger e la sfascia. Mai accaduto prima e dopo nella storia della Formula Uno. Ritiro. Vabbè…resta Alesi, il franco-siculo se la merita tutta questa vittoria, e sa già che l’anno prossimo arriverà il Campione del mondo in carica Schumacher. Un bel commiato ci vuole no? Ma la legge Murphy-Ferrari colpisce implacabile. Ad un certo punto si rompe il cuscinetto dello pneumatico posteriore destro. Un affare di metallo che esiste dagli albori dell’era motoristica e che costa pochissimo. Mesto ritiro. Punto.
A Maranello si vivono ore drammatiche, a John Elkann spetta un difficilissimo compito. Questa Ferrari vincente e italiana, con tutte le contraddizioni del caso, è stata plasmata da Marchionne.
La gara di domenica scorsa possiamo sintetizzarla in poche battute, prima di analizzarla sul serio. Seguitemi: Hamilton formidabile che parte 14esimo (per un problema idraulico durante le qualifiche) e vince. Vettel imperdonabile che parte davanti a tutti (dopo una strepitosa pole position) e mentre in alcune parti del circuito piove, a due terzi di gara si pianta da solo. Ma anche il Team ha peccato non essendo abbastanza reattivo nel reagire alla mutevoli condizioni della pista. Mondiale volato via? Può essere, anche se i Gran Premi sono ancora 10 e questo è effettivamente un Mondiale pazzo, oltre ad essere un Mondiale-gomme, come vediamo ora.
I retroscena della assurda domenica di Germania li svelano Cristiano Sponton e Piergiorgio Donadoni di FUno Analisi Tecnica: “Il problema avuto sabato durante le qualifiche da Hamilton ha permesso agli strateghi Mercedes di scegliere con quali pneumatici partire durante la gara. Tutti i top 10 erano su UltraSoft mentre il quattro volte campione del mondo è scattato al via con le Soft che si sono dimostrate le gomme più adatte per affrontare la prima parte di gara. Durante i long run di venerdì (le prove libere) non erano sembrate le gomme migliori da utilizzare in gara; ma la diminuzione della temperatura le ha rese migliori rispetto alle Medie scelte invece da Ricciardo. Qualche giro dopo il pit stop di Hamilton è iniziata a cadere qualche goccia nella prima parte del tracciato ed è proprio in questo momento che Hamilton è riuscito a sfruttare alla perfezione la sua abilità di guida e le sue gomme per recuperare secondi preziosi ai piloti davanti. Gomme UltraSoft che, con l'abbassamento della temperatura, hanno funzionato alla grande mentre chi in quel momento "calzava" la Soft ha sofferto parecchio perché non riusciva a mantenerle nella giusta finestra di funzionamento. Tra il giro 44 e il giro 51 Hamilton è riuscito a recuperare ben 11 secondi su Vettel portandosi a "soli" 12 secondi dal leader della corsa. Leader che al giro 52 ha sbattuto la sua Ferrari sul muretto all'ingresso dello "stadio" regalando così il successo ad Hamilton che è stato bravo a contenere Bottas e Raikkonen alla ripartenza dopo la Safety Car che, a differenza dell'inglese, montavano gomme Ultra Soft nuove”.
Ad infiammare un Gran Premio finito in gloria per la Mercedes l’episodio estremamente controverso che ha visto protagonista Lewis Hamilton, a cui va dato merito di aver fatto una gara pazzesca, da vero campione. Ma non è una novità che Hamilton in questo Mondiale sia diventato una perfetta macchina da guerra e commetta pochissimi errori, a differenza di un Vettel altrettanto veloce ma che corre, questa la critica che arriva da tanti, sotto i suoi standard o (pare) con troppa pressione addosso. D’altronde la tuta rossa è qualcosa di magico e allo stesso tempo il mirino del fucile puntato davanti.
Il fattaccio: al 53esimo giro, Hamilton imbocca la corsia dei box ma subito dopo rientra in pista, andando per prati, tagliando la linea bianca due volte e ritornando in pista perché il team ha cambiato strategia proprio dopo il botto di Vettel (si è infatti in regime di Safety Car) e soprattutto perché Raikkonen non si è ancora fermato. Momenti concitati che passano quasi inosservati. Il direttore di gara Charlie Whiting non ritiene necessario sanzionare la cosa né segnalarla ai commissari di pista lì per lì; ma, finita la gara, i social e le polemiche portano i commissari di pista ad aprire un’investigazione e ad avere il vincitore sub judice per un’ora e mezza. Sino a quando la vittoria non viene convalidata con delle motivazioni che lasciano molti cronisti interdetti. Ad Hamilton una semplice “reprimenda”. Spiega Carlo Vanzini: “Il regolamento lascia libertà d’interpretazione ed anche questo caso farà giurisprudenza, vista la mancata e non tempestiva comunicazione di Charlie Whiting, perché altrimenti non si spiega l’uscita così tardiva dell’investigazione […] Come sempre, dunque, ci troviamo a discutere un regolamento troppo legato alla discrezionalità dei commissari, con il grosso limite che a ogni gara sono diversi”.
Germania: al 53esimo giro, Hamilton imbocca la corsia dei box ma subito dopo rientra in pista, andando per prati, tagliando la linea bianca due volte e ritornando in pista perché il team ha cambiato strategia proprio dopo il botto di Vettel. Nessuna sanzione.
Il documento dei commissari lascia spazio anche a molta ironia, subito ripresa in modo feroce dai Social visto che, testuale, si legge che “Mercedes e Hamilton hanno ammesso candidamente (candidly) l’errore”. E quindi alla Fia chiudono un’occhio? Anche il Team Ferrari e Vettel ammisero l’errore “candidamente” durante le qualifiche del Gp di Austria, eppure il pilota fu comunque retrocesso in griglia di 3 posizioni. L’Ingegnere Carlo Bruno è anche più chiaro: “Le perplessità, per non dire sconcerto, aumentano quando si leggono le motivazioni della “non sentenza” da parte degli Steward che, ricordiamo, sono l’ex pilota Mika Salo, l’avvocato Nish Shetty, Steve Stringwell e Felix Holter. La motivazione dice che, dopo aver ascoltato il pilota e i rappresentanti del team, il collegio ha tenuto conto dei seguenti fattori (mitigating factors) che avrebbero alleggerito la posizione di Hamilton.
1) Il pilota e il team hanno ammesso candidamente l’errore dovuto alla concitazione e confusione del momento; come dire, siccome eri in confusione ma hai “confessato” ti assolvo, una sorta di patteggiamento per avere riduzione (meglio dire cancellazione) della pena. Atteggiamento bonario che si adotta con i bambini rei confessi di aver rubato un po’ di marmellata.
2) L’infrazione è avvenuta in regime di Safety Car, come dire non è poi così grave, le monoposto proseguivano ad andatura ridotta.
3) Non c’era in nessun momento pericolo per gli altri competitor e il cambio di direzione era stato eseguito in maniera sicura. Tradotto, questa volta dall’inglese, saltare l’erba e rientrare in pista è quindi manovra sicura, ammessa in regime di Safety Car!
Le giustificazioni riportate nel documento FIA appaiono sconcertanti ed emblematiche di una gestione della giustizia sportiva che non appare sempre univoca. Se esiste una regola sportiva, questa va rispettata, a meno di casi di forza maggiore, come peraltro previsto. Ammettere candidamente di aver rubato la marmellata non può bastare per essere assolti. L’attenuante per gli Steward è che c’era “confusion within the team”, il che mi fa ricordare la famosa ordinanza in vigore sui vascelli del Regno di Napoli “Facite ammuina”! L’ammissione dell’errore da parte del team e del pilota non è atto che può cancellare l’infrazione. Quindi, questa non decisione mi sembra inadeguata e rischia di creare dei pericolosi precedenti. Il fatto stesso che siano passate tre ore tra la comunicazione del Direttore di Gara e la diffusione del documento è anche conferma implicita che c’era un po’ di imbarazzo da parte degli Steward per giustificare la sentenza. Ma la ciliegina sulla torta è il paragrafo finale, dove, in maniera pilatesca, si ricorda ai concorrenti il diritto di appellarsi alla decisione, come dire, se la Ferrari ricorre (cosa che non ha fatto ndr) la decisione la prenderà il Tribunale d’Appello, noi ci chiamiamo fuori!
Insomma…siamo alla Commedia dell’Arte. Giancarlo Minardi, patron della scuderia da lui fondata (che ha corso per anni): “In questo momento in Formula 1 non c’è la certezza delle penalizzazioni, basilare per la regolarità del mondiale. Per giustificare la posizione della FIA, Charlie Whiting si è arrampicato sugli specchi, nascondendosi dietro attenuanti molto soft come la presenza della Safety-car e non aver creato una situazione di rischio per la non presenza di altre vetture” che conclude “Questo campionato sarà vinto da chi commetterà meno errori rispetto al diretto avversario e sette punti possono fare la differenza alla fine (con una penalità di 5” l’inglese avrebbe chiuso in seconda posizione alle spalle di Bottas). A mio avviso il regolamento è stato travisato. Purtroppo questi episodi si ripercuotono anche sulle Formule propedeutiche poiché molto spesso la F1 fa giurisprudenza e viene presa come esempio anche dai giovani. Diventa molto difficile educarli; non voglio togliere nulla ad Hamilton che si è reso autore di una gara straordinaria, mentre Vettel ha commesso un errore molto grave che potrebbe costargli molto caro, ma c’è la necessità di regole chiare che vengano rispettate”.
Al vostro modesto cronista resta il retrogusto amarissimo per la “barzelletta” (permettetemelo) del dopo gara. Una pagina nerissima, ancora una volta, per la FIA. Interpretazioni difformi su episodi simili e spesso ridicole.
Le giustificazioni riportate nel documento FIA appaiono sconcertanti ed emblematiche di una gestione della giustizia sportiva che non appare sempre univoca.
In Formula Uno esiste un gigantesco problema che ne mina la credibilità: l’interpretazione del regolamento e la certezza del diritto. Essenziali in una competizione sportiva. Ne rappresentano il quadro fondamentale entro cui gli sportivi si muovono. Sennò sarebbe, come è, anarchia con il più forte che quasi mai viene toccato. Manzoni è attualissimo e quanto sono attuali le grida manzoniane (deboli con i forti e forti con i deboli, politicamente parlando)! Come attualissimo è Giolitti: le regole per i nemici si applicano, per gli amici si interpretano. O perlomeno questo dubbio ti viene vedendo chi viene sanzionato e chi no. Sono in tanti, fra gli appassionati e gli addetti ai lavori, a chiedersi cosa mai ci voglia ad avere gli stessi Commissari per tutto il Mondiale e con un regolamento meno assurdo e cervellotico. Sembra una battaglia persa. La burocrazia non tollera cambiamenti, sia che si tratti di politica sia che si tratti di sport. In queste ore il capro espiatorio è diventato Vettel. Vero, errore madornale il suo. Forse esiziale per il Mondiale. Ma da qui a giudicarlo un brocco, quando appena nei due precedenti Gran Premi aveva fatto sorpassi magistrali, è quantomeno ingeneroso. I bilanci si fanno sempre alla fine. Ma l’esaltare e il polverizzare è un costume tipicamente italico. “Dagli altari alla polvere”, scriveva d’altronde Manzoni. E anche qui: nulla di nuovo sotto il sole. Per fortuna questa domenica c’è già un nuovo Gran Premio. Ungheria. L’anno scorso doppietta Ferrari che riaprì (temporaneamente) il Mondiale. Non si è già all’ultima spiaggia ma se Hamilton prendesse il largo sarebbe una seria ipoteca.
L’Hungaroring è un serpente che non si distende. Tortuoso come pochi, non ha mai facilitato i sorpassi, anzi si dice: “Qui non si passa” ed è generalmente considerato uno dei più noiosi del campionato del mondo di Formula 1 (secondo forse solo a Montecarlo), dal punto di vista dello spettacolo. Tuttavia proprio le caratteristiche del tracciato hanno fatto sì che i rari sorpassi visti sul tracciato ungherese siano stati spesso da incorniciare e siano entrati nella leggenda di questo sport.
L’Hungaroring è un serpente che non si distende. Tortuoso come pochi, non ha mai facilitato i sorpassi, anzi si dice: “Qui non si passa”.
Ricordo lo strepitoso Mansell vincitore nel 1989 (partiva dodicesimo), con la papera (soprannominata così per il caratteristico muso) Ferrari di Barnard e con un sorpasso su Senna da vedere e rivedere. Mansell che seguiva come un’ombra Senna, approfitta di una sua piccola incertezza mentre sta effettuando un doppiato e lo supera all’interno. Una gara epica. Ricordo Schumacher nel 1998 che per vincere fece ben tre soste facendo 19 giri impiccato come se fosse in qualifica permanente. Ross Brawn, allora stratega Ferrari, gli disse: “Te la senti?”. E lui non se lo fece dire due volte. Altra gara memorabile.
Sarebbe bello vincere domani. Per la Ferrari. Per Marchionne. Per Vettel. I ferraristi sperano di cancellare presto l’immagine di Vettel a muro. Ma…perché prendersela tanto? Alla fine è solo un gioco. Uno sport, no? Ma i giochi rispecchiano sovente la vita. E in essi cerchiamo un finale più bello della realtà. Per questo spesso gioiamo e soffriamo per una partita o una gara.
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2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.