31 Gennaio

La grande paura dell'infinitamente piccolo

Eccolo qui, il coronavirus, ritratto al microscopio elettronico. I due casi accertati in Italia, l'inevitabile (per ora) diffusione in tutta Europa. I timori reali e quelli alimentati da allarmismo e ignoranza. Un viaggio di Marco Patricelli tra le pandemie della storia

Il sonno della ragione genera mostri, l'ignoranza li moltiplica. La crisi del coronavirus sta diventando un miscuglio di vero e falso, l'irrazionale comincia a dominare la scena: a Fontana di Trevi in un bar hanno affisso un cartello rivolto ai cinesi: "Non entrate". Nel frattempo il virus entra ovviamente senza bussare, eccolo nella foto qui in alto, ritratto al microscopio elettronico. 

Due casi accertati, altri 12 ricoverati per accertamenti, 9 persone isolate e dimesse dopo i test, 20 contatti primari della coppia contagiata sono in osservazione. L'emergenza c'è, come chi gioca con la paura. Le istituzioni italiane si fanno sempre notare per fare le cose in pompa magna, dunque riunione del Comitato operativo della Protezione civile alle 17, ci sarà anche il premier Giuseppe Conte, pare. Cosa ci faccia non si sa, ma dove c'è da mettersi in posa egli partecipa. Così ecco scodellato dal governo lo stato d'emergenza per sei mesi (che fanno? il coprifuoco?), lo stop ai voli da e per la Cina, lo stanziamento da 5 milioni di euro. Dejà vu. 

"Bisogna evitare allarmismi, ma dire che non ci saranno altri casi di coronavirus, significa non guardare alla realtà", dice Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'ospedale Spallanzani di Roma.  Realista, in un paese dalle fantasiose abitudini. Il problema non è più se ci sarà l'epidemia, ma quanto sarà estesa e intensa. I casi in Europa si moltiplicano. Le epidemie sono la storia dell'umanità, tendiamo a dimenticarlo. Poi arriva la realtà. Siamo nel regno mitologico del fato e della paura. 

di Marco Patricelli

Virus, batteri, cocchi. Endemia, epidemia, pandemia. L’infinitamente piccolo diventa infinitamente grande e terrorizza da sempre l’uomo. Il coronavirus cinese è entrato di prepotenza in tutte le case grazie alla copertura mediatica, che moltiplica la cognizione degli eventi e soprattutto allarmi e allarmismi. La “sindrome cinese” di queste settimane viene...


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