30 Dicembre
La variante in bolletta
Dal 1° gennaio prezzi record per elettricità (+55%) e gas (+41,8%). Rimbalzo dell'economia, aumento dei prezzi delle materie prime, costo della CO2, decisioni politiche per "un futuro migliore" che hanno prodotto un presente peggiore. Così la transizione energetica è diventata un boomerang
Che succede? Siamo ai titoli di coda dell'anno, cena, brindisi, tanti ricordi, qualche grande rimpianto, cose che sono andate bene, altre male, la salute che è incasinata e la medicina che ti vuole allungare la vita senza comprendere che scrivere presuppone nel rigore del lavoro un certo grado di anarchia in quel poco che ti resta del giorno, quasi nulla. Poi dormita sorvegliata, in garitta onirica, risveglio nella stessa ora (5.30) e soprattutto nella stessa era, con tante idee per un domani che è quello che vivi e mai quello che sarà.
01
Biden e Putin 50 minuti al telefono
Vladimir Putin e Joe Biden in Svizzera, a Ginevra, nel summit di villa La Grange, il 16 giugno del 2021 (Foto Epa).La giornata è andata via a zig zag nel segno di Omicron, mentre scrivevo questa nota d'apertura era in corso la telefonata tra Joe Biden e Vladimir Putin, è finita poco fa è durata 50 minuti. Speriamo abbiano trovato un modo per andare se non d'accordo quanto meno non scivolare verso la guerra che nella storia si presenta come un evento più semplice e terribile di quanto si immagini. Più tardi la Casa Bianca e il Cremlino ci daranno qualche notizia. Siamo qui con il taccuino squadernato, è l'infinito giro di giostra della cronaca.
02
L'impero di Omicron e stop quarantene subito
L'impero di Omicron. La variante conferma di essere contagiosa e veloce, 126.888 nuovi casi e 156 morti, tasso di positività all'11%. È il record dei contagi e in proporzione ai ricoveri ordinari (+288 unità per un totale di 10.866), alle terapie intensive (+41 per un totale di 1.226) e ai decessi Omicron conferma anche di essere meno letale. Record di tamponi (1.150.352, una tragedia, visto che in buona parte non servono a niente e sono fatti da...
Che succede? Siamo ai titoli di coda dell'anno, cena, brindisi, tanti ricordi, qualche grande rimpianto, cose che sono andate bene, altre male, la salute che è incasinata e la medicina che ti vuole allungare la vita senza comprendere che scrivere presuppone nel rigore del lavoro un certo grado di anarchia in quel poco che ti resta del giorno, quasi nulla. Poi dormita sorvegliata, in garitta onirica, risveglio nella stessa ora (5.30) e soprattutto nella stessa era, con tante idee per un domani che è quello che vivi e mai quello che sarà.
01
Biden e Putin 50 minuti al telefono
Vladimir Putin e Joe Biden in Svizzera, a Ginevra, nel summit di villa La Grange, il 16 giugno del 2021 (Foto Epa).La giornata è andata via a zig zag nel segno di Omicron, mentre scrivevo questa nota d'apertura era in corso la telefonata tra Joe Biden e Vladimir Putin, è finita poco fa è durata 50 minuti. Speriamo abbiano trovato un modo per andare se non d'accordo quanto meno non scivolare verso la guerra che nella storia si presenta come un evento più semplice e terribile di quanto si immagini. Più tardi la Casa Bianca e il Cremlino ci daranno qualche notizia. Siamo qui con il taccuino squadernato, è l'infinito giro di giostra della cronaca.
02
L'impero di Omicron e stop quarantene subito
L'impero di Omicron. La variante conferma di essere contagiosa e veloce, 126.888 nuovi casi e 156 morti, tasso di positività all'11%. È il record dei contagi e in proporzione ai ricoveri ordinari (+288 unità per un totale di 10.866), alle terapie intensive (+41 per un totale di 1.226) e ai decessi Omicron conferma anche di essere meno letale. Record di tamponi (1.150.352, una tragedia, visto che in buona parte non servono a niente e sono fatti da chi non ne ha bisogno). Titolo del Washington Post:
Un po' di calma, fine dell'isteria, osservazione dei dati, moderazione. Niente, siamo finiti in un girone infernale dove nei talk show c'è chi sostiene che i vaccini non servono. Strano paese, la tv gracchia una realtà che non corrisponde al numero dei vaccinati e la politica fa cose in ritardo che erano visibili a occhio nudo. È proprio vero, non vedono le comete arrivare, neppure le buone notizie, Don't Look Up.
Tutti dentro (e poi fuori). Le nuove regole sulla quarantena e la capienza degli impianti sportivi (al 50% all'aperto e 35% al chiuso) scatteranno subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dovrebbe arrivare domani. Sette club di Serie A (Atalanta, Juventus, Bologna, Inter, Lazio, Roma, Napoli) hanno bloccato la vendita dei biglietti. Le misure sul Green Pass rafforzato entreranno in vigore dal 10 gennaio.
03
Dateci i soldi del Pnrr
21 dicembre 2021. Il tabellone con i risultati del voto di Fiducia alla Camera sul Pnrr (Foto Ansa).Soldi soldi soldi. Il Parlamento ha dato il via libera definitivo alla legge di Bilancio da 30 miliardi, mentre il Mef ha chiesto il pagamento della prima rata del Pnrr all'Unione europea, sono 24,1 miliardi, di cui 11,5 a fondo perduto e 12,6 di prestiti.
04
La variante? Wall Street macina record
La borsa americana ha chiuso in leggero calo ma Wall Street sta per finire l'anno con nuovi record storici. Il Dow Jones ha ceduto lo 0,23% a 36.403 punti, l'S&P 500 lo 0,29% a 4.779 e il Nasdaq lo 0,16% a 15.741. C'è ancora una giornata di compra e vendi, poi si stappa lo champagne perché l'indice S&P 500 si appresta a terminare l'anno con un balzo di oltre il 27%, il Nasdaq di circa il 23% e il Dow Jones di quasi il 20%. I nuovi dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione è ottimo: il dato è calato a 198.000 unità, battendo nettamente le stime degli analisti che se ne attendevano 208.000. L'indice Pmi di Chicago, inoltre, è salito oltre le attese. Omicron è contagioso, ma il mercato pensa che non ha la forza per fermare la locomotiva americana.
***
La notizia del giorno qual è? Corre sui fili dell'alta tensione, nei tubi del gas e arriva a casa con il postino o direttamente sul conto in banca.
05
Scossa in bolletta
La notizia più importante della giornata è sbucata come un missile dalla tempesta energetica in corso: aumenti record per le bollette di elettricità e gas. Ha colto di sorpresa solo chi non vuole vedere la realtà. Che alla fine è sempre puntuale, onesta, inesorabile. Da tempo i lettori di List sono informati sullo scenario energetico, sulla necessità di un percorso di decabornizzazione (intelligente, di tutti) e sui rischi che si aprono con l'accelerazione di una transizione studiata a tavolino che non tiene conto della realtà del sistema industriale dell'Occidente e delle condizioni del mercato, bisogna sempre tenere a mente che chi ha le materie prime ha un vantaggio competitivo. Dichiarare la fine dell'era degli idrocarburi - e godere del tepore del termosifone pieno d'acqua riscaldata dal gas che brucia nella caldaia - senza mantenere un pizzico di realismo alla fine ha condotto a una crisi energetica che ora sta aggredendo il bilancio delle famiglie e delle aziende.
L'Arera, l'Autorità per la regolazione dell'energia, ha comunicato le nuove tariffe in vigore dal primo gennaio: l'aumento per la famiglia tipo in tutela sarà del +55% per la bolletta dell'elettricità e del +41,8% per quella del gas per il primo trimestre del 2022. Traduzione: una stangata da quasi 1.000 euro in un anno. Un famiglia tipo, in regime di maggior tutela, spenderà in media 2.383 euro, in crescita di 944 euro rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente.
Sono rialzi straordinari dettati da un contesto eccezionale innescato da fattori che abbiamo più volte richiamato. È Arera a metterli ancora una volta in evidenza: la forte crescita delle quotazioni delle materie prime energetiche e del prezzo della CO2, trend causati dal rimbalzo della domanda e da scelte politiche poco prudenti che hanno indotto i paesi produttori (vedere alla voce Opec+, il format allargato alla Russia) a mantenere la produzione stabile. Se sentenzi che domani l'era degli idrocarburi è finita, chi ha gli idrocarburi cerca di realizzare il maggior guadagno possibile oggi, fermando tra l'altro gli investimenti che sono necessari per l'efficienza del sistema. Tutto questo accade mentre la società in cui viviamo va a idrocarburi, situazione davvero surreale, ma se Greta Thunberg (che sia detto chiaramente, ha una missione importante, ma pone problemi reali con la soluzione sbagliata) diventa un punto di riferimento per le scelte della politica, allora il risultato poi è questo.
Il prezzo spot del gas naturale al TTF (il mercato di riferimento in Europa) è aumentato in un anno di quasi il 500% (da 21 a 120 /MWh nei valori medi mensili); nello stesso periodo, il prezzo della CO2 è più che raddoppiato (da 33 a 79 /tCO2). Chiunque sa trarne le conseguenze: il prezzo dell'energia elettrica all'ingrosso (PUN) è aumentato di quasi il 400% (da 61 a 288 /MWh nei valori medi mensili). A cascata, gli aumenti sono arrivati al consumatore finale. Come sarà il nuovo anno? Rispetto al primo trimestre del 2022, i prezzi rilevati in dicembre non segnalano ancora un'inversione di tendenza, attestandosi per il gas naturale intorno ai 118 /MWh e per l'energia elettrica intorno ai 300 /MWh.
Era un percorso accidentato visibile, ma i leader dell'Occidente, chi guida le economie avanzate, hanno mostrato scarso interesse per le conseguenze, erano concentrati sul messaggio - costruire un futuro migliore - fatto certamente nobile che non si può non condividere, il problema è che nel frattempo hanno dimenticato che al messaggio si associa sempre "il mezzo" e con tanto slancio per l'avvenire hanno creato le condizioni per un presente peggiore. Alla fine i governi, in colpevole ritardo, dopo aver dato una spinta decisiva alla cavalcata dei prezzi, hanno cercato di correre ai ripari con provvedimenti straordinari per mitigare il rialzo delle bollette.
I provvedimenti sono serviti? Tutti i governi ci hanno provato, in varia forma, in Italia il governo ha stanziato 3,8 miliardi. Sembrano tanti, ma sono del tutto insufficienti, non riescono a colmare il gap (il governo francese ha una proiezione monstre di spesa di 12 miliardi, vedremo come andrà a finire il tentativo di Macron, in piena corsa elettorale). Arera ricorda che senza l'intervento di Palazzo Chigi ci sarebbe stato un aumento del 65% della bolletta dell'elettricità e del 59,2% di quella del gas. L'Autorità ha confermato l'annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, in base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2022, con cui il Governo - oltre a ridurre l'Iva sul gas al 5% per il trimestre - ha stanziato le risorse necessarie agli interventi, con ciò consentendo di alleggerire l'impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese. Per 2,5 milioni di nuclei familiari aventi diritto, in base all'Isee, ai bonus sociali per l'elettricità e per 1,4 milioni che fruiscono del bonus gas, gli incrementi tariffari sono stati azzerati. Arera ha potenziato i bonus che, per il solo primo trimestre 2022, sosterranno le famiglie in difficoltà con circa 600 euro: 200 euro per l'elettricità (famiglia con 3-4 componenti) e 400 euro per il gas (famiglia fino a 4 componenti, con riscaldamento a gas in zona climatica D). Chi si trova in condizioni di morosità avrà la rateizzazione per le bollette emesse da gennaio ad aprile 2022, per un periodo massimo di 10 mesi e senza interessi. Gli altri pagheranno. La bolletta energetica peserà certamente sulla ripresa economica del 2022, l'inverno è ancora lungo, ci sono almeno due mesi di temperature basse e il sistema produttivo deve sostenere una competizione molto dura.
06
Fine degli idrocarburi? Realismo e utopia
Il problema di fondo lo abbiamo impaginato da tempo su List, è prima di tutto culturale, un nuovo -ismo si è impadronito della scena e pretende di piegare la realtà senza spiegare chi paga. Ora vediamo il conto. A che punto siamo di questa storia? È una questione di progresso, shock energetico, realismo e utopia. Perché la "transizione" deve essere graduale e l'ecologismo non può diventare un pensiero insostenibile. Ecco il mio editoriale sul tema, pubblicato nell'ultimo numero di World Energy, buona lettura.
Si chiude un altro anno pandemico, qualcuno ricco di speranza si chiede quando mai finirà, altri intrisi di pessimismo sono certi del fatto che non ci sarà un “the end” sul film che stiamo vivendo, il vostro cronista pensa semplicemente che il “new normal” sia cominciato da un pezzo e si debba prendere atto di un cambio di rotta della nave della storia. Dove stiamo andando? Domanda ambiziosa, soprattutto se la impagini in una rivista il cui interesse è quello dell’energia nelle sue varie (infinite) declinazioni. La risposta è in una parola: civilizzazione. Colgo l’obiezione dell’illuminista di turno: forse sarebbe più adatta la parola “progresso”? No, perché le parole sono le cose incastonate nel loro contesto storico e nella parola “progresso”, come oggi viene intesa, vi è un’implicita idea di “superamento” di alcuni elementi fondamentali del nostro presente che in realtà non sono archiviabili nel catalogo del passato, faranno parte a lungo del paesaggio in cui viviamo, sono ancora un dato del futuro.
Cosa ci ha condotto fino a qui? Un processo incessante di cambiamenti di stato dettato dalla cultura e dalla tecnologia. Non sottovaluto la forza immensa dell’economia, il motore della produzione, ma essendo motore, “macchina” non autonoma (ci stiamo avviando a tutta velocità al “distacco” della macchina dall’uomo, alla sua “nascita” come Intelligenza Artificiale, entità autonoma, ma questa è un’altra storia) è un dato che viene qualche secondo dopo altri fattori dinamici. L’esperienza mi consiglia sempre di guardare alle sfumature, cercare il non-detto, far parlare i silenzi, leggere le parole e guardare le immagini. Sono un cronista che ama la storia, dunque se mi volto indietro vedo non solo la spinta della necessità - e la funzione dell’economia per soddisfarla - ma anche l’istinto della creatività, la forza dell’invenzione e della scoperta. L’utile (che non sempre è il desiderabile) non è sufficiente a descrivere la realtà. Dunque, non penso che l’analisi dei rapporti economici sia la risposta a tutto, incontra troppi limiti, la vita è rivoluzione e contro-rivoluzione, moto e quiete, Marx rovesciò Hegel, l’illuminismo fu sfidato (e sconfitto) dal romanticismo che a sua volta fu imprigionato dall’impero della tecnica, quello in cui viviamo, in bilico.
Non voglio certo scrivere qui una storia delle idee, ma solo ricordare che la civilizzazione corre sui binari della storia che, a sua volta, è creata dagli uomini e può avere molte dimensioni e narrazioni: può essere una successione lineare di eventi (il dominio del tempo), ma può sfociare letterariamente in un nessun tempo (ucronia) e in un nessun luogo (utopia, ne siamo pieni), può creare un universo di fatti lontani che costituiscono un insieme di elementi coerenti. Così, quando sento i discorsi di chi dichiara la “fine dell’era degli idrocarburi” mi chiedo se chi parla sia dotato di un minimo di senso storico, realismo e immaginazione con i piedi piantati per terra.
“L’era degli idrocarburi” sottintende infatti un giudizio negativo che contraddice la realtà della storia. Basta leggere un solo libro, “Energia e civiltà. Una storia”, scritto da Vaclav Smil, per ottenere tutti gli elementi che servono per dare una valutazione più equilibrata, serena e realista: “Nella storia, il passaggio dai carburanti a base di fitomassa ai carburanti fossili e dalle forze motrici animate a quelle meccaniche ha portato cambiamenti senza precedenti, facendo progredire in modo significativo la qualità della vita e segnando il passaggio a una nuova era”. Quale? Smil ricorda che “nel 1800 gli abitanti di Parigi, New York e Tokyo vivevano in un mondo le cui fondamenta energetiche non erano diverse da quelle del 1700 ma addirittura da quelle del 1300: società alimentate da legno, carbone, lavoro duro e animali da tiro”.
Provate a immaginare cosa fosse il mondo prima del petrolio e delle invenzioni che ne hanno sfruttato disponibilità, efficienza e basso costo. La vulgata dice che la rivoluzione industriale fu quella del vapore, ma è una lettura errata, perché i motori erano inefficienti (come ricorda Smil nel suo libro, nel 1900 una locomotiva a vapore disperdeva il 92 percento del carbone che finiva nella caldaia), pesantissimi e dunque limitati al trasporto su acqua e su rotaia. La rivoluzione arrivò con i motori a combustione interna, alimentati da propellenti liquidi derivanti dalla raffinazione del petrolio greggio, motori efficienti, leggeri, veloci, meno inquinanti.
Il vertice Cop26 a Glasgow lo scorso 13 novembre (Foto Epa).Un G20 a Roma con al centro il cambiamento climatico, il vertice Cop26 di Glasgow, sembrano un evento remoto (e per questo ce ne occupiamo in questo numero, pensiamo che non vadano dimenticati gli sforzi, i passi avanti e anche gli insuccessi), eppure quello resta il punto di ogni dibattito informato e non demagogico sul nostro futuro. Per chi vuole vederli, la storia emette bagliori chiarissimi. Si dipingono scenari come se fossero l’accadimento di un istante e non il prodotto di un lungo cammino dove il progresso - che oggi si fa coincidere con un inesistente sistema di produzione e consumo di energia senza idrocarburi - si materializza secondo i desideri espressi a tavolino dalla moda di turno, cercare una rotta osservando i fatti e le reali possibilità è considerato singolare, perfino rivoluzionario.
Abbiamo una notizia: non funziona così. È la cronaca a parlare con evidenza: mentre scrivo, il 20 dicembre di un anno in cui scorrono i titoli di coda, ecco i dati della rete elettrica del Regno Unito: il 68 percento è prodotto da combustibili fossili, il 5,6 percento da energia rinnovabile, il 24,5 percento da altre fonti (principalmente l’energia nucleare). Sempre mentre le dita scorrono sulla tastiera, i prezzi del mercato elettrico europeo per MWh sono alle stelle, in Germania hanno toccato il record incredibile di 431 euro. Per un confronto rapido, nello stesso periodo nel 2019 il prezzo in Europa oscillava tra i 25-50 euro per MWh. E l’inverno, secondo il calendario meteo, è iniziato il 1° dicembre e deve andare avanti fino a tutto il mese di febbraio (e di solito marzo non si può definire un mese “caldo”). L’effetto sull’inflazione è noto, galoppa negli Stati Uniti con un impatto immediato sullo scenario politico e i piani del presidente Biden, in Europa morde e sorprende gli economisti costretti a rivedere previsioni in maniera sorprendente per gli scostamenti tra la carta dei report e la realtà (la Banca centrale italiana ha raddoppiato le stime per il 2022 portando il tasso d’inflazione a quota 2,8 percento contro l’1,3 percento indicato solo sei mesi fa), in Germania i prezzi alla produzione sono al livello più alto dal 1951. Serve altro?
Mosca, il Cremlino. (Foto di Nikita Karimov su Unsplash)Questa non è una transizione energetica ordinata, ricorda quello che gli economisti di Harvard si misero in testa dopo il collasso dell’Unione Sovietica, il passaggio senza colpo ferire dal comunismo al capitalismo. È andata come sappiamo, la Russia è un impero del gas e il Cremlino non si è spostato nel Massachusetts. La via della necessaria decarbonizzazione (di tutti, non del solo Occidente), passa per una parola, realismo, e la saggia e paziente gradualità che serve a qualsiasi sistema economico per cambiare, l’accettazione del fatto che non si può liquidare “l’era degli idrocarburi” come se si trattasse di mettere in moto la propria automobile. Anche perché nove volte su dieci quell’automobile va a benzina.
Sono spunti che restano sul taccuino, li riprenderemo nel nuovo anno, ora è tempo di guardare il fuoco nel camino (brucia legna), di andare a far visita al padre e alla madre (in auto, motore diesel e elettrico, mild hybrid), di cucinare il pranzo di Natale e la cena di fine anno (brucia gas domestico, pentole d’acciaio, piatti di ceramica, industria energivora), di guardare il presepe e le luci dell’albero (plastica, rame, vetro, legno, rete elettrica), di leggere un buon libro (carta, pasta di cellulosa a base di legno, inchiostro, rotativa, elettricità), ascoltare musica (server potenti e cloud, terre rare, elettricità), telefonare agli amici più cari (silicio, litio, terre rare, plastica, vetro, elettricità), brindare al meglio (bicchiere di vetro, consumo intensivo di energia), augurare ai nostri figli di vivere in un’era più istruita (scuola, cemento, gas e elettricità) e consapevole, saggia e piena di senso storico, dove la parola civilizzazione è anche riconoscere ogni tanto i grandi meriti del passato che - nell’era degli idrocarburi e non altrove - nonostante il virus ce l’abbia messa tutta per riportare le lancette dell’orologio indietro, finora ci ha dato benessere, una vita più lunga e pace. Buone feste.
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diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.