11 Dicembre

L'agonia della maggioranza

Il voto sul Mes innesca la fase della scissione tra i grillini. Quattro voti dissidenti sul Mes, tre sono in uscita dal gruppo. Andranno nella Lega? Di Maio contro Salvini: "Mercato delle vacche, intervenga la magistratura". A Palazzo Madama i numeri ballano. Domani si vota nel Regno Unito, Johnson non vuole la zuppa inglese, serve una vittoria netta

Siete entusiasti del dibattito sul Mes e volete regalarlo agli amici per Natale? Avete acquistato una sveglia che fa scattare l'ora della verifica? Avete già chiesto dall'orologiaio il nuovo cronoprogramma del governo? Bene, buttate tutta la chincaglieria istituzionale messa nella vetrina natalizia dal governo giallo-rosso, tira aria di crisi, il suk è sempre aperto e al Senato si preparano i moduli per il passaggio di parlamentari dai Cinque Stelle alla Lega. Possibile? Certo che lo è, non è la prima volta, nella storia della Repubblica italiana è una consuetudine, un abito mentale e un pezzo d'arredamento materiale, la poltrona ieri, oggi, domani. Cose serie? Questa è serissima, cribbio, solo che come tutti i fatti con tema e svolgimento all'italiana "la situazione è grave ma non seria". Siamo sulla sponda del Tevere, con il taccuino squadernato, aspettiamo il passaggio di tronchi d'albero, barconi e detriti politici della legislatura più pazza. Finita la processione acquatica in Urbe, andremo sulle rive di un altro fiume, il Tamigi, a Londra. Nel Regno Unito si vota. Anche qui la situazione è grave e perfino non troppo seria. Seguite il titolare di List.

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Il suk del Parlamento non è mai chiuso

La risoluzione della maggioranza sul Mes è passata con 291 voti favorevoli e 222 voti contrari alla Camera, ma è al Senato che si consuma il passaggio più importante, quello che fa emergere il problema: la risoluzione passa con 164 sì e 122 no. È in questa votazione che escono allo scoperto i dissidenti grillini:  quattro voti in dissidenza, tre sembrano in uscita dal gruppo (Francesco Urraro, Stefano Lucidi, Ugo Grassi), uno in contrasto con la gestione di Di Maio ma ancora fedele al gruppo pentastellato (Gianluigi Paragone). "Annuncio il voto in dissenso dal gruppo e constato di non riconoscermi più nelle politiche del mio Movimento", ha spiegato intervenendo in aula il senatore...


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