5 Gennaio
L'anno di Macron comincia in giallo
La protesta dei gilet gialli riprende ancora più violenta. Il monarca e la rivoluzione, la storia e la Francia contemporanea. Salvini, Di Maio, i sindaci e il buon senso che sull'immigrazione è colato a picco. Taiwan lancia l'allarme sulla Cina: ci prepariamo al peggio
Un colpo d'ala dell'America che sorprende tutti con un record di nuovi posti di lavoro; i tedeschi che hanno scoperto gli hacker e la loro privacy che è andata a carte quarantotto (che sorpresa); la Spagna che si prepara a una virata a destra ma con i sovranisti di Vox sotto il 3 per cento a livello nazionale (dato da prendere con le pinze, visto il precedente voto in Andalusia); gli inglesi che si preparano a un altro round della (no) Brexit tra qualche giorno; molte cose interessanti e fiammeggianti sulla "rivoluzione" in Francia e il libro di uno scrittore che non è dei Lumi ma illumina meglio la realtà di chi crede di avere una luce divina; un asfissiante dibattito italiano sull'immigrazione e i porti e le navi e questi esseri umani che sono merce dai trafficanti di uomini e oggetto di consenso e dissenso della politique politicienne del nostro paese. Partiamo dalla Francia, malata, in crisi nera, ma decisamente più interessante dell'Italia dei sonnambuli.
01
Voilà, sono tornati i gilet gialli
I gilet gialli sono scesi di nuovo in piazza, è l'ottava volta, a Parigi è successo un po' di tutto e il governo francese non ha fatto certo la mossa giusta arrestando in maniera plateale il "ribelle" Eric Drouet il 2 gennaio scorso, uno dei leader del movimento. Ecco il video:
Manifestazioni sono segnalate in tutta la Francia, a Parigi, Beauvais, Rouen, Nantes, Rennes, Tolosa, Lione. Sarebbero 25 mila i manifestanti secondo i dati del ministero dell'Interno. Il bollettino è quello di una guerriglia: incendi ovunque, è andato a fuoco un barcone sulla Senna, agenti di polizia circondati e feriti, assaltati alcuni uffici governativi. Una violenza inaccettabile, ma qui siamo da settimane oltre le condizioni della normalità, in Francia sta accadendo qualcosa di profondo, l'inquietudine del paese si sta materializzando in una rivolta.
I manifestanti attraversano un ponte...Un colpo d'ala dell'America che sorprende tutti con un record di nuovi posti di lavoro; i tedeschi che hanno scoperto gli hacker e la loro privacy che è andata a carte quarantotto (che sorpresa); la Spagna che si prepara a una virata a destra ma con i sovranisti di Vox sotto il 3 per cento a livello nazionale (dato da prendere con le pinze, visto il precedente voto in Andalusia); gli inglesi che si preparano a un altro round della (no) Brexit tra qualche giorno; molte cose interessanti e fiammeggianti sulla "rivoluzione" in Francia e il libro di uno scrittore che non è dei Lumi ma illumina meglio la realtà di chi crede di avere una luce divina; un asfissiante dibattito italiano sull'immigrazione e i porti e le navi e questi esseri umani che sono merce dai trafficanti di uomini e oggetto di consenso e dissenso della politique politicienne del nostro paese. Partiamo dalla Francia, malata, in crisi nera, ma decisamente più interessante dell'Italia dei sonnambuli.
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Voilà, sono tornati i gilet gialli
I gilet gialli sono scesi di nuovo in piazza, è l'ottava volta, a Parigi è successo un po' di tutto e il governo francese non ha fatto certo la mossa giusta arrestando in maniera plateale il "ribelle" Eric Drouet il 2 gennaio scorso, uno dei leader del movimento. Ecco il video:
Manifestazioni sono segnalate in tutta la Francia, a Parigi, Beauvais, Rouen, Nantes, Rennes, Tolosa, Lione. Sarebbero 25 mila i manifestanti secondo i dati del ministero dell'Interno. Il bollettino è quello di una guerriglia: incendi ovunque, è andato a fuoco un barcone sulla Senna, agenti di polizia circondati e feriti, assaltati alcuni uffici governativi. Una violenza inaccettabile, ma qui siamo da settimane oltre le condizioni della normalità, in Francia sta accadendo qualcosa di profondo, l'inquietudine del paese si sta materializzando in una rivolta.
I manifestanti attraversano un ponte sulla Senna (Foto Ansa).La situazione di Macron è delle peggiori, ha provato a aprire al dialogo, ha annunciato un cambio della politica economica, ha messo il suo programma ambientale in archivio (per ora). Nonostante tutto questo, il movimento punta alle sue dimissioni, lui sta studiando un cambio radicale dello staff all'Eliseo, ma il tema è quello classico del "popolo contro il monarca", siamo in Francia non in Italia e la storia, i simboli, hanno un peso enorme.
Il barcone incendiato sulla Senna (Foto Ansa)Quello dei gilet gialli è un movimento polverizzato e diffuso, chi ne giudica la forza dai numeri in piazza nella Capitale non ha capito un fico secco, questa "cosa" nata sulla Rete ha una diffusione capillare nel posto che più conta: l'immaginario dei francesi proletarizzati, colpisce le persone che hanno le antenne sintonizzate sulla contemporaneità (interessantissima l'intervista a Bernard Tapie su Le Figaro). Si chiama lotta di classe, è tornata, è il dissidio tra il diesel della France périphérique e la gauche kérosène delle classi sempre al check in. Una questione di carburante, cioè di redddito e mobilità sociale. C'è chi ha tutto e chi arranca, c'è chi non ha confini e chi deve dividere il suo spazio con lo straniero, tutti hanno un destino da apocalittici e disintegrati. Di solito, sono cose che in Francia sfociano nella rivoluzione.
Un'automobile incendiata nel centro di Parigi (Foto Ansa).Così abbiamo un arresto che crea un "eroe" e un martire e riattiva i gilet jaunes, un Presidente che sta cercando di uscire dallo smarrimento e si prepara a cambiare lo staff all'Eliseo ma non se stesso, e un palombaro che esplora gli abissi del suo paese con la penna, Michel Houellebecq, uno scrittore celebrato, cerebroso, umoroso, che strappa applausi e sputi, il medico che descrisse con veggenza l'attuale condizione del paziente in stato di "nevrosi" , voilà, la France e la Serotonina.
C'è sempre una grande penna dietro un periodo storico, almeno da quelle parti funziona ancora così. E dunque la Francia sarà in crisi e con un destino distopico come nelle pagine Le Camp des saints, romanzo maledetto di Jean Raspail, maneggia come nitroglicerina il paradosso di un Presidente senza ideologia dove tutto è ideologia, ma l'Italia si sogna questo ribollìo interiore, la pena e la passione, la ragione e il sentimento, tutto quello che si agita in Francia. Questo precipitare, questa convulsione, questo splendere di dolore, questa disperazione fa godere molti, non sanno che quel sentimento che la lingua tedesca chiama Schadenfreude - il piacere che si prova della disgrazia altrui - ha sempre un contrappasso dantesco, prima o poi quel guaio toccherà a te, cioè a noi.
La Francia è colpita al cuore, fiotti di sangue escono dai suoi ventricoli, le vene pompano tutto quello che possono, il cervello s'arrovella, la ragione cartesiana è esplosa, i polmoni vanno a un ritmo sincopato. Sembra sul punto di schiantarsi a terra, di morire, di dissiparsi, di evaporare, di fi-ni-re. Eppure, quella creatura suadente che bagna i suoi morbidi e aspri fianchi sul Mediterraneo, sull'Atlantico, sulla Manica, questo Essere che si dibatte nel contemporaneo Non Essere, è straordinariamente vivo e disperato, creativo e urlante, abbattuto e vibrante.
La manifestazione dei gilet gialli oggi a Parigi (Foto Ansa)L'Italia non sa quello che sa la Francia perché non ha alcun repêchage possibile, si volta indietro cercando una rassicurante protezione, trova svolte dove in realtà c'è una mediocre commedia. Salvini e Di Maio e Renzi e chissà cos'altro verrà dopo. Sappiamo tutti molto bene che non c'è alcuna grandezza in questo, siamo appesi al ramo fragile della nostra vita senza punti di riferimento, come le foglie di Ungaretti:
Si sta come / d'autunno / sugli alberi / le foglie.
La Francia cerca ancora disperatamente di proiettarsi lontano, è un falco in gabbia, è un soggetto nostalgico di un film in bianco e nero, è nella poetica e straziante penombra di Casablanca ora e sempre, è in questa marsigliese che risuona come l'eco di qualcosa che sembra inafferrabile, è a caccia di spazi per la sua lingua, ha sedimentato nella memoria il suo impero, vive di una malinconia di ieri che vorrebbe essere domani e in questa caccia alla volpe del passato è così simile al nemico di un tempo, quel Regno Unito che sulla nostalgia del suo impero ha edificato una Brexit immaginaria fatta di visioni dorate che diventano cupamente bronzee nella realtà.
Come andrà a finire questa storia? Non lo sappiamo, si sente odore di zolfo dappertutto, sul taccuino c'è la frase di un gigante, Victor Hugo:
È dell’inferno dei poveri che è fatto il paradiso dei ricchi.
Cercano tutti il paradiso qui e subito, ma sulla terra tutto questo si chiama Utopia. Con questo carico di dinamite di storia, letteratura e politica, tornare in Italia fa una certa impressione. Partiamo da alcuni numeri, servono ad appendere il quadro del nostro surreale dibattito politico.
02
Frontex: arrivi di migranti al minimo degli ultimi 5 anni in Europa
Dati Frontex, l'Agenzia Ue per la Guardia di frontiera e costiera, pubblicati oggi: nel 2018 gli irregolari che hanno attraversato i confini europei sono stati circa 150mila, il livello più basso degli ultimi 5 anni. Rispetto al picco del 2015, il dato del 2018 registra un calo del 92 per cento. Il crollo degli arrivi nel corridoio del Mediterraneo centrale, cioè verso l'Italia, ha determinato questo risultato: circa 23mila arrivi, l'80 per cento in meno rispetto al 2017. Il numero di partenze dalla Libia si è ridotto dell'87 per cento rispetto al 2017, dall'Algeria la riduzione è del 50 per cento circa. Piaccia o meno, in questo momento non c'è nessuna emergenza.
Di fronte a questa realtà, i partitanti in Italia sono impegnati in un imbarazzante dibattito immaginario sullo sbarco di qualche decina di migranti dalla nave Sea Watch. I Cinque Stelle dicono sì, Di Maio assicura che "siamo pronti ad accogliere donne e bambini, daremo una lezione di umanità all'Ue". Salvini ribadisce: "Non cediamo ai ricatti, sbarchino a Malta". Governano insieme, a quanto pare.
03
Salvini, i sindaci e il buon senso colato a picco
Siamo al conflitto tra opposti sul decreto sicurezza (e ci sta) e appunto alla separazione tra i leader della maggioranza su una nave al largo di Malta, l'ennesima lite su un problema che si risolve in due minuti, mentre il tema numero uno qui da noi si chiama produzione. L'arma di distrazione di massa non durerà a lungo, l'economia del nostro paese è debole e il lavoro che non c'è non sarà colmato - neppure elettoralmente - dal reddito di cittadinanza. Il nostro problema non è finanziario, è l'economia reale, sarà la produzione debole a farci piombare nei guai se non verrà compensata agli investimenti. Sono cose che circolano regolarmente sulla stampa internazionale, quella che leggono i trader che comprano e vendono i titoli di Stato italiani.
Le nuove norme sulla sicurezza hanno un problema, si capisce lontano un miglio, non c'è bisogno di essere Calamandrei per vedere che ci sono disposizioni e principi confliggenti. La breccia è stata colta da alcuni soggetti dell'opposizione per diversi motivi, il primo dei quali è rappresentato dal tentativo di occupare lo spazio aperto a sinistra dalla crisi del Pd, il quale, a sua volta, è smarrito tra questione umanitaria, aspirazione a un nuovo progressismo e rispetto della legalità e dei principi della lealtà della Pubblica amministrazione. A Leoluca Orlando e altri si sono aggiunti il governatore della Toscana, Enrico Rossi, e quello del Piemonte, Sergio Chiamparino. Preparano i ricorsi alla Corte Costituzionale. Sono sempre esponenti di forze d'0pposizione e questo sul piano politico indebolisce la loro azione, si coglie un confuso disegno, non una reale preoccupazione sul tema che pure esiste e riguarda chi c'è non chi deve arrivare e in realtà non arriva più se non con numeri minimi. La questione politica, pur posta in maniera caotica e strumentale, esiste.
Dall'altro lato del fiume, c'è la maggioranza, anzi c'è Salvini perché cosa pensano realmente i Cinque Stelle resta un esercizio da Settimana Enigmistica. Anche qui, l'ovvio appare come un caso abnorme. C'è da migliorare un testo, dovremmo essere nella piena e normale dialettica politica, cosa che in Italia appare ormai come un evento eccezionale. Contemporaneamente, i sindaci non possono "disobbedire" senza passare dalla parte del torto - sono la Pubblica amministrazione, non degli agit prop, indossano la fascia tricolore non una bandiera di partito - e il ministro dell'Interno dovrebbe capire che per essere leader a tutto tondo e non capo di una fazione non deve diventare la caricatura di Chuck Norris.
Non c'è alcun cedimento al laissez faire sull'immigrazione nell'aprire un confronto, al contrario. Mettere un punto sulle situazioni irregolari, chiudere l'era dei clandestini a terra (questo è il reale problema del caso italiano e infatti di espulsioni se ne parla ben poco) serve a fissare la certezza del diritto e questa si ottiene solo evitando di andare a sbattere contro il muro. Orlando e compagni hanno ragione? Non sul piano della disobbedienza (e infatti stanno facendo rapida retromarcia) forse non ne hanno neppure troppa sul piano costituzionale, ma hanno una posizione politica netta, la legge è scritta con i piedi (il titolare vi invita alla lettura del testo, previa l'assunzione di qualcosa per il mal di testa) e andare al giudizio davanti alla Consulta per Salvini è un rischio. Lo capirà? È anche lui in fase demolition man, vede nemici dappertutto e fa finta di non sapere che è lui al comando delle operazioni. È in campagna elettorale permanente, ricorda una fase già vista con Renzi. Queste immagini diffuse sui social dicono tutto:
La Legge e la Storia (con la maiuscola), un tono apocalittico che tradisce qualcosa che in Salvini comincia strabordare. L'indice puntato sul Pd conferma la strategia di sempre: c'è bisogno di un nemico facilmente individuabile, puntare sul Pd è come sparare sulla Croce Rossa, ma nel caso delle norme sulla sicurezza siamo di fronte a una galassia composita e il Pd è stato anticipato e scavalcato da altri soggetti (Orlando, De Magistris, Rossi e così via) che sono alternativi e in competizione feroce con i Dem. A Salvini questo poco importa, gli serve un bersaglio e quello più facile resta sempre il Pd. Progaganda da una parte e dall'altra, il merito del problema è del tutto secondario. Salvini continuerà a mantenere alto il consenso perché i suoi avversari inseguono un'agenda sbagliata.
***
Nella gazzarra, inondati dal rumore, solo una voce finora ci è apparsa ragionevole, pragmatica, non a caso è quella di un altro sindaco.
04
La linea del sindaco Castelli
Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno, uno che ha la testa sulle spalle ed è il delegato dell'Anci alla Finanza locale, sostiene che "è paradossale che un sindaco invochi la disobbedienza civile contro un testo di decreto legge firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che di certo, con rispetto parlando, non mi sembra un sovversivo. Il sindaco ha il dovere di applicare le leggi promulgate nel rispetto stesso delle Istituzioni". Castelli dice di aver "chiesto e ottenuto al presidente dell'Anci, Antonio Decaro, di convocare i massimi vertici dell'Associazione. La riunione è prevista il prossimo giovedi 10 e sarà quella la vera sede di discussione e riflessione. Il nostro auspicio è quello che una questione così spinosa come quella dell'immigrazione non diventi mera strumentalizzazione ideologica e partitica all'interno dell'associazione, ma che invece sia una questione nevralgica da affrontare con semplice il buon senso". Sulla questione sollevata con forza da Orlando Castelli spiega: "Alcuni colleghi di altri partiti politici come Orlando si sono fossilizzati sul punto che riguarda la residenza per i richiedi asilo. Vorrei far notare ai colleghi che la norma in questione era 'solo' in vigore dal 2015 e che il diritto ai migranti alla salute, all'istruzione così come l'accesso ai servizi fondamentali in Italia è garantito anche sulla base della mera domiciliazione. La polemica sulla residenza è strumentale". Lette queste parole di Castelli, un confronto nell'Anci sulle posizioni espresse da Orlando e gli altri sindaci è più che mai necessario. Non solo, è utile anche al ministro Salvini, deve abituarsi all'idea che non ha sempre ragione e anche se la avesse deve stare a quello che si chiama gioco democratico.
05
Salvini deve confrontarsi con l'Anci
Il leader della Lega dovrebbe appoggiare l'iniziativa del Presidente del Consiglio Conte di aprire un tavolo di confronto con l'Anci, l'associazione dei Comuni, e accettare anche l'idea che il suo decreto sia migliorabile. Non c'è niente di sbagliato, è una mossa che assicura al ministro dell'Interno l'applicazione piena della legge, evita una non remota sconfitta di fronte alla Consulta su alcune parti del decreto che sono forse pensate con la testa ma di certo sono state scritte con i piedi, disinnesca la strumentalizzazione politica che naturalmente c'è - è la battaglia politica, non deve sorprendere - e che forse gli farà guadagnare perfino voti, il più classico dei boomerang. Il tema non è certo quello di rispondere alle comparse, Saviano e altri, ma di dare certezze agli stranieri che sono in Italia e agli stessi italiani (pensate ai temi dell'assistenza sanitaria, dei servizi, del credito e del lavoro), essere attenti a minoranze che credono nel nostro paese e nei nostri principi, ci sono persone che hanno già un'occupazione regolare, sono pienamente integrate nel nostro Stato di diritto. Non si può fare bene con la mano destra - dare più risorse e strumenti ai Comuni - e poi rovinare tutto con quella sinistra, peggio che mai per un'impuntatura. Al netto della propaganda di entrambe le parti, c'è da tenere conto della realtà. Governare è questa fatica, bisogna anche ascoltare gli altri, quelli che sono dall'altra parte, potrebbero avere ragione, forse hanno torto, ma con il muro contro muro si ottiene solo un giudizio della Corte Costituzionale che finirà per dire quello che si intuisce: la norma è ambigua. La politica serve a comporre i conflitti non ad alimentarli finendo per lasciare la faccenda sulla scrivania dell'ufficio complicazioni della magistratura. Salvini ha ragione quando dice che i sindaci devono rispettare la legge, ma ne ha meno quando pensa che le sue norme siano intoccabili, perfette, funzionanti a prescindere. Vada al confronto con l'Anci, se perde vuol dire che ci guadagna il diritto, se vince, era conforme al diritto. Salvini è oggi un uomo di Stato, serve moderazione, un po' di scuola democristiana e - sia detto chiaramente - quella fu una grande scuola politica.
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Che facciamo? Andiamo altrove, in Oriente, a Taiwan.
06
Cina vs Taiwan. Taipei: ci prepariamo al peggio
Tsai Ing-wen, la presidente di Taiwan, sta cercando appoggio internazionale per contenere l'azione della Cina sulla "riunificazione". A Taipei sanno bene che il discorso di Xi Jinping di qualche giorno fa sul tema non resterà lettera morta, a Pechino hanno accelerato sul dossier della ri-annessione dell'isola.
La presidente Tsai ha detto chiaramente che si stanno preparando anche per lo scenario peggiore - l'uso della forza da parte della Cina - che Taiwan sta rafforzando il sistema di difesa militare e ha chiesto aiuto internazionale: "Stiamo lavorando sodo per fare tutto il possibile per migliorare le nostre capacità di difesa, ma allo stesso tempo speriamo che altri paesi che attribuiscono grande importanza alla democrazia e al valore di Taiwan siano in grado di lavorare insieme a noi". Come si chiama questo? Allarme rosso.
Tra i fattori di cui bisogna tener conto nelle relazioni internazionali c'è sempre la forza della religione. Attenzione anche alla diplomazia silente e globale del Vaticano. Papa Francesco ha nominato il prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, cardinale Fernando Filoni, suo Inviato Speciale alla celebrazione conclusiva del IV Congresso Eucaristico Nazionale a Taiwan, che si terrà nella Diocesi di Chiayi il primo marzo.
***
È a Oriente che dobbiamo guardare per capire qual è la parabola della contemporaneità. Abbiamo una puntata di RadioList che ci aiuta a illuminare la strada. È lunga, è solo il primo di uno dei tanti capitoli che dedicheremo al tema nel 2019.
07
L'anno dell'Oriente comincia con il disertore di Kim a Roma
La diserzione dell'ambasciatore della Corea del Nord a Roma è caso di grande importanza. Che cosa significa per il regime di Kim jong-un? L'analisi dello scenario strategico, i colloqui di pace tra Pyongyang e Seul, il ruolo dell'America e quello decisivo della Cina. Il 2019 sarà l'anno dell'Oriente, la corsa spaziale cinese e il suo significato, la competizione con l'America, la nuova politica estera del Giappone e un paese da tenere d'occhio perché nel 2019 vota: l'Indonesia. Un'indagine del titolare di List e Giulia Pompili, giornalista del Foglio. Ascolta RadioList.
Questa puntata di RadioList è al secondo posto della classifica dei podcast di iTunes.
Abbiamo cominciato bene l'anno. Come chiudiamo questo numero di List? Con uno sguardo all'Indonesia, citata in questa puntata di RadioList come paese che ha un appuntamento chiave, si vota e il rischio di uno scivolamento del quadro politico verso l'Islam radicale è concreto. Ancora una volta, abbiamo davanti il fattore religioso. Ci torneremo, per ora, ecco un po' di immagini di questo gigante del Sud Est Asiatico.
08
Borobudur
Questo è il tempio buddista di Borobudur, una meraviglia, patrimonio dell'Unesco:
Ora provateci voi a cercare di trarre un senso dalle parole dei partitanti. Il Parlamento riapre il 9 gennaio. Non sarà un'epifania. Nel frattempo, non finite mai di stupire e di stupirvi. Preparate le calze per i bambini. Buona serata.
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3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.