30 Agosto
L'America brucia
Ucciso a Portland un manifestante di una carovana pro Trump. Novanta giorni di manifestazioni nella città dell'Oregon, ma il sindaco rifiuta l'invio della Guardia nazionale. Anche Biden dice no. Martedì Trump andrà a Kenosha, (Wisconsin), luogo degli scontri dopo il ferimento di un afroamericano. La convention dei repubblicani ha fatto decollare i sondaggi, 4 punti guadagnati (Morning Consult), il vantaggio dem si assottiglia
Guardate la foto qui sotto: Trump e l'Air Force One. New Hampshire. Il presidente sta facendo campagna negli Stati in bilico e usa tutti gli elementi scenografici del potere. L'aereo del presidente è un simbolo che compare in tutti i film dove si racconta la vita dell'uomo più potente del mondo, Washington. L'aereo, una versione speciale del Boeing 747, ha dato il titolo, Air Force One, a un thriller con Harrison Ford nel 1994 (il presidente che combatte con un gruppo di terroristi che hanno dirottato il volo), compare in un classico di John Carpenter come 1997, fuga da New York, in un altro thiller di Roland Emmerich intitolato White House Down.
I passaggi televisivi e le foto dei presidenti sull'Air Force One sono un luogo dell'immaginario americano. Trump lo usa come scenografia. Questo è Trump. Per capire The Donald, qual è la sua strategia, bisogna guardare il simbolismo della sua campagna, cogliere le i segni e le parole. Lo hanno sottovalutato di nuovo. E pochi lo hanno veramente capito. Uno che lo ha inquadrato perfettamente è Michael Moore. Ma prima, raccontiamo la notte americana, cronaca nera e politica. La campagna presidenziale è in fiamme, l'America brucia.
01
Morte a Portland. La campagna law and (dis)order
Law and order. Legge e ordine. È un tradizionale tema delle campagne presidenziali dei repubblicani. Nel 2020, con l'America in tumulto, è diventato uno dei temi principali (l'altro è l'economia) della corsa di Trump alla Casa Bianca. I suoi oppositori contrattaccano, non è l'order ma il disorder della sua presidenza.
È la cronaca a scandire i tempi della campagna "law and order" di Trump. A Portland, Oregon, è successo quello che era nell'aria e si temeva da tempo. I manifestanti del Black Live Matters si sono scontrati...
Guardate la foto qui sotto: Trump e l'Air Force One. New Hampshire. Il presidente sta facendo campagna negli Stati in bilico e usa tutti gli elementi scenografici del potere. L'aereo del presidente è un simbolo che compare in tutti i film dove si racconta la vita dell'uomo più potente del mondo, Washington. L'aereo, una versione speciale del Boeing 747, ha dato il titolo, Air Force One, a un thriller con Harrison Ford nel 1994 (il presidente che combatte con un gruppo di terroristi che hanno dirottato il volo), compare in un classico di John Carpenter come 1997, fuga da New York, in un altro thiller di Roland Emmerich intitolato White House Down.
I passaggi televisivi e le foto dei presidenti sull'Air Force One sono un luogo dell'immaginario americano. Trump lo usa come scenografia. Questo è Trump. Per capire The Donald, qual è la sua strategia, bisogna guardare il simbolismo della sua campagna, cogliere le i segni e le parole. Lo hanno sottovalutato di nuovo. E pochi lo hanno veramente capito. Uno che lo ha inquadrato perfettamente è Michael Moore. Ma prima, raccontiamo la notte americana, cronaca nera e politica. La campagna presidenziale è in fiamme, l'America brucia.
01
Morte a Portland. La campagna law and (dis)order
Law and order. Legge e ordine. È un tradizionale tema delle campagne presidenziali dei repubblicani. Nel 2020, con l'America in tumulto, è diventato uno dei temi principali (l'altro è l'economia) della corsa di Trump alla Casa Bianca. I suoi oppositori contrattaccano, non è l'order ma il disorder della sua presidenza.
È la cronaca a scandire i tempi della campagna "law and order" di Trump. A Portland, Oregon, è successo quello che era nell'aria e si temeva da tempo. I manifestanti del Black Live Matters si sono scontrati con una carovana di sostenitori di Trump. Prime testimonianze. Tre spari, il corpo di un uomo bianco a terra, senza vita. La vittima indossava un cappellino dei Patriot Prayer, un gruppo dell'estrema destra americana attivo a Portland. Il sindaco della città (Ted Wheeler) e la governatrice dello Stato (Kate Brown) sono democratici. Trump ha più volte evocato l'uso della Guardia nazionale, gli è stato sempre opposto un netto rifiuto dei dem. Joe Biden ieri sera ha affermato: "Vi prometto che da presidente non userò mai la Guardia nazionale per motivi politici o di vendetta personale. Questo non è "law and order", questo è usare l'esercito come una milizia privata violando i diritti dei cittadini". La dichiarazione di Biden arriva prima degli scontri e dell'assassinio di Portland, il candidato dem incespica nella sfortuna della cronaca in fieri e si ritrova spiazzato sul piano della comunicazione, probabilmente Trump userà questa frase del candidato dem per continuare a agganciare l'avversario alla protesta violenta.
L'uccisione di un supporter di Trump, in una manifestazione pro Trump, in uno Stato e in una città guidati dai democratici. Una tragedia umana e politica. "All Lives Matter" ritwitta Trump. È un fatto che può curvare la storia di questa campagna presidenziale.
Copione rispettato. Non abbiamo dovuto attendere molto. Come previsto, Trump si tuffa sulla notizia e all'alba di Washington twitta: "La nostra grande Guardia nazionale può risolvere questi problemi in meno di un'ora. Le autorità locali devono fare la richiesta prima che sia troppo tardi. La gente di Portland, e di altre città guidate dai democratici, è disgustata da Schumer, Pelosi, e dai loro leader locali. Vogliono legge e ordine!". Secondo tweet dedicato al sindaco di Portland e a Biden: "Wheeler è un incompetente, come l'addormentato Joe Biden. Questo non è quello che vuole il nostro grande paese. Vuole protezione e sicurezza e non il taglio dei fondi alla polizia!".
Per i dem questo è un problema - lo è al punto che ci sono preoccupate discussioni nel partito sul tema del taglio dei fondi alla polizia. O risolvono la situazione dell'ordine pubblico o la loro campagna deraglia.
02
L'agenda della cronaca nera (e dell'economia)
La cronaca incalza, fissa i punti, sposta l'agenda dal coronavirus, mette i dem in una posizione difensiva (la loro fase d'attacco è sulla crisi della pandemia) e li costringe a inseguire l'agenda del presidente. A St Louis due poliziotti sono stati colpiti in uno scontro a fuoco, uno è stato colpito alla testa e le sue condizioni sono serie. Dal 1° giugno 6 poliziotti di St Louis sono stati feriti. Le notti americane sono un bollettino di cronaca nera. La scelta dei repubblicani di puntare sulla sicurezza e il contrasto alla criminalità "cavalca il momento" e lo trasforma in messaggio politico.
Secondo Pew Research questa è la lista delle priorità per gli elettori americani:
Al primo posto c'è l'economia (79% degli intervistati, prima spia rossa accesa), seguita dalla Sanità, dalle nomine alla Corte Suprema (l'altro giocatore invisibile presente in queste elezioni), dal coronavirus (seconda spia rossa accesa, non è al primo posto e questo dovrebbe essere visibile sul radar dei Democratici) e subito dopo arriva la criminalità.
Quanto pesa per la figura di Trump il messaggio di legge e ordine? Tanto, viene subito dopo l'economia, ecco i risultati dell'ultimo sondaggio di Wall Street Journal/Cbs, il confronto sui punti di forza (e debolezza) di Trump e Biden:
Trump batte Biden sull'economia (48 a 38) e sulla criminalità (43 a 39), due temi molto importanti, il primo è il punto fermo di ogni campagna elettorale, il secondo è decollato con la cronaca, mai dimenticare che è sempre il contesto storico a dettare i temi in agenda. Il candidato democratico vince sulla leadership (43 a 39), sulla politica estera (49 a 39), sull'immigrazione (49 a 38), sulla sanità (50 a 34), sul coronavirus (49 a 33), sulle questioni razziali (53 a 29), sull'unione del paese (49 a 26), entrambi hanno un tasso basso sulla qualità fisiche e mentali per essere presidente - vince Trump 39 a 37 - perché la carta d'identità è ineludibile, sono due candidati anziani, Trump ha 74 anni e Biden 77 anni. Per entrambi è l'ultimo giro di giostra alla Casa Bianca. Biden batte Trump su 7 temi su 10, questo può far dire con certezza che vincerà le elezioni presidenziali? No, soprattutto dopo i numeri degli ultimi sondaggi e il balzo post convention dei repubblicani.
Lo spartito è sempre quello dell'America della Bibbia, della forca e della Colt. Altra mossa di Trump: la Casa Bianca ha annunciato che martedì il presidente andrà a Kenosha, in Wisconsin, il teatro delle proteste dopo il ferimento da parte della polizia dell'afroamericano Jacob Blake. Una decisione che spiazza Biden, il candidato dem intervistato da Msnbc l'altro ieri aveva detto che "stava valutando" una sua visita a Kenosha. Gioco d'anticipo, arriverà prima Trump.
The Donald tira dritto sulla sua linea heavy-metal, quella che aggancia i dem alla protesta violenta: "Biden è un politico di carriera "che metterà in pericolo la sicurezza degli americani" e, naturalmente, i manifestanti "passeranno dalle rivolte per le strade alla gestione del governo". Missione? "Salvare la democrazia dalla folla. Nessuno sarà al sicuro nell'America di Biden". È efficace tutto questo? Trump sta recuperando nei sondaggi, il suo consenso nelle zone suburbane dell'America (teatro dei disordini, cuore dell'elettorato trumpiano) sta salendo, così come il sostegno tra gli elettori bianchi, è in difficoltà tra gli elettori di colore. Biden può ancora gestire un vantaggio, ma si sta assottigliando. E poi ci sono bagliori di cronaca che ricordano il 2016, timori, sensazioni, parole, gesti, persone.
03
Profezia e nervosismo. Michael Moore e Bill Maher
Disse Michael Moore nel 2016: "Donald Trump vincerà". E The Donald vinse. Dice Michael Moore nel 2020: "Siete pronti a essere battuti di nuovo da Trump?". E... non lo sappiamo ancora. Quel folletto di Moore è da tenere d'occhio sul monitor non per l'originalità del suo pensiero politico (occupa lo spazio della pop-left-wing americana), ma perché ha una qualità ben più rara: ha il polso della situazione nella working class americana. Cosa pensa il lattaio del Wisconsin? Cosa alberga nella mente dell'uomo in mietitrebbia che attraversa gli sterminati campi dell'Ohio? Cosa beve la mattina al "diner" della politica il metalmeccanico della Pennsylvania? Cosa agita i pensieri della casalinga delle piccole città del Missouri? È più che sufficiente guardare in filigrana i sondaggi del duello nei "Battleground States" per capire che quello che raccontano i quotidiani con vista "waterfront" sull'oceano (Atlantico e Pacifico) non corrisponde al pensiero di questa America. La mappa del voto dell'America del 2016 non è improvvisamente sparita.
Cosa dice Michael Moore a due mesi dal voto? "Siete mentalmente preparati ad essere battuti di nuovo con l'astuzia da Trump?". Cosa è successo questa volta per indurre il regista a dichiarare che Trump sta volando verso un'altra (clamorosa) vittoria? Semplice, Moore fa il suo mestiere, "guarda in camera", osserva i fatti sul campo e nonostante le sue posizioni radicali, lo fa senza pre-giudizio, detesta Trump come nessun altro al mondo, ma racconta quello che vede la sua cinepresa, quello che è lampante a occhio nudo, basta leggere un po' di cronaca locale, fare una ricerca delle foto e dei video sui circuiti delle agenzie, per vedere quello che accade ogni volta che Trump fa la trottola e va negli Stati in bilico: "L'entusiasmo per Trump è alle stelle". È esattamente quello che è successo ieri sera in New Hampshire, folla, bandiere, tutto il "Bric-à-brac" di una campagna elettorale in fase di "skyrocketing", decollo a razzo, "T-R-U-M-P".
Moore non è il solo nell'America dello spettacolo, da sempre di rocciosa fede democratica, a vedere svolazzare lo spettro del 2016. Un altro a lanciare l'allarme è Bill Maher Il volto in progress di Hbo, Bill Maher, che intervistato da Joy Reid su Msnbc ha confessato "di essere molto nervoso" per il voto. "Mi sento meno fiducioso. Forse è solo l'onda d'urto della loro convention che mi ha colpito, ma mi sento meno fiducioso di quanto non fossi un mese fa". Nessun "intoppo" per la convention e Trump che vista la sortita preoccupata di Maher (lo segue sempre e lo commenta in diretta) vede la palla sotto rete e schiaccia: "In testa nel Michigan, nel Minnesota, dappertutto. Scusa!".
Nessuna tregua. Donald Trump ha chiuso il teatro della Casa Bianca ed è volato in New Hampshire, Manchester, un altro Stato in bilico, perso per un soffio nel 2016. Calato il sipario sullo show del New Hampshire, è volato nelle zone colpite dall'uragano Laura, in Texas e in Louisiana, parla da Lake Charles, è in versione "disaster movie", il presidente va dove c'è bisogno di lui, un luogo cinematografico che conosciamo tutti, la furia degli elementi e il Commander in Chief: "Sono qui a sostegno del grande popolo della Louisiana. Dobbiamo occuparci anche del Texas". È il racconto della Casa Bianca in versione "sono Mister Wolf e risolvo problemi" e finché Joe Biden resterà a casa sua nel Delaware sarà efficace.
Altra mossa di Trump: ha annunciato che probabilmente andrà a Kenosha, in Wisconsin, il teatro delle proteste dopo il ferimento da parte della polizia dell'afroamericano Jacob Blake. Sarebbe un altro colpo su Biden che intervistato da Msnbc l'altro ieri ha detto che "stava valutando" una sua visita. Vince chi arriva prima.
04
Il decollo della campagna repubblicana
The Donald salta da un luogo all'altro, Joe fa dirette su Zoom. Non occorre frequentare Harvard per capire che così la campagna dem va a sbattere contro il treno di Trump. Per questo Biden ha annunciato che "uscirà dallo scantinato" (Trump dixit) ma tra "dieci giorni" cosa che alza ancora una volta la palla al "Tweeter In Chief" della Casa Bianca: "Ora che i sondaggi di Biden stanno calando rapidamente, ha accettato di uscire dalla sua cantina e di iniziare la campagna elettorale "tra dieci giorni". Purtroppo, è un tempo di reazione molto lento per un presidente. I nostri amati Stati Uniti hanno bisogno di una risposta molto più veloce, più intelligente e più dura. Esci fuori oggi, Joe!". Uscirà, non può dissipare il vantaggio che ancora lo vede vincente. Oggi, domani non si sa.
Londonderry, New Hampshire. Trump durante il comizio (Foto Ansa).Il gioco degli opposti è quello della campagna responsabile di Biden che si specchia nel suo contrario, l'avventurismo di Trump. Il candidato dem replica via Twitter: "Abbiamo un presidente molto più interessato a battere la gente a golf che a sconfiggere il Covid-19". Siamo sempre là, alle tenebre che hanno sovrastato come una cappa di piombo la convention dei dem e all'epidemia usata come un'arma politica. Tutto regolare, è la campagna presidenziale americana. Ieri, oggi e domani. Può funzionare? A giudicare da quello che sta accadendo sul campo da gioco, negli Stati chiave, sembra una formula in via di esaurimento, è valida solo se il coronavirus riprende a marciare, ma il trend dei nuovi casi per ora è in calo. L'altro termometro che misura la temperatura dell'America si chiama Wall Street e le notizie anche qui non sono tenebrose come dicono i dem: l'indice S&P 500 sta per chiudere il miglior agosto dal 1986, con un rialzo del 6,8%. Sappiamo che c'è una divergenza tra quello che fanno i trader e il mondo della produzione, l'incrocio della domanda con l'offerta, ma i mercati alla fine hanno sempre ragione e la Borsa dà la cifra della fiducia nella ripresa, dal picco negativo di marzo toccato con il lockdown, Wall Street ha guadagnato il 56%, i due indici principali, S&P 500 e Nasdaq, viaggiano al massimo storico. Sono tutti segnali di una campagna presidenziale dove il contesto è mutato e Biden si ritrova in una specie di loop del passato dal quale deve uscire. Biden è in "Edge of Tomorrow", dove il protagonista del film (2014, interpretato da Tom Cruise e Emily Blunt) combatte contro gli alieni (i Mimics) e ogni giorno è sempre lo stesso giorno. "Live. Die. Repeat", vivi, muori, ripeti. In politica non è possibile. Nelle elezioni presidenziali è... fantascienza. Potrebbe anche tornare la schermata della versione dark del videogame, la sceneggiatura della pandemia, ma per ora il livello del gioco è quella della caccia di Trump alla "remuntada". Per questo i dem hanno annunciato il cambio di strategia.
Trump tira dritto sulla sua linea heavy-metal, quella che aggancia i dem alla protesta violenta: "Biden è un politico di carriera "che metterà in pericolo la sicurezza degli americani" e, naturalmente, i manifestanti "passeranno dalle rivolte per le strade alla gestione del governo". Missione? "Salvare la democrazia dalla folla. Nessuno sarà al sicuro nell'America di Biden".
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Il balzo dopo la convention repubblicana
Le immagini sono quelle di una campagna alla quale la convention sembra aver impresso una svolta. È ancora presto per trarre conclusioni, ma il dinamismo della campagna repubblicana è visibile e per i democratici si sono accese tutte le spie nella sala comando del sommergibile di Joe Biden. Gli ascolti tv delle convention sono leggermente migliori per il candidato dem che nella serata finale ha totalizzato 24,6 milioni di telespettatori, contro i 23,8 della serata finale di Trump. Ma quello che appare diverso è il clima, il sentimento degli elettori, della base dei due partiti. I repubblicani sembrano entrati in una fase in cui credono nell'aggancio e nel sorpasso finale. Attendiamo i fatti sulla riva del Potomac con il taccuino squadernato.
Morning Consult ha pubblicato un sondaggio dopo la convention repubblicana che è una sirena d'ambulanza per Biden:
Prima della convention repubblicana Biden aveva 10 punti di vantaggio nella corsa nazionale, dopo ha perso subito 2 punti scendendo da 52 a 50 punti, mentre Trump è salito da 42 a 44 punti. Il presidente ha guadagnato 4 punti netti, è a soli 6 punti dallo sfidante democratico. La performance di Biden è nettamente migliore di quella di Hillary Clinton, il problema è che la campagna di Trump è appena inziata e sta volando. Trump cercava un balzo con la convention e l'ha avuto, i democratici no. Così ha tagliato il vantaggio di Biden nei centri suburbani - prima della convention il democratico era in vantaggio di 14 punti (54 a 40), dopo è in testa con 8 punti (50 a 42) - cresce il sostegno tra gli elettori bianchi, ma peggiora quello tra gli elettori di colore. Ancora una volta, abbiamo un flash sulle due Americhe in rotta di collisione.
Biden continua a guidare la corsa con 6.9 punti (è di nuovo sotto i 7 punti) di vantaggio nella media nazionale di Real Clear Politics, ma i segnali di un suo cedimento si moltiplicano. L'ultimo sondaggio di Reuters/Ipsos (svolto tra il 19 e il 25 agosto) mostra una flessione in alcuni strati dell'elettorato e un effetto zero della convention democratica sui consensi.
Cosa succede negli Stati in bilico? Biden è sceso sotto i 3 punti (è quota + 2.7), praticamente niente, perché sono dentro l'errore statistico.
Non solo, nei "Battleground States" Trump fa meglio nel 2020 rispetto al 2016, Trump nel confronto con se stesso 4 anni fa è a +2%, dal 10 agosto Biden è sott'acqua rispetto alla navigazione dem del 2016. Ha ancora un vantaggio negli Stati i bilico di 2.7 punti, ma con un trend preoccupante.
Altro Stato sul monitor, il Michigan: Biden è a 47.3 contro il 44.7 di Trump. Tutto bene per Joe? No, perché il 26 luglio era a 49.6 contro e Trump era a 41.2. Trump ha conquistato 3.5 punti e Biden ne ha persi 2.3.
Fari puntati sempre sul Michigan, ultimo sondaggio di Trafalgar:
Trump è in testa di un soffio (46.6 contro 45.2), il sondaggio è stato condotto dal 14 al 23 agosto, incorpora dunque l'effetto (quasi zero) della convention democratica e c'è ancora quella dei repubblicani da misurare.
06
Troppi "se" e un alleato per Biden: il coronavirus
La Rust Belt nel 2016 aveva votato per Trump e naturalmente si potrebbe dire che Biden dunque fa tornare i dem competitivi dove il "muro blu" di Hillary Clinton crollò. Ma questa narrazione va in rotta di collisione quando si guardano i numeri di Trump nello stesso periodo, oggi sono migliori e per Biden è un gong. Il problema è che non si possono fare analisi politiche senza contesto: il 2020 non è il 2016 (soprattutto per Trump), il presidente ha di fronte la tempesta perfetta: una crisi sanitaria (il coronavirus), il più grande collasso della produzione dal dopoguerra (effetto del lockdown), la rivolta nelle zone suburbane dell'America (questione razziale). Se questi elementi restano in campo con forza, Biden vince, ma se il coronavirus si affievolisce, la ripresa economica va e le rivolte diventano un boomerang tanto da venir percepite come un "problema democratico", allora Trump può cominciare a mettere la freccia per il sorpasso. Ci sono molti "se" per tutti i candidati, ecco perché la corsa resta aperta. Biden ora è il favorito, lo resterà probabilmente fino all'ultimo giro di pista, ma la vittoria non è assegnata a tavolino, deve correre, tanto.
07
Chi vota Trump non si fida dei sondaggi al telefono
Quanto ai sondaggi, vanno letti con grande attenzione, ma bisogna anche ricordare che andarono a vuoto su Trump nel 2016 e ieri come oggi hanno sempre un problema. Quale? La domanda è la risposta. Rasmussen, l'istituto più preciso (o fortunato, se volete) nelle previsioni del voto del 2016, quando si chiede perché anche in questa tornata elettorale continua dare Trump su livelli più alti di tutti, replica: dipende da come si pone la domanda all'intervistato. E naturalmente dipende anche dalla risposta. Bloomberg l'altro ieri ha citato uno studio di Cloudresearch su questo punto delicato e ha scoperto forse l'acqua calda, ma vivendo in un ambiente dove tutti affermano che è fredda nonostante sia bollente, va ricordato l'esito: gli elettori di fronte alle domande dei sondaggisti qualche volta mentono. Non tutti e non sempre, ma il fatto è sotto gli occhi di vuol vederlo e considerarlo come un elemento di ponderazione nell'analisi politica sulla corsa alla Casa Bianca. Lo studio dice in sostanza che esistono "timidi elettori" che non dichiarano il proprio voto per Trump, restano nell'ombra dei sondaggi e poi emergono nel risultato finale. Insomma, il Trump che insegue nei sondaggi potrebbe vincere o addirittura già essere in testa perché ampiamente sottostimato. Forse è troppo, ma di certo il tema è sul tavolo degli strateghi delle campagne. Trump afferma sempre che i sondaggi sono "inaccurati" e fatta la tara anche sullo spinning della propaganda di The Donald, visto cosa accadde nel 2016 - si tratta di una prova empirica - resta il dubbio che qualcosa possa non tornare anche in questo giro di giostra elettorale.
Georgia, 29 agosto. Boat Parade trumpiana (Foto Ansa).Cloudresearch dà i numeri (nessuna ironia) del suo studio: l'11,7% dei repubblicani afferma di non voler dire la propria vera opinione sul candidato preferito attraverso un sondaggio telefonico. Solo il 5.4% dei democratici invece sarebbe riluttante a dire la verità. Eccole qua, ancora una volta, le due Americhe in rotta di collisione. E le Americhe in questo caso sono addirittura tre, perché anche tra gli elettori indipendenti serpeggia la diffidenza, la riservatezza: il 10.5% non si trova a suo agio e non dichiara il nome del candidato che voterà il 3 novembre. Sono numeri importanti, sono potenzialmente milioni di elettori che possono rendere un sondaggio inattendibile, parziale e dunque fuorviante. Ma andiamo avanti, perché si apre una faglia enorme quando il 10.1% dei supporter di Trump ammette di non raccontare la verità quando decide di rispondere, mentre per i sostenitori di Biden questo numero si abbassa al 5.1%. Per quale ragione un repubblicano, un potenziale elettore di Trump teme di dichiarare le proprie intenzioni? Cloudresearch cita un paio di risposte ricorrenti che colpiscono, dipingono un quadro istruttivo dell'immaginario americano e in particolare degli elettori conservatori: pensano che l'informazione non resti confidenziale; che la telefonata possa essere registrata e diventare pubblica; che esprimere idee che non coincidono con la visione liberal possa danneggiarli; che le opinioni politiche possano nuocere al lavoro e alla famiglia (e queste risposte sono significative sul clima generale nel paese, di profonda divisione); che i sondaggi fanno parte della propaganda politica di un partito o dell'altro; che non vogliono essere interrotti continuamente al telefono, bombardati da chiamate e messaggi email.
Conseguenze? Sono facili da immaginare e Cloudresearch avvisa i naviganti: dati i risicati margini negli Stati in bilico, tale polarizzazione degli elettori può avere conseguenze importanti, per questo annunciano un ulteriore studio sul comportamento degli elettori nei sondaggi in stati come Arizona, Florida, Michigan, Michigan, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin nelle prossime settimane. Tutti "Battleground States" dove si decide chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti.
08
Il dilemma del voto per posta
Le elezioni del 2020 sono uno "special one" della politica perché i fattori di incertezza si stanno moltiplicando: c'è il coronavirus, un problema sanitario, ci sono gli elettori anziani più vulnerabili e tanti che hanno il timore delle code ai seggi, così molti voteranno per posta. Abbiamo avuto un saggio di quel che è accaduto nelle primarie dei dem a New York, spoglio lungo, conteggio lumaca, contestazioni, risultato di due sfide per il Congresso comunicato e certificato dalla commissione elettorale dopo 6 settimane. In tanti voteranno in anticipo (early vote), per posta, con l'absentee ballot, e lo scenario è a dir poco intricato, tutti hanno il diritto di votare per posta, ma le regole non sono uguali per tutti, le regole d'accesso e svolgimento del voto cambiano a seconda dello Stato e addirittura della contea, il caos è probabile per ragioni di spoglio, ma prima ancora logistiche, come abbiamo già ampiamente raccontato su questa serie di America 2020, i ballots (le schede) sono un elemento fisico della campagna, sono in movimento, vanno prima consegnate (all'elettore) e poi spedite (ai locali centri elettorali), vanno compilate (dall'elettore), raccolte dal Postal Service, e poi lette e certificate (dagli scrutatori). Anche qui, i sondaggisti danno i numeri (sì, qui c'è un po' di ironia) e dicono che circa il 30% degli americani voterà per posta, un numero enorme, e che i democratici sono più propensi a farlo rispetto ai repubblicani. Fatte queste premesse, lo svolgimento della storia è un ingresso nella giungla con il machete: i voti espressi dall'elettore nei seggi vengono scrutinati subito, ma quelli per posta sono un lavoro lungo, arrivano dopo, perfino giorni dopo. I dem potrebbero perdere la notte del voto e vincere dopo. Oppure gli stessi repubblicani potrebbero vincere a sorpresa e sul filo di lana del loro voto per corrispondenza. Se fossero confermate le stime sul voto per posta, viste le procedure e i precedenti, il 3 novembre avremo un'altra storia da raccontare: gli americani (non) avranno eletto il presidente degli Stati Uniti.
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Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.