24 Giugno
La guerra delle mappe tra Stati Uniti e Iran
Zarif e Pompeo si sfidano sulla posizione del drone abbattuto. Il segretario di Stato: "La mappa iraniana sembra disegnata da un bambino". Nuove foto dell'attacco alle petroliere. Erdogan perde Istanbul. Il caso Hong Kong al G20? Per la Cina è impossibile
Che succede? La politica italiana è incastrata tra la nuova legislatura dell'Unione europea e il G20 del Giappone, giochiamo la nostra partita di rimessa - il nostro schema classico - con il segno di un governo "diverso" che in fondo fa cose già viste ampiamente. Al netto delle turbolenze provocate da questo e quello in dichiarazioni pre-spiaggia, il quadro è nel solco del dejà vu: l'Italia cerca flessibilità sui conti pubblici, il governo fa operazioni di copertura su poste di bilancio in rosso, in perenne ciclo elettorale si spostano miliardi sulla spesa, la Protezione prevale sulla Produzione, i Paesi del Nord dell'Unione a turno dicono che non va bene (lunga rassegna disponibile), l'opposizione dice che non s'è mai visto (chiedere a Renzi che diceva "non andremo in Europa con il cappello in mano" e ai suoi successori, senza andar tanto lontano), il prodotto interno lordo è sempre una lumaca dell'Eurozona, il debito galoppa ieri come oggi e nella maggioranza c'è sempre tensione e minaccia di crisi di governo. Si perde molto tempo, si guarda la cornice e non il quadro. Là fuori ci sono tigri e leoni e il tempo è battuto dall'agenda internazionale. Vediamola, seguite il titolare di List.
01
L'agenda della settimana
Il G20 in Giappone. Tutti a Osaka il 28 e 29 giugno per il summit del G20 in casa di Shinzo Abe. Focus sull'incontro tra Donald Trump e Xi Jinping, sul taccuino c'è il negoziato sul commercio mondiale, Stati Uniti e Cina devono trovare un accordo per non affossare la crescita economica. La Casa Bianca nei giorni scorsi ha affermato che ci sono significativi progressi nella trattativa sui dazi, attendiamo con il taccuino squadernato.
Nuove sanzioni all'Iran. Lunedì gli Stati Uniti daranno un altro giro di vite alle sanzioni sull'Iran. È un altro passaggio del duro...
Che succede? La politica italiana è incastrata tra la nuova legislatura dell'Unione europea e il G20 del Giappone, giochiamo la nostra partita di rimessa - il nostro schema classico - con il segno di un governo "diverso" che in fondo fa cose già viste ampiamente. Al netto delle turbolenze provocate da questo e quello in dichiarazioni pre-spiaggia, il quadro è nel solco del dejà vu: l'Italia cerca flessibilità sui conti pubblici, il governo fa operazioni di copertura su poste di bilancio in rosso, in perenne ciclo elettorale si spostano miliardi sulla spesa, la Protezione prevale sulla Produzione, i Paesi del Nord dell'Unione a turno dicono che non va bene (lunga rassegna disponibile), l'opposizione dice che non s'è mai visto (chiedere a Renzi che diceva "non andremo in Europa con il cappello in mano" e ai suoi successori, senza andar tanto lontano), il prodotto interno lordo è sempre una lumaca dell'Eurozona, il debito galoppa ieri come oggi e nella maggioranza c'è sempre tensione e minaccia di crisi di governo. Si perde molto tempo, si guarda la cornice e non il quadro. Là fuori ci sono tigri e leoni e il tempo è battuto dall'agenda internazionale. Vediamola, seguite il titolare di List.
01
L'agenda della settimana
Il G20 in Giappone. Tutti a Osaka il 28 e 29 giugno per il summit del G20 in casa di Shinzo Abe. Focus sull'incontro tra Donald Trump e Xi Jinping, sul taccuino c'è il negoziato sul commercio mondiale, Stati Uniti e Cina devono trovare un accordo per non affossare la crescita economica. La Casa Bianca nei giorni scorsi ha affermato che ci sono significativi progressi nella trattativa sui dazi, attendiamo con il taccuino squadernato.
Nuove sanzioni all'Iran. Lunedì gli Stati Uniti daranno un altro giro di vite alle sanzioni sull'Iran. È un altro passaggio del duro confronto tra i due paesi. Trump dopo aver ordinato un bombardamento su tre obiettivi militari ha fermato l'attacco, ma ha aperto una cyberguerra contro l'infrastruttura informatica della difesa iraniana. Altre sanzioni servono a esercitare la "massima pressione" su Teheran. Basterà? Su List abbiamo uno scenario dettagliato sulla vicenda. E un aggiornamento.
Palestina, conferenza in Bahrein. Gli Stati Uniti propongono un piano di sviluppo da 50 miliardi di dollari per la Palestina, ma la conferenza parte malissimo. Ecco cosa dice il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen: "Siamo sicuri che la conferenza di pace di questa settimana in Bahrein non avrà successo". I palestinesi boicottano l'iniziativa americana. "Non saremo schiavi o servitori di Greenblatt, Kushner e Friedman", commenta Abu Mazen. "Abbiamo bisogno del sostegno economico, dei soldi e dell'assistenza, ma prima di tutto ci deve essere una soluzione politica". È sempre guerra.
Banche centrali. Si riuniscono quella dell'Ungheria e della Repubblica ceca, non sono previste decisioni sui tassi. È atteso un discorso in settimana di Mark Carney, governatore della Banca d'Inghilterra, sullo scenario economico.
La Brexit di BoJo. La corsa alla leadership del Partito conservatore prosegue, il grande favorito è Boris Johnson. Come andrà? Abbiamo un quadretto interessante su List.
Numeri. Escono lunedì i dati Ifo sulla fiducia in Germania e le minute della Banca del Giappone; dato importante di martedì, le vendite di nuove case negli Stati Uniti e i numeri sulla fiducia dei consumatori americani; mercoledì i dati del commercio internazionale americano; giovedì i dati Istat sulla fiducia delle imprese e dei consumatori in Italia e soprattutto i dati del prodotto interno lordo dell'America, mercato del lavoro produzione industriale e vendite al dettaglio in Giappone; venerdì escono i numeri del prodotto interno lordo nel Regno Unito, si chiude sabato con i dati pmi della manifattura in Cina e in Giappone. I fatti che contano. Altro? La guerra delle mappe tra Stati Uniti e Iran.
02
Il drone abbattuto e la guerra delle mappe
Il ministro degli Esteri di Teheran, Javad Zarif, si è esibito su Twitter con una serie di mappe sull'abbattimento del drone. Primo tweet, fase creativa elementare:
Qualcuno deve avergli fatto notare che si tratta di una ricostruzione che solleva qualche dubbio e così arriva qualcosa di più "elaborato":
Questa è la mappa diffusa dal Centcom degli Stati Uniti dopo l'abbattimento del drone, con la foto dell'istante in cui il missile iraniano distrugge il velivolo americano:
E questa è la mappa con la posizione della base di lancio del missile e la posizione in volo del drone americano:
Il segretario di Stato Mike Pompeo, viste le mappe, schiaccia la palla sotto rete: "Avete visto la mappa fatta da un bambino che il ministro degli Esteri Zarif ha tirato fuori e che contrasta con l'eccellenza e la professionalità dei servizi militari e di intelligence americani. La mappa dovrebbe togliere ogni dubbio nella testa di tutti su dove fosse il drone - stava volando nello spazio aereo internazionale". La cartografia (non solo militare) è una cosa seria.
Un po' di documentazione. Queste sono una serie di nuove foto sugli attacchi alle petroliere nel Golfo dell'Oman. Ecco il dettaglio dei danni allo scafo provocati da una mina:
Ancora una foto sullo scafo danneggiato:
E il dettaglio di uno dei "resti" di una mina limpet usata dagli iraniani:
Ci sono anche le impronte dell'intervento umano sullo scafo, lasciate dai Pasdaran quando la mina inesplosa è stata rimossa, eccole:
Giocare alla guerra lasciando le impronte digitali non è molto intelligente. C'è sempre l'intelligence che guarda cosa fai. La partita tra Stati Uniti e Iran è radioattiva. E anche alla Casa Bianca non tutto fila liscio. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
03
Cyberguerra, missili, bluff. Trump e il gioco persiano
Gli Stati Uniti lanciano un attacco informatico su Teheran. Come si decide il conflitto, falchi e colombe della Casa Bianca. Il Presidente riluttante di fronte alla guerra. Il rischio concreto: che l'Iran pensi di potersi muovere nel Golfo senza conseguenze
La portaerei Abraham Lincoln e la nave anfibia Kearsarge nel GolfoGli Stati Uniti hanno lanciato un attacco informatico contro l'Iran. La notizia rimbalza sui media americani. Obiettivi dello US Cyber Command: le infrastrutture informatiche che servono per lanciare i missili e monitorare il traffico delle navi nello Stretto di Hormuz.
Tra i bersagli, anche un gruppo spionistico legato ai Pasdaran. Trump dopo aver sospeso il raid aereo avrebbe dunque optato per la cyberguerra, un piano che era già pronto dopo gli attacchi alle petroliere nel Golfo dell'Oman. Non ci sono per ora conferme della notizia da parte della Difesa americana. Continua a leggere l'articolo su List.
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Dove andiamo? A Istanbul, ci sono cattive notizie per Erdogan. E buone notizie per la democrazia.
04
Erdogan perde Istanbul
Il repubblicano Ekrem Imamoglu ha vinto (un'altra volta) le elezioni a Istanbul, sarà lui il sindaco. Ha sconfitto l'ex premier Binali Yildirim, il fedelissimo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Imamoglu ha vinto con 4.698.782 voti (54 per cento) su Yildirim che ne ha presi 777.581 in meno. Il 31 marzo scorso la vittoria di Imamoglu era stata al fotofinish. Voto contestato, elezioni annullate, grande caos e nuovo turno elettorale. "Questa non è la mia vittoria, ma la vittoria della democrazia. Voi siete stati protagonisti di una delle pagine più belle della storia di questo Paese. Sarò il sindaco di 16 milioni di persone, nessuno sarà escluso, è finito il tempo di pregiudizi, divisioni, conflitti, voglio una città in cui tutti, nelle loro diversità, si abbraccino", ha commentato Imamoglu. Dopo 25 anni la città più importante della Turchia torna al Chp. Cosa ha detto Erdogan? Ha dovuto ammettere la sconfitta e si è complimentato con Imamoglu: "La volontà del Paese si sia manifestata ancora una volta". La sua leadership nelle metropoli della Turchia è debole, ma dopo il fallito colpo di Stato, governa il paese con il pugno di ferro.
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Non ci sono buone notizie per la democrazia in Cina. E a Hong Kong.
05
Discutere il caso Hong Kong al G20? Impossibile
Discutere della libertà di Hong Kong durante il vertice del G20 a Osaka? Impossibile. Milioni di manifestanti in strada, il governo contestato per una legge che consentiva (il progetto per ora è accantonato) l'estradizione degli imputati in Cina (con relativo processo privo di garanzie), un tema che non può essere messo nell'agenda dei leader senza provocare la reazione di Pechino. Questo dice la Cina, così afferma Zhang Jun, assistente del ministro degli Esteri di Pechino: “Hong Kong non sarà discussa come questione al G20. Non permetteremo che questo scenario si verifichi. Hong Kong è una Regione Amministrativa Speciale della Cina e nessun altro Paese ha diritto di intervenire”. Zhang esprime nettamente la dottrina cinese: “Hong Kong è un affare puramente interno”. Questa è la realtà dell'Impero Celeste.
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Passiamo a cose meno serie. Il dibattito politico italiano.
06
Minibottistan
La domenica è andata via liscia, Giancarlo Giorgetti, a Losanna per la candidatura dell'Italia alle Olimpiadi invernali del 2026 (con video di sostegno del Presidente Sergio Mattarella), all'ennesima domanda sui minibot dice cosa pensa dello strumento e del suo ideatore: "Ma vi sembrano verosimili i minibot? Se si potessero fare, li farebbero tutti". Poi il sigillo: "Ma credete ancora a Borghi?". Il quale, Claudio Borghi, commenta il fatto così: " Vedo che nonostante tutto ancora si dà ascolto ai virgolettati fuori contesto e alle battute scherzose scambiate per dichiarazioni politiche... ma quando imparerete?". Attendiamo con impazienza le interpretazioni dei glottologi sul caso del Minibottistan. Quanto allo strumento, valgono le parole dell'uomo che manovra la catapulta del denaro, Mario Draghi: "O sono debito o sono moneta, dunque illegali". Scegliete voi cosa è meglio per il futuro. Niente di tutto questo. La via è un'altra, quella dei safe assets emessi dall'Unione europea. Serve stabilità, la fine dell'asimmetria del mercato del debito a tassi negativi, il controllo dello shock speculativo. Draghi con il suo discorso di qualche giorno faa sul nuovo quantitative easing della Banca centrale europea ci ha dato una grossa mano mentre si discute una procedura d'infrazione contro l'Italia, in politica non bisogna mai voltare le spalle alla machiavellica Fortuna.
07
Dibbattistan
L'altro fatto che non cambia di un millimetro le nostre sorti è lo scontro tra Luigi Di Maio e Alessandro Dibattista. Uno fa (poco) e l'altro disfa. Così il capo politico dei Cinque Stelle alla fine ha dovuto dire quello che pensa: "Non mi interessa se in buona fede o in mala fede, ma se qualcuno in questa fase destabilizza il Movimento con dichiarazioni, eventi, libri, destabilizza anche la capacità del Movimento di orientare le scelte di Governo", qui manca il nome, ma la figura (non è l'unica) centrale è quella del Dibba dei due mondi. Di Maio è in difficoltà, sente che la Lega può scegliere la via del voto in qualsiasi momento, soprattutto se non si arriva a un accordo sulla riforma fiscale, dunque insiste sulla coesione del gruppo dirigente o quel che dovrebbe essere tale: "La forza di contrattare a quei tavoli proviene fondamentalmente da due fattori: capacità personali e compattezza della forza politica che rappresenti. Oggi vorrei soffermarmi su questo secondo punto. Quando due forze politiche si siedono al tavolo attraverso i loro capi politici, ognuno dei due deve poter garantire che sugli accordi che si prendono, i parlamentari, i sindaci, i governatori, agiranno di conseguenza. Se non è così iniziano seri problemi. Ed è anche per questo che in passato quando qualcuno non ha votato la fiducia al Governo è stato espulso". Bim, bum, bam. Naturalmente Dibba ha un altro spartito: "Mi fido pienamente del lavoro del Presidente del Consiglio che sta portando avanti un lavoro con grande dignità. La Lega sta provando a sondare per trovare un incidente. Se poi mi sbaglio, sarò il più felice". Così, tanto per rasserenare il clima. Il caso del Dibbattistan è aperto.
08
L'Italia, l'Europa e la forza della storia
Sono liti da Lilliput, casi più o meno grandi, che però segnalano il problema: c'è la propaganda, l'estremismo delle parole, e poi c'è la realtà, la politica di ogni giorno. C'è la stabilità del Paese, il fatto inesorabile del governo e della stanza dei bottoni (qualcuno ancora non li ha trovati, ma esistono), c'è la necessità di trovare un accordo e un dialogo con l'Unione europea, c'è l'invito del professor Paolo Savona ("dallo stallo si esce solo con il dialogo, parola che le due parti pronunciano, ma nessuno realmente attua") e poi c'è l'utopia di coloro che pensano allo scenario del Far West, l'idea di sganciarsi dal treno in corsa della contemporaneità per tentare l'avventura, senza avere nessuna rotta tracciata né il mezzo per poterlo fare. Quando qualcuno vagheggia l'uscita dall'Euro, dimentica qualche dettaglio. E la storia. Non siamo inglesi (che hanno i loro grandi problemi), non abbiamo la Sterlina né la forza della Banca d'Inghilterra, non siamo un ex impero che mantiene relazioni globali importanti, non facciamo la guerra ("la ripudiamo", c0sì recita la Costituzione italiana), non siamo cugini degli americani, non abbiamo il più grande centro finanziario del mondo, abbiamo perso la guerra, siamo stati il terreno di scontro della Guerra Fredda, avevamo in casa il più grande partito comunista d'Occidente, abbiamo avuto il più sanguinoso terrorismo d'Europa, una vicenda cupa, stragi senza nome, una violenza politica lunga e intensa, abbiamo perso perfino il primato che avevamo in Libia e un'influenza storica negli affari del Mediterraneo. La storia non è un'opinione ma un fatto concreto che gli opposti estremisti (il partito dello spread e del default vs il partito dell'Exit) che sognano l'Armageddon dovrebbero studiare. Sognano il caos, per ragioni e convenienze opposte. Non lo avranno, né gli uni né altri. Gli italiani sono molto più svegli di quanto immaginano.
***
Che facciamo? Troppe cose terrene, troppa politica. Andiamo lontano. Molto lontano, forse troppo.
09
Il metano su Marte
La missione della Nasa su Marte ha scoperto alti livello di metano sul Pianeta Rosso. Non è la prima volta, ma il livello ora è significativo. Cosa vuol dire? Il metano è prodotto dagli esseri viventi, oltre che dall'interazione tra le rocce e l'acqua. No, non pensate ai marziani (quelli sono sulla Terra), ma a forme di vita elementari, micro organismi, almeno come ipotesi di lavoro scientifico. Bisogna studiare l'origine del metano, scoprire se è biologica o geologica, individuare le sorgenti del gas e misurare la sua persistenza nell'atmosfera di Marte. Che viaggio.
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attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.