7 Dicembre

La ritirata dei politici nell'era della Fast Democracy

Alfano non si candida, Pisapia getta la spugna nella trattativa con il Pd. Sono solo due esempi di un fenomeno molto più vasto: la ritirata della politica al tempo dei social. Finiti i partiti, restano i leader, ma anche loro nel vortice dei social media. Si chiama Fast Democracy.

Notizie politiche della settimana, in rigoroso disordine sparso: 

  • Giuliano Pisapia getta la spugna, Campo Progressista evapora per il fallimento dei colloqui con il Partito democratico. Innesco della detonazione: lo stravolgimento del calendario dei lavori parlamentari e l'affondamento dello Ius Soli;
  • Romano Prodi certifica che "non tutte le frittate vengono bene, quella di Pisapia non è una defezione, ha capito che non è cosa". 
  • Angelino Alfano non si candida più. Lo annuncia in tv, a Porta a Porta. Il politico multipoltrona lascia, non ha i voti, non è un leader spendile nell'era dei social media. 

Che cosa è questo? Certo, la crisi della sinistra, il mistero del Pd che scrive una legge che lo conduce all'isolamento, la rottamazione renziana che diventa un boomerang, la fine dell'ennesima illusione centrista. Tutto vero, ma sotto c'è ben altro: la ritirata della politica, un fenomeno che parte da lontano e ora sta arrivando a maturazione. La politica dell'istante consumata sui social, partiti che diventano comitati elettorali temporanei legati ai leader.  This is the end cantavano i Doors. 

No, non è la fine. È sempre un nuovo inizio. Il problema è che (forse) non è il migliore. Lorenzo Castellani ci racconta la fast democracy. Buona lettura. 

Benvenuti nella Fast Democracy

di Lorenzo Castellani

Viviamo il tempo della politica usa e getta. Prima vi è stata l’irruzione dell’antipolitica, oggi fioccano i ritiri dalla scena, dettati dalla necessità o dalla strategia. Dieci anni fa iniziava la cavalcata anti-casta con i libri inchiesta, i V-Day, le raccolte firme per far decadere i condannati dal Parlamento e tagliare i privilegi economici della politica. Al popolo viola, massa indistinta anti-berlusconiana, succedeva il Movimento 5 Stelle che faceva di quelle proposte, unite al limite dei due mandati per i parlamentari, il proprio patrimonio genetico. Nel 2010 arrivava la volta di Matteo...


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