1 Settembre
L'autunno caldo dei democratici
Il segretario Zingaretti avvisa il fronte del No sul referendum e i critici sull'alleanza di governo: "Chi vuole votare lo dica". Elezioni regionali, sondaggio del Sole 24Ore, la Toscana è sempre meno rossa, testa a testa tra Giani e Ceccardi. I Democratici in America hanno un problema: la rimonta di Trump
Che succede? Sembra che tutto fili liscio e quindi nessuno si fila i dati dell'economia, il Pil del secondo trimestre è quota -12,8% e la pandemia ha bruciato 116 miliardi di consumi, una media di 1.900 euro a testa. Tutto bene, facciamo debito e lo pagheranno i nostri figli. Nel frattempo, in Sicilia sbarcano nordafricani, il governo dal volto umano li stipa in centri d'accoglienza che sono accoglienti come lager, il premier Conte convoca per mercoledì a Roma il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, e il sindaco di Lampedusa Totò Martello. La coppia sicula si lamenta con molte ragioni dell'impossibile impresa di fare da scudo per le altre Regioni, ma altrove si vota e in Sicilia no. E come vedremo lo scenario per la maggioranza non è dei migliori. Gli sbarchi sono centinaia ogni giorno, l'emergenza per il Viminale non c'è. Epidemie e alluvioni. Dopo il coronavirus d'importazione in un solo giorno in Sardegna è caduta la pioggia di un mese. Attendiamo notizie pluviali dal Billionaire. Quante alle locuste, ci sono già state. Erano in discoteca. Cose serie? Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Riapre la scuola. State fermi e non cantate
Siamo nel limbo, in attesa di qualcosa che... arriverà. Riapre la scuola (forse). Partono i corsi di recupero, la mascherina in classe solo se necessaria: "Niente mascherina al banco se c'e' distanza di un metro", dice il Comitato tecnico scientifico. "Nell'ambito della scuola primaria per favorire l'apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l'assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione, come il canto". Scuola secondaria? "Anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina può essere rimossa in condizione...
Che succede? Sembra che tutto fili liscio e quindi nessuno si fila i dati dell'economia, il Pil del secondo trimestre è quota -12,8% e la pandemia ha bruciato 116 miliardi di consumi, una media di 1.900 euro a testa. Tutto bene, facciamo debito e lo pagheranno i nostri figli. Nel frattempo, in Sicilia sbarcano nordafricani, il governo dal volto umano li stipa in centri d'accoglienza che sono accoglienti come lager, il premier Conte convoca per mercoledì a Roma il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, e il sindaco di Lampedusa Totò Martello. La coppia sicula si lamenta con molte ragioni dell'impossibile impresa di fare da scudo per le altre Regioni, ma altrove si vota e in Sicilia no. E come vedremo lo scenario per la maggioranza non è dei migliori. Gli sbarchi sono centinaia ogni giorno, l'emergenza per il Viminale non c'è. Epidemie e alluvioni. Dopo il coronavirus d'importazione in un solo giorno in Sardegna è caduta la pioggia di un mese. Attendiamo notizie pluviali dal Billionaire. Quante alle locuste, ci sono già state. Erano in discoteca. Cose serie? Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Riapre la scuola. State fermi e non cantate
Siamo nel limbo, in attesa di qualcosa che... arriverà. Riapre la scuola (forse). Partono i corsi di recupero, la mascherina in classe solo se necessaria: "Niente mascherina al banco se c'e' distanza di un metro", dice il Comitato tecnico scientifico. "Nell'ambito della scuola primaria per favorire l'apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l'assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione, come il canto". Scuola secondaria? "Anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro, l'assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come definita dalla autorità sanitaria". Traduzione: state fermi e non cantate.
Altre regole per la vita in capsula? Temperatura misurata a casa, inizio in rigoroso disordine sparso nelle Regioni. Tutto a posto, si parte quando si parte. Ah, ultima nota (im)possibile: capienza degli autobus fissata all'80%. Per il resto che ci assista la fortuna.
02
Elezioni regionali. Testa a testa in Toscana
Sondaggio Winpoll-Cise pubblicato oggi dal Sole 24Ore: la sfida per le elezioni regionali sarà un testa a testa tra il candidato dei democratici, Eugenio Giani, e la candidata del centrodestra, Susanna Ceccardi. I due sono separati da mezzo punto (43% contro 42.5%) e si tratta di uno scenario mai visto in Toscana. Una sconfitta della sinistra nella roccaforte rossa, per il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, sarebbe un fatto storico dagli esiti imprevedibili per il partito e la stabilità del governo. Andrà così? Dobbiamo aspettare sulla riva dell'Arno con il taccuino squadernato, il calendario corre veloce.
Attenzione a un altro dato: nel referendum sul taglio dei parlamentari, in Toscana secondo il sondaggio del Sole 24Ore vincerebbe il No (52 a 48). Il 26% degli elettori non andrà sicuramente a votare, il 22% è ancora indeciso. Una vittoria del No sarebbe un altro risultato clamoroso. La direzione del Pd lunedì prossimo non sarà una passeggiata per Zingaretti, rischia di andare in frantumi la strategia di avvicinamento e alleanza con i Cinque Stelle, patto che tra l'altro è solo sulla carta, visto che corrono insieme in Liguria e sembrano destinati alla sconfitta perché il candidato del centrodestra, il presidente uscente della Regione Giovanni Toti, è in testa con un robusto 60% dei consensi secondo il sondaggio del Sole 24Ore. Come andrebbe a finire la corsa nelle Regioni? Vittoria travolgente di Luca Zaia in Veneto (ha il 76,8% dei consensi), affermazione netta di Toti in Liguria, vittoria di Vincenzo De Luca in Campania con il 58,6% dei voti, successo del centrodestra nelle Marche con Francesco Acquaroli al 51,8%. Un terremoto politico: il centrosinistra così perderebbe le Marche e la Toscana, 4 a 1 finale. Impatto? Un risultato simile sarebbe la sconfitta netta della linea fin qui sostenuta da Zingaretti e l'impatto sul governo sarebbe immediato. La linea Maginot è la Toscana, se crolla quel muro, l'alluvione in casa del Pd è un fatto ineludibile e il galleggiamento del governo un'impresa.
03
Zingaretti: chi vuol votare lo dica
Che il passaggio sia delicato lo testimonia una lettera del segretario del Pd a Repubblica. Zingaretti (qui sopra, nella foto Ansa) difende la scelta del governo Conte, l'alleanza con i Cinque Stelle, dichiara comprensione per chi dentro e fuori dal Pd vuole votare No al referendum sul taglio dei parlamentari, ma avvisa tutti: "Accanto a esigenze vere e sincere vedo anche il crescere, soprattutto fuori di noi, di uno spirito polemico contro il Pd e contro la scelta del Sì. Il Pd fa sentire la sua voce e questo dà fastidio a molti. Tale spirito polemico ha una diversa origine e diversi motivi. Innanzitutto, un'insofferenza verso il governo, la maggioranza e il lavoro svolto. Il No così diventa, a prescindere dal merito, la clava per colpire il Pd, la maggioranza e il governo stesso. Badate: tutto ciò è assolutamente legittimo, ma sarebbe meglio che chi lo pensa avesse il coraggio di dirlo, assumendosi la responsabilità delle successive conseguenze. Se si vuole indebolire il Pd e il governo si chieda apertamente la fine di questa esperienza. Si dica che si preferiscono leelezioni politiche con questa legge elettorale o un ritorno ad ipotesi di un governo di tutti che inevitabilmente umilierebbero ancora una volta la politica. Non è più possibile sopportare l'ipocrisia di chi agisce per destabilizzare il quadro politico attuale, mentre c'è chi si carica spesso da solo la responsabilità della tenuta unitaria, l'immenso lavoro di lotta quotidiana, di fronteggiamento delle drammatiche condizioni date, di far avanzare avanti, nei processi reali, le nostre idee ei nostri valori per un'Italia diversa". L'esito del voto regionale e del referendum in uno scenario come quello dipinto dal sondaggio del Sole 24Ore è lo stesso Zingaretti a prefigurarlo: "Chi, con le sue ragioni, reputa conclusa la fase di collaborazione con il Movimento 5 stelle e Italia viva, non crei confusioni, indichi un'altra strada, chiara e praticabile. Il Pd è pronto ad affrontare qualsiasi scenario e, anche personalmente, non ho timore di affrontare elezioni politiche immediate. Quello che è difficile da affrontare sono, invece, le furbizie e i bizantinismi; oppure le ipocrisie di chi sostiene che perdendo le regionali e vincendo il No al referendum, si potrebbe continuare tutto come prima, senza riflessi sulla tenuta del governo e sulla vita della legislatura". Nello scenario della sconfitta, Zingaretti disegna l'opzione del voto. Difficile pensare alla fine della legislatura con il pacco in arrivo dei finanziamenti europei del Recovery Fund, più probabile un cambio di governo. Qui vediamo la palude dell'immobilismo, ma attendiamo i fatti per dare una valutazione più solida del quadro politico.
***
Il quadro dunque è questo, il 20 settembre si vota un referendum semisconosciuto sul taglio dei parlamentari (non un piccolo cambiamento, ma una mutazione della composizione della rappresentanza), ci sono perfino delle elezioni regionali che non sono del tutto scontate (il jackpot è la Toscana), ma c'è chi assicura che anche in caso di sconfitta storica nella roccaforte rossa nulla cambierà. Il Gattopardo di Tommasi di Lampedura qui è una certezza: bisogna che tutto cambi perché nulla cambi. Con questa immutabilità, questa lotta italiana che non c'è perché tutti tengono famiglia, possiamo andare là dove si scontrano due mondi lontanissimi, in America.
04
Trump a Kenosha per agganciare Biden
È il giorno della visita di Donald Trump a Kenosha, sarà una data importante della campagna presidenziale perché in questa cittadina del Wisconsin un afroamericano è stato ferito da sette proiettili sparati da un poliziotto, l'indagine sui fatti è in corso, attendiamo gli esiti, anche perché le prime ricostruzioni sul caso di Jacob Blake non tornano più. Il 25 agosto scorso durante le proteste sono state uccise due persone. Kenosha in questa tornata elettorale è diventata il centro della campagna presidenziale. Il fatto politico è quello del Trump che va in una zona che i dem volevano che restasse off limits per il presidente degli Stati Uniti. Una pretesa impossibile. Trump anticipa Joe Biden che aveva detto in un'intervista a Msnbc di "pensare" a una visita. Mentre Joe valuta il da farsi, The Donald ci va. Da Kenosha arriverà un messagio su "legge e ordine", Trump incontrerà le forze dell'ordine, la cosa fa naturalmente torcere le budella ai democratici, ma la rapidità di movimento in questa campagna è fondamentale e il candidato dem si ritrova una carta in meno da usare. Dovrà giocare di rimessa, come succede ormai da un paio di settimane. Gli resta il coronavirus, ma sperare in un alleato invisibile è un rischio altissimo in una campagna che va verso il finale.
La campagna di Biden su Zoom è finita, i sondaggi lo vedono in grande difficoltà. Sui numeri - e come bisogna leggerli - torneremo con un volo sugli Stati in bilico, segnaliamo il sondaggio dell'Emerson College: il distacco di Trump si è ridotto di altri 2 punti, il candidato dem guida la corsa 49 a 47. In luglio Biden aveva 4 punti di vantaggio, era avanti con un 50 a 46. La corsa sta diventando un testa a testa, a questo punto tutto è possibile, anche una vittoria di Trump come nel 2016. Lo scenario di Emerson College si rafforza se andiamo a guardare i singoli Stati e osserviamo con attenzione cosa comincia a emergere tra i pollster e gli analisi che fino a ieri non davano a Trump grandi possibilità di vittoria. Five Thirty Eight scrive che in caso di testa a testa, il Minnesota è candidato a diventare il prossimo Stato rosso. Il Minnesota è blu da 11 tornate elettorali, hanno sempre vinto i democratici, ma la parabola dei numeri racconta uno scenario politico che vira verso il rosso, come il Michigan, la Pennsylvania e il Wisconsin che furono un fortino dem inespugnabile dal 1992 al 2012 e poi nel 2016 passarono al dominio dei repubblicani. Qui si vincono (e si perdono) le elezioni presidenziali. Ecco perché Biden è uscito dallo scantinato e ieri è andato in Pennsylvania, ecco perché sulle proteste e i disordini negli Stati e nelle città governati dai democratici ha dovuto cambiare tono. Il suo consenso sta franando. Se il Minnesota non è più una Stato sicuro per i dem, niente è più sicuro.
05
Il tempismo di Joe. Condanna la violenza dopo 90 giorni
Fuori dallo scantinato. Joe Biden all'arrivo all'aeroporto di New Castle, nel Delaware, per l'imbarco del volo che lo condurrà in Pennsylvania (Foto Ansa)Più di novanta giorni. Oltre tre mesi. I disordini a Portland sono in corso da tempo, sono diventati rituale quotidiano, l'ora di caccia dei predatori notturni. Nessuno li ha mai fermati. Né il sindaco di Portland né il governatore dell'Oregon. Due democratici. Sono fatti. Come è un fatto il loro rifiuto di chiamare la Guardia nazionale per sedare il vandalismo, la distruzione, la violazione della proprietà privata (che non è un capriccio, soprattutto quando ne hai poca). Novanta giorni. Tutto questo non ha niente a che fare con la nobile protesta per l'eguaglianza, contro il razzismo, i maltrattamenti e il grilletto facile della polizia contro i neri. Il saccheggio e l'incendio non fanno parte del galateo degli alti principii. I dem per tutto questo tempo hanno scelto il silenzio, una strategia elettorale che aveva un duplice obiettivo: non essere fraintesi sull'appoggio al Black Live Matters, lasciare Trump nel pantano dell'America in piazza. Battaglia politica.
Il corpo dell'uomo ucciso a Portland durante una carovana pro Trump (Foto Ansa)Poi l'altro ieri è arrivato il morto a Portland, un uomo bianco, un militante dell'estrema destra trumpiana (esiste, come l'estrema sinistra che fiancheggia i dem), tre colpi di pistola contro una carovana pro Trump. Una vita spezzata. Tra i moderati dem ha cominciato a serpeggiare il timore di restare a loro volta intrappolati in un girone infernale di fuoco e fiamme. Il rumore dei social ha cominciato a far sentire un "All Lives Matter" e nessuno dava una risposta. Troppo. Dopo novanta giorni Biden ha fatto quello che avrebbe dovuto fare fin dall'inizio, ha condannato la violenza nelle strade: "La violenza che abbiamo visto a Portland è inaccettabile, sparare per le strade di una grande città americana è inaccettabile: io condanno questa violenza in modo inequivocabile. Condanno la violenza di qualunque tipo da qualunque parti arrivi, sia di sinistra che di destra. E sfido Donald Trump a fare lo stesso".
Meglio tardi che mai, ma sempre tardi. Perché i repubblicani di fronte all'escalation della violenza si sono infilati nel varco lasciato aperto dai dem. Perché la mossa di Biden arriva con l'orario sfasato, è di una tempestiva intempestività. Condannare le violenze a soli due mesi dal voto, con l'acqua alla gola nei sondaggi degli Stati in bilico (e vedremo come si leggono, i sondaggi), con tre quarti della campagna presidenziale già consumata, ecco, farlo in questo modo significa certificare di essere nei guai, di non aver capito cosa stava accadendo tra gli stessi elettori dem, nei sobborghi delle città, nelle aree suburbane dove Biden sta perdendo terreno. Il candidato democratico da tempo era stato allertato (e criticato) da molti esponenti dem sulle criticità che stavano emergendo: voto in calo nei centri suburbani, ascesa di Trump, alienazione dei ceti moderati, critiche sull'appoggio al movimento che urla(va) in piazza "defunding police", il taglio dei fondi per la polizia.La parabola discendente di un problema che rischia di presentarsi sullo schermo dei risultati elettorali del 3 novembre. Non è più "solo" il tema del "candidato nello scantinato" e del movimentismo di Trump negli Stati in bilico, il bersaglio è il cuore del messaggio elettorale dei democratici. Possono correre ai ripari, ma rischiano il dramma collettivo e anni di sedute di autocoscienza se perdono come nel 2016.
06
La versione dem: Peace & Love (e riciccia Putin)
Biden ha provato a spegnere l'incendio in quella parte del campo in fiamme, è volato in Pennsylvania (Stato in bilico) per sostenere la campagna "in presenza", con i comizi, e non più come candidato su Zoom. Da Pittsburgh ha replicato con la versione "Peace & Love" della presidenza. Dunque parte l'affermazione auto-validante ("abbiamo bisogno di giustizia e sicurezza negli Stati Uniti"), prosegue con la domanda retorica ("c'è qualcuno che pensa che l'America sarà più sicura con la rielezione di Trump?"), va avanti con il quesito che ha il presidente (forse) d'acciaio sottinteso ("vi sembro io un socialista radicale, con un debole per i rivoltosi? davvero?") e infine, il capolavoro del non detto: "Le devastazioni non sono protesta, sparare non è protesta, sono violenze che devono essere perseguite. Trump non è in grado di fermare le violenze". Biden gioca a rovesciare sull'avversario un problema che, piaccia o meno, riguarda il suo partito. E naturalmente anche la presidenza degli Stati Uniti, ma sul territorio non c'è Donald Trump, ci sono altri soggetti. Chi? Domande e risposte sul taccuino del cronista: da chi è governato l'Oregon? Kate Brown, una democratica. Chi è il primo cittadino di Portland? Ted Wheeler, un democratico. Chi è il sindaco di Kenosha? John Antaramian, un democratico. Chi è il governatore del Wisconsin? Tony Evers, un democratico. Stop.
La difficoltà c'è e si nota con il riemergere di antichi cavalli di battaglia che non hanno funzionato. Biden a Pittsburgh a un certo punto fa uscire dal cilindro il fantasma di Vladimir Putin affermando che "Trump è sottomesso al presidente russo Putin". Siamo di nuovo al 2016, al Russiagate, non portò fortuna ai democratici. E sarà anche come dice Biden - i dem hanno sempre ragione - ma sul taccuino del cronista resta il fatto che anche oggi la Casa Bianca ha avvisato il Cremlino: "Mosca rispetti la sovranità della Bielorussia e il diritto del suo popolo a eleggere liberamente i propri leader". Succube? Biden in ogni caso riciccia Putin.
In un crescendo mistico, il candidato "in presenza" (sempre lui, Biden) cita un Papa del passato che naturalmente è eterno e ogni citazione è un fulmine divino: "Trump è determinato a diffondere paura. Io penso alle parole di Papa Giovanni Paolo II: 'Non abbiate paura, non abbiate paura". Putin, il Papa, mancano due mesi al voto e l'elenco dei personaggi citati da entrambi i candidati sarà ampio e sempre più fantasioso.
07
Disordini e sondaggi
Trump aveva cominciato il suo "tweet storm" al risveglio, come di consueto, e dunque ecco "i sindaci della sinistra radicale e i governatori delle città in cui c'è questa folle violenza" che "hanno perso il controllo del loro 'movimento'. Non doveva essere così, ma gli Anarchici e gli Agitatori si sono lasciati trasportare e non ascoltano più. Hanno persino costretto Slow Joe, il lento Joe Biden, a uscire dal suo seminterrato". Sono colpi duri, sicurezza e criminalità sono diventati fatto del giorno, argomento sensibile, fattore di scelta da parte degli elettori. The Donald fa quello che hanno fatto i democratici con la crisi del coronavirus, spinge l'acceleratore fino in fondo: "Se non insistessi nell'attivare la Guardia nazionale e nell'andare a Kenosha ci sarebbero altri morti e feriti. Voglio ringraziare le forze dell'ordine e la Guardia nazionale. Ci vediamo martedì". Trump conferma che domani sarà a Kenosha, in Wisconsin, epicentro della protesta dopo il ferimento dell'afroamericano Jacob Blake. Naturalmente i dem lo hanno invitato a restare alla Casa Bianca, il governatore del Wisconsin, Tony Evers ha chiesto a Trump di non muoversi, in tandem con il sindaco di Kenosha, John Antaramian, agitando l'argomento che così fomenta le violenze e alimenta le divisioni, ma sostenere che c'è un territorio del paese "off limits" per il presidente degli Stati Uniti cozza con l'idea di un gioco democratico uguale per tutti. Non può funzionare. E infatti non funziona. Joe Biden fa la parte del candidato responsabile: "Questa non è la leadership di un presidente. Il compito di un presidente è abbassare i toni, unire le persone che non sono d'accordo, rendere la vita migliore di tutti gli americani, non solo quelli che sono d'accordo con noi, ci sostengono o ci votano".
L'impatto su chi guida la comunicazione è grande: Biden doveva parlare di coronavirus (negli Stati Uniti hanno superato i 6 milioni di casi), ma Trump lo ha costretto a spostarsi sul terreno più accidentato per lui, le proteste in casa degli Stati e delle città governate dai democratici. È il presidente che fa l'agenda, detta la notizia, non il candidato che è (per ora) in vantaggio nei sondaggi. Non è un buon segno per i dem. Trump parla di sicurezza e Biden commenta quello che dice Trump. È l'egemonia della campagna repubblicana in questo momento. Nei sondaggi questo scenario si vede: Trump fa meglio del 2016 negli Stati chiave, anche il voto degli elettori di colore sarebbe superiore rispetto a quattro anni fa. Numeri? Secondo il sondaggio pubblicato da The Hill/HarrisX, il sostegno tra i neri al lavoro del presidente è aumentato di 9 punti dopo la convention che, non a caso, ha visto tanti interventi di uomini e donne di colore. La strategia del Trump "inclusivo" fa raddrizzare i capelli ai suoi oppositori, che dipingono The Donald come un "razzista", arrivando a sostenere che i neri testimonial per Trump alla convention sono sono credibili. Nessuna sorpresa, nel maggio scorso Biden commise un errore da gaffeur professionale, pronunciò una frase tremenda, l'apoteosi dell'errore retorico - e dell'orrore politico: "Se hai dei problemi a capire se stai con il presidente Trump o con me, allora non sei nero". Lo disse alla radio e il ruzzolone ricordò il suicidio di Hillary Clinton quando disse che gli elettori di Trump erano un "gruppo di miserabili", i "deplorables" della soave Lady Libia. Correva l'anno 2016, quello fu il sigillo di ceralacca di Hillary sulla sconfitta. Anche nella comunità ispanica secondo The Hill/HarriX il gradimento è aumentato di 2 punti.
08
Trump corre negli Stati chiave
Il presidente sta accorciando la distanza e in novembre la corsa sarà un testa a testa, questo pensano gli strateghi dei due fronti elettorali. Basta osservare la media (non l'ultimo, la media è ciò che fa trend e diventa utile per l'analisi politica) dei sondaggi di Real Clear Politics negli Stati chiave. Sul nostro monitor lampeggiano i numeri di Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, siamo nella Rust Belt che nel 2016 consegnò la Casa Bianca a Trump.
In Michigan, Biden nella media dei sondaggi è sceso da 8,4 punti (28 luglio) al 2,6% un mese dopo.
In Pennsylvania la media di Biden è scesa, sempre nello stesso periodo, da 7,4 punti a 4,7 punti.
Nel Wisconsin, la media di Biden era a quota 6,4 punti il 28 luglio, il 26 agosto si è ridotta a 3,5 punti.
Per chi suona la campana?
09
Biden Metropolitanus e Trump Ruralis
Sabato scorso è uscito un sondaggio di Yahoo News/YouGov che rafforza questo quadro di rallentamento di Biden e accelerazione di Trump. Il candidato dem ha solo 6 punti di vantaggio a livello nazionale, guida con un 47 a 41 che non può bastare. Perché? Le ragioni sono in una tabella del sondaggio che racconta tutto delle due Americhe.
Biden e Trump sono due mondi in rotta di collisione. Il candidato dem vince in città (66%) dove il presidente perde (23%), ma The Donald vince nelle zone suburbane (45%) e Joe perde (43%), mentre nelle cittadine (centri più grandi di un villaggio e più piccoli di una città) Trump vince nettamente (50%) contro Biden (37%), dulcis in fundo, le zone rurali, cuore dell'America, dove The Donald vola (53%) e Biden rallenta ancora (35%). Cosa vuol dire tutto questo? Che si replica uno schema preciso, il conflitto tra città/campagna, la costa del Pacifico e quella dell'Atlantico, contro gli Stati Midwest, del Sud, il ventre della Balena America.
Altro mito di cartapesta: i ricchi votano Trump. Non è proprio così, nel sondaggio di Yahoo News/YouGov i meno abbienti sotto i 50 mila dollari all'anno votano nettamente per Biden (50%) e meno per Trump (34%), ma tra i 50 mila e i 100 mila dollari le preferenze sono ancora in favore di Joe (49% contro 43%) e Donald non può neppure festeggiare con le classi sopra i 100 mila dollari, perché è alla pari con Biden (46%). Attenzione alla quota di indecisi tra nella classe di reddito sotto i 50 mila dollari, l'11% non ha ancora deciso chi votare. Chi sta meglio sa cosa fare. Sarà il "Forgotten Man" a fare la differenza insieme all'uomo dell'immensa provincia americana. Il 3 novembre vedremo se prevarrà l'Homo Metropolitanus di Biden o l'Homo Ruralis di Trump.
Sono tutti segnali, bagliori, rumori di una corsa che dalla convention repubblicana ha svoltato a destra. Se questo scenario ha fondamento e si consolida, Trump vince. Ma la regola che vale per Biden è in vigore anche per Trump: è troppo presto. E Naturalmente la storia non si fa con i "se" né prima né dopo, tanto meno con i desideri scambiati per realtà. Così restano sull'asfalto le frenate e accelerazioni della pazza corsa per la Casa Bianca sparse qua e là. La sintesi del radiocronista che segue dai box del Gran Premio e vede i meccanici preparare gomme e rifornimento è un classico: Biden è in difficoltà, Trump corre.
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Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.