14 Febbraio

La politica (in)soddisfatti e rimborsati

Attaccare i grillini sul loro terreno non porterà un voto in più agli avversari. Hanno restituito 23 milioni di euro, rappresentano una rottura che i partiti non intercettano. Lorenzo Castellani fa un viaggio nell'anti-qualcosa che ha cambiato la politica.

di Lorenzo Castellani

In politica i conti si fanno con i numeri. E in politica contano i voti, non i soldi. Questo è bene tenerlo a mente quando si analizza lo "scandaletto" dei rimborsi dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. Molti commentatori associano gli errori di contabilità e di approssimazione nel rimborso dei grillini ad una possibile ripercussione elettorale dell'evento che penalizzerebbe il Movimento. Tuttavia, il terreno sembra essere molto scivoloso. Andiamo con ordine.

I parlamentari a Cinque Stelle hanno un problema di rendicontazione. Che siano errori in buonafede, incapacità nel report, o in cattiva, per tenersi una fetta più ampia della indennità parlamentare gonfiando le spese, c'è quantomeno una eccessiva leggerezza nel gestire i rimborsi. Su questo non ci piove.

Gli altri partiti attaccano puntando sulla fine della verginità del Movimento 5 Stelle. Tuttavia, di scandaletti legati ai grillini in Parlamento e sul territorio ce ne sono stati parecchi in questi anni. Dai parlamentari pentiti che denunciavano il regime della Casaleggio Associati, alle inchieste di Roma che hanno messo in fuga un assessore dopo l'altro della giunta Raggi, dall'addio del sindaco di Parma Pizzarotti che denunciava i comportamenti da setta del partito di Grillo, ai problemi di bilancio dei Comuni di Livorno e Torino. Eppure, nonostante tutto, i sondaggi continuano a dare il Movimento 5 Stelle a cifre vertiginose, superiori a quelle delle elezioni del 2013, quando la verginità politica dei grillini era un fatto reale. Viene da chiedersi quale sia l'impatto dello scandalo rimborsi in termini elettorali e la risposta più ragionevole pare essere molto basso. È possibile che qualche deluso si rifugi nell'astensione, ma perché un elettore del Movimento 5 Stelle dovrebbe lasciarsi convincere da qualche altro partito che mai ha restituito un euro?

Chi si scaglia contro gli ammanchi del rimborso rischia di pagare in termini

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