3 Luglio

La riforma che non c'è nel decreto dignità

Il problema non è quel poco che c'è, ma tutto quello è assente. Poteva colpire i contratti brevissimi e reintrodurre i voucher riformati. Non c'è una visione su digitale e automazione. Un'indagine del titolare di List e Francesco Seghezzi, direttore di Adapt, nell'emergenza numero uno: il lavoro. Un'occasione mancata dai Cinque Stelle.

Perché la riforma annunciata da Di Maio non colpisce i contratti brevissimi, quelli che sono il vero problema del mercato? Il decreto dignità varato dal Consiglio dei ministri è un'occasione persa per cominciare a cambiare lo scenario. Soluzioni, deviazioni, azioni da fare per far ripartire il mercato, creare lavoro e non solo redditi di cittadinanza. La necessità di pensare al digitale, gli effetti dell'automazione, la classe dei working poors con poco lavoro e poco reddito e quella dei cinquantenni dimenticati che lo perdono e non lo ritrovano. Un viaggio del titolare di List e Francesco Seghezzi, direttore di Adapt, nell'emergenza numero uno del Paese: il lavoro.  Un'occasione mancata dai Cinque Stelle. 

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