8 Marzo
La mossa del Dragone
Guerra in Ucraina. Il presidente cinese a colloquio con Macron e Scholz invita al realismo: "Le sanzioni avranno un impatto negativo sulla stabilità della finanza globale, dell'energia, dei trasporti e delle catene di approvvigionamento, e trascineranno al ribasso l'economia mondiale". Il negoziato non decolla, leggere Kissinger. Vittoria e sconfitta, un lungo elenco di guerre per procura. Un esempio dal futuro che ci attende (la quotazione monstre del Nichel) e le profezie sul prezzo del gas e del petrolio (che si avverano)
A che punto è la guerra? Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che "ci sarà la terza guerra mondiale", poi ha anche detto che ci può essere un accordo sulla Crimea e sul Donbass con la Russia, ma non una resa. La guerra d'aggressione di Putin per finire ha bisogno anche di una controparte che sappia quando è il momento di combattere e quando bisogna negoziare con il nemico. Il conflitto va avanti, la diplomazia internazionale è al confine della realtà, nel frattempo secondo l'Onu i rifugiati sono già oltre 2 milioni. La pace la firma chi fa la guerra, non altri. È una situazione antica, nota, l'Ucraina è un problema che ha una complicazione e una soluzione, aveva già detto e scritto tutto Henry Kissinger nel 2014, nessuno lo ha ascoltato.
Il vertice virtuale tra Cina, Francia e Germania. I tre leader a colloquio stamattina (Foto Epa).La notizia più importante della giornata (per ora) è arrivata da un vertice virtuale tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente della Francia Emmanuel Macron e il presidente della Cina, Xi Jinping. Il leader di Pechino ha detto una cosa che è un preludio di altri fatti che accadranno:
Dobbiamo lavorare insieme per ridurre l'impatto negativo della crisi, avranno un impatto negativo sulla stabilità della finanza globale, dell'energia, dei trasporti e delle catene di approvvigionamento, e trascineranno al ribasso l'economia mondiale, che è sotto il pesante fardello della pandemia, e saranno dannose per tutti.
Il Dragone guarda e muove i pezzi sulla scacchiera (con la Russia - poi un giorno si divideranno, ma questa è un'altra storia in cottura). La Cina è già il leader del mondo, per come si muove sul terreno diplomatico, per come pensa e agisce. Millenni di storia e pazienza, altra categoria. Facciamo il nostro giro...
A che punto è la guerra? Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che "ci sarà la terza guerra mondiale", poi ha anche detto che ci può essere un accordo sulla Crimea e sul Donbass con la Russia, ma non una resa. La guerra d'aggressione di Putin per finire ha bisogno anche di una controparte che sappia quando è il momento di combattere e quando bisogna negoziare con il nemico. Il conflitto va avanti, la diplomazia internazionale è al confine della realtà, nel frattempo secondo l'Onu i rifugiati sono già oltre 2 milioni. La pace la firma chi fa la guerra, non altri. È una situazione antica, nota, l'Ucraina è un problema che ha una complicazione e una soluzione, aveva già detto e scritto tutto Henry Kissinger nel 2014, nessuno lo ha ascoltato.
Il vertice virtuale tra Cina, Francia e Germania. I tre leader a colloquio stamattina (Foto Epa).La notizia più importante della giornata (per ora) è arrivata da un vertice virtuale tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente della Francia Emmanuel Macron e il presidente della Cina, Xi Jinping. Il leader di Pechino ha detto una cosa che è un preludio di altri fatti che accadranno:
Dobbiamo lavorare insieme per ridurre l'impatto negativo della crisi, avranno un impatto negativo sulla stabilità della finanza globale, dell'energia, dei trasporti e delle catene di approvvigionamento, e trascineranno al ribasso l'economia mondiale, che è sotto il pesante fardello della pandemia, e saranno dannose per tutti.
Il Dragone guarda e muove i pezzi sulla scacchiera (con la Russia - poi un giorno si divideranno, ma questa è un'altra storia in cottura). La Cina è già il leader del mondo, per come si muove sul terreno diplomatico, per come pensa e agisce. Millenni di storia e pazienza, altra categoria. Facciamo il nostro giro di giostra, siamo dentro l'orrore della guerra. Seguite il titolare di List.
01
Il negoziato non decolla. Non hanno mai letto Kissinger
Si è concluso il terzo round di negoziati tra russi e ucraini, nessun passo avanti importante, la pace è lontana, ci sarà un altro incontro "presto" dicono i russi, per i quali la controparte "non è stata all'altezza". Il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, afferma che ci sono stati "piccoli sviluppi positivi nel miglioramento della logistica per i corridoi umanitari", cose che di solito possono fare i comandanti militari sul teatro di guerra, non una delegazione che deve cercare un quadro complessivo per la tregua necessaria poi a intavolare un accordo di pace. Questa siderale distanza tra le parti, segnala un problema che aveva posto lucidamente Henry Kissinger nel 2014 in un articolo sul Washington Post: "
Gli ucraini sono l'elemento decisivo. Vivono in un paese con una storia complessa e una composizione poliglotta. La parte occidentale è stata incorporata all'Unione Sovietica nel 1939, quando Stalin e Hitler si sono divisi il bottino. La Crimea, in cui il 60% della popolazione è russa, divenne parte dell'Ucraina solo nel 1954, quando Nikita Khrushchev, ucraino di nascita, la assegnò come parte della celebrazione dei 300 anni di un accordo russo con i cosacchi. L'ovest è in gran parte cattolico; l'est in gran parte russo-ortodosso. L'ovest parla ucraino; l'est parla soprattutto russo. Qualsiasi tentativo da parte di un'ala dell'Ucraina di dominare l'altra - come è stato il modello - porterebbe alla fine alla guerra civile o alla disgregazione. Trattare l'Ucraina come parte di un confronto Est-Ovest farebbe fallire per decenni qualsiasi prospettiva di portare la Russia e l'Occidente - specialmente la Russia e l'Europa - in un sistema internazionale cooperativo.
La lucidità di Kissinger nell'illustrazione del "caso Ucraina" è impressionante, la sua analisi di scuola realista è distante anni luce dai farfugliamenti, gli -ismi balbettanti, gli slogan e le sgangherate interpretazioni dei fatti a cui assistiamo da quando è scoppiata la guerra. Continua Kissinger:
L'Ucraina è indipendente da soli 23 anni; in precedenza era stata sotto un qualche tipo di governo straniero fin dal 14° secolo. Non sorprende che i suoi leader non abbiano imparato l'arte del compromesso, ancor meno la prospettiva storica. La politica dell'Ucraina post-indipendenza dimostra chiaramente che la radice del problema sta nei tentativi dei politici ucraini di imporre la loro volontà su parti recalcitranti del paese, prima da una fazione, poi dall'altra. Questa è l'essenza del conflitto tra Viktor Yanukovych e la sua principale rivale politica, Yulia Tymoshenko. Essi rappresentano le due ali dell'Ucraina e non sono stati disposti a condividere il potere. Una saggia politica degli Stati Uniti verso l'Ucraina cercherebbe un modo per le due parti del paese di cooperare tra loro. Dovremmo cercare la riconciliazione, non il dominio di una fazione. La Russia e l'Occidente, e meno di tutti le varie fazioni in Ucraina, non hanno agito su questo principio. Ognuno ha peggiorato la situazione. La Russia non sarebbe in grado di imporre una soluzione militare senza isolarsi in un momento in cui molti dei suoi confini sono già precari. Per l'Occidente, la demonizzazione di Vladimir Putin non è una politica; è un alibi per l'assenza di una politica.
Non serve altro, questa è a tutt'oggi la situazione, con la mostruosa differenza che alla fine quello che aveva illuminato Kissinger otto anni fa, si è realizzato nella peggior versione possibile: la guerra di Putin, il vuoto cosmico dell'Occidente, il rischio di un conflitto più largo, una minaccia nucleare concreta. Tante volte ho scritto che non c'è Winston Churchill, il problema è che nelle cancellerie dell'Occidente in questo momento non c'è neppure l'ombra di un Kissinger. E Putin con la prontezza di una tigre siberiana, azzanna la preda perché sa di non avere davanti nessun avversario capace di fare la guerra o mettersi a negoziare con il Cremlino in maniera seria. Le debolezze di tutti ne moltiplicano la potenza. Una tragedia.
02
La Siria? Borrell ha problemi con la storia (e non solo)
Quando l'Europa esprime la sua massima analisi nelle parole di Borrell che dice "andiamo verso una sirizzazione" del conflitto, significa non avere la conoscenza reale di cosa sta accadendo. Evocare lo scenario della Siria significa non ricordare un paio di fatti: la guerra civile vide la partecipazione degli Stati Uniti nella forma della proxy war, una guerra conto terzi in cui Washington (via Hillary Clinton) diede armi e supporti alle fazioni dei ribelli, da quella guerra nacque l'Isis che poi tracimò in Iraq dando vita (e soprattutto morte) a un conflitto regionale che sfondò le frontiere fino all'Iraq (fino alla conquista di Mosul da parte delle bandiere nere del presunto Califfato). Fu l'orrenda stagione dei tagliagole, una banda di psicopatici che proprio la Russia di Vladimir Putin schiacciò con una campagna militare che colse di sorpresa il presidente Barack Obama, il quale nella sua mente tracciava linee rosse che non si materializzavano mai. La Russia la guerra siriana l'ha vinta. Il signor Borrell ha problemi con la storia (e non solo) e da qui discende tutta la tragedia dell'Unione europea in questa crisi. Dovrebbero guardare tutti con attenzione la mappa del conflitto:
Questo è il problema. Borrell per soprammercato si è anche concentrato sulla disinformatia e ha annunciato: "Dobbiamo proteggere le nostre democrazie dall'interferenza straniera e dai tentativi di manipolazione. Proporrò un nuovo regime orizzontale che ci consentirà di sanzionare gli attori maligni della disinformazione. Ciò farà parte di una più ampia toolbox che rafforzerà la nostra capacità di deterrenza e di agire". Il toolbox, perbacco. Il rappresentante della politica estera dell'Unione europea continua a camminare su una strada che va verso il nulla (aveva annunciato i cacciabombardieri per l'Ucraina, la Polonia ha detto no, poi ha detto ni e domani non si sa, grande confusione), non sapendo cosa sia la guerra, Borrell si preoccupa della censura, ancora non ha afferrato ciò che ha spiegato perfettamente Chris Miller sul New York Times: "Il problema non è la guerra ibrida, sono i missili cruise di Putin". Si chiama hard power.
03
Vittoria e sconfitta. Un lungo elenco di guerre per procura
Come si è arrivati al crash delle guerre contemporanee? Vediamo un paio di episodi della nostra storia. Viaggio (d)istruttivo.
1979. Invasione sovietica dell'Afghanistan
Un carro armato sovietico di fronte a un villaggio distrutto dai bombardamenti.Il 24 dicembre 1979, l'Unione Sovietica invade l'Afghanistan nel tentativo di estendere la sua influenza e sostenere il governo filo-sovietico nel paese. Gli Stati Uniti, l'Arabia Saudita e altri paesi, a loro volta, danno sostegno militare e logistico alle forze afghane che combattono contro l'esercito sovietico. La guerra che ne è seguita non solo ha plasmato il destino dell'Afghanistan, ma ha portato allo sviluppo di movimenti terroristici, tra cui al-Qaeda che sarebbe poi diventata una delle minacce più grandi all'Occidente del XXI secolo.
1980. L'Iraq invade l'Iran
18 aprile 1988. La fregata iraniana IS Sahand colpita dai missili americani.Il 22 settembre 1980, l'Iraq invade l'Iran dando inizio alla guerra Iran-Iraq. La guerra, in cui gli stati arabi e gli Stati Uniti forniscono sostegno all'Iraq, contribuisce a inasprire le rivalità tra Iran-Stati Uniti e Iran-Saud.
1986. Gorbaciov annuncia il ritiro dell'Armata Rossa dall'Afghanistan
Dicembre 1987, Washington, Casa Bianca. Michail Gorbaciov e Ronald Reagan firmano il trattato di non proliferazione Inf sui missili.Il 28 luglio 1986 Mikhail Gorbaciov annuncia l'inizio del ritiro dell'Unione Sovietica dall'Afghanistan. La decisione del presidente russo cambia la strategia dell'Unione Sovietica e la sua dottrina delle sfere d'influenza. Il regime di Mosca sta per crollare (Muro di Berlino, 1989) le guerre per procura non sono più sostenibili.
1990. L'Iraq invade il Kuwait
17 aprile 1991, "l'autostrada della morte". I veicoli bombardati durante l'Operazione Desert Storm sulla strada che porta dal Kuwait in Iraq.Il 2 agosto 1990, l'Iraq invade il Kuwait. Gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica condannano l'invasione. Gli americani intervengono contro Saddam Hussein, è la prima Guerra del Golfo. Da questo momento tutti i presidenti americani condurranno attacchi sul suolo iracheno.
1991. L'Unione Sovietica si dissolve
Il 26 dicembre 1991, l'Unione Sovietica si dissolve ufficialmente, ponendo fine all'era della Guerra Fredda. Nasce la Federazione Russa. Cresce anche l'illusione della "fine della storia", in realtà stava maturando l'era di uno scontro diverso, quello delle guerre per procura.
1994. Il Pakistan appoggia i Talebani
Nel settembre 1994, con l'appoggio del Pakistan, i Talebani avanzano su Kandahar, prendendo alla fine non solo Kandahar, ma in due anni anche Kabul e stabilendosi come il gruppo dominante nel governo del paese. Inizia una storia di guerra e terrorismo che arriva fino ai giorni nostri.
1994. Prima guerra in Cecenia
L'11 dicembre 1994, la prima guerra cecena inizia dando un chiaro segnale che la fine della Guerra Fredda non avrebbe fermato la guerra tout court e l'uso di truppe irregolari.
2001. Attacco alle Torri Gemelle
Le torri gemelle in fiamme, 11 settembre 2001.L'11 settembre 2001, 19 dirottatori diretti e addestrati da Al Qaeda in Afghanistan, che beneficiava dell'offerta di rifugio dei talebani, uccidono quasi 3.000 persone nel più letale attacco terroristico della storia americana. Dopo Pearl Harbor, Manhattan. Gli Stati Uniti rispondono con l'avvio della "War On Terror", la guerra globale al terrorismo.
2001. Gli Stati Uniti invadono l'Afghanistan
Truppe americane salgono a bordo di un elicottero da trasporto CH-47 Chinook in una zona di combattimento in Afghanistan.Il 7 ottobre 2001, gli Stati Uniti conducono gli attacchi aerei a sostegno dell'Alleanza del Nord in Afghanistan, in preparazione di un'invasione su larga scala per rovesciare il regime dei talebani. Inizia la guerra in Afghanistan, durerà vent'anni.
2003. Gli Stati Uniti invadono l'Iraq
12 novembre 2033, i carri armati americani attraversano "l'arco della vittoria" alle porte di Baghdad.Il 20 marzo 2003 gli Stati Uniti avviano gli attacchi con missili da crociera contro l'Iraq. È l'inizio di un'invasione che ridisegna il quadro della sicurezza in Medio Oriente e innesca processi di destabilizzazione che continuano ancora oggi.
2006. Scoppia la guerra del Libano
Il 12 luglio 2006, Hezbollah in un'imboscata uccide tre soldati israeliani lungo il confine e ne cattura altri due che vengono fatti prigionieri e trasferiti in Libano. Israele risponde con la sua più grande operazione militare in Libano dall'invasione del 1982. Scatta la guerra che mette alla prova gli israeliani che si trovano di fronte a una forza la cui capacità tecnologica, in particolare per quanto riguarda i razzi anti-tank, è rafforzata dal sostegno dell'Iran.
2011. Primavere arabe che sono diventate lunghi inverni
Il 4 gennaio 2011, Mohammed Bouazizi, un venditore ambulante tunisino, muore per le ferite riportate dopo essersi dato fuoco per protestare contro le molestie subite dalle autorità tunisine. La sua morte scatena proteste che a metà gennaio portano alla caduta del governo tunisino, è l'inizio delle "primavere arabe" che poi si sono rivelate lunghi inverni.
2011. La Nato inizia gli attacchi aerei in Libia
Il colonnello Muammar Gheddafi.Nel marzo 2011, Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna iniziano gli attacchi aerei sulle forze libiche. L'operazione militare viene definita una "missione umanitaria" per proteggere i civili minacciati dalle forze di Gheddafi. Viene istituita una No Fly Zone che favorisce l'avanzata delle milizie da Bengasi verso Tripoli. La rivolta si conclude con la morte di Gheddafi (un linciaggio in diretta) e il crollo dello stato libico. In seguito, il paese si è trasformato in un mosaico di milizie in competizione per il potere, molte sostenute da attori internazionali. Oggi in Libia dominano la Turchia e la Russia che hanno inviato milizie e mercenari per contrastare il caos jihadista e prenderne il controllo.
2011. Guerra civile siriana
Il 29 luglio 2011 viene formato ufficialmente l'Esercito Siriano Libero, è la trasformazione delle proteste della Primavera Araba in Siria in un'insurrezione armata che diventa rapidamente un teatro di guerra internazionale. Gli Stati Uniti hanno usato la proxy war per cercare di rovesciare il governo di Assad. Un fallimento.
2011. Gli Stati Uniti si ritirano dall'Iraq
15 giugno 2006, operazione dei Marines nella provincia di Anbar. La trappola della guerra casa per casa in Iraq.Nel dicembre 2011, gli Stati Uniti ritirano gran parte delle loro forze armate dall'Iraq, terminando il loro impegno solo parzialmente perché il ritiro apre un vuoto e l'America è costretta a tornare sul suolo iracheno con altri soldati e mezzi per combattere l'avanzata dell'Isis.
2014. La Russia (ri)prende la Crimea
Nel febbraio 2014, la Russia invade l'Ucraina prima schierando forze in Crimea e poi nell'aprile 2014 fornendo supporto militare ai separatisti filorussi in Ucraina orientale. Sono le prove che il treno della storia dell'Europa Orientale si è rimesso in marcia. Da allora, 8 anni dopo, nessuno ha pensato a come farlo marciare su binari sicuri. E la guerra per procura di tutti contro tutti è diventata "normale".
2014. L'Isis conquista Mosul
Abu Bakr al-Baghdadi, il califfo dell'Isis, ucciso da un blitz ordinato dall'amministrazione Trump nell'ottobre 2019.Il 10 giugno 2014, l'Isis occupa Mosul, la seconda città dell'Iraq, viene istituito un Califfato. Il successo dell'ISIS e la dichiarazione dell'esistenza di un Califfato spingono il gruppo terroristico sulla ribalta globale, mentre l'avanzata del gruppo contro le forze irachene che si sono in gran parte sciolte innesca la mobilitazione di una vasta gamma di milizie per procura sostenute da Stati Uniti e Iran per contrastare l'Isis.
2014. Gli Houthi prendono il controllo di Sana'a
La "Porta dello Yemen" in una veduta della città vecchia di Sana'a, una delle meraviglie del mondo.Nel settembre 2014, i ribelli Houthi (sostenuti dagli iraniani) prendono il controllo della capitale dello Yemen, Sana'a, intensificando un conflitto che alla fine sfocia in un grande intervento saudita appoggiato dagli americani. La guerra non vede la parola "fine" e gli Houthi minacciano con i droni le infrastrutture petrolifere dell'Arabia Saudita.
2015. L'Arabia Saudita interviene in Yemen
Nel marzo 2015, l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e altri membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo hanno iniziato le operazioni militari contro le forze Houthi in Yemen. Gli Stati Uniti danno sostegno alla campagna aerea e alle milizie sul terreno.
2015. Campagna della Russia in Siria
Un cacciabombardiere Sukhoi Su-34 sgancia una bomba sul terreno siriano.Nel settembre 2015, la Russia interviene nel conflitto siriano in supporto del regime di Assad, conducendo attacchi aerei e inviando forze speciali sul terreno. L'operazione in Siria sarà un successo militare della Russia, il più grande intervento di Mosca in Medio Oriente da decenni.
2021. Ritiro degli Stati Uniti dall'Afghanistan
Kabul, 31 agosto 2021, l'ultimo soldato. Il generale maggiore Chris Donahue, comandante dell'82^ divisione aviotrasportata sta per salire sul C-17. Fine di vent'anni di campagna americana in Afghanistan.Il 31 agosto del 2021 gli Stati Uniti dopo vent'anni di occupazione si ritirano dall'Afghanistan. È l'ultimo atto di una campagna che doveva ricostruire il paese e viene cancellata con le parole del presidente Joe Biden che nega le ragioni del nation building. Tornano al potere i Talebani, la storia è circolare e beffarda.
2022. La Russia invade l'Ucraina
Il 24 febbraio 2022 Vladimir Putin annuncia l'operazione militare nel Donbass. Le truppe dell'esercito russo non si fermano nelle regioni russofone, si apre una guerra in tutto il paese, è il primo atto dell'invasione dell'Ucraina, una guerra che può sfociare in un conflitto totale in Europa.
***
Questa sequenza di eventi è il farsi e soprattutto disfarsi della contemporaneità. La guerra non è un episodio della nostra storia, è un elemento permanente dello scenario. C'è sempre tempo per fare l'ultima, speriamo che questa non sia quella che poi non potremo più raccontare.
04
Un problema di domani: Che fine faranno le armi date agli ucraini?
Il segretario di Stato Anthony Blinken dice che "la Nato è pronta a ogni minaccia". Ne siamo lieti, nel frattempo a combattere contro l'Armata Rossa ci sono gli ucraini, mentre un fiume di armi sofisticate sta entrando in Ucraina e (forse) oggi finisce in mano alla resistenza, ma di quel che ne sarà domani di un sistema d'arma come il lanciatore di missili Javelin, non sappiamo.
Ho purtroppo un'età in cui mi tornano in mente report di molti conflitti e ricordi netti sui passaggi di armi letali da eserciti più o meno regolari a gruppi di terroristi che hanno seminato morte in tutto il mondo. La guerra di Putin è il ritorno del conflitto convenzionale sul suolo europeo, è fatta d'artiglieria, carri, missili da crociera terra-aria e aria-terra, incrociatori, sommergili, brigate meccanizzate, fanteria e paracadutisti. Il Cremlino ha un piano, calibra i movimenti di truppe a seconda dell'evolversi del contesto politico e finché la diplomazia non prende l'iniziativa, l'agenda la detterà Putin con lo stop and go sul teatro di guerra, a meno che la Nato non apra il fuoco, decida di mettere boots on the ground e dare copertura aerea. Si rischia il conflitto nucleare, questo è il limite strategico, superato questo, si aprono i silos con le testate atomiche. Le vie possibili con la Russia sono solo due: o si negozia o si entra in guerra.
05
Le sanzioni a doppio taglio. E la crisi che verrà
Pensare di piegare Mosca con le sanzioni è un rischio più grande di quel che si possa immaginare, le nostre società occidentali sono benestanti, non hanno mai visto neppure il bagliore della guerra, solo qualche anziano ne ricorda il dolore e il lutto, gli altri non sanno, non hanno le ferite, il ricordo, la paura. L'isolamento crescente sui mercati può indebolire la Russia, ma non piegarla (leggere i libri di storia, assedio di Stalingrado, inizio del tracollo di Hitler), ma in quel popolo la sopportazione, le privazioni, il sacrificio non sono un'opzione, per parte di loro è l'esistenza di ogni giorno. Noi no, abbiamo il benessere e nessun senso storico, cosa che ci rende deboli e incerti di fronte al pericolo della carestia.
I mercati stanno ritracciando il futuro dove la battaglia delle materie prime sarà cruenta. Un esempio su tutti, la quotazione del Nichel:
Il London Metal Exchange ha deciso di sospenderne la quotazione, una mossa rarissima che testimonia lo stato di estrema tensione nel settore dei metalli (tra l'altro, produzione energivora che raggiungerà costi stellari). Il Nichel è schizzato sopra i 100.000 dollari per tonnellata, spinto dai timori degli investitori che la Russia non possa più esportare la sua produzione. Il prezzo è aumentato di oltre il 70%. A cosa serve il Nichel? Scheda:
La destinazione principale del Nichel è l'acciaio inossidabile (o inox) autentico, cioè quello piu' diffuso. Il suo uso massiccio è dovuto al fatto che il Nichel, oltre ad essere resistente ma anche duttile, è un conduttore abbastanza buono di calore e di elettricità: si dissolve lentamente in acidi diluiti ma, come il ferro, diventa passivo una volta trattato con acido nitrico. In sintesi, il suo uso principale è nella preparazione delle leghe. Molti acciai inossidabili contengono il Nichel: circa il 65 % del Nichel consumato nel mondo occidentale sono usati per fare acciaio inossidabile, la cui composizione può variare ma è tipicamente ferro con 18% cromo e 8% Nichel. Il 12% di tutto il Nichel consumato va a finire nelle superleghe. Il 23% restante è diviso tra acciai legati, batterie ricaricabili, catalizzatori e gli altri prodotti chimici, coniatura, prodotti di fonderia e placcatura. Inoltre si usa per la fabbricazione di prodotti per l'agricoltura, come insetticidi e pesticidi, oppure nelle fasi di lavorazione degli oli vegetali. Infine, viene destinato alla formazione di metalli più preziosi, come l'argento o l'oro rosso. Pur essendo meno nobile rispetto a altri membri della stessa famiglia, tra cui il rame, il Nichel viene utilizzato da sempre. Basti pensare che la prima traccia di Nichel in un utensile fabbricato dall'uomo risale addirittura al 3.500 a.C. Proprio al rame deve poi uno dei suoi primi soprannomi: i minatori tedeschi lo chiamavano "rame del diavolo", poiché se se lo trovavano davanti mentre speravano di incappare in un bottino più prezioso come ad esempio l'oro, erano convinti che la colpa fosse di qualche essere maligno. Nichel invece deriva dallo svedese Nickel, cioè il diminutivo di Nicolaus, che rappresentava un folletto vivace e dispettoso.
06
L'avviso dell'Opec e la profezia di Mosca: 300 dollari al barile
L'amministrazione americana sta discutendo l'ipotesi di un embargo del petrolio russo (7 milioni di barili al giorno) e questo messo il piombo sugli indici azionari. L'indice Vix della volatilità continua a salire, è l'escalation della guerra:
Interessante no? C'è qualcosa che viene dimenticato in queste ore: cosa accadrà quando il petrolio russo verrà bandito dal mercato?
Prima risposta. Viene dal segretario generale dell'Opec, Mohammad Barkindo, ospite alla CeraWeek di Houston, ieri sera ha commentato così lo scenario di un embargo del petrolio russo: "Siamo impegnati a garantire la sicurezza delle forniture di petrolio" ma "non abbiamo il controllo degli eventi che stanno influenzando il mercato e ne stanno guidando l'andamento". Barkindo ha aggiunto che "il principio guida dell'Opec resta la stabilità del mercato globale" ma ha anche osservato che in caso di embargo sul petrolio russo "non c'è capacità produttiva nel mondo in grado di rimpiazzare 7 milioni di barili al giorno di esportazioni" e avvertito che "la ristrettezza del mercato può portare alla distruzione della domanda". Si tratta di una dimensione che la politica non comprende. Presto la vedranno. Per primo Joe Biden, alla pompa di benzina. È solo una questione di giorni, forse di ore. Gli Stati Uniti stanno chiudendo il negoziato sul nucleare iraniano e tessendo relazioni con il Venezuela di Nicolas Maduro (che volevano far cadere fino a ieri) con il solo scopo di trovare petrolio per sostituire i barili russi. Via le matrioske, dentro gli ayatollah della Bomba e i carnefici del Sudamerica. Grande operazione, la prova che l'Occidente è smarrito. Dal 1945 con i russi hai mantenuto la pace, se li sganci dal freno dell'impegno con le democrazie per consegnarli alla Cina, si apre il vaso di Pandora della guerra.
Seconda risposta. Viene dal vicepremier russo, Alexander Novak: un eventuale embargo dei Paesi occidentali contro il gas russo avrebbe "conseguenze catastrofiche" per il mercato globale e potrebbe spingere il prezzo del greggio fino a 300 dollari a barile, "se non oltre". Novak dice che sarebbe "impossibile" per l'Europa rimpiazzare rapidamente il petrolio russo. "Ci sarebbe bisogno di oltre un anno e sarebbe molto più costoso per i consumatori europei", ha affermato. "I politici europei dovrebbero avvertire con onestà i propri cittadini e i consumatori su cosa li attenderebbe e che i prezzi schizzerebbero verso l'alto". Novak ha quindi affermato che la Russia potrebbe valutare il blocco delle forniture di gas tramite il Nord Stream 1 in risposta allo stop imposto dalle sanzioni europee al Nord Stream 2. Ma, ha concluso, "finora non abbiamo preso alcuna decisione, nessuno ne beneficerebbe".
07
E quella di Medvedev sul gas (avverata)
Molti pensano che quelle dei russi siano delle boutade. L'ultima volta che è successo, la realtà ha gelato i denti di chi faceva ironia su quanto scriveva Dmitry Medvedev:
Era il 22 febbraio del 2022, come va il prezzo del gas? Il 31 dicembre era a circa 19 euro per Megawatt-ora, ieri ha toccato il picco di 345 euro. Medvedev si è sbagliato. Per difetto. Avanti, c'è posto per l'inflazione e la recessione. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
Iscriviti per leggere l'articolo completo.
30 giorni gratis per te
Ti manca poco per entrare nel Club. Completa la registrazione
Ti abbiamo mandato una mail su . Per completare la registrazione, apri la mail che ti abbiamo mandato e fai clic sul link di conferma. Grazie!
INFORMATIVA PRIVACY RELATIVA AL SERVIZIO NEWSLIST
Ai sensi dell'art. 13 D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (“Codice privacy”), dell’art. 13 del Regolamento Europeo n. 679 del 2016 (il “Regolamento privacy”), del Provvedimento n. 229 del 2014 del Garante della Protezione dei Dati Personali (rubricato “Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l'uso dei cookie”), nonché della Raccomandazione n. 2 del 2001 adottata ai sensi dell’art. 29 della Direttiva n. 95/46/CE, List S.r.l. intende informare gli Utenti in merito all’utilizzo dei loro dati personali, dei log files e dei cookie raccolti tramite la navigazione nel Sito www.newslist.it (di seguito, il “Sito”).
- Titolare, Responsabili del trattamento dei dati e Responsabile della Protezione dei Dati
Il titolare del trattamento dei dati personali è List S.r.l. (di seguito, il “Titolare” o “List”), con sede legale Roma (00196), Via Ferdinando di Savoia n. 3, partita IVA 14403801005, email help@newslist.it.
L’elenco aggiornato dei Responsabili del trattamento, ove designati, può essere fornito su richiesta da parte degli Utenti.
Nel caso in cui venga nominato un Responsabile della Protezione dei Dati (ai sensi dell’art. 37 del Regolamento privacy), i dati identificativi dello stesso saranno resi noti mediante pubblicazione dei medesimi, integrando la presente informativa.
Il titolare del trattamento dei dati personali relativi al Sito è Legalitax Studio Legale e Tributario, con sede in Roma (00196), Via Flaminia n. 135.
- Categorie, natura e finalità dei dati trattati
List tratterà alcuni dati personali degli Utenti che navigano e interagiscono con i servizi web del Sito.
- Dati di navigazione
Si tratta di dati di navigazione che i sistemi informatici acquisiscono automaticamente durante l’utilizzo del Sito, quale l’indirizzo IP, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier), nonché i dettagli delle richieste inviate al server del Sito, e che ne rendono possibile la navigazione. I dati di navigazione potranno altresì essere utilizzati per compilare statistiche anonime che permettono di comprendere l’utilizzo del Sito e di migliorare la struttura dello stesso.
Infine, i dati di navigazione potranno eventualmente essere utilizzati per l’accertamento di attività illecite, come in casi di reati informatici, a danno del Sito.
- Dati forniti dall’Utente
L’eventuale invio di comunicazioni ai contatti indicati sul Sito comporta l’acquisizione dell’indirizzo e-mail e degli ulteriori dati personali contenuti nella comunicazione, previo rilasci di idonea informativa.
- Cookie
- Siti web di terze parti
I siti di terze parti a cui è possibile accedere tramite questo Sito non sono coperti dalla presente Privacy policy. Gli stessi potrebbero utilizzare cookie differenti e/o adottare una propria Privacy policy diversa da quella di questo Sito, relativamente ai quali quest’ultimo non risponde. Consigliamo pertanto di consultare di volta in volta la relativa informativa sull’utilizzo dei cookie e seguire le istruzioni per la disabilitazione degli stessi, qualora lo si desiderasse.
- Natura del conferimento dei dati
Fermo restando quanto indicato in relazione ai dati di navigazione e ai cookie, gli Utenti sono liberi di fornire i propri dati personali, ove richiesti nelle apposite sezioni del Sito; il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ricevere la fornitura dei servizi da loro richiesti.
- Modalità del trattamento
I dati personali sono trattati con strumenti automatizzati, con logiche strettamente correlate alle finalità stesse, e per il periodo di tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti.
Le informazioni raccolte sono registrate in un ambiente sicuro.
- Ambito di comunicazione dei dati
I dati personali degli Utenti saranno trattati dal personale incaricato di List. Inoltre, i loro dati personali potranno essere trattati da terzi, fornitori di servizi esterni, che agiscano per conto o a nome di List, debitamente nominati quali Responsabili del trattamento, e che tratteranno i dati in conformità allo scopo per cui i dati sono stati in origine raccolti.
- Diffusione dei dati
I dati personali non sono soggetti a diffusione.
- Diritti dell’interessato
Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.