3 Aprile

La tregua nel governo è una guerra in Parlamento

Nei lavori parlamentari Cinque Stelle e Lega ai ferri corti su tutto. Oggi si sono spaccati su castrazione, limiti di velocità nelle autostrade e baby sitter. Salvini e Di Maio costretti a andare avanti. Anche contro la realtà dei conti. Istat: meno potere d'acquisto e più pressione fiscale. Roma, a Torre Maura un conflitto annunciato

Che succede? Il governo ha deciso di adottare la linea del siamo soli nell'universo, quindi se il prodotto interno lordo rallenta in tutto il mondo, in Italia no. Sarà a questo punto molto interessante capire cosa scriveranno sul Documento di economia e finanza e come si porrà il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, di fronte a una linea politica che cerca di evitare il rientro nell'orbita della realtà perché si vota in maggio per le Europee. Abbiamo già visto ieri le cinque trappole in cui l'esecutivo è immerso, sono frutto di una stima dei conti - e di un programma di governo - che poteva avere un senso a giugno (e già ballava) ma con la brusca frenata a ottobre-novembre dell'economia tedesca è completamente evaporato. Il governo non ha voluto correggere la rotta e ora tutto è più difficile. È significativo l'atteggiamento di Jean-Claude Juncker, non ha premuto sull'acceleratore - e poteva farlo - sa di aver dalla sua i numeri e anche il tempo, la partita per il governo italiano è in ogni caso segnata, perfino un ribaltone sovranista nella Commissione Ue non cambierebbe nulla, paradossalmente viste le politiche nazionali potrebbe addirittura essere peggiore per Roma. Mancano due mesi, poi comincerà un altro gioco. 

Quella in corso è chiaramente una mano elettorale: il governo non cambia il suo programma, sta congelato sul contratto di governo firmato a giugno 2018 - un'altra epoca - e pompa tutti i provvedimenti utili a catturare il consenso. Dunque ecco alla fine giungere l'accordo con il ministro dell'Economia Tria sui rimborsi ai "truffati" (tutti? forse occorre un po' di prudenza quando si maneggiano i soldi del contribuente). Sulla manovra 2020 c'è il buio, si torna a parlare di spending review (tutti i governi e tutti i tagliatori ne sono usciti con le ossa rotte) e di...


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