13 Aprile

L'America e la guerra senza diplomazia

Inflazione record (+8,5% a marzo), petrolio di nuovo sopra i 100 dollari, sondaggi a picco. Biden usa la parola "genocidio", accusa il Cremlino di aver causato la corsa dei prezzi record, ma il Wall Street Journal ricorda alla Casa Bianca che "questa non è l'inflazione di Putin". Macron prende le distanze dal presidente Usa: "Non sono sicuro che l'escalation di parole servirà alla causa"

A che punto è la guerra? È entrata nelle case dell'Occidente sotto forma di conto del carrello della spesa. L'impatto del conflitto è solo all'inizio, la Russia e l'Ucraina sono due depositi di materie del mondo intero. Tirare giù Putin (questo è il disegno) non è come dare un colpo a Saddam o Gheddafi, significa entrare nella spirale del disaccoppiamento dalle forniture di base: petrolio, carbone, gas, terre rare, fosfati per i fertilizzanti, grano, soia, olio di semi, l'elenco è sterminato e ognuno di questi elementi serve per fare le cose che fanno funzionare le cose. Da ieri sera il petrolio è tornato a correre, le speranze di pace a breve sono poche: i future sui contratti Wti avanzano dell'1,28% a 101,8 dollari al barile mentre quelli sul Brent guadagnano l'1,47%% a 106,18 dollari al barile. Prezzi energetici alti, inflazione alta, costo della vita alto, morale basso, problemi nelle economie avanzate. È il risultato del campo di battaglia, delle sanzioni e soprattutto della zero diplomazia.

La partita non è quella tra Ucraina e Russia, il duello è tra Stati Uniti e Russia, un confronto antico, gli americani non l'hanno mai vinto e non possono vincerlo senza entrare nella spirale dell'autodistruzione. La forza della deterrenza nucleare è esattamente questo, nient'altro che questo, l'impossibile (e possibile) conflitto dove non vince nessuno. E sul campo ci siamo noi.

01

Il problema politico dell'America, la guerra e il "genocidio"

Il presidente Joe Biden durante il suo discorso in Iowa (Foto Epa). 

Lui, Biden, si trova in una situazione (de)generata dalle contraddizioni della sua politica. La guerra in Ucraina doveva essere un diversivo perfetto per ristabilire fiducia nel Commander in Chief dopo il disastroso ritiro in Afghanistan (che l'ha incoraggiata, l'invasione di Putin), ma il combinato-indisposto di politiche irreali (l'agenda monopolizzata da temi identitari, il...


List è a portata di Tap

List ora è disponibile su App Store e Google Play

  • Scarica l'app da Apple Store
  • Scarica l'app da Google Play