30 Settembre

La Germania e i confini degli altri. Cinque domande facili

C'è una risposta nuova: l'Italia non è più diposta a fare il vecchio lavoro di far fronte da sola all'immigrazione sulla rotta del Mediterraneo centrale. Berlino fa politica interna con le navi delle Ong nel Mediterraneo

di Marco Patricelli

Anche i bambini conoscono ormai la regola delle cinque W che reggono il giornalismo e la narrazione, figuriamoci se non la conoscono ai piani alti di Bruxelles e di Berlino: chi, cosa, quando, dove, perché. Mettiamoci l’oggetto, il problema degli sbarchi degli immigrati dall’Africa, e proviamo a dare le risposte di prassi consolidata. Chi se ne deve fare carico? L’Italia. Cosa? Di accogliere in Italia. Quando? Sempre. Dove? In tutti i porti d'Italia. Perché? Perché è deciso che sia l’Italia. Al secondo giro: chi l’ha deciso? L’Unione Europa. Quando? Sempre. Dove? A Dublino, a Parigi, a Bruxelles e a Berlino. Perché in Italia? Perché Malta, Grecia, Croazia, Spagna e Francia se ne guardano bene. Un terzo giro di domande non serve.

L’altolà della premier Giorgia Meloni, il dietrofront del ministro Matteo Piantedosi che se ne è tornato a casa in anticipo, l’insolita fermezza mostrata persino dal moderato a oltranza Antonio Tajani, sono di per sé già un segnale. Pacco, doppio pacco e contropaccotto sono già andati in scena, l’ultima volta nel 2019 col risibile Patto di Malta. E adesso che pure i tedeschi si sono napoletanizzati mettendo la manina dove fa comodo a loro e poi mostrare le mani col viso da sorpresa innocente, è stato un bene che l’accordo a doppia morale e trucchetto incorporato sia rimasto in sospeso.

A far saltare il banco sul Patto sull’immigrazione una notizia vecchia che però è stata lustrata a dovere e riportata fuori dall’ombra: la Germania sovvenziona ufficialmente le navi battenti bandiera tedesca delle Organizzazioni non governative con milioni di euro, naturalmente purché cerchino il porto più vicino ben lontano dalla terra di Goethe. Facendo scoprire che in questo caso quel “non governative” non significa nulla, ennesima foglia di fico caduta in quest’autunno delle verità scomode. A meno che...


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