23 Ottobre
La ribellione italiana. La Commissione Ue rigetta il bilancio
La Commissione europea dice no. Tre settimane di tempo per presentarne uno nuovo. Moscovici: "Vogliamo portare avanti il dialogo". Salvini: "Questo governo non cadrà per lo spread". C'è un deficit contabile, ma nel mainstream c'è un deficit di analisi politica e storica. Come la Grande Crisi del 2008 ha cambiato lo scenario del nostro paese.
New. Il collegio dei commissari ha rigettato il documento programmatico di bilancio dell'Italia e chiede al governo di presentarne una nuova versione entro tre settimane. In conferenza stampa Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, ha detto che "il governo italiano sta apertamente e deliberatamente andando contro gli impegni che aveva preso. È con dispiacere che sono qui oggi, per la prima volta al Commissione è obbligata a richiedere a un paese dell'area euro di rivedere il suo documento programmatico di bilancio. Ma non vediamo alternativa". Secondo Dombrovskis quella del governo italiano è una "inadempienza particolare grave". Pierre Moscovici, Commissario Ue all'Economia ha commentato: "Noi non chiudiamo la porta all'Italia, ma vogliamo portare avanti un dialogo costruttivo. Questa non è la fine del dialogo ma una nuova fase del dialogo". Per Moscovici il ministro dell'Economia Giovanni Tria "rimane un interlocutore credibile, spero si possa convincere lui e il governo al rispetto degli impegni che tutti i paesi della zona euro hanno preso. Ridurre il debito pubblico italiano e' nell'interesse del popolo italiano".
Altri cinque paesi hanno ricevuto lettere dove si chiedono precisazioni, rettifiche, chiarimenti: Francia, Slovenia, Spagna, Portogallo e Belgio. A Bruxelles tutto procede secondo copione.
Lo spread tra Btp e Bund è tornato sopra i 300 punti:
Tutto procede secondo il canovaccio anche in Italia. Intervistato da Bloomberg, il premier Giuseppe Conte dice: "Dovete considerare che non siamo scommettitori che giocano sul futuro dei nostri figli alla roulette. La crescita economica è il miglior modo per uscire dalla trappola del debito". Matteo Salvini durante la sua visita a Bucarest ha commentato all'Agi: "Spread subito oltre la soglia de 300 punti dopo la bocciatura da parte della Ue della manovra economica italiana, ma se in passato lo spread ha fatto cadere un governo, questa volta non accade, perché questo governo a differenza dell'altro non arretra. E poi questa volta c'è dietro di noi...
New. Il collegio dei commissari ha rigettato il documento programmatico di bilancio dell'Italia e chiede al governo di presentarne una nuova versione entro tre settimane. In conferenza stampa Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, ha detto che "il governo italiano sta apertamente e deliberatamente andando contro gli impegni che aveva preso. È con dispiacere che sono qui oggi, per la prima volta al Commissione è obbligata a richiedere a un paese dell'area euro di rivedere il suo documento programmatico di bilancio. Ma non vediamo alternativa". Secondo Dombrovskis quella del governo italiano è una "inadempienza particolare grave". Pierre Moscovici, Commissario Ue all'Economia ha commentato: "Noi non chiudiamo la porta all'Italia, ma vogliamo portare avanti un dialogo costruttivo. Questa non è la fine del dialogo ma una nuova fase del dialogo". Per Moscovici il ministro dell'Economia Giovanni Tria "rimane un interlocutore credibile, spero si possa convincere lui e il governo al rispetto degli impegni che tutti i paesi della zona euro hanno preso. Ridurre il debito pubblico italiano e' nell'interesse del popolo italiano".
Altri cinque paesi hanno ricevuto lettere dove si chiedono precisazioni, rettifiche, chiarimenti: Francia, Slovenia, Spagna, Portogallo e Belgio. A Bruxelles tutto procede secondo copione.
Lo spread tra Btp e Bund è tornato sopra i 300 punti:
Tutto procede secondo il canovaccio anche in Italia. Intervistato da Bloomberg, il premier Giuseppe Conte dice: "Dovete considerare che non siamo scommettitori che giocano sul futuro dei nostri figli alla roulette. La crescita economica è il miglior modo per uscire dalla trappola del debito". Matteo Salvini durante la sua visita a Bucarest ha commentato all'Agi: "Spread subito oltre la soglia de 300 punti dopo la bocciatura da parte della Ue della manovra economica italiana, ma se in passato lo spread ha fatto cadere un governo, questa volta non accade, perché questo governo a differenza dell'altro non arretra. E poi questa volta c'è dietro di noi un Paese. Non stanno attaccando solo noi, ma un popolo". Popolo, ecco la parola che ha un testo e un sottotesto. Quali? sono gli elementi che avevamo presentato nel primo numero di List stamattina. Seguite il titolare.
***
Il Financial Times (e così il resto del sistema dei mainstream media) ha scoperto stamattina che il governo non cambierà la manovra. "Italy's rebellion", "Rome stands firm", queste le parole usate dal giornale economico britannico. Il FT è un quotidiano eccellente - seconda lettura del titolare di List, dopo il Wall Street Journal - indispensabile per chiunque cerchi di capire cosa accade nel mondo, ma spesso pecca di hubrys e mostra la mancanza di senso storico delle élite. Così sono stati colti di sorpresa, in serie: dalla crisi finanziaria del 2008, dalla Brexit, dall'elezione di Donald Trump. Dettagli. Ora è il turno dell'Italia. L'establishment immaginava che il governo giallo-verde al primo round con la Commissione Ue avrebbe gettato la spugna. Errore. Così ha funzionato fino al 4 marzo, con i governi di qualsiasi colore, il voto ha cambiato tutto. Quello che risulta incomprensibile alle vecchie classi dirigenti è che non è solo una questione di formula chimica della maggioranza, ma di comune sentire nel paese. Basta scendere dagli attici e fare due passi a piedi tra gli umani per rendersi conto di quello che da tempo scriviamo qui su List: là fuori è in corso una rivoluzione. Si può negare o rimuoverla, ma non sparisce.
01
Il dilemma della Commissione Ue
La Commissione Ue prima ha provato la tecnica del pestaggio mediatico (legittima mossa politica, sia chiaro), il Presidente Juncker e i commissari Dombrovskis e Moscovici le hanno tentate tutte e i toni sono diventati un copione da osteria (da entrambe le parti), poi hanno cominciato a scrivere lettere (normale andamento del processo di confronto sui bilanci dei paesi membri), infine a Bruxelles si sono resi conto di una cosa elementare e spiazzante: "Con questi non funziona". No, non funziona. Taccuino e domanda del compagno Lenin: che fare? Si naviga in una terra incognita, dunque si procede per nuove vie che nessuno nella Commissione avrebbe immaginato: oggi arriverà la bocciatura del bilancio dell'Italia e (forse) si chiederà al governo un nuovo documento programmatico, un altro bilancio. C'è sempre una prima volta, questa lo è.
I commissari oggi si riuniscono a Strasburgo e si trovano di fronte, appunto, a quella che il FT chiama "ribellione dell'Italia". Sono le conseguenze inattese di politiche non sintonizzate con la storia. Piaccia o meno, questo è il punto chiave di tutta la faccenda. A Roma c'è un governo politico, espressione di una volontà popolare, eletto democraticamente, che mantiene quanto ha detto in campagna elettorale. Non è questione di buono o cattivo, nobile o barbaro, ma del mondo come volontà e rappresentazione (sì, Schopenhauer). La volontà è quella espressa dagli elettori di un libero Stato dell'Europa, la rappresentazione è quella delle presunte classi colte che pranzano con le posate d'argento mentre là fuori c'è la presa della Bastiglia.
02
Influencer che seguono i follower
Ci sono momenti storici in cui il popolo (insieme al territorio e alla sovranità è uno dei tre elementi costitutivi dello Stato) è disposto a pagare prezzi incalcolabili pur di riaffermare la propria esistenza. Questo è uno di quei momenti.
Di Maio e Salvini non possono cambiare il corso della loro storia perché non la scrivono da soli. Il corpo elettorale in questa vicenda - in una delle rare volte che accade nella storia italiana- è la forza che non può essere mitigata. Se volete, si può dire che questo è un rovesciamento del canone della guida che esercita il suo carisma, ma viviamo tempi in cui i follower fanno (e disfano) gli influencer e i leader non hanno il pieno controllo dei loro elettori. Questo meccanismo si è rotto con il pervasive computing e la diffusione dei social media. Alla tv passiva si è sostituito il social network attivo. Ha certamente peggiorato la qualità del dibattito pubblico, ma ha messo in movimento masse fino a poco tempo fa narcotizzate, inerti e senza alcuna speranza. All'accettazione dello statu quo si è sostituita la rivolta.
Rileggere Albert Camus:
Che cos’è un uomo in rivolta? Un uomo che dice no. Ma se rifiuta, non rinuncia tuttavia: è anche un uomo che dice di sì, fin dal suo primo muoversi. Uno schiavo che in tutta la sua vita ha ricevuto ordini, giudica ad un tratto inaccettabile un nuovo comando.
In Italia questo rovesciamento è stato veloce per il semplice motivo che - come ha ammesso Pierre Moscovici l'altro ieri durante il l'Aspen Forum Italia/Francia - ci sono 10 milioni di persone in grave difficoltà, ci sono i poveri. Come in tutto il mondo Occidentale, certo, e infatti vediamo cosa sta accadendo ovunque. Il mondo immaginato dal FT, dal mainstream, dalla Commissione Ue non esiste. Non siamo più di fronte a una classe media con la quale di volta in volta si contrattano benefici e sacrifici e tout va.
03
Figli con un futuro peggiore rispetto ai padri
Lo scenario di rovine fumanti, di botti, di urla e strepiti a cui assistiamo è figlio di una situazione in cui moltissime famiglie non hanno più la certezza che i propri figli non patiscano la fame. Lo scambio tra governati e governanti in Occidente prevedeva (esiste un ottimo studio di McKinsey sul tema, potete scaricarlo dal nostro archivio) che la delega a questi ultimi fosse concessa con il tacito accordo che le generazioni future sarebbero state meglio. Padri e madri che preparano il domani dei figli.
Nel periodo 2005-2014 il reddito è arretrato in maniera spaventosa:
Non è casuale che a ogni bandierina di questo grafico possa essere associato un sottosopra politico. Facciamo un rapido recap: in Italia abbiamo il primo governo populista in un paese ad economia avanzata; negli Stati Uniti è arrivato Donald Trump (e sta facendo Donald Trump); nel Regno Unito hanno detto sì alla Brexit; in Olanda cresce il partito populista di Wilders e il governo è di ultra-destra; in Francia i socialisti sono al lumicino, è arrivato Macron e la destra nel paese è maggioranza; in Svezia è comparso per la prima volta un partito nazionalista che ha messo in crisi la più avanzata socialdemocrazia del mondo. What else?
Questo scambio tra governati e governanti (benessere presente e futuro in cambio di leva del potere) a un certo punto della storia (data sul calendario: anno 2008) è venuto meno e improvvisamente la middle class non garantita (medie e piccole imprese, autonomi, partite Iva, professionisti) si è ritrovata sbalzata nel buio. Chi aveva una garanzia dello Stato, si è salvato, gli altri hanno cercato di sopravvivere. Ecco perché - tanto per fare un esempio - si sono moltiplicati i contenziosi fiscali nelle zone meno forti economicamente: la scelta per molti è stata binaria e brutale: mangiare o pagare le tasse, dare lo stipendio al dipendente o liquidare l'Iva, ricapitalizzare la piccola impresa con i propri risparmi o licenziare tutti e chiudere. Tutto questo in presenza di credit crunch, cioè di una restrizione mostruosa del credito delle banche per le imprese e le famiglie.
04
L'effetto della crisi sul debito pubblico (di tutti)
La situazione del debito pubblico e del suo rapporto con il prodotto interno lordo ha complicato ulteriormente il quadro. Il debito pubblico italiano, elemento centrale della discussione con la Commissione Ue, ha origini lontane, ma negli anni della Grande Crisi è successo qualcosa che val la pena di ammirare in questo grafico di McKinsey:
La caduta del Pil ha provocato un'impennata del rapporto tra debito e prodotto interno lordo. E il debito è schizzato come un razzo in tutti i paesi presi in considerazione nella ricerca, tranne uno, la Svezia.
05
La lunghezza della Grande Crisi
Un altro elemento di grande importanza è la lunghezza della recessione. Guardate i periodi recessivi e i loro effetti su occupazione e prodotto interno lordo, prendiamo Italia e Francia sempre dalla ricerca di McKinsey:
La linea rossa è la crisi del 2007-2008, lunghissima. Gli effetti di questo periodo buio non sono soltanto economici ma psicologici. Una prolungata fase di perdita di produzione, reddito e lavoro produce danni materiali calcolabili, ma immateriali incalcolabili: smarrimento, paura, rancore, rabbia.
06
L'Italia del rancore (e la fuga dei giovani)
Abbiamo la prova di tutto questo nell'ultimo rapporto del Censis dove si mette in evidenza proprio l'Italia del rancore:
Non si è distribuito il dividendo sociale della ripresa economica e il blocco della mobilità sociale crea rancore. L'87,3% degli italiani appartenenti al ceto popolare pensa che sia difficile salire nella scala sociale, come l'83,5% del ceto medio e anche il 71,4% del ceto benestante. Pensano che al contrario sia facile scivolare in basso nella scala sociale il 71,5% del ceto popolare, il 65,4% del ceto medio, il 62,1% dei più abbienti. La paura del declassamento è il nuovo fantasma sociale. Ed è una componente costitutiva della psicologia dei millennials: l'87,3% di loro pensa che sia molto difficile l'ascesa sociale e il 69,3% che al contrario sia molto facile il capitombolo in basso. Allora si rimarcano le distanze dagli altri: il 66,2% dei genitori italiani si dice contrario all'eventualità che la propria figlia sposi una persona di religione islamica, il 48,1% una più anziana di vent'anni, il 42,4% una dello stesso sesso, il 41,4% un immigrato, il 27,2% un asiatico, il 26,8% una persona che ha già figli, il 26% una con un livello di istruzione inferiore, il 25,6% una di origine africana, il 14,1% una con una condizione economica più bassa. E l'immigrazione evoca sentimenti negativi nel 59% degli italiani, con valori più alti quando si scende nella scala sociale: il 72% tra le casalinghe, il 71% tra i disoccupati, il 63% tra gli operai.
Chi ha responsabilità di governo e chi per professione e vocazione fa analisi sociale, legga con attenzione quello che scrive il Censis. Troverà qui le chiavi per cominciare a interpretare ciò che sta accadendo (dal nostro archivio potete scaricare il capitolo sulla Società Italiana) Una copia va inviata alla Commissione Ue, per conoscenza.
A questo quadro va aggiunto quello che è successo ai giovani, le generazioni future, appunto. Tanti ragazzi italiani hanno cominciato a considerare l'espatrio l'unica formula di salvezza possibile. Ma questo sradicamento non è mai felice, produce uno spaesamento dell'inconscio anche in chi è perfettamente integrato, ha conseguito fuori dal nostro paese successo, prestigio sociale, ricchezza. Essere italiani, francesi, tedeschi, americani, non è una scelta, è un evento in principio non calcolato della propria esistenza (lo decidono le famiglie, le loro fortune, sfortune, migrazioni) e alla fine, come diceva Emilio Lussu, tu sei "la terra che hai sotto i piedi" e sempre quella terra avrai sotto i piedi ovunque tu sia. L'Italia di oggi non è più quella del 2008 e del 2011. Che cosa è? Come cantava Battisti con le parole di Mogol: "Lo scopriremo solo vivendo".
***
Con che cosa chiudiamo questo numero di List? Con un Ciompi che riscopre i super eroi. Superman contro Capitan America.
07
Super poteri
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comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.