30 Ottobre
La mamma è sempre la mamma
La riorganizzazione del Pd di Renzi. La mappa del potere e la creazione dei settori. Imbarazzo tra le donne per la nascita del Dipartimento Mamme. Breve viaggio all'interno del nuovo Pd. Con l'aiuto di una guida esperta.
E' domenica, il titolare di List è nella giungla vietnamita del quartiere Trieste, Roma. Tutti sono al mare. Tutti. L'afa scende come melassa. Una zanzara tenta di incidere una vena del braccio del superstite del tranquillo week end di calura. C'è posta sulla email: "Perché non fai un pezzo sulla segreteria di Renzi, pezzo corto ma molto divertente". Corto e divertente. La segreteria di Renzi. Vabbè, vediamola, 'sta cosa del Pd. Il titolare di List ci dorme sopra, facciamo decantare tutto, arriva lunedì, prende il telefono, la voce è quella di un vecchio comunista, non rottamato, non rottamando, Renzi e i renziani ne ignorano la non marginale esistenza, come d'altronde tutto quello che non parla la loro lingua. Era uno di quelli che lavorava alla cosiddetta "organizzazione", Francesco Cossiga avrebbe detto ridendo che "si occupava di ricetrasmittenti". Una cosa è certa, il suo radar capta tutto benissimo ed è da sempre una fonte Tripla A del titolare di List.
Pronto?
Buongiorno, so che disturbo, ma Renzi ha rifatto il partito.
In che senso?
Ha creato dipartimenti e distribuito incarichi.
E perché mi chiami?
Per sapere se è una cosa seria o no.
E' una renzianata.
Dai, dici sempre così, fammi una disamina seria del fatto.
Quale fatto? Questa è una cosa che ai tempi del Pci sarebbe stata bollata come un golpe alla ribollita.
Perché?
Seguimi, il segretario mette in piedi dei dipartimenti che dovrebbero essere il centro di elaborazione della politica del partito...
Bene no?
... ne crea di nuovi - e se mi chiami li hai già visti - mette dentro tutti i suoi fedelissimi, uomini e donne, tiene nell'organizzazione alcuni oppositori - il filiforme Orlando e quello delle cozze, Emiliano - per dargli la pillola calmante, poi fa un'operazione di riassetto con la sola persona...
E' domenica, il titolare di List è nella giungla vietnamita del quartiere Trieste, Roma. Tutti sono al mare. Tutti. L'afa scende come melassa. Una zanzara tenta di incidere una vena del braccio del superstite del tranquillo week end di calura. C'è posta sulla email: "Perché non fai un pezzo sulla segreteria di Renzi, pezzo corto ma molto divertente". Corto e divertente. La segreteria di Renzi. Vabbè, vediamola, 'sta cosa del Pd. Il titolare di List ci dorme sopra, facciamo decantare tutto, arriva lunedì, prende il telefono, la voce è quella di un vecchio comunista, non rottamato, non rottamando, Renzi e i renziani ne ignorano la non marginale esistenza, come d'altronde tutto quello che non parla la loro lingua. Era uno di quelli che lavorava alla cosiddetta "organizzazione", Francesco Cossiga avrebbe detto ridendo che "si occupava di ricetrasmittenti". Una cosa è certa, il suo radar capta tutto benissimo ed è da sempre una fonte Tripla A del titolare di List.
Pronto?
Buongiorno, so che disturbo, ma Renzi ha rifatto il partito.
In che senso?
Ha creato dipartimenti e distribuito incarichi.
E perché mi chiami?
Per sapere se è una cosa seria o no.
E' una renzianata.
Dai, dici sempre così, fammi una disamina seria del fatto.
Quale fatto? Questa è una cosa che ai tempi del Pci sarebbe stata bollata come un golpe alla ribollita.
Perché?
Seguimi, il segretario mette in piedi dei dipartimenti che dovrebbero essere il centro di elaborazione della politica del partito...
Bene no?
... ne crea di nuovi - e se mi chiami li hai già visti - mette dentro tutti i suoi fedelissimi, uomini e donne, tiene nell'organizzazione alcuni oppositori - il filiforme Orlando e quello delle cozze, Emiliano - per dargli la pillola calmante, poi fa un'operazione di riassetto con la sola persona che teme davvero e della quale non può fare a meno perché là dentro è quella che studia e organizza sul serio il lavoro.
Chi?
Maria Elena Boschi.
Ma che dici...
Silvia Fregolent, Leopolda 5.
Cioè?
Sechi, il caldo ti sta rincoglionendo. Ha organizzato la Leopolda 5, è una che fa correre i pezzi da novanta. E poi Patrizia Prestipino...
Ecco una che scalpita parecchio.
Prestipino è un carro armato, a Roma comincia a pesare, è boschiana e non diversamente renziana, il segretario la adora, lei marcia senza sbandare: ha contribuito all'elezione del segretario del Pd romano, Andrea Casu.
Vabbè, ma se la Prestipino è così forte perché le hanno dato il dipartimento Difesa animali? Che fa la Brambilla di Renzi?
Non essere superficiale. Quel dipartimento fa parte delle renzianate, è solo un artificio per far entrare il bulldozer nella stanza dei bottoni. Ricorda che Prestipino scrive su Democratica, ha accesso libero al giornale pirata dei renziani nato dopo il colpo alla giugulare dato all'Unità.
Davvero? E che scrive?
Non leggi Democratica? Dovresti, è una mappa aperta del renzismo.
Lo leggo. E' un bollettino di partito.
Sono tutti bollettini di qualcosa, i giornali, grandi e piccoli. Seguimi. Ciro Buonajuto è l'altro pretoriano boschiano non diversamente renziano, fa il sindaco di Ercolano, è uno che sta sul pezzo, è quello che Renzi pensa di lanciare in Campania contro lo strapotere del presidente della Regione Vincenzo De Luca.
Vaste programme, De Luca non è un pivello. Lo incenerisce.
Non sottovalutare il soggetto, Renzi gli ha dato la Giustizia. E il tempo passa per tutti, anche per Vincenzo che addormentato non è.
Non c'è Franceschini.
L'assente è il vero nemico che Renzi vuole abbattere. Lo scontro finale sarà sulle candidature, Franceschini non dà molta importanza a questo origami interno, valuta la prova di forza data dal segretario, attende l'esito del voto siciliano, un probabile cappotto per il Pd. Storia tutta ancora da scrivere.
E quali sarebbero le altre renzianate?
Per esempio il magnifico dipartimento "Economia circolare".
Che cosa è?
Non lo so. Sono vecchio, l'economia circolare mi sembra qualcosa da vigili urbani, poi ho visto che l'hanno affidato a Simona Bonafè e ho capito tutto, è solo una questione di fedeltà al capo.
Sei un passatista.
Altro che se lo sono. Ricordo ancora lo Statuto del 1979, eravamo organizzati in cellule, sezioni, federazioni e organizzazioni regionali. Non si muoveva foglia senza il Pci. La guida politica del partito era degli organismi eletti, ogni elemento dell'organizzazione aveva il suo comitato e la guida del partito era affidata alla direzione.
E' anche oggi così.
Non scherziamo. E' tutta una brodaglia. L'organizzazione, quella cosa che quando la evocavi capivi dov'era il potere, si è squagliata negli anni Novanta. Il colpo definitivo fu il governo ombra di Veltroni, ma Walter era solo l'ultimo becchino, non è colpa sua.
Oddìo, il governo ombra. E chi se lo ricordava?
Tutti lo dimenticano, ma il primo non fu di Walter, che era impegnato nel disperato tentativo di salvare il partito dalla guerra fratricida, ma di Achille Occhetto. Achille era già alla frutta congelata, decise di fare un governo ombra, c'era gente di prim'ordine: Napolitano agli Esteri, Tortorella agli Interni, Visco alle Finanze, Borghini all'Industria, Cervetti alla Difesa, Rodotà alla Giustizia e Reichlin all'Economia. Gente che oggi te la sogni e questi dovrebbero portare il caffè e stare muti, seduti in terza fila, ad ascoltare una riunione dell'esecutivo. Si riunì per la prima volta a fine luglio nel 1989. E in novembre cadde il Muro di Berlino. E con quello anche il governo ombra.
A proposito di economia. Hai citato Reichlin, oggi al Dipartimento dello sviluppo economico del Pd c'è Ernesto Carbone.
E' questo il problema di Renzi e del renzismo. E' come per la cosiddetta Economia circolare che non farà circolare niente ma serve a ricordare a tutti che il capo crea e distrugge. Carbone è un simpatico ragazzo, è diventato famoso per il "Ciaone", ma in realtà è un ottimo giurista, è cresciuto nel terreno del prodismo, è stato allevato in Nomisma, solo che è l'uomo giusto nel posto sbagliato: non sa una pippa di economia. E' stato scelto per il suo legame strettissimo con Renzi. Pochi sanno che Carbone è uno di quelli di cui il segretario si fida.
In fondo è un riassetto funzionale al segretario.
Il Pci non aveva capito niente della contemporaneità che lo stava per aggredire (e finire), ma l'organizzazione era tutto e di prima classe. Dovresti rileggere lo Statuto del 1979, un gioiello del comando: "Gli organismi dirigenti definiscono le sezioni di lavoro, e ne scelgono i responsabili, nominano i direttori dei giornali e degli altri mezzi di informazione e comunicazione di massa, deliberano i bilanci preventivi e i conti consuntivi...".
Era un altro mondo.
Sì, ma i principi di organizzazione restano. E il Pd di Renzi non è un'organizzazione, è un casino.
Che casino?
Questo: segretario, segreteria, presidenza, tesoriere, assemblea nazionale, direzione nazionale, segretari regionali, circoli, e ora dentro la segreteria c'è un esecutivo ristretto, uno allargato con quaranta dipartimenti affidati a venti uomini e venti donne di cui non si conoscono metodi di lavoro, obblighi, agenda, modus operandi. Dimmi tu se questo non è il modo migliore per finire nel caos. Non c'è disciplina, a cominciare dall'organigramma, è Renzi.
Ci sarà qualcosa che va bene.
Sì, Salvatore Margiotta alle Infrastrutture, per esempio. Ma sono eccezioni, perché è l'impianto della baracca che non funziona. Ma tu hai capito che cosa è il dipartimento Mamme?
Non lo so, Titti Di Salvo è una persona seria.
Ottima sindacalista della Cgil, ma al suo posto non avrei accettato un Dipartimento Mamme. Sono anziano, ma mi devi spiegare tu, che sei giovane, cosa vuol dire.
Non sono giovane. Ho una mamma, come tutti. Non penso che in cima ai suoi pensieri ci sia il Dipartimento Mamme del Pd.
Le mamme! E perché non anche i padri separati?! E gli ecologisti organizzati? E i vegani del ceto medio riflessivo dove li mettiamo in questo partitone pop? C'è pure la Rigenerazione Urbana con Verducci, figuriamoci, e perfino il Partito Aperto con quel sant'uomo di Valter Verini. Aprirà e chiuderà la porta del Pd? Farà il test d'ingresso? E del Dipartimento sullo Spreco Alimentare che ne facciamo? Tutti con la busta al ristorante, noi progressisti. Facciamo le riunioni di partito al discount per vedere che effetto fa? E' la polverizzazione della politica al dettaglio, al particolare, lo sminuzzamento del quadro che invece dovrebbe riportare la politica.
Non lo so, dove li mettiamo? Dico, i vegani.
Lascia perdere i vegani, pensa alle Mamme! Dio, il dipartimento Mamme! Ma com'è possibile fare un errore del genere? Ma dove vivete, compagni? O non si può più dire, compagni? Mi pare che la questione femminile in Italia sia leggermente più ampia, parta dall'accesso al lavoro, dalla retribuzione, dalla mobilità, dalla drammatica condizione del Mezzogiorno dove le donne compiono ogni giorno atti d'eroismo, dalle ragazze che condividono con i ragazzi il precariato, l'assenza di reddito, la mancanza di una prospettiva per la famiglia del domani. La chiudo qui, Sechi, mi arrendo, questi hanno fatto il dipartimento Mamme e cosa vuoi che ti dica io che sono vecchio, antico e un po' moderno, che sento ancora Giorgio Gaber e forse sono stato perfino comunista? Clic.
La mamma è sempre la mamma. Dove andiamo? A sentire Gaber, in onore del compagno che ha parlato con List: Qualcuno era comunista. E poi torniamo dalla mamma.
Le mamme e le donne del Pd
Il Dipartimento Mamme ha acceso un dibattito tra le donne del Partito democratico. Il titolare di List ha letto stamattina un pezzo scritto su Medium da Mila Spicola, militante del Pd, renziana pensante - ottimo il suo intervento all'assemblea nazionale del Pd del 19 febbraio scorso - e lo ripropone ai suoi lettori in un passaggio chiave:
Sono persona e dunque non esisto.
Io non sono mamma, non sono moglie, non voglio figli. Sono single. Ma non è un ruolo.
Non sono un ruolo, sono una persona. In Italia abbiamo perso le persone, male, abbiamo perso le gabbie salariali, bene male boh, in compenso abbiamo guadagnato le gabbie di ruolo. Sommersi da gabbie di ruolo.
Io ruolo non ne ho. Semplicemente non esisto. Ma resisto. Eccome se resisto.
E basta con questa leggenda che la gente non capisce, che bisogna semplificare, dire parole chiare e mamma lo è; no, non lo è; comprendiamole bene le cose perché quelli che non lo capiscono siamo noi. E dunque come cazxo la vuoi spiegare una cosa che non si è compresa? Il mio non è un rimprovero ma una riflessione. Se accade questo ci sono ragioni storiche, sociali e culturali che andrebbero indagate.
E che non si è compresa mi pare che sia sotto gli occhi di tutti. Ci sono delle parole che impattano in modo diverso a seconda dei contesti. Se dici mamma in Svezia ha un valore, se la dici qua ne ha un altro. Perché stiamo fermi ancora a «Carmela non uscire da casa troppo scoperta». Al ruolo. Alla gabbia del ruolo.
Il titolare di List non ha niente da aggiungere. E' tutto chiarissimo.
01
Macron vede Serraj e Haftar. Tanti saluti all'Italia
Eugenio Scalfari l'altro ieri su Repubblica si è accorto che Macron è un problema per il nostro paese. Benvenuti a bordo, amici. Il titolare di List aveva avvisato i naviganti molto tempo fa: Macron non è di sinistra, è un neo-gollista, recupera la tradizione del nazionalismo francese, prima Parigi, poi tutti gli altri e ha persegue un disegno per guidare l'esercito europeo domani e mettere la Francia al centro del quadrante della politica del Mediterraneo. Detto, fatto: l'Eliseo ha confermato oggi che il presidente francese riunirà domani a Parigi il premier del governo libico sostenuto dall'Onu, Fayez al-Serraj e il generale Khalifa Haftar, il solo uomo in Libia che ha un esercito. Questo è il comunicato dell'Eliseo: "Con questa iniziativa la Francia intende facilitare un'intesa politica tra il presidente del Consiglio libico e il comandante dell'esercito nazionale libico, nel momento in cui il nuovo rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per la Libia, Ghassan Salamè, che partecipa al colloquio, assume le sue funzioni di mediatore". E' un colpo enorme di Macron all'Italia. Gran parte dei problemi migratori hanno origine in Libia. Furono le primavere arabe ad aprire il corridoio del deserto libico. Qui l'effetto sugli arrivi di immigrati nel nostro Paese:
Fu Renzi a dire che avremmo dovuto assumere il comando della gestione della crisi in Libia. Nell'attesa, lo ha preso Macron. E tra qualche ora sapremo che fine farà l'investimento fatto da Fincantieri in Francia per l'acquisto dei cantieri STX France a Saint-Nazaire. List ha anticipato la soluzione di Parigi: azionariato al 50%, fine del controllo di Fincantieri e blocco azionario di Parigi. Vedremo chi la spunta.
02
La buonuscita. Del Capitalismo
I lettori di List conoscono la storia: Flavio Cattaneo dopo un anno lascia Tim. Dissidi con Bollorè sulla strategia aziendale. E' in corso la trattativa per la Grande Pax delle Telecomunicazioni tra Vivendi-Enel-Berlusconi. E' un riassetto complessivo del settore che coinvolge la telefonia, la televisioni e il progetto di infrastruttura di rete del paese. Il Partito democratico cerca di chiudere la partita prima della fine della legislatura. Qual è il punto di caduta? Nessuno parla, ma gli uccellini volano e cinguettano intorno al tavolo del titolare di List. Cosa cinguettano? Questo:
- Bollorè si sarebbe molto avvicinato a Matteo Renzi;
- Franco Bernabè non è estraneo alla partita in corso;
- Il piano è quello di fare di Open Fiber non un player solo in alcune aree ma un campione e leader di mercato;
- Si riparla di scissione della rete di Tim, ma sarebbe un problema di numeri e dipendenti tutto da scoprire e con effetti immediati sui ricavi per Tim;
- Vivendi non ha rinunciato a Mediaset, lo scontro con la famiglia Berlusconi c'è ma riguarda i soldi;
- Le direttrici di sviluppo di Mediaset non hanno grandi alternative, se non quella di diventare parte di un grande produttore europeo di contenuti.
Cosa succederà? Vedremo oggi cosa deciderà il cda di Telecom. Occhio alla posizione di Recchi, considerato super partes da Vivendi, ma non da Renzi. Per il resto, c'è solo da decidere l'ammontare della buonuscita di Flavio Cattaneo. Sarà il conto monstre da 30 milioni di euro anticipato dall'Ansa qualche giorno fa? Wait and see, è questione di ore. A proposito di buonuscite e capitalismo etico, c'è posta per il titolare di List.
03
C'è Posta per List. Groucho Marx, Tim e la meritocrazia
Caro titolare,
diceva Groucho Marx (uno dei più grandi geni comici del Novecento) che è il matrimonio la causa del divorzio. Quello di Flavio Cattaneo da Tim apre degli interrogativi inquietanti su quel gioco delle regole in cui si trasformano ineluttabilmente -destino cinico e baro- le regole del gioco del capitalismo italiano. Ma c'è anche un altro aspetto della vicenda, che lei mette giustamente in luce, su cui vale la pena spendere due parole. La super liquidazione corrisposta all'amministratore delegato di Tim, infatti, è solo l'ultimo di una lunga serie di esempi i quali ripropongono la vexata quaestio dei criteri su cui si basa, o si si dovrebbe basare, un ragionevole rapporto fra merito e guadagno. Se mettiamo da parte i facili moralismi che scattano come un riflesso pavloviano quando vengono resi noti compensi e buonuscite di banchieri e manager, si tratta di un punto centrale che dà conto dell'idea di lavoro e di società che hanno le forze politiche e le classi dirigenti del paese.
“Ma a un giovane che non sa chi sia Martelli, gli devi dire se vanno avanti i figli di papà o chi ha merito”. Intervistato da Repubblica, così Matteo Renzi pontificava nel 2013, celebrando la cultura sociale sventolata nei convegni della Leopolda. Lasciamo stare lo slogan coniato da Claudio Martelli nella conferenza programmatica del Psi (Un’alleanza riformista tra il merito e il bisogno, Torino, 1982), a cui pure in qualche misura si richiamano le parole del segretario del Pd. La verità è che da almeno un decennio il merito è tra i valori più invocati nel dibattito pubblico domestico. Ma cos’è il merito, allora? Due sono i significati principali che la tradizione teorica di matrice weberiana ci consegna. Il primo si riferisce alle qualificazioni formali, ovvero ai titoli di studio, come attestato delle capacità individuali e dell’impegno speso per acquisire determinate competenze. Il secondo rimanda direttamente all’intelligenza (misurata in base al famoso Quoziente) e allo sforzo profuso nello studio e nel lavoro.
La questione è quindi risolta? Niente affatto. Perché resta aperto il piccolo problema di come il merito viene valutato da chi detiene l’autorità per l’accesso alle professioni, o da chi ha il potere di premere il pulsante dell’ascensore sociale. In questo senso, il mondo delle raccomandazioni rappresenta il lato sommerso o, se si preferisce, il lato oscuro della meritocrazia. D’altronde, quest’ultimo -come raccontano le cronache giudiziarie- è in grado di inquinare le stesse procedure formali di reclutamento negli apparati statali e nello stesso settore privato. Non basta, inoltre, prendersela con una scuola che non premia il talento di professori e studenti, o con la piovra del nepotismo e del clientelismo che sostituisce i più bravi con i più furbi. Infatti, in tante imprese italiane la meritocrazia è usata non come un mezzo per valorizzare il “saper fare” di lavoratori, tecnici e quadri, ma per garantirsi la loro obbedienza e la loro fedeltà all’azienda. Questi erano gli “assegni di merito” alla Fiat novecentesca. Essi in qualche misura sopravvivono anche oggi, sebbene con nomi diversi, magari per penalizzare duramente le assenze per malattia.
Il dibattito sulla meritocrazia, infine, è tuttora troppo timido sul rapporto tra merito e ricompense. Ammesso e non concesso che le classi dirigenti siano state selezionate sulla scorta di criteri meritocratici, come si può giustificare l’attuale -enorme- forbice tra i redditi di “chi comanda” e quelli di “chi esegue”? Forse un moderno sistema formativo e un nuovo modello contrattuale dovrebbero servire anche a promuovere le capacità e le competenze delle persone che lavorano, più che a dispensare credenziali di affidabilità ciecamente asservite alle convenienze congiunturali del sistema delle imprese.
Michele Magno
Chi è l'autore. Michele Magno è nato nel 1944 in terra di Bari (si dice così). Laureato in filosofia alla Sapienza, è stato dirigente dellla Cgil e del Pci. Ha avuto maestri diversi, ma tutti buoni (Lucio Colletti, Luciano Lama, Bruno Trentin). Non è stato togliattiano né berlingueriano. Comunista pentito, ma non troppo. Di sinistra, ma non troppo. Lazialissimo. Ha pubblicato diversi volumi su temi sociali e del lavoro, eccetto l'ultimo: "Letture di un perdigiorno" (Grantorino Libri).
E ora? Leggiamo una storiella che arriva da una nostra fonte brussellese, il pregiatissimo Justus Lipsius
04
Formaggio, partitocrazia e trozkisti valloni
Ricordate il fiero governo vallone fare fuoco e fiamme nell'opporsi nelle ultime ore utili all'accordo fra l'Unione europea e il Canada (il CETA)? La piccola regione belga ergersi a paladina del formaggio di Herve e dei rischi di dover importare gli odiosi cibi geneticamente modificati di cui si nutrono i nord americani, ignari degli avvertimenti europei? Il suo presidente, il leader socialista Paul Magnette, far piangere in diretta TV la povera ministra del commercio canadese al grido di "no pasaran" in versione locale e 500 milioni di europei in trepida attesa di cosa si sarebbe alla fine deciso all'Elysette, come viene chiamata la sede del governo regionale a Namur, capitale della Vallonia forte e i suoi quattro milioni di cittadini.
Ricordate, era solo sette mesi fa e la prova di forza, risoltasi con un tipico compromesso alla belga che lasciava le mani liberi ai valloni di non ratificare, in ultima istanza, il trattato pur consentendo la sua entrata in vigore provvisoria (bizantinismi europei), aveva propulso il novello Asterix a icona degli anti-globalizzaazione di tutta Europa, prefigurando magnifiche sorti e progressive al suo capo.
E invece, patatrac, emerge un torbido affare in cui una controllata pubblica, Publifin, distribuisce prebende a tutta una serie di eletti locali della "partitocrazia" vallona, designati in diversi organi della sua struttura societaria, in massima parte socialisti che, si scopre, arrivano a percepire un milione lordo l'anno per decine di incarichi remunerati nel vasto mondo delle società pubbliche regionali, provinciali e comunali ed ecco che il castello incantato dei puri difensori del bene pubblico si sfalda, il partito cattolico progressista in coalizione coi socialisti li molla per allearsi con gli odiati rivali liberali del MR e il buon Magnettte è costretto a fare le valigie, mentre i sondaggi danno in picchiata il PS superato a sinistra da un partito trozkista (il PTB), ormai al primo posto in Vallonia.
La vicenda ne ricorda altre di casa nostra, con qualche anno di ritardo, ed è istruttiva del mondo che verrà.
Justus Lipsius
Post scriptum: Justus Lipsius non ha biografia, è uno che sa tutto e nessuno vede. E' il nostro inviato sotto copertura a Bruxelles.
05
Buone notizie dal Fondo monetario internazionale
Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le stime della crescita mondiale. Ne beneficia anche l'Italia per il 2017 (+1,3 per cento) ma nel 2018 il prodotto interno lordo sarà solo dell'1 per cento con una crescita rivista di uno zerovirgoladue. Meglio di niente, ma non è che per questo andiamo tutti improvvisamente a ordinare ostriche e champagne. Questo il quadro globale delle stime fatte dal Fmi:
Che si fa? Fatti due conti e stabilito che non diventeremo ricchi neanche stavolta, ci consoliamo tout de suite con il Genio. Si va insieme a fare una scoperta. Su Albert Einstein.
06
Il frigorifero di Einstein
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intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.