31 Gennaio

La strada della crisi la traccia Renzi

Documento scritto, governo politico ma non a tutti i costi, crono-programma e il nome del premier si vedrà. Perché il leader di Italia Viva è il padrone assoluto del negoziato. Possibilità, probabilità, vie d'uscite (e entrata) per la maggioranza che verrà (e non è scontato che sia quella che sostiene Conte)

Chi detta l'agenda della crisi? Matteo Renzi. Anche ieri ne abbiamo avuto un saggio. Dopo aver incontrato il presidente della Camera, Roberto Fico, il leader di Italia Viva ha mostrato come si tiene un negoziato: ha chiesto un documento scritto, un governo politico ma non a tutti costi, il crono-programma e sul nome del premier si vedrà.

Chi pensa che sia cosa fatta per una riedizione del governo giallo-rosso, si sbaglia. Renzi sta giocando la sua partita ben sapendo di avere la golden share dell'alleanza, il suo copione ora prevede di parlare dei temi, portare fino al limite la discussione, saggiare il punto di resistenza (o rottura) degli alleati. Come ogni leader politico, punta naturalmente a ottenere il massimo. Qual è? La sostituzione di Giuseppe Conte, ma per arrivare a questo obiettivo non passa dal veto al fu avvocato del popolo (sarebbe un errore, significherebbe prendersi l'accusa di aver rotto, cosa che semmai egli vuole rovesciare sui Cinque Stelle e il Pd), discute il programma e l'azione di governo. È questo il terreno nel quale Renzi può verificare se i suoi (ex) alleati sono davvero interessati a governare con lui o se invece desiderano solo tenerlo dentro per questioni aritmetiche, il tirare a campare per non tirare le cuoia di andreottiana memoria.

Renzi sa che una riedizione della vecchia maggioranza è un'operazione ad alto rischio e tutti giocherebbero a scaricare le colpe sulla sua figura, le possibilità di un'implosione sono alte, lo scenario europeo è scosso dalla guerra dei vaccini (e l'Italia non ha un piano), la ripresa economica ci sarà ma solo dal terzo trimestre del 2021, il Recovery Fund balla la rumba (anche qui non abbiamo un piano), la disoccupazione arriverà al galoppo con i licenziamenti (e non abbiamo un piano). Sa benissimo anche che la risposta all'altezza...


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