13 Aprile

La memoria di Katyn

Ottanta anni fa, nel pomeriggio del 13 aprile 1943, l'annuncio di Radio Berlino della scoperta del massacro di Katyn. Il ruolo decisivo di un medico legale italiano, Vincenzo Palmieri, nell'accertamento dei fatti: la strage fu compiuta dai sovietici. I comunisti italiani si scagliarono contro il professore chiedendone la rimozione dalla cattedra dell'Università di Napoli, Palmieri fu isolato per aver scoperto la verità che Mosca cercò di occultare. Una storia esemplare

di Marco Patricelli

Nell’epoca delle scuse e delle controscuse del politicamente corretto per tutto e per chiunque, non si è mai letto un solo rigo di presa di distanze dal linciaggio morale al quale fu sottoposto Vincenzo Maria Palmieri. Chi era costui? Appena noto a un ristretto novero di specialisti di medicina legale di tutto il mondo, e a un ancor più ristretto numero di storici, era invece notissimo negli ambienti comunisti del 1944, a Napoli e non solo a Napoli, dove era titolare di cattedra universitaria. La sua “colpa”? Aver fatto parte di un’équipe di specialisti europei che dopo un’accurata indagine scientifica, all’unanimità, aveva consegnato alla storia l’indiscutibile verità che dell’eccidio di Katyn erano responsabili i sovietici, e quindi Stalin, mito e feticcio della sinistra. Esattamente 80 anni fa, nel pomeriggio del 13 aprile 1943, Radio Berlino irradiava un bollettino in più lingue in cui si rivelava la scoperta di una grande fossa sotto le betulle con dodici strati di cadaveri di ufficiali polacchi con le mani legate dietro la schiena e una pallottola nel cranio, secondo le modalità di esecuzione del Nkvd, la polizia segreta di Stalin.

Il memoriale delle vittime della strage di Katyn (Foto Epa). Nella foto che apre List, la celebrazione a Varsavia davanti al monumento dei caduti dell'Est (Foto Zuma).

Palmieri era un’autorità indiscussa nel campo della medicina legale. Aveva 44 anni (era nato nel Bresciano nel 1899), e già a 28 aveva conseguito la libera docenza. Con solida formazione internazionale, poliglotta, cattolico osservante, profondamente onesto con se stesso e con gli altri, come lo ricordano chi l’ha conosciuto, venne chiamato a far parte della commissione che poté operare con inusitata libertà nelle esumazioni e negli esami necroscopici. Per i tedeschi il massacro di Katyn era un formidabile strumento di propaganda politica, perché faceva...


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