28 Dicembre
La scorta di Berlino
La Germania acquista altri 30 milioni di vaccini da Pfizer-Biontech, la pianificazione della campagna tedesca e il ritardo di quella italiana. Il governo è in panne, Renzi lo manda in garage. La Camera in America dice sì all'assegno da 2000 dollari, la non troppo strana alleanza tra Nancy Pelosi e Donald Trump
Che succede? Le piazze finanziarie europee hanno messo a segno la miglior chiusura degli ultimi 10 mesi, il listino tedesco ha toccato il record, gli Stati Uniti volano verso nuovi primati, i mercati stanno facendo il prezzo del futuro, il 2021 è alle porte. Vaccinazione, ricostruzione, interesse nazionale, su questi tre binari corre il treno della contemporaneità. Non tutto andrà liscio, la Germania ha rotto il fronte unitario europeo e acquista vaccini in piena autonomia, il governo tedesco tutela l'interesse nazionale, fa il suo mestiere, la prima scorta arriverà con un ordine di Berlino di altre 30 milioni di dosi del farmaco di Pfizer-Biontech. L'Italia appare già in ritardo sui due fronti (campagna dei vaccini e Recovery Fund), anche il maltempo frena l'avvio di una nuova fase, la consegna delle circa 470mila dosi di vaccino della Pfizer, slitta in alcune Regioni che sono sotto la neve, Piemonte e Liguria hanno già comunicato lo slittamento, il vaccino domani non arriverà. Non è un dramma, i problemi sono altri e ben più grandi, si vedono crepe, un deficit di organizzazione. Siamo pronti? Facciamo il nostro giro di giostra. Seguite il titolare di List.
01
Manzoni, Collodi e il cinepanettone di Renzi e Conte
Renzo e Lucia si sposarono grazie alla forza di un amore e alla misericordia manzoniana de "I Promessi Sposi"; Renzi e Conte alla fine saranno divisi grazie all'odio reciproco e alla perfidia collodiana del "Pinocchio" (Manzoni e Collodi sono i due poli del nostro costume, le nostre radici, chi ha voglia di approfondire può leggere "Tutte le volte che ce l'abbiamo fatta", il libro del titolare sul carattere degli italiani). Renzi e Conte si raccontano a distanza cose che non tornano mai, dunque oggi Matteo dopo aver fatto passare nel silenzio Giuseppe che l'altro ieri evocava l'interesse dell'Italia contro le argomentazioni pre-crisi del senatore fiorentino, ha dato fuoco alle polveri e...
Che succede? Le piazze finanziarie europee hanno messo a segno la miglior chiusura degli ultimi 10 mesi, il listino tedesco ha toccato il record, gli Stati Uniti volano verso nuovi primati, i mercati stanno facendo il prezzo del futuro, il 2021 è alle porte. Vaccinazione, ricostruzione, interesse nazionale, su questi tre binari corre il treno della contemporaneità. Non tutto andrà liscio, la Germania ha rotto il fronte unitario europeo e acquista vaccini in piena autonomia, il governo tedesco tutela l'interesse nazionale, fa il suo mestiere, la prima scorta arriverà con un ordine di Berlino di altre 30 milioni di dosi del farmaco di Pfizer-Biontech. L'Italia appare già in ritardo sui due fronti (campagna dei vaccini e Recovery Fund), anche il maltempo frena l'avvio di una nuova fase, la consegna delle circa 470mila dosi di vaccino della Pfizer, slitta in alcune Regioni che sono sotto la neve, Piemonte e Liguria hanno già comunicato lo slittamento, il vaccino domani non arriverà. Non è un dramma, i problemi sono altri e ben più grandi, si vedono crepe, un deficit di organizzazione. Siamo pronti? Facciamo il nostro giro di giostra. Seguite il titolare di List.
01
Manzoni, Collodi e il cinepanettone di Renzi e Conte
Renzo e Lucia si sposarono grazie alla forza di un amore e alla misericordia manzoniana de "I Promessi Sposi"; Renzi e Conte alla fine saranno divisi grazie all'odio reciproco e alla perfidia collodiana del "Pinocchio" (Manzoni e Collodi sono i due poli del nostro costume, le nostre radici, chi ha voglia di approfondire può leggere "Tutte le volte che ce l'abbiamo fatta", il libro del titolare sul carattere degli italiani). Renzi e Conte si raccontano a distanza cose che non tornano mai, dunque oggi Matteo dopo aver fatto passare nel silenzio Giuseppe che l'altro ieri evocava l'interesse dell'Italia contro le argomentazioni pre-crisi del senatore fiorentino, ha dato fuoco alle polveri e "se non c'è l'accordo, è evidente che faranno senza di noi, e le ministre di Italia Viva ritireranno il loro incarico e si dimetteranno". Conferenza stampa convocata a Palazzo Madama per presentare proposte sul Recovery Fund, praticamente la riscrittura totale del piano presentato dal presidente del Consiglio sull'impiego dei fondi europei per la ricostruzione. "Pensiamo che il piano predisposto dal presidente del Consiglio - ha affermato Renzi - manchi di ambizione, sia senz'anima. Si vede che non c'è un'unica mano che scrive. È un collage talvolta raffazzonato di pezzi di diversi ministeri. Si vede la mano burocratica di chi mette insieme i pezzi. Chiediamo al governo di fare un salto di qualità perché questo piano, così com'è, è davvero deludente". Mercoledì ci sarà un incontro tra una delegazione di Italia Viva e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri al quale verranno presentati 61 punti "su cui al momento non siamo d'accordo", dice Renzi. Ora, se uno ha 61 punti di divergenza con il primo ministro che sostiene, fa una sola cosa: stacca la spina.
Matteo Renzi e Teresa Bellanova in Senato (Foto Ansa).Renzi ci pensa e assicura: "Noi non torniamo indietro. A chi dice che i denari del Mes sono condizionati, diciamo che quelli del Recovery hanno condizioni più stringenti. È vergognoso che si stia ancora a discutere di Mes, è un tema ideologico in un paese dove le persone muoiono. I 36 miliardi dell Mes servono". Dalla Sanità, all'Alta Velocità, perché "nel silenzio l'unico vero attacco al governo lo ha fatto quella forza politica che non ha voluto votare il parere sulla Tav, e si chiama M5S non Iv. Non stiamo complottando noi contro il governo ma chi dice 'no' all'Alta velocita'". Sulla giustizia "no al manettarismo di seconda mano di alcuni membri di questa coalizione" e giammai, "noi non vogliamo che si facciano scherzi su intelligence e servizi segreti e chiediamo al presidente del Consiglio che affidi la delega a una persona terza. Noi non torniamo indietro nemmeno su questo". Tutto ha il sapore dell'ultimo capitolo prima del tonfo: "Non per il gusto di un chiacchiericcio politico, non stiamo scherzando. O questi soldi li spendiamo bene, o ci strangoliamo col debito pubblico. Non è una fiction, non è una telenovela, è il futuro dei nostri figli. Ci rompiamo l'osso del collo. Questo è il momento in cui ci giochiamo tutto". Avviso finale: "Io non ho paura di niente". Attendiamo con il taccuino squadernato gli eventi, leggiamo Manzoni, annotiamo Collodi, non è letteratura, sembra un cinepanettone.
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Che facciamo? Andiamo in America, serata calda, piene di notizie. Seguite il titolare di List.
02
L'assegno americano da 2000 dollari
I democratici hanno dato il via libera (275 a 134, oltre i due terzi richiesti per la procedura d'urgenza) alla Camera all'assegno da 2,000 dollari. È la cifra indicata da Donald Trump che nel frattempo ha firmato la legge con l'assegno originario da 600 dollari. Trump ha dato il via libera alla legge da 900 miliardi dopo un giro di consultazioni con il segretario del Tesoro Steven Mnuchin, il senatore della South Carolina, Lindsey Graham, il leader della minoranza repubblicana alla Camera, Kevin McCarthy e l'ex consigliera Kellyanne Conway. Un veto di Trump alla legge
Nancy Pelosi si vaccina nel suo ufficio a Washington (Foto Ansa).La palla passa al Senato dove la maggioranza repubblicana guidata da Mitch McConnell ora si trova nei guai: se respinge il provvedimento, si intesta una scelta impopolare (alla vigilia del voto in Georgia, decisivo per il Senato) e vota contro il proprio presidente che fino a prova contraria è quello che ha i voti (73 milioni di elettori, il presidente in carica più votato - e perdente - della storia americana); se la accettano, "Mitch the Knife" si ritroverà sconfitto e il Gop messo all'angolo dall'improvvisa alleanza tra Donald Trump e Nancy Pelosi che ha giocato un'astuta carta sul tavolo da poker di Capitol Hill: se centra il risultato potrà cantare vittoria (in condominio con The Donald), se fallisce potrà gettare la pece sulle spalle dei senatori repubblicani. Micidiale, Nancy. Riuscirà nell'impresa? McConnell tace, l'uomo è navigatissimo, ma per uscire intero da questa storia dovrà dare fondo a tutta la sua capacità di mediazione. Ne resterà in piedi soltanto uno.
03
La Camera respinge il veto di Trump sulla Difesa
Un punto a favore e punto perso. La Camera ha respinto il veto posto da Trump sulla legge per la Difesa, il National Defense Authorization Act, 740 miliardi di dollari per il Pentagono. I democratici e i repubblicani si sono ancora una volta alleati - stavolta contro il presidente - per rimettere in carreggiata la legge che finanzia le spese per la Difesa.
Trump aveva contestato le disposizioni riguardanti i nomi delle basi militari in memoria dei generali confederati; le limitazioni poste agli spostamenti delle trupp in Germania, Corea del Sud e Afghanistan, la legge che dà alle società tecnologiche l'irresponsabilità legale sui contenuti pubblicati dai social media (Trump in questo caso fa una richiesta giusta, ma nel contesto sbagliato). Il Congresso ha ribadito le norme. È la prima volta che il Congresso respinge una legge sui cui Trump ha posto il veto. Un segno che dovrebbe cogliere con grande attenzione, si vota in Georgia il 5 gennaio, se i senatori repubblicani uscenti non verranno riconfermati, si aprirà la battaglia dentro il Gop per mettere Trump all'angolo e lanciare la corsa per la leadership futura del partito.
04
Santa Claus Rally sul 2021
La Borsa di Tokyo ha aperto a razzo guadagnando l'1,43% ai valori massimi da 29 anni. Tre sono i fattori che spingono la corsa dei mercati:
1) Il piano di sostegno dell'economia degli Stati Uniti firmato da Donald Trump che sblocca gli assegni a famiglie e imprese e termina un dannoso stallo politico;
2) La campagna di vaccinazione avviata in Europa (a macchia di leopardo e non rassicurante per la ripresa italiana, come vedremo);
3) L'intesa sulla Brexit tra Regno Unito e Unione europea che mette un punto a una storia infinita, dà certezze a Londra e a Bruxelles (leggere Berlino) e vedremo se gli inglesi avranno ragione o torto;
Balsamo per i mercati. Gli investitori cantavano "Only I Want for Christmas is a deal" nei giorni in cui Boris e Ursula si legnavano, sono stati accontentati e ora siamo in pieno Santa Claus Rally, colpo d'occhio, tutto verde, si passa a tutta velocità in un'altra era (forse).
Effetto sul petrolio, ultimi tre mesi di quotazione del Brent, il carburante della produzione:
Il barile è sopra i 51 dollari, con un ritmo sostenuto di crescita costante da inizio novembre, siamo ancora lontani da quota 70 dollari del dicembre 2019, ma viaggia, è un buon segno per l'economia, il petrolio è il termometro delle aspettative di crescita.
Abbiamo scritto che l'intesa sulla Brexit è dettata dall'auto tedesca esportata nel Regno Unito, quadro confermato, i produttori di automobili quotati alla Borsa di Francoforte hanno fatto faville. Un anno di quotazione del titolo di un gigante teutonico, Bmw:
Il titolo dopo esser sprofondato in marzo, è tornato ai livelli della fine di dicembre 2019. Il mercato scommette sul futuro delle quattroruote, si respira. Sono tutti segnali di cui bisogna fare tesoro, vanno letti, pesati e riequilibrati con la prudenza e un'osservazione dello scenario. Quale?
05
Primule e realtà. La vaccinazione, noi e la Germania
La campagna di vaccinazione, prima di tutto. Il concerto delle nazioni che aveva partorito il V-Day è già saltato: la Germania ha materializzato quello che noi inguaribili realisti avevamo visto, le nazioni non sono sparite e il pragmatismo di Berlino ha colpito dritto con l'acquisizione di 30 milioni di dosi supplementari di vaccini Pfizer-Biontech. La mossa ha colto di sorpresa l'Italia, Alice nel paese delle meraviglie si è risvegliata nella realtà, improvvisamente le nostre primule sono appassite di fronte ai numeri delle siringhe dei tedeschi. Abbiamo lavorato fino a tarda sera sulla notizia, silenzio imbarazzato dal governo, finché Domenico Arcuri, il commissario straordinario, non ha pronunciato una frase che dice tutto: "L'Italia insieme alla Francia, alla Germania e all'Olanda ha promosso l'acquisto centralizzato europeo. E' stata ed e' una bella pagina dell'Europa. L'Unione europea compra per tutti i Paesi membri e distribuisce i vaccini in funzione della popolazione. A noi tocca il 13,5% dei vaccini. Confidiamo che questa bella pagina non si debba interrompere".
Si è già interrotta, per la semplice e inesorabile ragione che gli Stati devono fare gli Stati, dunque i tedeschi stanno utilizzando un principio molto chiaro, devono premunirsi da eventuali intoppi nella produzione e distribuzione del vaccino, frazionano il rischio e stanno partendo a razzo con la campagna di vaccinazione che serve per far tornare a marciare l'economia. Gente seria, tutelano le imprese (11 miliardi di euro di ristori al mese dopo il lockdown deciso dal governo), sanno che la strada per la ripresa è lunga. La Germania nel V-Day aveva a disposizione circa 150 mila dosi distribuite nei 16 Laender - in Italia erano 9750 - i centri di vaccinazione sono 442 distribuiti in tutti i Laender, le squadre mobili sono centinaia, vanno da chi non può muoversi. Quanto sono chiari e responsabili di fronte ai propri cittadini i politici tedeschi?
06
Stesso giorno, stesso anno, altra storia
Guardate questo semplice cruscotto giornaliero del Roberto Koch Institut:
La terza colonna indica il numero delle vaccinazioni, sono in tutto 21,566 persone che hanno ricevuto al via della campagna la prima dose del vaccino Pfizer-Biontech, l'unico disponibile in Europa. Non c'è solo il dato totale, abbiamo anche la ripartizione geografica nel paese, dettagli su dettagli, ma il dato che conta da ieri è quello dei vaccinati, quello che manca nel report giornaliero dell'Italia:
Stesso giorno, stesso anno, altra storia, altro paese. Continuiamo a improvvisare, la campagna di vaccinazione non è partita e siamo già in affanno. Speriamo di poter raccontare un'altra storia. Siamo fermi al primo giorno della crisi, inchiodati alla casella dell'emergenza. E là resteremo senza un approccio diverso: dobbiamo uscire dalla crisi e la crisi non si governa inseguendola, ma cavalcandola e domandola, cosa che non abbiamo mai fatto.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Andiamo in alto mare.
07
Brexit e mare, vele e cannoni
Circumnavigando la Brexit, in questi anni abbiamo tante volte evocate l'immaginario delle potenze marittime. Non c'è un solo impero che non abbia avuto il controllo dei mari, senza il presidio dello spazio costiero e del mare aperto, qualsiasi regno è esposto all'invasione. Prima necessità difensiva, poi proiezione offensiva, ricerca di spazio, il dominio dell'acqua nasce con lo sviluppo della tecnologia.
La forza inglese era nella sua Marina, nell'abilità dei suoi comandanti. La Brexit è (anche) questa nostalgia di pittura sottomarina, di onda e risacca, di albero maestro e gabbiere, di arpione e cannone. Nelle parole di Boris Johnson - che è un ottimo e colto oratore e dunque irrita gli intelligenti a prescindere che pensano di avere il monopolio della parola - si coglie questo lasciarsi trasportare dagli alisei, l'influenza dei classici, l'odore di salsedine delle carte nautiche, il giro di bussola e sestante. Nel premier inglese questa tradizione è mediata dai libri, ma decantata più di quanto si immagini, riposa sul fondale della classe brit che ha letto i testi giusti, educata (e viziata) a pensarsi pre-destinata al potere anche quando non lo ha, sul ponte di comando e al timone. Royal Navy, basta il nome per issare l'ancora e navigare con l'immaginazione vascello di prima classe Victory, la nave di Orazio Nelson.
William Turner, "La battaglia di Trafalgar", dipinto del 1822.Quando BoJo fa emergere in superficie "il controllo delle acque", affiora la storia. Quale? Il passaggio dall'abbordaggio alla tattica di battaglia con l'artiglieria. "Vele e cannoni", di Carlo Maria Cipolla, rivela tutta l'abilità degli inglesi nel diventare un popolo di guerrieri del mare. Cipolla ricorda cosa raccomandava una commissione inglese nel 1618:
L'esperienza insegna che di questi tempi le battaglie navali pervengono raramente ad abbordaggi o all'impiego massiccio di archi, frecce, pallettoni e spade, ma vengono decise dall'artiglieria che deve abbattere alberi e pennoni, battere d'infilata e sventrare le navi; il grande vantaggio della Marina di Sua Maestà deve essere accuratamente mantenuto fornendo ad ogni nave tutta quell'artiglieria che il vascello può trasportare.
La Brexit è il ritorno all'acqua.
Cipolla ricorda che "non vincolati da sorpassate tradizioni di tipo mediterraneo, relativamente pochi di numero e tuttavia dediti incorreggibilmente alla pirateria, gli inglesi impararono esclusivamente ad affidarsi alla manovra a vela e all'uso della bordata. Pochi ma aggressivi e tenaci, scarsamente fantasiosi, ma ricettivi e capaci, essi costruiroono com'ebbe a dire il Botero "legni leggerissimi e benissimo forniti di artiglieria" che "insultarono e in mille maniere travagliarono la grandezza delle navi dell'armata spagnola". Gli olandesi seguirono la stessa linea di condotta. All'interno della stessa Europa prevalsero quei paesi che impiegarono in maniera più efficiente vele e cannoni. L'era dell'energia umana s'era chiusa e s'era aperta l'età delle macchine". Innovazione. In questo immenso impero della nostalgia, quale epoca soffia sulle vele della Brexit?
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5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.