25 Gennaio
La tempesta d'acciaio
Stati Uniti e Germania daranno all'Ucraina i carri armati Abrams e Leopard 2, conflitto in piena escalation, si prepara l'offensiva di primavera. Come reagirà la Russia? Perché i tank in battaglia sono ancora un elemento fondamentale. Storia e strategia, realtà e illusioni sul campo di battaglia. La guerra di logoramento di Putin e il tentativo di Stati Uniti e Europa di far ripiegare Mosca
La Germania e gli Stati Uniti invieranno carri armati all'Ucraina. I Leopard 2 tedeschi e gli M1 Abrams americani entreranno nel campo di battaglia dell'Ucraina contro la Russia. Gli Stati Uniti risolvono così la disputa politica all'interno della Nato, Berlino potrà dire di avere seguito Washington, la Polonia chiederà i tank alla Germania. Olaf Scholz e Joe Biden hanno trovato una mediazione nell'Alleanza, ma il tema da questo momento è un altro: come reagirà la Russia? Perché è chiaro che la guerra fa un altro salto di qualità e quantità, Stati Uniti e Europa sono sempre più dentro il conflitto.
Quando si tratta di Mosca, il quadro non è mai solo quello del teatro operativo, bisogna osservare le mosse di Vladimir Putin su tutto il ventaglio di possibilità che ha a disposizione. Può dare un giro di vite energetico in Europa ancora in pieno inverno (ma le scorte di gas sono a livello record),può ordinare ai suoi militari di preparare un'escalation (ma è già in corso), può studiare con i suoi alleati operazioni di destabilizzazione internazionale, far colpire da entità senza bandiera obiettivi americani sparsi nel mondo giocando sull'effetto sorpresa, le carte a disposizione del Cremlino sono molte. Siamo all'inizio di una nuova fase della guerra, gli eserciti si stanno preparando all'offensiva di primavera.
La celebrazione dei Javelin a Kiev (Foto Epa).Ogni fase del conflitto fin dall'inizio è stata scandita dall'ingresso sul campo di battaglia di un'arma nuova:
Il lancio di un Javelin durante un'esercitazione in Germania nel 2019 (Foto Pentagono).1. Nell'inverno di un anno fa a Kiev si celebrava la potenza del missile anticarro Javelin (e degli Stinger per la difesa anti-aerea);
2. Nella primavera del 2022 in Donbass fu la volta dell'artiglieria pesante, i cannoni da 155 millimetri per colpire le postazioni dei russi a...
La Germania e gli Stati Uniti invieranno carri armati all'Ucraina. I Leopard 2 tedeschi e gli M1 Abrams americani entreranno nel campo di battaglia dell'Ucraina contro la Russia. Gli Stati Uniti risolvono così la disputa politica all'interno della Nato, Berlino potrà dire di avere seguito Washington, la Polonia chiederà i tank alla Germania. Olaf Scholz e Joe Biden hanno trovato una mediazione nell'Alleanza, ma il tema da questo momento è un altro: come reagirà la Russia? Perché è chiaro che la guerra fa un altro salto di qualità e quantità, Stati Uniti e Europa sono sempre più dentro il conflitto.
Quando si tratta di Mosca, il quadro non è mai solo quello del teatro operativo, bisogna osservare le mosse di Vladimir Putin su tutto il ventaglio di possibilità che ha a disposizione. Può dare un giro di vite energetico in Europa ancora in pieno inverno (ma le scorte di gas sono a livello record),può ordinare ai suoi militari di preparare un'escalation (ma è già in corso), può studiare con i suoi alleati operazioni di destabilizzazione internazionale, far colpire da entità senza bandiera obiettivi americani sparsi nel mondo giocando sull'effetto sorpresa, le carte a disposizione del Cremlino sono molte. Siamo all'inizio di una nuova fase della guerra, gli eserciti si stanno preparando all'offensiva di primavera.
La celebrazione dei Javelin a Kiev (Foto Epa).Ogni fase del conflitto fin dall'inizio è stata scandita dall'ingresso sul campo di battaglia di un'arma nuova:
Il lancio di un Javelin durante un'esercitazione in Germania nel 2019 (Foto Pentagono).1. Nell'inverno di un anno fa a Kiev si celebrava la potenza del missile anticarro Javelin (e degli Stinger per la difesa anti-aerea);
2. Nella primavera del 2022 in Donbass fu la volta dell'artiglieria pesante, i cannoni da 155 millimetri per colpire le postazioni dei russi a chilometri di distanza.
Un lanciamissili multiplo Himars schierato in Kuwait (Foto Pentagono).3. In autunno arrivò il momento per i lanciarazzi Himars e i droni forniti da vari paesi.
Un carro armato Leopard 2 durante un'esercitazione in Germania (Foto Pentagono).4. Un anno dopo l'inizio della guerra, arrivano i carri armati americani e tedeschi, veicoli corazzati da combattimento per la fanteria. I mezzi della Germania offrono maggiori garanzia sul lato della disponibilità (sono circa 2 mila in tutta Europa), manutenzione, sostituzione rapida, dunque saranno il mezzo privilegiato.
Tutte queste armi sono necessarie in un conflitto moderno e nello stesso tempo antico. La guerra conserva sempre molti aspetti che all'improvviso riaccendono la memoria sulle campagne militari raccontate dai libri di storia, il passato, il presente e il futuro fanno parte del romanzo del campo di battaglia.
Nessuna delle armi che abbiamo elencato ha cambiato in maniera decisiva il conflitto, la Russia non ha perso, l'Ucraina non ha vinto, Mosca non ha trionfato, Kiev non è caduta. E dopo mesi di avanzata dell'esercito ucraino, ora è di nuovo la volta dell'Armata Rossa, i russi stanno conquistando terreno, non accadeva da mesi, un segno chiaro di logoramento e stanchezza dell'esercito di Kiev. Chi enfatizza la superiorità tecnologica dell'Ucraina dimentica spesso il fattore più importante: i soldati. Quelli ucraini combattono bene, ma i russi hanno dimostrato di saper cambiare le proprie tattiche, imparare dagli errori.
La Z della propaganda militare russa sulla facciata del teatro Oleg Tabakov a Mosca (Foto Zuma).Altro dettaglio in cronaca, spesso omesso: Putin ha a disposizione più soldati, può continuamente 'rifornire' il fronte. Cosa che invece per gli ucraini è impossibile. La demografia in guerra è un elemento decisivo. Stalin e i suoi generali sconfissero Hitler non perché erano meglio addestrati e più armati, ma perché avevano milioni di soldati da mandare alla morte, le cronache delle battaglie sono un memento per noi tutti, i russi soffrono, muoiono ma a loro volta uccidono, si muovono senza ordine, poi fanno prevalere la forza dei numeri, la 'carne da cannone', e vincono. Putin ha mobilitato 300 mila soldati, altri ne arriveranno. Può darsi che stavolta il giro d'orologio della storia non sia dalla parte di Mosca, che queste siano le premesse per un'altra strage di giovani russi, la tragedia di una generazione, può anche essere che Putin abbia sbagliato i suoi freddi calcoli, che la guerra di logoramento che alimenta ogni giorno finisca per consumare il Cremlino, ma pur essendo tutte queste domande un esercizio obbligato per fare un'analisi ponderata, le pagine del passato vanno rilette con grande attenzione.
L'obiettivo dell'accelerazione americana e europea nell'appoggio all'Ucraina è evidente: spingere la Russia a ripiegare, mettere in difficoltà i generali di Putin, mandare al Cremlino il messaggio: siamo pronti a schiacciarti, apri un negoziato finché puoi evitare il disonore della sconfitta. Il problema è che con la Russia questa strategia non ha mai funzionato (leggere Kennan). Obiezione, c'è l'Afghanistan. Non è un precedente solido. Perché il ritiro dell'Armata Rossa da Kabul arrivò dopo gli accordi di Ginevra del 14 aprile del 1988, la Russia era già sull'orlo del crac, gli Stati Uniti rifornivano i mujaheddin afghani - destinati poi a diventare il nemico che avrebbe attaccato l'America l'11 settembre 2001 - era un contesto storico che non ha niente in comune con lo scenario del presente. La Russia può implodere sotto il peso delle sanzioni? È in corso una rivolta interna contro Putin? A Mosca per ora non sembra esistere niente di tutto questo.
Un anno dopo, la Russia occupa ancora quasi il 20% del territorio dell'Ucraina, ecco la mappa della Difesa inglese:
La Russia occupa la Crimea (dal 2014), il Donbass, buona parte del Sud del paese che s'affaccia sul Mar d'Azov (completamente sotto controllo della Marina di Mosca) e sul Mar Nero, fino a Kherson. Sono circa 120 mila chilometri quadrati di territorio, pari a quasi l'estensione dell'Inghilterra (130 mila km2), un anno dopo, nulla è cambiato sul piano dei confini, abbiamo raccontato avanzate e ritirate da entrambe le parti, ma il cuore della fortificazione russa in Ucraina resta immutato. Dov'è la vittoria? Non c'è, perché nessuno in queste condizioni può vincere.
Si è detto e scritto che la Russia stava esaurendo le munizioni, ma non corrisponde alla realtà che vediamo sul campo di battaglia, i missili e l'artiglieria di Mosca sono cronaca quotidiana. Le fabbriche di armi russe fanno il triplo turno, mentre è vero che la produzione americana (dunque quella di tutto l'Occidente) ha da settimane problemi a fornire proiettili per l'esercito di Kiev che consuma materiali (e uomini) in quantità enorme e grande velocità. Per armare due brigate di fanteria meccanizzata, come ricorda l'Economist, gli Stati Uniti hanno deciso di inviare in Ucraina 100 veicoli da combattimento cingolati Bradley, 90 veicoli gommati Stryker, 100 veicoli corazzati per il trasporto di personale M113. Per formare una brigata corazzata americana occorrono 87 carri armati M1 Abrams.
È chiaro che se la Russia fa la guerra (e non ci sono segni in direzione contraria), bisogna contrastarla, Putin non può avere libertà di movimento, spingerebbe le sue truppe al limite dei confini europei. Lo scontro in queste condizioni è un fatto ineludibile. Il tema è come fare (bene) la guerra e poi la pace (che duri), come sempre avviene nel corso della storia. Sul taccuino c'è una sola domanda: cosa è la vittoria? E cosa è la sconfitta? Sono domande che restano sospese a mezz'aria. La definizione della vittoria e della sconfitta - per la Russia e per l'Ucraina e a questo punto anche per noi - è la chiave che apre la porta di un negoziato che per ora non può esserci.
I carri armati sono in ogni caso un pezzo fondamentale in una guerra che si combatte su quattro dimensioni (terra, mare, cielo, spazio) e con una dotazione tecnologica di prim'ordine. Nei mesi scorsi si scriveva che il campo di battaglia dell'Ucraina aveva dimostrato la fine dei tank. Analisi completamente sbagliata, senza carri la fanteria non avanza, non può subire perdite e continuare a 'sfondare'. Come ricorda Stephen Biddle nel libro Military Power, "le unità dei carri armati tendono a subire meno perdite umane rispetto alla fanteria". Il campo di battaglia offre sempre lezioni da ricordare: nel 1914 gli analisti militari prevedevano una rapida guerra di movimento, arrivò l'orrore della guerra in trincea, quattro anni e qualcuno l'avesse previsto quel conflitto probabilmente non ci sarebbe mai stato. Nel 1940, quando la Germania cominciò l'avanzata sulla Francia, si pensava a una guerra come quella del 1914-18 e invece arrivò il Blitzkrieg, la guerra lampo, e "perfino i tedeschi ne rimasero sorpresi", ricorda Biddle.
Un carro armato israeliano distrutto durante la guerra dello Yom Kippur.La guerra tra arabi e israeliani dell'ottobre del 1973 (Yom Kippur, dal 6 al 25 ottobre) fu una carneficina (2800 soldati morti, quasi 9 mila feriti, 400 tank distrutti, 102 aerei abbattuti, la metà nei primi tre giorni di guerra) che colse in contropiede Israele che dovette chiedere aiuto agli Stati Uniti, mentre gli arabi vennero riforniti dalla Russia. Dopo la guerra dello Yom Kippur si disse che l'era del carro armato era chiusa, così "a metà degli anni Settanta, i tank erano largamente considerati come dei dinosauri, un'altra generazione di armi obsolete che seguiva la cavalleria e la nave da guerra". Errore. A metà degli anni Novanta il carro americano M1 divenne "l'invincibile Re della Killing Zone" dopo la prova vittoriosa nella Guerra del Golfo. E oggi siamo di nuovo al racconto della 'tempesta d'acciaio' dello scontro di fanteria, la guerra classica.
Un carro armato Leopard 2 (Foto Pentagono).La capacità del Leopard 2 di cambiare gli equilibri del conflitto dipende dal numero di tank forniti, secondo gli analisti dell'International Institute for Strategic Studies di Londra ne servono almeno un centinaio e il tempo di addestramento dei carristi è di 3-6 settimane. Fattore critico, ancora una volta: la produzione dei proiettili. L'apparizione del Leopard 2 sul campo di battaglia non è 'chiavi in mano', non si decide e poi si parte, è un elemento della guerra che va preparato, pianificato (pensate alla logistica, al rifornimento, alla manutenzione), occorre tempo. La Russia cercherà di bruciarlo. Come? C'è chi dice che a Putin serve una sorpresa, ma a ben vedere la strategia dell'uomo del Cremlino finora è stata quella di avanzare e arretrare seguendo la logica della guerra di logoramento, della conservazione delle forze, del restringimento invernale della linea del fronte da difendere dall'offensiva di Kiev, del bombardamento delle infrastrutture e dei raid su obiettivi (civili e militari) lontani dal campo di battaglia del Sud-Est dell'Ucraina. Il risultato è uno stallo a cui però corrisponde il 'consumo' della capacità dell'esercito ucraino di sostenere la guerra. I carri servono a limitare il raggio d'azione dei russi. Basteranno?
La reazione della Russia sul piano politico è quella attesa. Anatoly Antonov, ambasciatore russo negli Stati Uniti, ha commentato: "È ovvio che Washington sta cercando intenzionalmente di infliggerci una sconfitta strategica, se gli Stati Uniti decidono di fornire carri armati, allora giustificare un simile passo con argomentazioni sulle 'armi difensive' non funzionerà sicuramente. Questa sarebbe un'altra sfacciata provocazione contro la Federazione Russa". Provocazione o no, Mosca ha davanti un problema antico, sopravvivere alla tempesta d'acciaio.
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7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.