22 Settembre
La scacchiera nucleare
Vladimir Putin evoca l'uso delle armi atomiche e minaccia: "Non è un bluff". Il campo di battaglia in Ucraina, l'uso del referendum per fissare confini (e uso della forza). Il discorso alla nazione, il partito dei falchi, la preparazione di una guerra lunga. La profezia di Karaganov e il rischio di un confronto diretto con gli Stati Uniti
A che punto è la guerra? Vladimir Putin ha mobilitato la riserva nazionale, questo significa che circa 300 mila soldati saranno pronti a combattere. Mobilitazione parziale, il ministro della Difesa Serghei Shoigu ha precisato che si tratta solo dell’1% su 25 milioni di unità a disposizione. Ma la parte più importante del suo secondo discorso alla nazione (il primo fu la sera del 24 febbraio, la notte dell’invasione dell’Ucraina) è un’altra: la minaccia nucleare. Le reazioni di Stati Uniti, Unione europea e Nato sono dure, ovviamente, la Cina mantiene la sua posizione di attesa e invita alla pace entrambe le parti (e gli Stati Uniti). Niente è cambiato sul fronte degli schieramenti tra Occidente e 'resto del mondo'. Resta sul tavolo un quadro ancora più complicato sul piano militare. Come scriveva Gramsci, "bisogna conoscere l'avversario". Dunque occorre indagare su Putin e la sua leadership, la Russia contemporanea, gli (s)quilibri politici di un gigantesco paese dai mille volti, il significato del suo discorso, i passaggi chiave. Lavoro complesso, per forza parziale e sempre in fieri. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
"Non è un bluff". Putin e l'arma nucleare
Leggere bene. “Quando la sua integrità territoriale è minacciata, la Russia usa tutti i mezzi a disposizione, questo non è un bluff”, ha detto Putin. Questa frase è il cuore di tutto, spacchettiamola:
1. “Integrità territoriale”. Putin considera territorio sovrano della Russia prima di tutto la Crimea e presto anche tutte le zone occupate in Ucraina dove si terrà un referendum. Questo significa che a ogni attacco seguirà una risposta verso i belligeranti (e bisognerà vedere chi sarà considerato come nemico, nazione in guerra, Stato belligerante);
2. “La Russia usa tutti i mezzi a disposizione”. Significa che è pronto a aprire i silos...
A che punto è la guerra? Vladimir Putin ha mobilitato la riserva nazionale, questo significa che circa 300 mila soldati saranno pronti a combattere. Mobilitazione parziale, il ministro della Difesa Serghei Shoigu ha precisato che si tratta solo dell’1% su 25 milioni di unità a disposizione. Ma la parte più importante del suo secondo discorso alla nazione (il primo fu la sera del 24 febbraio, la notte dell’invasione dell’Ucraina) è un’altra: la minaccia nucleare. Le reazioni di Stati Uniti, Unione europea e Nato sono dure, ovviamente, la Cina mantiene la sua posizione di attesa e invita alla pace entrambe le parti (e gli Stati Uniti). Niente è cambiato sul fronte degli schieramenti tra Occidente e 'resto del mondo'. Resta sul tavolo un quadro ancora più complicato sul piano militare. Come scriveva Gramsci, "bisogna conoscere l'avversario". Dunque occorre indagare su Putin e la sua leadership, la Russia contemporanea, gli (s)quilibri politici di un gigantesco paese dai mille volti, il significato del suo discorso, i passaggi chiave. Lavoro complesso, per forza parziale e sempre in fieri. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
"Non è un bluff". Putin e l'arma nucleare
Leggere bene. “Quando la sua integrità territoriale è minacciata, la Russia usa tutti i mezzi a disposizione, questo non è un bluff”, ha detto Putin. Questa frase è il cuore di tutto, spacchettiamola:
1. “Integrità territoriale”. Putin considera territorio sovrano della Russia prima di tutto la Crimea e presto anche tutte le zone occupate in Ucraina dove si terrà un referendum. Questo significa che a ogni attacco seguirà una risposta verso i belligeranti (e bisognerà vedere chi sarà considerato come nemico, nazione in guerra, Stato belligerante);
2. “La Russia usa tutti i mezzi a disposizione”. Significa che è pronto a aprire i silos o usare le unità mobili per lanciare missili che trasportano una testata nucleare.
3. “Questo non è un bluff”. È il colpo di una sceneggiatura da film, ma purtroppo non è fiction. Putin va preso sul serio, perché la Russia è una potenza nucleare, perché l’atomica è stata usata due volte in passato (Hiroshima e Nagasaki) proprio dagli Stati Uniti per chiudere la guerra con il Giappone, perché lo scenario ‘spinge’ verso l’indicibile, sta accelerando una terribile deviazione del conflitto, perché quando si dibatte con disinvoltura in pubblico di uso dell’arma nucleare, significa che si sta rompendo il tabù che ha retto la Guerra Fredda.
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La preparazione di una lunga guerra
Il discorso di Putin è articolato su più piani, tecnicamente non è una dichiarazione di guerra, ma lo è nella sostanza, è la preparazione a una lunga guerra. Si compone di più messaggi che conducono poi alla decisione: un richiamo patriottico sul destino della Russia; una parte retorica di ‘noi e loro’ dove l’Occidente è il nemico, il male assoluto; una teoria sul ruolo dell’Ucraina come ‘testa di ponte’ della strategia della Nato; un progetto di espansione territoriale che passa dal piano militare a quello politico, via referendum; una dottrina della guerra preventiva contro un’invasione della Crimea; il rafforzamento del numero di truppe coinvolte nella guerra, su una “linea di contatto” di mille chilometri che significa difesa e attacco. Sullo scenario aleggia l'elemento della sorpresa: l'attacco nucleare.
03
Il discorso dell'uomo del Cremlino
Vladimir Putin durante un incontro al Cremlino lo scorso 20 settembre (Foto Epa).Che cosa ha detto Putin? Il discorso merita di essere ripreso quasi integralmente, si tratta di un documento fondamentale per capire l'evoluzione del conflitto, è il secondo discorso del presidente russo alla nazione (e c'è una grande differenza con il primo, a cominciare dalla lunghezza), sarà oggetto nel prossimo futuro di studio e analisi da parte degli storici. Vediamo alcuni passaggi chiave.
Sulla Grande Russia:
"Oggi mi rivolgo a voi - a tutti i cittadini del nostro Paese, a persone di diverse generazioni, età ed etnie, al popolo della nostra Grande Madre Patria, a tutti coloro che sono uniti dalla Grande Russia storica, soldati, ufficiali e volontari che stanno combattendo in prima linea e facendo il loro dovere di combattimento, ai nostri fratelli e sorelle nelle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nelle regioni di Kherson e Zaporozhye e in altre aree che sono state liberate dal regime neonazista".
Sulla politica dell’Occidente:
"L'obiettivo di quella parte dell'Occidente è indebolire, dividere e infine distruggere il nostro Paese. Ora stanno dicendo apertamente che nel 1991 sono riusciti a dividere l'Unione Sovietica e che ora è il momento di fare lo stesso con la Russia, che deve essere divisa in numerose regioni che sarebbero in mortale faida tra di loro. Hanno ideato questi piani molto tempo fa. Hanno incoraggiato gruppi di terroristi internazionali nel Caucaso e spostato l'infrastruttura offensiva della NATO vicino ai nostri confini".
Sulla ‘testa di ponte’ dell’Ucraina:
"Hanno usato la russofobia indiscriminata come arma, anche alimentando l'odio per la Russia per decenni, principalmente in Ucraina, progettata per diventare una testa di ponte anti-russa. Hanno trasformato il popolo ucraino in carne da cannone e lo hanno spinto in una guerra con la Russia, che hanno scatenato nel 2014. Hanno usato l'esercito contro i civili e organizzato un genocidio, blocco e terrore contro coloro che si sono rifiutati di riconoscere il governo che è stato creato in Ucraina a seguito di un colpo di Stato".
Sulla Crimea e la guerra preventiva:
"Dopo che il regime di Kiev ha rifiutato pubblicamente di risolvere pacificamente la questione del Donbass ed è arrivato al punto di annunciare la sua ambizione di possedere armi nucleari, è diventato chiaro che una nuova offensiva nel Donbass - ce ne sono state due prima - era inevitabile che sarebbe seguito da un attacco alla Crimea russa, cioè alla Russia. A questo proposito, la decisione di avviare un'operazione militare preventiva era necessaria e l'unica opzione. L'obiettivo principale di questa operazione, che è la liberazione dell'intero Donbass, rimane inalterato. La Repubblica popolare di Lugansk è stata quasi completamente liberata dai neonazisti. Continuano i combattimenti nella Repubblica popolare di Donetsk. Negli otto anni precedenti, il regime di occupazione di Kiev ha creato una linea di difesa permanente profondamente scaglionata. Un attacco frontale contro di loro avrebbe portato a pesanti perdite, motivo per cui le nostre unità, così come le forze delle repubbliche del Donbass, stanno agendo in modo competente e sistematico, utilizzando attrezzature militari e salvando vite, muovendosi passo dopo passo per liberare il Donbass, epurare città e paesi dai neonazisti e aiutare le persone che il regime di Kiev ha trasformato in ostaggi e scudi umani".
Sullo status dei volontari in guerra:
"Come sapete, all'operazione militare speciale partecipano militari professionisti in servizio sotto contratto. Combattono fianco a fianco con loro unita' di volontari: persone di diverse etnie, professioni ed eta' che sono veri patrioti. Hanno risposto alla chiamata dei loro cuori di sollevarsi in difesa della Russia e del Donbass. A questo proposito, ho già impartito istruzioni al governo e al ministero della Difesa di determinare lo status giuridico dei volontari e del personale delle unita' militari delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Deve essere lo stesso dello status dei professionisti militari dell'esercito russo, compresi i benefici materiali, medici e sociali. Particolare attenzione deve essere prestata all'organizzazione della fornitura di attrezzature militari e di altro tipo per le unità di volontari e la milizia popolare del Donbass".
Sul fallimento dei colloqui di pace a Istanbul:
"Questo è ciò che vorrei rendere pubblico per la prima volta oggi, dopo l'inizio dell'operazione militare speciale, in particolare dopo i colloqui di Istanbul, i rappresentanti di Kiev hanno espresso una risposta piuttosto positiva alle nostre proposte. Queste proposte riguardavano soprattutto la sicurezza e gli interessi della Russia. Ma un accordo pacifico ovviamente non si addiceva all'Occidente, motivo per cui, dopo che alcuni compromessi furono coordinati, a Kiev fu effettivamente ordinato di far fallire tutti questi accordi. Altre armi sono state inviate in Ucraina. Il regime di Kiev ha messo in gioco nuovi gruppi di mercenari e nazionalisti stranieri, unità militari addestrate secondo gli standard NATO e che hanno ricevuto ordini da consiglieri occidentali".
Sulla Novorossiya:
"Allo stesso tempo, il regime di rappresaglie in tutta l'Ucraina contro i propri cittadini, instaurato subito dopo il colpo di stato armato del 2014, è stato duramente intensificato. La politica dell'intimidazione, del terrore e della violenza sta assumendo forme sempre più massicce, orribili e barbare. Voglio sottolineare quanto segue. Sappiamo che la maggior parte delle persone che vivono nei territori liberati dai neonazisti, che sono soprattutto le terre storiche della Novorossiya, non vogliono vivere sotto il giogo del regime neonazista. Le persone nelle regioni di Zaporozhye e Kherson, a Lugansk e Donetsk hanno visto e stanno assistendo alle atrocità perpetrate dai neonazisti nelle aree (ucraine) occupate della regione di Kharkov. I discendenti dei Banderiti e i membri delle spedizioni punitive naziste stanno uccidendo, torturando e imprigionando persone; stanno regolando i conti, picchiando e commettendo oltraggi a civili pacifici".
Sui referendum nei territori occupati:
"C'erano oltre 7,5 milioni di persone che vivevano nelle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e nelle regioni di Zaporozhye e Kherson prima dello scoppio delle ostilità. Molti di loro sono stati costretti a diventare profughi e a lasciare le loro case. Quelli che sono rimasti - sono circa cinque milioni - sono ora esposti agli attacchi di artiglieria e missili lanciati dai militanti neonazisti, che sparano su ospedali e scuole e inscenano attacchi terroristici contro civili pacifici. Non possiamo, non abbiamo il diritto morale, di lasciare che i nostri parenti e amici siano fatti a pezzi dai macellai; non possiamo che rispondere al loro sincero sforzo di decidere da soli il proprio destino. I parlamenti delle repubbliche popolari del Donbass e le amministrazioni militare-civili delle regioni di Kherson e Zaporozhye hanno adottato decisioni per indire referendum sul futuro dei loro territori e si sono appellati alla Russia per sostenerla. Vorrei sottolineare che faremo tutto il necessario per creare condizioni sicure per questi referendum in modo che le persone possano esprimere la propria volontà. E sosterremo la scelta del futuro fatta dalla maggioranza delle persone nelle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e nelle regioni di Zaporozhye e Kherson".
Sulla mobilitazione dei riservisti:
"Amici, Oggi le nostre forze armate, come ho accennato, stanno combattendo sulla linea di contatto lunga oltre 1.000 chilometri, combattendo non solo contro unita' neonaziste ma in realtà l'intera macchina militare dell'Occidente collettivo. In questa situazione, ritengo necessario prendere la seguente decisione, che è del tutto adeguata alle minacce che stiamo affrontando. più precisamente, ritengo necessario sostenere la proposta del Ministero della Difesa e dello Stato Maggiore Generale sulla mobilitazione parziale nella Federazione Russa per difendere la nostra Patria e la sua sovranità e integrità territoriale, e per garantire la sicurezza del nostro popolo e del popolo liberato territori".
"Come ho detto, stiamo parlando di mobilitazione parziale. In altre parole, saranno convocati solo i riservisti militari, principalmente quelli che hanno prestato servizio nelle forze armate e hanno specifiche abilità professionali militari e relativa esperienza. Prima di essere inviati alle loro unità, i chiamati in servizio attivo saranno sottoposti a un addestramento militare aggiuntivo obbligatorio basato sull'esperienza dell'operazione militare speciale. Ho già firmato l'Ordine Esecutivo di mobilitazione parziale. Conformemente alla legislazione, le Camere dell'Assemblea federale - il Consiglio della Federazione e la Duma di Stato - ne saranno ufficialmente informate per iscritto oggi. La mobilitazione comincerà oggi, 21 settembre. Darò ai vertici delle regioni l'assistenza necessaria al lavoro degli uffici di reclutamento militare. Vorrei sottolineare che i cittadini della Russia chiamati in base all'ordine di mobilitazione avranno lo status, i pagamenti e tutte le prestazioni sociali del personale militare in servizio sotto contratto. Inoltre, l'Ordine esecutivo sulla mobilitazione parziale prevede anche misure aggiuntive per l'adempimento dell'ordine di difesa dello Stato".
Sull'aumento della produzione di armi:
"I capi delle imprese del settore della difesa saranno direttamente responsabili del raggiungimento degli obiettivi di aumentare la produzione di armi e attrezzature militari e di utilizzare strutture di produzione aggiuntive a tale scopo. Allo stesso tempo, il governo deve affrontare senza indugio tutti gli aspetti del sostegno materiale, delle risorse e finanziario alle nostre imprese della difesa. Amici, L'Occidente è andato troppo oltre nella sua politica aggressiva contro la Russia, minacciando senza fine il nostro paese e il nostro popolo. Alcuni politici occidentali irresponsabili stanno facendo molto di più che parlare dei loro piani per organizzare la consegna di armi offensive a lungo raggio all'Ucraina, che potrebbero essere utilizzate per sferrare attacchi in Crimea e in altre regioni russe".
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La realtà distorta delle opposte fazioni
Le analisi su questo discorso di Putin variano da "sta perdendo la guerra, è il discorso di un leader disperato" a "è un imbattibile comandante in capo". Naturalmente c'è chi pone l'accento sul disordine interno e la caduta dello Zar Vlad, cosa che non è auspicabile, perché la Russia è una matrjoska e dentro la bambolina potrebbe esserci qualcuno peggiore di Putin. Basterebbe alzare lo sguardo oltre le proprie convinzioni e i discorsi auto-consolatori (e la propaganda), ascoltare un dibattito alla Duma per rendersi conto che c'è un partito dei falchi più determinato di Putin, che vuole una guerra totale in Ucraina (e non solo). Altri dicono che Putin vincerà la guerra e confondono il campo di battaglia con l'obiettivo politico finale del Cremlino. Putin non cerca la vittoria completa in Ucraina, punta alla costruzione di uno spazio sovrano limitato ma la strada è a dir poco impervia perché non c'è negoziato. Kiev pensa di vincere la guerra, Mosca non può perderla.
Riunione dello Stato maggiore della Difesa russa dopo l'annuncio di Putin sulla mobilitazione dei riservisti (Foto Epa).Tra chi vede la disfatta di Putin e chi scommette sulla vittoria di Mosca, c'è la realtà. Le visioni senza opzioni, vie d'uscita, offuscano la vista e conducono a errori letali. La guerra in Ucraina è solo un pezzo del risiko di Putin, il teatro della battaglia è più ampio, coinvolge l'intera Europa come spazio principale d'azione (attenzione ai flussi di gas) e reazione (mandiamo armi, addestriamo le truppe ucraine, non è un dettaglio) e bisogna ricordare che la Russia resta 'forza imperiale', ha capacità e mezzi (altra leggenda: Putin non ha armi, soldati, purtroppo non è così) e muove i suoi pezzi sull'intera scacchiera. Il 'nemico' è l'America e per questo il campo va allargato. Il 'confronto' con gli Stati Uniti può essere innescato ovunque e in maniera inattesa. Perché?
***
All'inizio della guerra, il 4 aprile scorso, List segnalò un'intervista di Sergey Karaganov su The New Statesman che dipingeva lo scenario della Russia, della guerra in Ucraina visto dall'interno. Cinque mesi dopo, le sue parole sono uno stormo di campane.
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La profezia di Karaganov
Sergey Karaganov è un uomo che pochi conoscono, è il presidente onorario del Council for Foreign and Defence Policy, il think tank di Mosca più influente nel mondo. Molte idee sulla politica estera del Cremlino sono sue, dalla "Grande Eurasia", al diritto di protezione dei russi che vivono all'estero (fonte dell'intervento nel Donbass) al principio della "costruzione distruttiva" che emerge come la "dottrina Putin".
Bruno Maçães, ex ministro degli Esteri del governo portoghese, lo ha intervistato per il New Statesman
e quello che racconta Karaganov è rilevante perché spiega le mosse di Mosca, cosa pensa Putin, quali sono i suoi obiettivi e i suoi limiti. Ci sono una serie di barriere, di non possumus, non solo per il Cremlino, ma anche per i suoi avversari. E bisogna conoscerle per non commettere errori che possono condurre a un'escalation della guerra, a un conflitto totale, fuori controllo, nucleare. Cosa dice Karaganov? Ecco un estratto degli elementi chiave dell'intervista.
Sulla Nato e l'Ucraina:
Nel 2008 il presidente Putin disse che se l'adesione dell'Ucraina all'alleanza fosse diventata una possibilità, allora non ci sarebbe stata l'Ucraina. Non è stato ascoltato. Quindi il primo obiettivo è quello di porre fine all'espansione della Nato.
Sul "nemico":
La vera guerra è contro l'espansione occidentale.
Sull'esito della guerra:
Non so quale sarà l'esito di questa guerra, ma penso che comporterà la spartizione dell'Ucraina, in un modo o nell'altro. Speriamo che alla fine rimanga ancora qualcosa chiamato Ucraina. Ma la Russia non può permettersi di "perdere", quindi abbiamo bisogno di una sorta di vittoria. E se c'è la sensazione che stiamo perdendo la guerra, allora penso che ci sia una precisa possibilità di escalation. Questa guerra è una sorta di guerra per procura tra l'Occidente e il resto - essendo la Russia, come è stato nella storia, l'apice del "resto" - per un futuro ordine mondiale. La posta in gioco dell'élite russa è molto alta - per loro è una guerra esistenziale.
Sull'escalation nucleare:
Mettiamola così: se gli Stati Uniti intervengono contro un paese nucleare, allora il presidente americano che prende questa decisione è pazzo, perché non sarebbe il 1914 o il 1939; questo è qualcosa di più grande. Quindi non credo che l'America possa intervenire, ma siamo già in una situazione molto più pericolosa di alcune settimane fa.
Sulla Cina:
Sono molto preoccupato per la schiacciante predominanza economica della Cina nel prossimo decennio. Persone come me hanno detto precisamente [che] dobbiamo risolvere il problema dell'Ucraina, dobbiamo risolvere il problema della Nato, in modo da poter essere in una posizione forte nei confronti della Cina. Ora sarà molto più difficile per la Russia resistere al potere cinese.
Vincitori e perdenti:
I grandi perdenti sono, oltre all'Ucraina, l'Europa, soprattutto se continua con questa misteriosa voglia di indipendenza dall'energia russa. Ma la Cina è chiaramente il vincitore di tutta questa vicenda... Penso che il più grande perdente sarà l'Ucraina; un perdente sarà la Russia; un grande perdente sarà l'Europa; gli Stati Uniti perderanno un po', ma potrebbero comunque sopravvivere come un'enorme isola sull'oceano; e il grande vincitore è la Cina.
Sul pericolo per la Russia:
Questa è una guerra esistenziale. Se non vinciamo, in qualche modo, allora penso che avremo tutti i tipi di ripercussioni politiche impreviste che sono molto peggio di quelle dell'inizio degli anni '90. Ma credo che lo eviteremo, primo, perché la Russia vincerà, qualunque cosa significhi questa vittoria, e secondo, perché abbiamo un regime forte e duro, quindi in ogni caso, o se il peggio accadrà, non sarà la dissoluzione del paese o il collasso. Penso che sarà più vicino a un regime autoritario duro che alla dissoluzione del paese. Ma comunque, la sconfitta è impensabile.
Sullo scenario nucleare:
Escalation in questo contesto significa che di fronte a una minaccia esistenziale - e questo significa una non-vittoria, a proposito, o una presunta sconfitta - la Russia potrebbe escalation, e ci sono decine di posti nel mondo dove avrebbe un confronto diretto con gli Stati Uniti.
Sulla fine della globalizzazione:
Ci sentiamo tutti parte di un enorme evento della storia, e non si tratta solo della guerra in Ucraina; si tratta del crollo finale del sistema internazionale che è stato creato dopo la seconda guerra mondiale e poi, in modo diverso, è stato ricreato dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Quindi, stiamo assistendo al crollo di un sistema economico - del sistema economico mondiale - la globalizzazione in questa forma è finita. Tutto ciò che abbiamo avuto in passato non c'è più.
Sul declino dell'Occidente:
Il problema è che durante gli ultimi 500 anni il fondamento del potere occidentale era la preponderanza militare degli europei. Questo fondamento ha cominciato a erodersi a partire dagli anni '50 e '60. Poi il crollo dell'Unione Sovietica ha fatto sembrare per un po' che il predominio occidentale fosse tornato, ma ora è finito, perché la Russia continuerà ad essere una grande potenza militare e la Cina sta diventando una potenza militare di prima classe.
Sul futuro della democrazia:
Quindi l'Occidente non si riprenderà mai, ma non importa se muore: la civiltà occidentale ha portato a tutti noi grandi benefici, ma ora persone come me e altri stanno mettendo in discussione il fondamento morale della civiltà occidentale. Penso che geopoliticamente l'Occidente vivrà alti e bassi. Forse gli shock che stiamo vivendo potrebbero riportare le migliori qualità della civiltà occidentale, e vedremo di nuovo in carica persone come Roosevelt, Churchill, Adenauer, de Gaulle e Brandt. Ma i continui shock significheranno anche che la democrazia nella sua forma attuale nella maggior parte dei paesi europei non sopravviverà, perché in circostanze di grande tensione, le democrazie appassiscono sempre o diventano autocratiche. Questi cambiamenti sono inevitabili.
Eccola qui, la frase che riassume la crisi: "la democrazia nella sua forma attuale nella maggior parte dei paesi non sopravviverà". Non subito, non domani, ma in gioco c'è questo. Si vota in Francia, poi toccherà all'Italia. E il mondo sarà cambiato.
06
Guerra e nuovo ordine. Il rischio caos
Questo era il quadro cinque mesi fa. E il mondo sta cambiando. In Inghilterra il premier Boris Johnson (il più importante sostenitore di Zelensky in Europa) è caduto e a Downing Street ora c'è Liz Truss (che ha un grande problema in arrivo, la recessione inglese); il presidente Emmanuel Macron ha vinto le elezioni ma il governo francese è debole (e con meno energia di quanto aveva previsto); in Svezia (paese che ha chiesto l'adesione alla Nato) è andato in frantumi il sogno socialdemocratico e ha vinto la destra; in Italia il governo Draghi è dimissionario e il fronte anti-guerra è ampio e domenica ci sarà un voto di svolta negli equilibri politici del paese; la Turchia di Erdogan gioca partite multiple a scacchi, si pone come mediatore con Mosca, critica l'Europa ("non bisogna sottovalutare la Russia"), sta dentro la Nato e partecipa ai lavori del vertice Sc0 con quel 'resto del mondo' che sta disegnando un nuovo ordine mondiale con Cina, Russia e India (che è nel Quad con gli Stati Uniti, sta a metà del guado, ma è ottimo acquirente del petrolio degli Urali e dei sistemi di difesa della Russia). Negli Stati Uniti l'8 novembre si vota per le elezioni di midterm, Biden rischia tantissimo, potrebbe superare di un soffio l'ostacolo, ma in ogni caso si sta chiudendo una fase senza bussola da parte della Casa Bianca. Cosa decideranno di fare a Washington?
Nessuno può dire quale sarà l'esito finale. Stamattina il vice presidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Dmitry Medvedev ha commentato: "L'establishment occidentale e tutti i cittadini dei Paesi della Nato devono capire che la Russia ha scelto la propria strada, non si può tornare indietro". È questa la cosa più preoccupante del conflitto: la distanza. La Russia prenderà "seriamente ogni segnale di una volontà degli Usa di migliorare le relazioni", ma al momento "la direzione è contraria", ha commentato il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov.
Tutte le guerre prima o poi finiscono, si tratta di capire come. L'elemento della sorpresa anche in un mondo dove tutto sembra visibile (e non lo è) resta decisivo, la stessa mobilitazione delle riserve ha colto Stati Uniti e Europa di sorpresa. Mentre si cantava vittoria per l'arretramento delle truppe russe nel nord-est dell'Ucraina, è arrivato l'ordine dell'uomo del Cremlino che non è il ritiro, ma la moltiplicazione dello sforzo, Putin prepara un salto di quantità e qualità del conflitto. Qui torna il memento di George F. Kennan sulla dottrina da adottare nei confronti della Russia, la teoria della 'via d'uscita' da lasciare sempre aperta per evitare che la potenza umiliata decida di usare l'arma che spalanca la porta di un conflitto nucleare. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.