11 Dicembre
L'agonia della maggioranza
Il voto sul Mes innesca la fase della scissione tra i grillini. Quattro voti dissidenti sul Mes, tre sono in uscita dal gruppo. Andranno nella Lega? Di Maio contro Salvini: "Mercato delle vacche, intervenga la magistratura". A Palazzo Madama i numeri ballano. Domani si vota nel Regno Unito, Johnson non vuole la zuppa inglese, serve una vittoria netta
Siete entusiasti del dibattito sul Mes e volete regalarlo agli amici per Natale? Avete acquistato una sveglia che fa scattare l'ora della verifica? Avete già chiesto dall'orologiaio il nuovo cronoprogramma del governo? Bene, buttate tutta la chincaglieria istituzionale messa nella vetrina natalizia dal governo giallo-rosso, tira aria di crisi, il suk è sempre aperto e al Senato si preparano i moduli per il passaggio di parlamentari dai Cinque Stelle alla Lega. Possibile? Certo che lo è, non è la prima volta, nella storia della Repubblica italiana è una consuetudine, un abito mentale e un pezzo d'arredamento materiale, la poltrona ieri, oggi, domani. Cose serie? Questa è serissima, cribbio, solo che come tutti i fatti con tema e svolgimento all'italiana "la situazione è grave ma non seria". Siamo sulla sponda del Tevere, con il taccuino squadernato, aspettiamo il passaggio di tronchi d'albero, barconi e detriti politici della legislatura più pazza. Finita la processione acquatica in Urbe, andremo sulle rive di un altro fiume, il Tamigi, a Londra. Nel Regno Unito si vota. Anche qui la situazione è grave e perfino non troppo seria. Seguite il titolare di List.
01
Il suk del Parlamento non è mai chiuso
La risoluzione della maggioranza sul Mes è passata con 291 voti favorevoli e 222 voti contrari alla Camera, ma è al Senato che si consuma il passaggio più importante, quello che fa emergere il problema: la risoluzione passa con 164 sì e 122 no. È in questa votazione che escono allo scoperto i dissidenti grillini: quattro voti in dissidenza, tre sembrano in uscita dal gruppo (Francesco Urraro, Stefano Lucidi, Ugo Grassi), uno in contrasto con la gestione di Di Maio ma ancora fedele al gruppo pentastellato (Gianluigi Paragone). "Annuncio il voto in dissenso dal gruppo e constato di non riconoscermi più nelle politiche del mio Movimento", ha spiegato intervenendo in aula il senatore...
Siete entusiasti del dibattito sul Mes e volete regalarlo agli amici per Natale? Avete acquistato una sveglia che fa scattare l'ora della verifica? Avete già chiesto dall'orologiaio il nuovo cronoprogramma del governo? Bene, buttate tutta la chincaglieria istituzionale messa nella vetrina natalizia dal governo giallo-rosso, tira aria di crisi, il suk è sempre aperto e al Senato si preparano i moduli per il passaggio di parlamentari dai Cinque Stelle alla Lega. Possibile? Certo che lo è, non è la prima volta, nella storia della Repubblica italiana è una consuetudine, un abito mentale e un pezzo d'arredamento materiale, la poltrona ieri, oggi, domani. Cose serie? Questa è serissima, cribbio, solo che come tutti i fatti con tema e svolgimento all'italiana "la situazione è grave ma non seria". Siamo sulla sponda del Tevere, con il taccuino squadernato, aspettiamo il passaggio di tronchi d'albero, barconi e detriti politici della legislatura più pazza. Finita la processione acquatica in Urbe, andremo sulle rive di un altro fiume, il Tamigi, a Londra. Nel Regno Unito si vota. Anche qui la situazione è grave e perfino non troppo seria. Seguite il titolare di List.
01
Il suk del Parlamento non è mai chiuso
La risoluzione della maggioranza sul Mes è passata con 291 voti favorevoli e 222 voti contrari alla Camera, ma è al Senato che si consuma il passaggio più importante, quello che fa emergere il problema: la risoluzione passa con 164 sì e 122 no. È in questa votazione che escono allo scoperto i dissidenti grillini: quattro voti in dissidenza, tre sembrano in uscita dal gruppo (Francesco Urraro, Stefano Lucidi, Ugo Grassi), uno in contrasto con la gestione di Di Maio ma ancora fedele al gruppo pentastellato (Gianluigi Paragone). "Annuncio il voto in dissenso dal gruppo e constato di non riconoscermi più nelle politiche del mio Movimento", ha spiegato intervenendo in aula il senatore Grassi, che ha aggiunto: "Io scendo da un autobus in cui c'era scritto Palermo e invece sta andando a Como. Sta prendendo altra direzione". Urraro ha motivato il suo no spiegando che il Mes è "fuori dal programma 5 stelle", Lucidi ha affermato che "qualcuno qualche giorno fa ha detto che le elezioni in Umbria erano un esperimento: io non mi sento una cavia e neanche un criceto, quindi esco dalla ruota e voto no". Paragone ha confermato il suo no al Mes e precisato: "Non è una dichiarazione in dissenso prodromica a cambi di gruppo". Un terremoto per il gruppo parlamentare dei Cinque Stelle e per il governo giallo-rosso che a questo punto si ritrova con la maggioranza al Senato che balla la rumba.
Il voto sulla risoluzione serviva a tenere insieme la coalizione prima del vertice europeo che inizia domani, dove Conte avrà un confronto con gli altri leader sul tema del fondo salva Stati. Il passaggio doveva mettere un punto sulle divisioni a Palazzo Chigi, calmare le acque e dare a Luigi Di Maio la possibilità di presentarsi con un risultato davanti ai malpancisti del Movimento. Ma in realtà era anche uno spartiacque per i dissidenti interni dei Cinque Stelle, l'occasione per venire fuori allo scoperto, dando corpo ai rumors che tra i cronisti politici da tempo apparivano concreti: il passaggio di un gruppo di senatori pentastellati con la Lega. Per il governo potrebbe essere il colpo definitivo.
Veemente la reazione di Luigi Di Maio: "Matteo Salvini ha deciso di aprire il mercato delle vacche. Io mi auguro che a questo mercato non partecipi nessuno, ma è evidente che dalla Lega stiamo vedendo quello che provava a fare Berlusconi ai tempi di De Gregorio, non so con quale modalità, ma è evidente che c'è un mercato delle vacche che la Lega sta portando avanti e mi auguro che, se ci dovessero essere gli estremi, le autorità giudiziarie possano verificare il tutto". Crac. Quando si invoca l'intervento della magistratura sul Parlamento - e su un tema del genere, quello che tocca la libertà dell'eletto, il divieto di mandato imperativo - significa che il cancello del ranch si è aperto Sintesi: se si compie la mini-scissione dei Cinque Stelle al Senato, il governo rischia di cadere nel giro di un battito di ciglia. Sta per partire un'altra fase, un dejà-vu, quella dei responsabili. Per tenere in piedi il governo serve un gruppo che si stacchi dal centrodestra o sia disponibile di volta in volta a votare o assentarsi (come è successo oggi) per far passare i provvedimenti. Dal punto di vista medico, siamo alla canna del gas, sul piano politico è il rantolo della maggioranza.
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Un governo in declino (forse), uno che deve arrivare venerdì, dopo la zuppa inglese. Si vota nel Regno Unito, che spettacolo.
02
YouGov dice che BoJo vince ma...
"Hung Parliament" è l'incubo di Boris Johnson, vincere le elezioni ma senza avere una chiara maggioranza, il Parlamento appeso. YouGov oggi ha sfornato un nuovo sondaggio, con un sistema di previsione aggiornato, è stato usato il modello che si dimostrato affidabile nelle elezioni del 2017, il risultato è questo:
I Tories balzano al 43 per cento, conquistano 339 seggi a Westminster (22 in più rispetto al 2017), centrano il miglior risultato del partito dal 1987. Il Labour si ferma al 34 per cento (giù di sei punti rispetto al 2017) e perde 31 seggi (passa dai 262 a 231). Con questi numeri, BoJo prende una sbornia. Ma non si può brindare ancora e la bottiglia del Gin nemmeno guardarla. Perché? Nel sondaggio di YouGov c'è il dritto e naturalmente anche il rovescio.
Che cosa significa? Che probabilmente i Tories avranno una maggioranza di 28 voti, sufficiente per governare, ma YouGov non esclude un risultato inferiore alle attese per la presenza del margine d'errore: "Come tutte le previsioni, il nostro modello viene fornito con un margine d'incertezza, e il margine di errore potrebbe portare il numero finale di seggi conservatori da 311 a 367. Ciò significa che non possiamo assolutamente escludere che le elezioni del 2019 producano un Parlamento appeso, né possiamo escludere una maggioranza conservatrice più ampia". Mettetevi nei panni di Johnson e di Corbyn in questo momento. Il primo sente la vittoria a un passo, ma potrebbe non bastargli per portare a casa un governo stabile e realizzare la Brexit; il secondo sa che arriva secondo, ma il suo risultato dipende da quanto riuscirà a far zoppicare l'avversario. Sono ore durissime per entrambi, si sono battuti come leoni nel voto più importante dal dopo guerra.
I Conservatori secondo YouGov guadagneranno seggi nel Nord, nelle zone urbane delle West Midlands e nelle ex aree minerarie delle East Midlands e della contea di Durham. Sono aree che nel referendum del 2016 hanno votato per il Leave. Il partito di Johnson va meno bene al Sud, in particolare a Londra dove si prevede che il Labour guadagni seggi(nessuna sorpresa, il reddito medio di un londinese è quasi doppio rispetto al reddito medio britannico, criticano i consumi dopo aver consumato). Altro settore della mappa da guardare con attezione, la Scozia, che non sarà terreno di caccia facile per i Tories (anche qui no news), ma sono previsti dei duelli testa a testa e il risultato finale è tutto da scoprire.
03
Laburisti in pagina contro Corbyn
Nel Labour nel frattempo hanno deciso di non farsi mancare proprio niente. Dopo il leak della telefonata di John Ashworth che descriveva uno scenario "terribile" per il Labour e attaccava a testa bassa il "socialista" Corbyn, stamattina sui giornali locali inglesi è stata pubblicata questa pagina pubblicitaria con la firma di quindici ex parlamentari laburisti:
Stai pensando di votare il Labour. Pensaci ancora. La campagna è del gruppo di Mainstream, ha come obiettivo quello di riportare la politica inglese fuori dall'estremismo, un ritorno all'essere moderati e rispettabili. Corbyn è criticato duramente da tempo all'interno del suo partito per le posizioni antisemite, contro Israele, la Nato e i forum di cooperazione occidentali. Il manifesto parla di un rischio che non si può correre. Quale? Quello che Corbyn vada a trascorrere un po' di tempo al "Number Ten" di Downing Street. Visti i sondaggi, quel rischio appare remoto, ma quel che conta è il messaggio di ferma opposizione a una leadership definita estremista.
04
La campagna di BoJo
Campagna elettorale, fino all'ultimo minuto. Ecco una carrellata di foto (Ansa) d'antologia su BoJo.
Si comincia dal pasto durante uno spostamento sul bus dei Tories.
Si continua con Boris che prepara una torta da Red Olive, a Derby.
Si va avanti con BoJo che consegna il latte a Leeds. Come diceva Winston Churchill:"Non c'è, per nessuna comunità, investimento migliore del mettere latte dentro i bambini".
Si sfonda un muro (di plastica eh) in una fabbrica a bordo di un mezzo del gruppo industriale Jcb a Uttoxeter.
Tira giù le gomme dei mezzi di trasporto di Ferguson, a Washington.
Eccolo al mercato del pesce di Grisby. Sardine? Sott'olio. I banchi di sardinanti italiani sono per fortuna lontani, siamo su un altro piano, un altro mondo. Qui il taglio del pescato è da grande predatore oceanico. C'è in palio un (ex) impero, la rotta è quella dell'Ammiraglio Nelson, l'ora (non) è quella più buia e il neo-socialismo di Corbyn in Inghilterra ha una battuta fulminante di Churchill come risposta: "I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri". Domani si vota, God Save The Queen.
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Altre notizie? Andiamo in pieno mainstream, Time ha scelto la persona dell'anno. Chi è?
05
Greta in copertina
E figuriamoci se il politicamente corretto poteva mancare il colpo. Eccola qui, Greta Thunberg, sulla copertina di Time: "Il potere della giovinezza".
Ah, che tocco di poetica del romanticismo. Siamo in pieno dentro un dipinto del 1818 di Caspar David, il Viandante sul mare di nebbia:
Dove c'è la rupe, qui c'è lo o scoglio; dove vibra la nebbia, qui si frangono le onde; dove c'è l'uomo inquieto, con i capelli mossi dal vento, c'è l'eroina, con la felpa oltre misura, il capello sciolto, lo sguardo verso l'orizzonte. L'infinito. Sturm und Drang, senza la cultura di Madame de Staël. Ora la Terra è salva.
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Che facciamo? Parliamo un po' di noi, del giornalismo. Non proprio noi, ma un mondo che è diventato auto-referenziale.
06
Editoria in crisi, ottimo momento per il buon giornalismo
Di crisi dell'editoria se ne parla fin troppo, in realtà è uno straordinario momento per fare buon giornalismo, mai come oggi i tempi sono stati interessanti (forse troppo) e il bisogno di leggere, di sapere, di conoscere così alto. Il pubblico esiste, il lettore colto, intelligente, curioso, è presente e cerca storie, racconti, dati e visioni del mondo. Il problema è dei gruppi editoriali con il loro modello di business vecchio e senza futuro, spesso incapaci di rinnovarsi, precipitati dalla rotativa al clic compulsivo, stritolati dal declino dell'edicola e dalla dittatura dell'algoritmo, dal gratis che significa che qualcosa (il lettore) lo hai venduto a qualcun altro. Investire nella qualità non può essere immergersi nella cronacaccia del dolore, del pianto, del reality in pixel, dello splatter quotidiano, del gossip, del giornalismo confuso con l'entertainment di basso livello, dei tronisti e dei tromboni. Il risultato, alla fine, è questo:
I ricavi sono in costante diminuzione, il problema è che l'86,5 per cento degli introiti è generato ancora dalla carta stampata. Il ruolo dei titani della Rete, il loro oligopolio e la distruzione di valore dei contenuti è un tema aperto, riguarda l'essenza stessa della democrazia, ma questa non può essere la scusa per dire "non è colpa nostra". Ci sono elementi di sistema ineludibili, esistono grandi abbagli presi in passato (aprire i contenuti a Internet e non interrogarsi sul chi remunera quel valore con soglie d'attenzione irrilevanti, tempi di lettura digitale bassissimi sul free) e errori grossolani che continuano a ripetersi nel presente (tra i tani, fare giornalismo per chi non legge, inseguire i clic e il numero di utenti e i tempi di lettura e la qualità del lettore, replicare il peggiorismo televisivo, fare video senza qualità, continuare a lisciare il pelo a Google & Co. sperando di aver qualche osso da rosicchiare lanciato dalla mensa reale).
Siamo di fronte a un modello di business ad altissimo rischio, perché nella maggior parte dei casi non è riuscito a convertire in ricavi l'audience sulla Rete, mentre la copia cartacea veniva cannibalizzata, basta dare un'occhiata qui sotto:
Scenario dei principali editori italiani? Eccolo:
Che numeri sono? Ecco il rovescio della medaglia, la realtà:
Si tiene sopra la linea di galleggiamento solo Cairo Communication (editore del Corriere della Sera), grazie a un'attenta cura di tagli e sviluppo di nuovi prodotti curata da Urbano Cairo in persona. La domanda per il gruppo Cairo è solo una: è un modello sostenibile nel medio e lungo termine? L'editoria italiana ha un problema di investimenti, guardate qui:
Se mettiamo sul tavolo che le ristrutturazioni sono state finanziate con risorse pubbliche e i fondi dell'Inpgi, l'ente di previdenza dei giornalisti, è chiaro che il conto alla fine lo hanno pagato (e lo pagheranno) i giornalisti. Guardate questo grafico, sono gli interventi Inpgi per sostenere chi ha perso il lavoro, chi ha crisi aziendali in corso:
Situazione insostenibile. Torniamo al rapporto Mediobanca. Come vanno le cose nel 2019? Ecco il quadro delle vendite nei primi 9 mesi dell'anno, occhio al segno "meno":
Mestiere pericoloso, l'editoria. Tutti segni meno. Sguardo complessivo:
I quotidiani popolari si possono (e devono) fare, ma il prezzo d'acquisto non è quello di un "quality newspaper" dove tra l'altro c'è anche la fonte di ricavo della pubblicità che sul digital si è trasformata in un pesante disturbo per la lettura. Se il giornale di qualità fa il quotidiano popolare, con contenuti bassi, distrugge il suo valore principale, l'autorevolezza, dunque cade la motivazione per l'acquisto. Al netto del cambio degli stili di consumo, della rivoluzione digitale, di ogni fatto vero o alibi che si può mostrare, il modello di produzione dei quotidiani, va ripensato in maniera radicale. Il giornalismo non è in crisi, è un eccezionale momento per raccontare i fatti che plasmano la contemporaneità.
***
E ora che facciamo? Un tuffo nel passato, riprendiamo dalla nostra biblioteca un libro prezioso.
07
La guerra e la memoria che serve al presente
La parola "guerra" è stata espunta dal vocabolario quotidiano, se ne parla come un evento remoto, che non ci riguarda, è diventata un affare degli altri e trattata come un elemento dello show permanente dell'infotainment. Peccato che esista, che sia una minaccia, che mieta vite. I cattivi esistono. Non si ha l'esatta percezione di cosa sia l'orrore della guerra. L'Europa è da decenni in uno stato di pace, si balocca dietro certezze che non esistono, altri eserciti fino a ieri hanno garantito la sua sicurezza. I veterani della Prima e Seconda guerra mondiale sono pochi e pochissimi sono quelli che coltivano la memoria della storia. La Nato ha celebrato i suoi 70 anni con un vertice inglorioso, con gli americani che chiedono più soldi e meno impegno sul fronte degli altri, i francesi che nutrono ambizioni, i tedeschi che non le possono manifestare esplicitamente, gli italiani che ignorano il problema, gli spagnoli che hanno il separatismo in casa, i turchi di Erdogan che hanno le mani libere con il secondo esercito della Nato che compra armi da Mosca. Non è il caos, ma di certo non è neanche l'ordine. E parliamo del mestiere delle armi, dove la disciplina è il primo requisito.
Le ragioni della nascita della Nato sono nei due conflitti mondiali, nello sterminio di massa, nella Guerra Fredda, nella minaccia sovietica caduta con il Muro di Berlino nel 1989. Tutto finito, come la storia, si diceva e scriveva qualche decennio fa. Ma la guerra non è scomparsa dai nostri radar, è là, uno spirito sulfureo che appare e scompare, dato permanente della storia dell'umanità. Bisogna leggere con attenzione cosa accade negli anni Venti e Trenta, per sapere, per capire.
All Hell Let Loose, di Max Hastings (pubblicato in Italia da Neri Pozza, Inferno. Il mondo in guerra 1939-1945), è un capolavoro di ricostruzione storica della Seconda guerra mondiale. Stiamo per entrare in un altro Ventennio, con la minaccia nucleare più presente che mai, la proliferazione delle armi di distruzione di massa, movimenti transnazionali che predicano la distruzione dell'Occidente, potenze emerse e emergenti di cui non conosciamo il domani e i progetti balistici, il trattato Inf sui missili a corto e medio raggio che non esiste più. Sfilare per Greta, va bene, ma perché non si vede un pericolo così grande? Solo la storia può illuminare il nostro sguardo sui rischi che corriamo. Ecco perché il racconto di Hastings è prezioso, perché Emmanuel Macron dice che la Nato è in fase di "morte cerebrale", l'Iran progetta nuovi missili, la guerra in Ucraina è ancora lontana da una soluzione (e Vladimir Putin durante il vertice del "Formato Normandia" l'altro ieri ha chiesto una modifica della costituzione di Kiev per dare un'autonomia speciale al Donbass), la Corea del Nord ha la Bomba, il Pakistan e l'India sono potenze nucleari mai in pace, la Cina è un Dragone silente ma fiammeggiante, i terroristi di ogni latitudine sognano il colpo all'uranio, la Libia è il teatro di una guerra non finita e oggi infinita.
La guerra di Adolf Hitler raccontata da Hastings ci ricorda che con il Male non si possono mostrare incertezze, è il racconto dell'orrore, dei codardi e degli eroi. L'invasione della Polonia, l'assedio di Varsavia, la ferocia dei soldati tedeschi contro i polacchi, il patto segreto tra Hitler e Stalin, il piano per eliminare gli ebrei, l'eroica resistenza della Finlandia e della Norvegia, il tradimento di Francia e Regno Unito, la speranza di fare la pace con la bestia hitleriana, Mussolini che cerca l'impero e strazia l'Italia, il Giappone che vince e finisce nella polvere atomica di Hiroshima e Nagasaki. Storie di uomini, donne, bambini, traditori, eroi. L'abisso, lo sterminio, il conflitto totale. Sapere, leggere, immergersi in queste pagine è un'avventura che stringe il cuore e apre la mente.
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per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.