8 Agosto
La rivolta di Elon Musk: basta Wall Street, privatizzo Tesla
L'annuncio via Twitter: compriamo a 420 dollari per azione. La lettera ai dipendenti: basta con la pressione delle trimestrali, Tesla ha bisogno dei suoi tempi e lavorerà come Space X. Il significato di una mossa che è un'accusa al sistema di Wall Street.
Facciamo un giro di giostra globale, le notizie che pesano, i fatti che contano.
- Stati Uniti. Si sono chiusi i seggi in Ohio, elezioni un test importante per il Presidente Trump. Il candidato repubblicano Troy Balderson è in testa con un distacco minimo, Trump ha dichiarato vittoria e così anche Balderson. Ma l'avversario democratico Danny O’Connor non ha concesso la vittoria perché ci sono solo 1754 voti di differenza.
La sfida rimane ancora too close to call.
- Stati Uniti. Gli Stati Uniti imporranno dazi del 25 per cento su prodotti cinesi per un valore di 50 miliardi di dollari a partire dal 23 agosto.
- Libia. Avevamo sollevato il tema durante la gestione Minniti, resta sul tavolo anche con Salvini: i centri di accoglienza in Libia devono essere messi in sicurezza e l'Italia deve chiedere a Tripoli un impegno sul piano umanitario. Il problema è stato sollevato ancora una volta da Amnesty International che in un rapporto di 27 pagine accusa l'Italia, Malta e l'Unione europea di essere "collusi con i libici" e di usare come "moneta di scambio le vite dei migranti". Secondo il rapporto, fra giugno e luglio sono morte più di 721 persone in mare, mentre sono raddoppiati dai 4.400 di marzo ai 10.000 di fine luglio, tra cui 2.000 donne e bambini.
- Venezuela. Il presidente Nicolas Maduro ha chiamato in causa l'ex presidente del Parlamento Julio Borges per l'esplosione dei droni durante la parta di sabato a Caracas.
Su Repubblica c'è un'intervista da leggere, non dice nulla, ma proprio per questo è una lettura interessante. Momento Fico.
01
Fico e il culto della non personalità
Il culto della non personalità è cominciato: l'intervista di Repubblica a Roberto Fico, Presidente della Camera, apre ufficialmente la stagione dello smonto-tutto-io della terza carica dello Stato, nuovo guru del progressismo, speranza della sinistra dei barbudos e descamisados, ultimo assegno...
Facciamo un giro di giostra globale, le notizie che pesano, i fatti che contano.
- Stati Uniti. Si sono chiusi i seggi in Ohio, elezioni un test importante per il Presidente Trump. Il candidato repubblicano Troy Balderson è in testa con un distacco minimo, Trump ha dichiarato vittoria e così anche Balderson. Ma l'avversario democratico Danny O’Connor non ha concesso la vittoria perché ci sono solo 1754 voti di differenza.
La sfida rimane ancora too close to call.
- Stati Uniti. Gli Stati Uniti imporranno dazi del 25 per cento su prodotti cinesi per un valore di 50 miliardi di dollari a partire dal 23 agosto.
- Libia. Avevamo sollevato il tema durante la gestione Minniti, resta sul tavolo anche con Salvini: i centri di accoglienza in Libia devono essere messi in sicurezza e l'Italia deve chiedere a Tripoli un impegno sul piano umanitario. Il problema è stato sollevato ancora una volta da Amnesty International che in un rapporto di 27 pagine accusa l'Italia, Malta e l'Unione europea di essere "collusi con i libici" e di usare come "moneta di scambio le vite dei migranti". Secondo il rapporto, fra giugno e luglio sono morte più di 721 persone in mare, mentre sono raddoppiati dai 4.400 di marzo ai 10.000 di fine luglio, tra cui 2.000 donne e bambini.
- Venezuela. Il presidente Nicolas Maduro ha chiamato in causa l'ex presidente del Parlamento Julio Borges per l'esplosione dei droni durante la parta di sabato a Caracas.
Su Repubblica c'è un'intervista da leggere, non dice nulla, ma proprio per questo è una lettura interessante. Momento Fico.
01
Fico e il culto della non personalità
Il culto della non personalità è cominciato: l'intervista di Repubblica a Roberto Fico, Presidente della Camera, apre ufficialmente la stagione dello smonto-tutto-io della terza carica dello Stato, nuovo guru del progressismo, speranza della sinistra dei barbudos e descamisados, ultimo assegno a vuoto della bancarotta culturale degli intelligenti a prescindere.
Siamo stati facili profeti nel dire che il Fico sarebbe presto o tardi diventato l'icona che manca alla legislatura: il Fico di alti pensieri, politicamente corretto ma con uno schizzetto ad alta gradazione di grappa pentastellata che fa fico. Cosa dice l'Alta Carica? Ecco cosa è rimasto sul taccuino:
- Immigrazione. Sui migranti "pensa al Canada". La favola bella, legge poco i giornali stranieri, il sogno dell'integrazione canadese è finito da un pezzo.
- Egitto/Regeni. In settembre andrà in Egitto "a chiedere verità per Giulio Regeni". C'è già stato il ministro degli Esteri Enzo Moavero l'altro ieri.
- Libia. "La Libia ha un problema strutturale di diritti umani". Grande scoperta.
- Rai e giornalismo. "La Rai deve avere subito un presidente". "C'è molto da fare, a partire dalla riforma delle news". E meno male che i partiti dovevano stare fuori dalla Rai, la politica che riforma il giornalismo è come Dracula che fa i prelievi di sangue al pronto soccorso.
- Presidente Rai. Sollecitato su Di Maio che dice che Foa può restare Fico se la cava con questa risposta: "Serve un nuovo voto e un presidente a tutti gli effetti". Bene. Solo un dettaglio: Foa deve restare o no? Mistero.
- Grandi Opere. "Quanto alla Tav, quella contro la Torino-Lione è una lotta a cui ho partecipato fin dal 2005". Sottolineare sul taccuino la parola lotta.
Quello del Presidente della Camera è un manifesto di sinistra in un governo che fa politiche di destra. Si chiama corto-circuito. C'è un filo dell'alta tensione scoperto a Montecitorio.
***
Il fatto più interessante da analizzare è accaduto ieri Wall Street. Elon Musk ha avuto un'idea.
02
Tesla via da Wall Street
Privatizzare Tesla e abbandonare Wall Street. Lavorare con i propri tempi e non con quelli dettati dalle trimestrali. Elon Musk ancora una volta mostra il suo lato rivoluzionario e stavolta lo fa contro il mercato e le sue regole. Il piano è del suo fondatore, Elon Musk, che ha usato Twitter per fare il sorprendente annuncio. A che prezzo? 420 dollari per azione ha risposto Musk. Le azioni di Tesla hanno chiuso con un balzo dell'11 per cento a Wall Street, a quota 379.57 dollari. Per arrivare a 420 dollari devono fare ancora un grande balzo, ma la sfida appare lanciata e il mercato soffia sull'impresa. La frase di Musk su Twitter che ha aperto la corsa è la seguente: "Sto considerando di rendere Tesla privata a 420 dollari. Finanziamento assicurato". Chi compra? Musk in persona, certamente, ma potrebbero partecipare alla privatizzazione anche gli stessi arabi sauditi che sono suoi nuovi azionisti al 5 per cento, citati ieri dal Financial Times.
Perché uscire dal Nasdaq? Musk da tempo è in guerra con gli analisti, soffre i giudizi che il mercato dà sulla sua impresa a quattro ruote (che soffre di problemi produttivi e di cassa), e negli ultimi tempi si incazza visibilmente anche in Rete di fronte alle critiche (vedere una bella analisi del Wall Street Journal sulla vita via Twitter di Musk). La Borsa per un personaggio come Musk significa sottoporsi ogni giorno a un giudizio. A lui tutto questo non piace più, non lo diverte, lo mette sotto pressione. Musk soffre la dittatura della trimestrale, vuole i suoi tempi per sviluppare il suo progetto di produzione dell'auto elettrica e su questo piano ha anche le sue valide ragioni.
03
Quanto costa il buyout? 80 miliardi
Andiamo al sodo, quanto denaro ci vuole per il buyout? Allacciate le cinture, un'ottantina di miliardi di dollari, sarebbe il più grande riacquisto di azioni nella storia di Wall Street. Operazione difficile perché Tesla ha problemi a generare cassa, ma Musk evidentemente ha partner solidi (i sauditi?) e liquidi pronti a sostenerlo. C'era chi pensava a una boutade di Musk, ma a un certo punto della giornata sul sito istituzionale di Tesla è uscita una lettera del fondatore dell'azienda ai dipendenti:
Che cosa dice Musk? Ecco la traduzione integrale della lettera.
04
La lettera di Musk: basta trimestrali
Stamattina, ho annunciato che sto pensando di privatizzare Tesla privata ad un prezzo di 420 dollari per azione. Volevo farvi conoscere le mie motivazioni e perché ritengo che questa sia la strada migliore da seguire.
In primo luogo, non è ancora stata presa una decisione definitiva, ma la ragione di tutto questo è la creazione di un ambiente in cui Tesla possa operare al meglio. Come azienda pubblica, siamo soggetti a fluttuazioni selvagge del prezzo delle nostre azioni che possono essere una grande distrazione per tutti coloro che lavorano in Tesla, che sono tutti azionisti. Essere pubblici ci sottopone anche al ciclo delle relazioni trimestrali che esercita un'enorme pressione su Tesla per prendere decisioni che possono essere giuste per un dato trimestre, ma non necessariamente a lungo termine. Infine, come il titolo più short nella storia del mercato azionario, essere pubblici significa che ci sono un gran numero di persone che hanno l'incentivo ad attaccare la società.
Credo fondamentalmente che siamo al massimo quando tutti sono concentrati sull'esecuzione, quando possiamo rimanere concentrati sulla nostra missione a lungo termine e quando non ci sono incentivi perversi per le persone a cercare di danneggiare ciò che stiamo tutti cercando di raggiungere.
Questo è particolarmente vero per un'azienda come Tesla che ha una missione a lungo termine e lungimirante. SpaceX è un esempio perfetto: è molto più efficiente dal punto di vista operativo, e questo è dovuto in gran parte al fatto che è di proprietà privata. Questo non vuol dire che avrà senso che Tesla sia privata nel lungo periodo. In futuro, una volta che Tesla entrerà in una fase di crescita più lenta e prevedibile, sarà probabilmente sensato tornare sui mercati pubblici.
Ecco cosa immagino significhi essere privati per tutti gli azionisti, compresi tutti i nostri dipendenti.
In primo luogo, vorrei strutturare la questione in modo che tutti gli azionisti abbiano la possibilità di scegliere. Possono rimanere investitori nella Tesla privata o possono essere acquistati a 420 dollari per azione, un premio del 20 per cento rispetto al prezzo delle azioni dopo la presentazione dei risultati del secondo trimestre (che era già aumentato del 16 per cento). La mia speranza è che tutti gli azionisti rimangano, ma se preferiscono essere acquistati, ciò consentirebbe loro di farlo a un prezzo ragionevole.
In secondo luogo, la mia intenzione è che tutti i dipendenti Tesla rimangano azionisti della società, proprio come nel caso di SpaceX. Se dovessimo diventare privati, i dipendenti potrebbero comunque vendere periodicamente le loro azioni ed esercitare le loro opzioni. Questo vi permetterebbe di continuare a condividere il valore crescente dell'azienda dove tutti voi avete lavorato sodo per costruirlo nel tempo.
In terzo luogo, l'intenzione non è quella di fondere SpaceX e Tesla. Esse continuerebbero ad avere strutture di proprietà e di governance separate. Tuttavia, la struttura prevista per Tesla è simile in molti modi alla struttura di SpaceX: azionisti esterni e azionisti dipendenti hanno la possibilità di vendere o acquistare circa ogni sei mesi.
Infine, questo non ha nulla a che vedere con l'accumulo di controllo da parte mia. Ora possiedo circa il 20 per cento dell'azienda e non prevedo di essere sostanzialmente diverso al termine dell'operazione.
In sostanza, sto cercando di ottenere un risultato in cui Tesla possa operare al meglio, libera da distrazioni e riflessioni a breve termine, e in cui ci sia il minor cambiamento possibile per tutti i nostri investitori, compresi tutti i nostri dipendenti.
Questa proposta di privatizzazione sarebbe infine completata con il voto dei nostri azionisti. Se il processo finissecome mi aspetto, la Tesla privata sarebbe in definitiva un'enorme opportunità per tutti noi. In ogni caso, il futuro è molto luminoso e continueremo a lottare per raggiungere il nostro obiettivo.
Grazie,
Elon
Lettera ricchissima di spunti, andiamo in rigoroso disordine sparso:
- Musk dice al mercato che il sistema delle trimestrali non fa parte della vita naturale delle aziende (è vero) e rischia di travolgere e distrarle dal conseguimento degli obiettivi;
- Il modello operativo è quello di Space X, una comunità di scienziati che condivide un obiettivo, lavora in team e non ha il problema degli analisti di Wall Street che dicono se il razzo brucia troppo carburante;
- Tesla ha bisogno di più tempo per raggiungere i suoi obiettivi di produzione e efficienza;
- La proposta di Musk è denaro sonante, ambiziosa, è un altro messaggio per Wall Street: avete fatto gli squali con il titolo di Tesla, ce ne andiamo e i capitali li troviamo anche fuori dal sistema della quotazione pubblica (super vero).
- Dulcisi in fundo: Musk non sopporta più Wall Street e lancia un vaffa-razzo agli analisti. Gordon Gekko lo abbraccerebbe.
Tutti si chiedono: ma lo farà davvero? Primo, se non lo fa finisce nei guai con le autorità che regolano il mercato perché le sue dichiarazioni hanno fatto balzare il titolo; secondo, non si capisce cosa sia il fondo speciale, il veicolo finanziario che ha citato per effettuare l'operazione; terzo, Musk è imprevedibile e Tesla è il suo amore e il suo dolore.
05
Quotarsi costa sempre di più
Il sistema dell'Offerta pubblica iniziale a Wall Street comincia a soffrire di vecchiaia, visto che tutto cominciò con Intel nel 1971. Il Financial Times stamattina pubblica un articolo in cui Barry McCarthy, il capo della finanza di Spotify spiega perché non vale più la pena affrontare un'Ipo e per tali ragioni ha optato per una quotazione diretta. Si risparmiano i versamenti alle banche d'affari per la quotazione; si evita lo stop and go del grande rialzo (o ribasso) del debutto del titolo sul mercato; non si va in Borsa per rastrellare denaro prima della quotazione; la scelta di rendere pubblica l'azienda risponde a un disegno strategico di largo respiro e non al bisogno del finanziamento dell'impresa; si possono emettere obbligazioni convertibili e non nuove azioni; si possono offrire nuove azioni sul mercato con uno sconto evitando di pagare mega-fees alle banche d'affari. Conclude McCarthy: "Il processo di quotazione in borsa non è cambiato molto dal 1971, ma il resto dei mercati dei capitali lo è. Questo è il punto. Le imprese dispongono di una maggiore flessibilità di quanto possano rendersi conto quando si tratta di raccogliere capitali. Lo stesso vale per la quotazione pubblica". Vivono tempi interessanti anche a Wall Street. Forse troppo.
***
Che facciamo? Una breve sosta in casa Macron.
06
Frou frou Macron ha un problema con il commercio
Come se la passa il presidente della Francia? Male. Il caso Benalla è stato devastante per la sua immagine, ma sono i dati economici le sabbie mobili di Macron, soprattutto in vista di un autunno dove presenterà una serie di riforme sociali per cercare di risollevare il suo consenso che ha toccato il pavimento. Prima pagina di Le Monde:
L'agenzia delle dogane ieri ha pubblicato i dati del commercio francese sono disastrosi: da gennaio a giugno il deficit commerciale ha toccato quota 33.5 miliardi di euro. Il sistema della manifattura francese è in grave crisi e l'andamento della bilancia commerciale nel corso dei decenni ha visto allargarsi il gap tra import e export:
Macron? Parla molto, realizza poco. Anche lui vivrà un autunno interessante. Forse troppo.
***
Facciamo un passaggio in Germania. A Berlino sono in corso i campionati europei di atletica. E c'è una sfida in pista che non è solo quella degli atleti.
07
Nike vs Adidas a Berlino
I campionati europei di atletica in corso a Berlino sono anche un campo di battaglia tra le aziende che producono abbigliamento e attrezzature per lo sport. Nike ha lanciato la sua offensiva contro i tedeschi di Adidas proprio Berlino, una delle 12 città che gli americani di Nike considerano fondamentali per la crescita della loro quota di mercato. La sfida è di quelle che pesano sul piano dei ricavi in un settore molto ricco. Handelsblatt dedica un ampio servizio al tema e ricorda come Nike stia per spostare il suo quartier generale in Germania da Francoforte a Berlino. Quanto vale la partita? Nike ha un bilancio con 28.7 miliardi di euro di ricavi nel 2017, Adidas è al secondo posto con 21.2 miliardi di dollari. Titani sulla pista d'atletica.
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riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.