26 Settembre

La rivoluzione della prima donna

Giorgia Meloni trionfa e vola verso l'incarico per formare il governo. Il Partito democratico resta sotto il 20%, si apre il terremoto politico a sinistra, Letta annuncia: "Non mi ricandido alla segreteria". Il Movimento Cinque Stelle esulta (ma ha dimezzato i voti rispetto al 2018). Cosa c'è dietro l'angolo?

Le nostre previsioni sono andate tutte a dama, faccio un rapidissimo riepilogo, vi ritroverete tutte le cose che ho anticipato in queste settimane. Questo è un punto che andrà espanso nelle prossime ore, il voto avrà enormi conseguenze, è un passaggio storico.

1. Fratelli d'Italia ha vinto le elezioni, è il primo partito (anche al Nord, con numeri doppi rispetto alla Lega), Giorgia Meloni ha ottenuto un trionfo e si prepara a ricevere l'incarico di formare il governo, prima donna d'Italia premier. Romperà il tetto di cristallo, una donna di destra, perfetto contrappasso per la sinistra. Meloni ha compiuto un'impresa, ha fondato nel 2012 un partito che sembrava destinato a rappresentare posizioni minoritarie, lo ha portato al successo avendo contro tutti, dall'establishment dei benpensanti agli alleati che pensavano di sfruttarne la scia senza darle lo scettro. Non è andata così, tra qualche giorno Meloni dovrà affrontare un'altra sfida, quella di conquistare la governabilità in un paese naturalmente anarchico; 

2. Il Partito democratico ha perso (le elezioni e anche quasi un milione di voti), Enrico Letta di fatto stamattina si è presentato dimissionario annunciando "non mi ricandido". Altro giro, altra corsa, nuovo segretario, vecchi problemi di un partito che non ha mai deciso cosa essere, incerto a tutto, pronto sempre al governo. È finita una stagione, non se ne vede un'altra all'orizzonte, la classe dirigente invece non tramonta mai; 

3. Il risultato della Lega è una disfatta: ha perso il primato nel Settentrione, non è più presente al Sud. Né partito del Nord né partito-nazione, Matteo Salvini non ha fatto un plissé, va avanti ma non si capisce dove. È finito un ciclo politico cominciato da Umberto Bossi alla fine degli anni Ottanta. Salvini resta al suo posto (per ora);

4. Il Movimento Cinque Stelle esulta, prima delle elezioni anticipate guardava...


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