31 Ottobre
La notizia la farà Trump
Se vince, sarà il caso del presidente contro tutti che ha battuto (ancora una volta) tutte le previsioni; se perde, sarà il caso del presidente uscente che va a casa dopo aver perso contro un candidato invisibile, il coronavirus. Ultimi comizi, barricate e lampo finale. L'Europa? Nell'inverno dei lockdown
Che succede? L'Europa è avvolta nel suo lungo inverno, impaurita, con la sola idea del lockdown, la via verso la povertà. In America siamo agli ultimi, comizi, barricate, poi il lampo finale. La campagna presidenziale è a tre giorni dal voto. Gli americani scelgono il loro presidente. Il resto è polvere di stelle, con molta, troppa polvere. L'Italia? Non pervenuta. Eravamo secondo il premier "il modello". Guardatelo ora, quel modello. Ognuno può giudicare, non c'è bisogno di aggiungere una sola parola a quanto avevamo scritto con largo anticipo. La realtà è onesta, puntuale, inesorabile.
La notizia la farà Trump. Se vince, sarà il caso del presidente contro tutti che ha battuto (ancora una volta) tutte le previsioni; se perde, sarà il caso del presidente uscente che va a casa dopo aver perso contro un candidato invisibile, il coronavirus. Joe Biden? Ha fatto la campagna non facendo la campagna, ha affidato tutto alla maxi-spesa pubblicitaria sulla televisione e su internet, i suoi strateghi lo hanno tenuto lontano dalle gaffe, quando parla lo fa praticamente di fronte a nessuno, il resto è affidato al Covid. Senza il virus, i dem avrebbero perso, sul taccuino del cronista resta appesa per ora la domanda: basterà a vincere? I sondaggi sono inequivocabili: Biden sarà il presidente. A quattro giorni dal voto il verdetto è già emesso, pronto all'impaginazione trionfale di Cnn e New York Times, strillato sui social in anticipo. Avanzare un dubbio, consigliare giusto un po' di prudenza, non si sa mai, sapete, c'è il precedente del 2016, fa scattare l'accusa di intelligenza con il nemico. In attesa della certa vittoria di Biden, c'è qualche elemento di realtà da tenere in considerazione, perché ai cronisti hanno insegnato che la realtà è quello che si vede e in qualche modo va messo nero su bianco. Raccontiamo quello...
Che succede? L'Europa è avvolta nel suo lungo inverno, impaurita, con la sola idea del lockdown, la via verso la povertà. In America siamo agli ultimi, comizi, barricate, poi il lampo finale. La campagna presidenziale è a tre giorni dal voto. Gli americani scelgono il loro presidente. Il resto è polvere di stelle, con molta, troppa polvere. L'Italia? Non pervenuta. Eravamo secondo il premier "il modello". Guardatelo ora, quel modello. Ognuno può giudicare, non c'è bisogno di aggiungere una sola parola a quanto avevamo scritto con largo anticipo. La realtà è onesta, puntuale, inesorabile.
La notizia la farà Trump. Se vince, sarà il caso del presidente contro tutti che ha battuto (ancora una volta) tutte le previsioni; se perde, sarà il caso del presidente uscente che va a casa dopo aver perso contro un candidato invisibile, il coronavirus. Joe Biden? Ha fatto la campagna non facendo la campagna, ha affidato tutto alla maxi-spesa pubblicitaria sulla televisione e su internet, i suoi strateghi lo hanno tenuto lontano dalle gaffe, quando parla lo fa praticamente di fronte a nessuno, il resto è affidato al Covid. Senza il virus, i dem avrebbero perso, sul taccuino del cronista resta appesa per ora la domanda: basterà a vincere? I sondaggi sono inequivocabili: Biden sarà il presidente. A quattro giorni dal voto il verdetto è già emesso, pronto all'impaginazione trionfale di Cnn e New York Times, strillato sui social in anticipo. Avanzare un dubbio, consigliare giusto un po' di prudenza, non si sa mai, sapete, c'è il precedente del 2016, fa scattare l'accusa di intelligenza con il nemico. In attesa della certa vittoria di Biden, c'è qualche elemento di realtà da tenere in considerazione, perché ai cronisti hanno insegnato che la realtà è quello che si vede e in qualche modo va messo nero su bianco. Raccontiamo quello che si vede, seguite il titolare di List.
01
L'inverno dell'Europa
L'Europa è ripiombata nell'inverno dei lockdown, l'Italia discute sostanzialmente di un preludio di chiusura totale del paese, con possibili limitazioni agli spostamenti tra Regioni. Per List è un dejà-vu, ampiamente previsto in un come prima più di prima. La politica è diventata prevedibile e banale perfino nell'emergenza, perché in realtà non riesce a concepire il fatto che questo scenario sia diventato il new normal. Il virus c'è, non sparirà del tutto neppure con il vaccino, quando ci sarà. Nel frattempo, stare tutti a casa significa carestia, fame, miseria, disordine. Ne stiamo avendo un'anticipazione, non ci vuole molto a capire che siamo su una strada molto pericolosa.
Il deserto di Parigi nel nuovo periodo di confinamento (Foto Ansa).In questo viaggio in America il titolare, il vostro cronista, ha imparato molte cose che riguardano i semplici fatti della vita di ogni giorno. Ho toccato con mano, ancora una volta, quanto sia grande oggi la distanza che separa gli Stati Uniti dall'Europa. Siamo un continente senile, egoista, che non ama la giovinezza, schiantato da una resa culturale titanica. E a dire il vero, in Europa neanche i giovani lottano per il futuro. Sono nati vecchi, buona parte sogna il reddito di cittadinanza, addirittura fanno i calcoli per la pensione prima ancora di aver cominciato a lavorare. Perfino tra chi è agiato si è fatto largo il pensiero della società dell'indivanamento con Netflix sempre online. Certo, il lavoro non c'è - e sempre meno ce ne sarà - e bisogna chiedersi come mai tutto questo sia possibile, come una società che negli anni Ottanta e Novanta era il posto dove pace e benessere crescevano, sia diventato un cimitero delle idee, privo di slancio e energia. Perfino il Regno Unito, che aveva conservato la forza Brit, sembra frastornato, incapace di ripensarsi. Il coronavirus ha messo in luce tutti i limiti di tutti, ma non sono tutti uguali. Andiamo a Washington, siamo al rush finale, seguite il titolare di List. Pezzo a quattro mani.
02
Ultimi, comizi, barricate e lampo finale
Washington Monument (Foto Mario Sechi).da Washington Mario Sechi e Rita Lofano
L'armatura. Il legno. Il presagio. La capitale si sta blindando, i negozi e le attività al piano terra, tutta la zona tra il Campidoglio e la Casa Bianca, si stanno "corazzando" in vista delle manifestazioni dell'Election Night e dei giorni seguenti. Nessuno qui sa cosa accadrà il 3 novembre, siamo nel campo che oscilla tra le premonizioni e le munizioni. Gli avvisi sulle strade chiuse al traffico da mezzogiorno di martedì, la signora della lavanderia che ti avvisa con premura, "chiudo tutto per il fine settimana e anche nei giorni dopo, se ha qualche camicia o pantalone da lavare, lo porti adesso", gli elicotteri della polizia che da ieri volano come pipistrelli la notte, i mini-cantieri di giorno con i carpentieri, i caschetti gialli che chiazzano la prospettiva, il rumore della piccola fabbrica tra una strada e l'altra, i martelli che battono, i chiodi conficcati sul legno che sprigiona un profumo di Virginia nel cemento e vetro del Distretto di Columbia.
L'ingresso del National Press Building a Washington protetto dal legno (Foto Mario Sechi)Mettiamo anche noi domani "the wood" raccontano i gestori di un ristorante - pieno e ordinato, in una sera battuta da un velo di pioggia che va e viene. "The wood" non è il bosco, ma l'armatura infilata dal negozio, la protezione su misura per il grande e piccolo commercio, il salvataggio di quel che fai e quel che sei di fronte a una furia che appare senza senso fin dal preludio, un tam tam che viene da una lontana e vicina foresta, un mondo parallelo. Gli alberi della 15esima strada sono illuminati da serpenti di luci, il Natale qui esiste e resiste, è una sequenza di riti, gioie, vita. Oggi si celebra Halloween, da giorni i bambini nelle scuole preparano le zucche, le classi fanno i concorsi per quelle più originali, nell'aria si respira la storia dell'America dei padri fondatori, le prime celebrazioni nel New England, il Giorno del Ringraziamento, la tavola imbandita, la preghiera, il pranzo con la famiglia e le persone più care. Tutto questo accadrà il 26 novembre, prima, il 3 novembre, l'America vota, sceglie il suo presidente. Ancora Donald Trump again o un toh chi si rivede Joe Biden? Un voto, due Americhe e l'ombra della paura per il day after. La politica degli Stati Uniti (e non solo, è il male che sta consumando l'Occidente) è polarizzata, divisa, frammentata, il dibattito è violento, i due mondi ("la scelta è tra aprire e chiudere", ripete Trump nei suoi ultimi comizi) sono in rotta di collisione e la storia dei presidenti è fatta di miseria e nobiltà, energia vitale e morte, nascita e assassinio. Abraham Lincoln e John Fitzgerald Kennedy, libertà e pallottole in corpo, costituzione e autopsia. Bandiera a mezz'asta e cospirazione. Carro funebre e successione.
Washington DC blindata prima del voto del 3 novembre (Foto Mario Sechi).Un negozio di fiori sulla 14esima strada è un bersaglio ideologico? No, ma lo sfascio non fa distinzioni botanico-politiche, devasta, incendia, saccheggia, i "looters" sono il segno diverso dell'America, si fa molta sociologia intorno alla protesta, noi siamo umili cronisti nella vigna dell'editoria: sfondano e rubano tutto quello che possono, sono teppisti, ladri, delinquenti. Poi c'è il salto di categoria tra i potenziali criminali, le milizie armate. È un'altra realtà di cui si scrive molto e poco si sa, sono gruppi armati di tutto punto, qualcuno tra loro simula giochi di guerra nei boschi, giocano a fare Rambo, non ne hanno le doti (ma l'attrezzatura militare sì) e di fronte a uno scenario di voto contestato, la sera del 3 novembre potrebbero pensare che la guerra non è più un gioco, ma una missione per conto di uno dei due candidati (qui sparano tutti, dem e repubblicani). Basta un numero: 270 milioni di fucili. Nella dispensa dell'America ci sono più proiettili che pane. Per paura dei saccheggi, Walmart ha ritirato tutte le armi dagli scaffali. L'elezione a mano armata, vedremo anche questa, speriamo di no.
03
Il record assoluto del voto anticipato
In Italia saremmo al punto del "silenzio elettorale", qui no, la campagna è nella fase dragster, si consuma tutto il carburante a disposizione, si gettano chiodi sulla strada dell'avversario. C'è un pugno di indecisi, ma soprattutto bisogna galvanizzare la propria base elettorale. "Get out and vote", ripetono Trump e Biden. La pandemia ha cambiato le abitudini degli elettori. Secondo i dati di U.S. Elections Project finora hanno votato in anticipo oltre 90 milioni di americani (32,698,826 in persona, 57,356,207 per posta), rappresentano il 65.3% del totale dei voti espressi nel 2016. Siamo di fronte a un fenomeno unico che rende ogni previsione quasi impossibile, figuriamoci i sondaggi.
Voto anticipato a New York City (Foto Ansa).La mappa tradizionale potrebbe venirne fuori almeno parzialmente ridisegnata. Entrambi i candidati stanno provando a fare dei ribaltoni. Trump in Minnesota, Stato che non elegge un presidente repubblicano dal 1972. Biden va in posti dove nessun candidato dem di solito spende tempo alla fine della campagna, in Iowa e Georgia. Molti puntano su un risultato a sorpresa in Texas, oltre 9 milioni di voti anticipati, il record assoluto, ha superato il 100% dei votanti nel 2016. È uno Stato solidamente repubblicano, ma c'è chi vede in questi numeri l'anticipazione di un potente swing, un mutamento di strati sociali e un cambio di colore, dal rosso al blu. Possibile? Kamala Harris ha visitato Fort Worth, i dem ci provano, ma gli strateghi del Gop dicono che lo Stato della stella solitaria non è in bilico.
La campagna di Kamala Harris ieri in Texas (Foto Ansa).Leggere la corsa con i numeri dei sondaggi è facile - non ci sono storie, vince Biden - solo che quei numeri non tornano (vedere alla voce "elezioni presidenziali 2016") quando fai il cronista, per chi gira con il taccuino e la penna in mano la campagna è quello che si vede. In ogni caso, l'ultimo sondaggio di Fox News dà Joe Biden in vantaggio di 8 punti (52 a 44). Il distacco del presidente è calato di 2 punti, tre settimane fa il candidato dem aveva 10 punti di vantaggio (53 a 43). "Biden mantiene un sostanziale vantaggio sul piano nazionale, molti voti sono già stati espressi, e ci sono pochi indecisi", spiega a Fox News il sondaggista democratico Chris Anderson, che ha condotto la ricerca insieme al repubblicano Daron Shaw. Dunque "sarà difficile vedere la corsa nazionale cambiare in maniera significativa nei giorni di chiusura, ma questo non significa che sia impossibile per Trump centrare il filo di una vittoria nel Collegio Elettorale".
04
Perché tutti i risultati sono possibili
Tutto è chiuso. Tutto è aperto. Come per il coronavirus. Dunque all'onda blu del voto per posta (fatto tra l'altro tutto da dimostrare, serve la prova empirica, lo spoglio delle schede) potrebbe seguire l'onda rossa ai seggi (anche qui attendiamo quella cosa chiamata "esperienza") e in ogni caso siamo in una terra senza mappe, per queste evidenti ragioni ogni scenario resta aperto: 1. Una vittoria dem nel voto popolare, ma un testa a testa nel collegio elettorale e una vittoria di misura ma chiara di uno dei due candidati; 2. un trionfo, la landslide victory, la vittoria a valanga di uno dei due in campo; 3. la corsa contestata, il fotofinish che resta sbiadito, il ricorso, il riconteggio delle schede, la decisione della Corte Suprema. Il caos istituzionale e non solo.
Barack Obama mentre fa un evento in sostegno di Joe Biden (Foto Ansa)La corsa si gioca tra la Rust Belt e la Sun Belt, tra Nord e Sud in un pugno di Stati. Il freddo del Michigan, il sole della Florida. Il gelo dei grandi laghi e gli uragani del Golfo. Trump oggi terrà quattro rally in Pennsylvania, deve impedire a Biden di ricostruire il "muro blu" negli Stati del Midwest e ce la sta mettendo tutta. Comizi trumpiani a ripetizione: Bucks County, Reading, Butler e Montoursville. Sprint finale, gomme consumate, continue derapate, Biden sarà con Barack Obama in Michigan a un drive-in rally a Flint e naturalmente nella Motor City, a Detroit. Manifattura, posti di lavoro. Alla fine della fiera, l'agenda è quella del Made in America, il settore in cui Trump continua a avere rating molto alti. E il virus? C'è e galoppa (100 mila casi in un solo giorno, ieri), ma il punto dell'agenda non è quello che tiene banco in Europa, qui si discute non su come chiudere in casa le persone, ma sul come farle uscire, sull'andare avanti senza i lockdown, non su quello che in America è impossibile, la buoncostume sanitaria. Neanche l'uomo in mascherina, Joe Biden, parla più di lockdown, ieri sera lo ha ribadito: "Non chiuderò il Paese. Non chiuderò l'economia. Chiuderò con il virus". Dem o repubblicani, la fanno tutti facile. Non lo è per niente, servono tempo e coraggio.
05
Il vaccino e due mondi lontanissimi
Anthony Fauci, capo della task force anti-coronavirus della Casa Bianca (Foto Ansa).Chiudere con il virus significa avere un vaccino. Parola dietro la quale ci sono scienza, soldi per finanziarla (cosa che le classi in cattedra tendono a dimenticare), tempo e determinazione. Ieri a Waterford, vicino a Detroit, Trump ha detto una frase che lumeggia il prossimo passaggio dell'amministrazione (ricordiamo che resterà in carica per la transizione, fino a gennaio, e se vince non si schioda dallo Studio Ovale): "L'approvazione arriverà nel giro di un paio di settimane". Chi pensa a una sparata di The Donald si sbaglia: Moderna, l'azienda biotech americana, si prepara per il lancio globale, Pfizer è l'altra azienda avanti nella ricerca e sperimentazione. "Il primo esame preliminare dei risultati dei test dovrebbe avvenire, si spera, nelle prossime settimane", ha commentato Anthony Fauci. Troppo tardi per cambiare le sorti del voto? Non lo sappiamo, nessuno lo sa, i candidati giocano le loro carte retoriche, sono due pianeti profondamente diversi. Bastava leggere l'appello di Trump e Biden agli elettori del Wisconsin (altro Stato dello Rust Belt) pubblicato sul Milwaukee Journal Sentinel per rendersi conto della distanza siderale tra i due: Trump ha scritto un articolo dove parla di economia e posti di lavoro, energia e manifattura; Biden ha messo giù un pezzo per descrivere i danni del coronavirus e rovesciarli sulla presidenza che "ha mentito" agli americani perché "sapeva da febbraio", il dipinto dem di un'America dark, il periodo buio del trumpismo. È stata fin dalle due Convention una storia di buio e luce. Vedremo presto (forse) di chi sarà il lampo finale.
06
Il rimbalzo record del Pil
Accanto ai numeri virtuali dei sondaggi, ci sono altri numeri da compulsare, non sono previsioni, ma la fatica e il sudore, il lavoro degli uomini e delle donne di questo paese, l'impresa senza fine della prima economia del mondo. Donald Trump aspettava da giorni il numero del prodotto interno lordo nel terzo trimestre, ieri è arrivato, un + 33,1% che batte le stime degli analisti e conferma quanto l'economia di questo paese sia flessibile e potente. Siamo lontani dall'allineamento con i dati della fine del 2019, il Pil è ancora 3,5 punti sotto, ma la crescita è un fatto che dà a Trump un argomento da giocare nello sprint finale della campagna. Non a caso Biden ha detto che quello dell'economia resta un "buco profondo", che del balzo della crescita non c'è percezione nell'uomo della strada, che ne hanno beneficiato "coloro che stanno in alto", che "la povertà è aumentata", che "la disoccupazione tra gli afro-americani e i latinos è a doppia cifra". Il climax della campagna dem non può cambiare, fin dall'inizio era tutto sintonizzato sulle onde radio della Dark America, un paese piombato nell'oscurità trumpiana, dunque per gli avversari di Trump anche un +33,1% è un numero da tenere nell'ombra più gelida che mai.
Ci ha pensato Trump a far salire la temperatura, il dato del Pil è "il più grande evento del business negli ultimi 50 anni. Anche il 12% mi sarebbe andato bene, così non me lo sarei mai immaginato. Questa esplosiva crescita è superiore quattro volte alle previsioni degli esperti" e naturalmente attenti a Biden che "vuole dei punitivi lockdown" che conducono alla "depressione economica". Due mondi, due visioni, due strategie, due campagne elettorali. Non ci sono sfumature, tutto è visibile.
Il Marine One del presidente Trump sul cielo di Washington (Foto Mario Sechi)Solo un punto è meno netto di quanto appaia nelle prime schermate del videogame di America 2020, perché nessuno qui - neppure i democratici - ha intenzione di andare di nuovo in lockdown, siamo negli Stati Uniti, la privazione della libertà è un fatto impossibile Biden ha smesso di pronunciare la parola, "lockdown", sguscia dal problema al punto che nei comizi ha smesso perfino di indossare la mascherina mentre parla, cosa che invece prima portava come se fosse la stella dello sceriffo a Tombstone. Ieri a Tampa Biden l'ha ripetuto, sa che questo è un punto delicato che potrebbe riservargli l'amara sorpresa e allora è meglio insistere: "Io non voglio chiudere il Paese, non voglio chiudere l'economia, io voglio 'chiudere' il virus. Donald Trump ha distrutto l'economia come ha distrutto tutto quello che ha avuto. Vi garantisco che nessuno sotto i 400 mila dollari l'anno pagherà un solo penny di tasse". Fa un fritto misto di argomenti, ma il messaggio è quello, non chiuderò il paese. Biden dovrebbe fare una telefonata a Bill De Blasio, sindaco di New York, e pregarlo di tacere per qualche giorno. Perché?
07
Il voto è una scelta: aprire o chiudere
Lockdown e depressione economica, la freccia che Trump utilizza contro Biden. Il presidente rovescia addosso all'avversario quanto hanno fatto le amministrazioni democratiche, soprattutto quella di New York dove il sindaco Bill De Blasio interpreta la parte dell'ultimo giapponese e parla di nuovo a ruota libera di chiusure, pur avendo subito le contestazioni dei circoli democratici che considerano la sua gestione un fallimento. "La crescita è preoccupante - dice De Blasio - non possiamo permettere che i numeri crescano ancora. Le aree sensibili sembrano essere bar, ristoranti e night club. Vedremo come intervenire".
Bill De Blasio, sindaco di New York, vota in anticipo (Foto Ansa).È la collisione tra i due mondi. E il botto arriva da Tampa, in Florida, dove Trump la mette giù così: ""Francia e Germania non stanno andando bene. Noi vogliamo il loro bene, ma stanno chiudendo. Noi non chiuderemo". Da una parte c'è chi fa i lockdown, dall'altra c'è chi pensa che provochino una crisi economica più letale del virus. Chi vince, imporrà il modello, la strategia anti-coronavirus. Chiusura o convivenza. E un bel giorno, il vaccino chiuderà questa storia.
Il vaccino per molti doveva essere "l'october surprise", le sorprese non sono mancate (incredibili, a cominciare da un presidente che viene colpito dal coronavirus e nel giro di un fine settimana esce dall'ospedale e torna alla campagna presidenziale, potenza del Regeneron), ma per la cura occorre un po' più tempo, forse non tantissimo, visto che Anthony Fauci ha di nuovo fissato sul calendario tra dicembre e gennaio il periodo di somministrazione del vaccino tra i soggetti ad alto rischio e Moderna, l'azienda biotech americana che si è già assicurata 1,1 miliardi di dollari di depositi dai governi interessati all'antidoto mRna-1273, venderà il vaccino a un costo "inferiore al valore di mercato" (tra i 32 e 37 dollari a dose) e si prepara per il lancio globale.
08
Il posto al sole, la Florida
Miami Beach (Foto Mario Sechi)I candidati hanno fatto campagna in Florida, la Casa Bianca è un posto al Sole. La caccia ai 29 grandi elettori del Sunshine State si gioca sui desideri, le speranze, le aspirazioni del patchwork delle etnie e in Florida non si vince senza il voto dei latinos. Ecco perché sia Biden che Trump hanno fatto il loro appello alla comunità ispanica che vale 3.1 milioni di votanti in Florida, il terzo Stato per popolazione di latinos (in California sono 7,9 milioni e in Texas 5.6 milioni, dati di Pew Research). Chi farà la ola?
Vincere in Florida, mantenere gli Stati della Sunshine Belt e impedire a Biden di ricostruire il "muro blu" nella cintura del Midwest, la Rust Belt della manifattura, dell'agricoltura, dell'energia. Il passaggio da Miami a Filadelfia è un attimo in questo gioco del potere. A Philly abbondano i disordini, i saccheggi, la protesta contro la polizia è all'ordine del giorno, i dem si difendono dalle accuse di tollerare la violenza, qui la partita sarà durissima. Da una parte la tradizione del voto progressista, dall'altra Trump e la difesa della produzione, dell'industria del petrolio, quella transizione dagli idrocarburi e fine del fracking evocata da Biden, a Trump non è sembrato vero, ci è saltato sopra con ferocia, togliendo il sonno agli strateghi democratici.
Numeri, dati, sensazioni. Nella curva di Real Clear Politics per la prima volta (il 27 ottobre) Trump in Florida ha superato Biden (+0,4%) e il vantaggio del candidato dem nella media è di soli 1,2 punti, la corsa sembra destinata a diventare un testa a testa. In Pennsylvania, sempre nella media di RCP, Biden è in vantaggio di 3,7 punti, sfida dunque aperta.
Qui non saranno spogliati subito i voti espressi per corrispondenza e questo sarà molto probabilmente il vero buco nero dell'Election Night. Il risultato del voto in Pennsylvania rischia di diventare una contesa legale che finirà fino alla Corte Suprema. Senza una landslide victory, una vittoria a valanga di uno dei due candidati (e tutto è possibile, anche questo scenario), il titolo "Florida 2000" è un pezzo di sceneggiatura possibile. Nel 2000 il Sunshine State diede la presidenza a Bush jr., ma solo il 12 dicembre, dopo la pronuncia della Corte Suprema. Lo scenario si ripeterà nel 2020? È la domanda che cresce sempre più a 4 giorni dal voto. D'altronde, Trump lo ha ribadito ieri via Twitter: "Un'estensione di 3 giorni per la Pennsylvania è un disastro per la nostra nazione e per la stessa Pennsylvania. I Democratici stanno cercando di rubare questa elezione. Dobbiamo uscire e VOTARE in numero ancora maggiore. La Grande Onda Rossa sta arrivando!!!".
Onda rossa o onda blu? Questo è il dilemma. I dati del voto anticipato sono da record. Trump in Florida ha usato tutto il suo arsenale. Biden ha continuato a fare la sua campagna di mantenimento del vantaggio, ha giocato sull'elemento della responsabilità, cercato di trasmettere la sensazione di essere rassicurante. Con una figura altamente infiammabile come Trump, è un messaggio necessario che potrebbe perfino funzionare. Per The Donald i sondaggi sono un calvario, lui continua a mostrarsi tranquillo, cavalca il racconto della vittoria, fa sapere di aver già pronti i festeggiamenti alla Casa Bianca per l'Election Night. Quella del 3 novembre sarà una lunga notte, non sarà come per Rossella O' Hara in Via col vento. No, quel giorno, domani non sarà un altro giorno.
***
Siamo al cinema, salutiamo una leggenda, è il suo ultimo viaggio: Sean Connery.
09
Sean Connery, 1930-2020
La notizia è di quelle che ti fanno piombare nel passato. È morto Sean Connery. E adesso? Che dire? Fu scozzese, fu indipendentista, fu uno di quelli di Edimburgo, fu figlio di un contadino e camionista, fu figlio di immigrati irlandesi, fu figlio di una cameriera scozzese, fu uno che lasciò la scuola a 16 anni, fu attore, fu uomo, fu desiderato, fu sexy, egli fu. In questo passato remoto ci sono i passi di ognuno di noi. Il cinema, questo mistero, il suo Bond sospeso tra la prosa di Fleming e le trovate da grande schermo della famiglia Broccoli. Il primo ha le atmosfere giamaicane, il fascino della villa di GoldenEye, un mare di ricordi su Oracabessa Bay, lo sguardo dal tratto duro e improvvisamente malinconico, l'odore dell'inchiostro, della carta, il profumo di un'amante troppo amata, petali di fiori tropicali sulle lenzuola, un diadema tra i capelli di lei, l'agente al crepuscolo che risorge sempre dai suoi peccati, dai suoi vizi, dalle sue (in)sane passioni; il secondo è un cocktail di gioco tra maschio e femmina, un bicchiere sempre di troppo e mai uno di meno, una macchina che corre, un aereo che esplode, una nave che cola a picco e lui, Bond, che riemerge e finisce vincitore tra le braccia di una conquista sempre provvisoria. Non questa, un'altra. Non lei, la prossima. Connery fu un meraviglioso padre di Indy, Indiana Jones, fu il riflessivo e paziente detective John Conner in Sol Levante, fu l'incorruttibile poliziotto Jimmy Malone ne Gli Intoccabili e per chi scrive fu un indimenticabile comandante Marko Ramius in Caccia a Ottobre Rosso:
Compagni, è il comandante che vi parla: questo è un momento memorabile, e voglio dirvi che sono onorato di avere intrapreso con voi il viaggio inaugurale della più recente creazione della nostra Madrepatria. Ancora una volta giochiamo la nostra pericolosa partita. Una partita a scacchi con il nostro nemico di sempre: la marina americana. Per quarant'anni, i vostri padri prima di voi, e i vostri fratelli maggiori hanno giocato questa partita, e l'hanno giocata bene. Ma oggi, la partita è diversa. Stavolta noi siamo in vantaggio. Ah... mi tornano alla memoria i giorni esaltanti dello Sputnik e di Yuri Gagarin, quando il mondo intero tremava al rumore dei nostri razzi. Ebbene, tremerà di nuovo al rumore del nostro silenzio. Signori, l'ordine è di azionare la propulsione silenziosa. Compagni, neanche la nostra flotta conosce il nostro vero potenziale. Faranno di tutto per metterci alla prova, ma metteranno alla prova soltanto il loro imbarazzo. Ci lasceremo alle spalle la nostra flotta, supereremo le unità di perlustrazione americane, eluderemo i loro sonar, ci fermeremo al largo delle loro maggiori città e ascolteremo il loro "rock and roll"; eseguendo nel contempo il programma delle nostre esercitazioni e, ...quando avremo finito... l'unico suono che sentiranno sarà quello delle nostre risate, mentre navigheremo verso L'Avana, dove il sole è caldo come le cubane. È un gran giorno compagni! Navighiamo verso la Storia
Addio Comandante Connery, lei ha navigato con la Storia. Che le sia lieve la terra, grazie per tutto questo, lei mi ha dato quello che cercavo fin da bambino e non ho mai smesso di cogliere: l'avventura.
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- Diffusione dei dati
I dati personali non sono soggetti a diffusione.
- Diritti dell’interessato
Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.