26 Maggio
L'avidità
Tre arresti per la strage della funivia a Stresa, i gestori avevano bloccato il sistema frenante per evitare interruzioni in una giornata piena di visitatori. La follia del denaro senza sicurezza. Elezioni in Iran, il presidente Rouhani scrive alla Guida Suprema Khamenei: pochi candidati, serve concorrenza. Cosa sta succedendo a Teheran?
Che succede? Mario Draghi durante il Consiglio europeo ha detto che l'Italia nel contrasto all'immigrazione è sola. Non è una novità, sono fatti noti, ma il suo discorso di fronte ai leader delle altre nazioni dell'Unione è un punto di svolta perché arriva da un premier che considera quel forum di cooperazione la soluzione e non la complicazione dei problemi.
Il tema dell'immigrazione è quello che divide ieri e oggi, le immagini agghiaccianti dei bambini, delle donne, degli uomini morti sulle spiagge della Libia sono un memento. Dalla caduta del regime del colonnello Gheddafi a oggi poco è stato fatto e il gesto dell'Europa è quello di voltare lo sguardo. Draghi ha dato appuntamento a tutti al prossimo Consiglio europeo, segno che ha in mente qualcosa di nuovo, una rottura dello schema del disimpegno fin qui seguito con puntuale cinismo da tutti i leader. Nascosto nelle formule asettiche dei vertici politici, c'è il disprezzo per la vita.
La notizia politica è questa, il resto spiove dalla cronaca dura e fredda, dal mondo che cerca un nuovo inizio nell'era post-pandemica. Si procede per aggiustamenti di rotta, serve una visione.
La cronaca ci ricorda quanto sia improvvisa la tragedia, quanto tutti i nostri sogni siano fragili. Là fuori c'è il male. E per vincerlo c'è un disperato bisogno di bene.
01
I freni della funivia erano stati disattivati
È una di quelle giornate in cui appare il... diavolo. La strage della funivia ha preso una piega che sembra uscita da un libro sinistro, cupo, in cui il male lavora con il rasoio, recide la vita degli innocenti con l'arma dell'avidità. Di fronte alla notizia resti senza parole, puoi anche essere il più allenato dei cronisti, quello più corazzato, dotato di quella durezza di fronte alla morte che ti permette di scrivere, di mantenere il...
Che succede? Mario Draghi durante il Consiglio europeo ha detto che l'Italia nel contrasto all'immigrazione è sola. Non è una novità, sono fatti noti, ma il suo discorso di fronte ai leader delle altre nazioni dell'Unione è un punto di svolta perché arriva da un premier che considera quel forum di cooperazione la soluzione e non la complicazione dei problemi.
Il tema dell'immigrazione è quello che divide ieri e oggi, le immagini agghiaccianti dei bambini, delle donne, degli uomini morti sulle spiagge della Libia sono un memento. Dalla caduta del regime del colonnello Gheddafi a oggi poco è stato fatto e il gesto dell'Europa è quello di voltare lo sguardo. Draghi ha dato appuntamento a tutti al prossimo Consiglio europeo, segno che ha in mente qualcosa di nuovo, una rottura dello schema del disimpegno fin qui seguito con puntuale cinismo da tutti i leader. Nascosto nelle formule asettiche dei vertici politici, c'è il disprezzo per la vita.
La notizia politica è questa, il resto spiove dalla cronaca dura e fredda, dal mondo che cerca un nuovo inizio nell'era post-pandemica. Si procede per aggiustamenti di rotta, serve una visione.
La cronaca ci ricorda quanto sia improvvisa la tragedia, quanto tutti i nostri sogni siano fragili. Là fuori c'è il male. E per vincerlo c'è un disperato bisogno di bene.
01
I freni della funivia erano stati disattivati
È una di quelle giornate in cui appare il... diavolo. La strage della funivia ha preso una piega che sembra uscita da un libro sinistro, cupo, in cui il male lavora con il rasoio, recide la vita degli innocenti con l'arma dell'avidità. Di fronte alla notizia resti senza parole, puoi anche essere il più allenato dei cronisti, quello più corazzato, dotato di quella durezza di fronte alla morte che ti permette di scrivere, di mantenere il sangue freddo, ma qui l'immagine del male salta fuori come un ghignante folletto che semina lutto e disperazione. Tre arresti, hanno già ammesso le loro responsabilità di fronte ai carabinieri, il freno della funivia Stresa-Mottarone - il meccanismo di sicurezza che avrebbe impedito la strage - era stato volutamente disattivato dai gestori dell'impianto per evitare qualsiasi blocco durante una domenica che s'annunciava piena di visitatori. Crash. Silenzio e agonia. La realtà più buia si spalanca davanti a noi.
Nel carcere di Verbania sono finiti il proprietario della società che gestisce l'impianto, Luigi Nerini, il direttore e il capo operativo del servizio, Gabriele Tadini e Enrico Perocchio. "Sviluppo molto grave e inquietante", dicono gli investigatori, un "gesto consapevole", i freni d'emergenza erano stati disattivati. Parla il comandante provinciale dei Carabinieri di Verbania, tenente colonnello Alberto Cicognani: "Il freno non è stato attivato volontariamente? Sì, sì, lo hanno ammesso. C'erano malfunzionamenti nella funivia, è stata chiamata la manutenzione, che non ha risolto il problema, o lo ha risolto solo in parte. Per evitare ulteriori interruzioni del servizio, hanno scelto di lasciare la 'forchetta', che impedisce al freno d'emergenza di entrare in funzione". Lo hanno fatto per i soldi. Avidità.
Sono morte 14 persone, uomini, donne, bambini. È vivo il piccolo Eitan, 5 anni, i medici stamattina lo hanno risvegliato dal coma farmacologico. I suoi occhi hanno incontrato lo sguardo della zia. In questa storia dove impera il male, è comparso il bene.
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Questo paese ha bisogno di essere ricostruito. A cominciare dall'anima, dal rispetto del diritto, dalle basi dell'educazione civica.
02
Ricostruzione. Dagli anni del Boom a quelli del Virus
Il Presidente Mattarella chiede uno sforzo corale, evoca De Gasperi e dice che "non bisogna togliere ai giovani la speranza nel futuro". Un'indagine di Marco Patricelli sul miracolo italiano che fu costruito prima di tutto dai partiti politici. Appunti per non sbagliare nel presente
di Marco Patricelli
Come la pensasse, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’aveva già dimostrato celebrando il 140° della nascita di Alcide De Gasperi e prendendo a prestito tre parole che contenevano la spinta propulsiva per l’Italia fiaccata a e piagata dalla dittatura, dalla guerra perduta e dalla guerra civile: ricostruzione, ripartenza, rinascita. Non era l’epoca delle elucubrazioni su parole mai fin allora utilizzate, come la resilienza che oggi si cita anche per i tempi di scongelamento dei bastoncini di pesce, ma della concretezza e dei tempi brevi. Allora c’era un Paese da ricostruire, dalle macerie materiali a quelle morali della nazione che aveva perso il collante identitario dopo le forzature artificiali del fascismo. Oggi c’è un Paese esausto per la sferzata a ondate della pandemia da Covid-19 che cerca la scintilla per sprigionare il fuoco della ripartenza. Continua a leggere l'articolo su List.
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Usciti dall'emergenza della pandemia, resta una domanda sul taccuino: cosa è successo in Cina alla fine del 2019 e nelle prime settimane del 2020? Abbiamo una ricostruzione, mancano tanti punti per avere il disegno completo, serve un'indagine scientifica e una iniziativa politica.
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Il virus non è più tanto "naturale"
Laboratorio P4, Wuhan, qui si studiano i virus più pericolosi del mondo (Foto Ansa).Chi l'avrebbe mai detto, un anno e mezzo fa solo avanzare l'idea che ci fosse stato un errore (per non dire altro) nella macchina di Pechino era un'eresia, ora il Virologo in Chief, Anthony Fauci va in tv e alla domanda se il virus sia di origine naturale dà una risposta in scioltezza, senza aver il timore di essere bollato come un complottista: "Non ne sono convinto, penso che dovremmo indagare su ciò che è successo in Cina. Certamente le persone che stanno indagando sostengono che l'emergenza nasca da un animale che ha contagiato gli individui, ma potrebbe essere stato qualcos'altro e noi abbiamo bisogno di scoprirlo. Per questo sono assolutamente a favore di un'indagine". Fauci conferma dunque quanto aveva già detto rispondendo a una domanda dell'Agi durante una premiazione all'ambasciata d'Italia a Washington: sul virus e la Cina serve un'indagine indipendente. Continua a leggere l'articolo su List.
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Trump: "Avevo ragione io"
Il Boeing 757 di Donald Trump in pista in Florida, a West Palm Beach, durante la campagna presidenziale del 2016 (Foto Zuma).Chi lo ha detto? Lui, Donald Trump. Un anno e mezzo dopo l'inizio della pandemia, è arrivato quel momento: "L'avevo detto". Erano i tempi (lo sono ancora, è solo cambiata la scena politica, per un po') in cui il politicamente corretto imperava nella questione epidemica. Dunque il virus è senza origine, la "cosa cinese" non era cinese, mentre sulla "variante inglese" si potevano fare i titoli e pubblicarli con l'accompagnamento della foto di Boris Johnson. Se c'era un progressista di mezzo, censura e buoncostume, con tutti gli altri, servizio in guanti bianchi. Cose che capitano, tutto passa, ieri era il pangolino oggi potrebbe essere (di nuovo) il laboratorio di Wuhan. In ogni caso, siamo giunti alla fase "io l'avevo detto" e su questo Trump farà il suo rientro il 5 giugno, in Carolina del Nord, cena e discorso con i repubblicani dello Stato che ha un motto aeronautico: "First in Flight", qui i fratelli Wright fecero volare il primo loro velivolo. Trump torna in pista. Anche il suo aereo, il Boeing 757, il Trump Force One, che durante la presidenza non era stato più usato perché il Commander in Chief viaggia sull'Air Force One.
La Cnn in marzo aveva dedicato un servizio (si occupa più di Trump che di Biden) all'aereo dell'ex presidente, descrivendolo in stato di abbandono, il simbolo del declino di The Donald. Come spesso capita alla Cnn, le cose hanno un esito differente: l'aereo è in fase di manutenzione, i motori Rolls Royce saranno revisionati, The Donald prepara un giro di Maga Rally, nelle prossime settimane farà comizi in Florida, Ohio, Georgia e North Carolina. Nel 2022 ci sarà la prima boa della presidenza Biden: le elezioni di medio-termine. Trump (forse) non sarà il candidato del 2024, ma nel Partito repubblicano senza Trump non si tocca palla, alla fine, il candidato verrà fuori dalla base trumpiana.
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Che facciamo? Un salto in Iran, tra pochi giorni si vota. E non sarà un passaggio semplice, emergono malumori per la gestione di Khamenei. E non arrivano dall'opposizione.
05
Rouhani a Khamenei: nel voto serve concorrenza
Hassan Rouhani, presidente uscente dell'Iran, ha battuto un colpo inaspettato e ha chiesto alla Guida Suprema, Ali Khamenei, di aprire alle candidature per il voto presidenziale del 18 giugno per assicurare una maggiore "concorrenza" nelle elezioni. "Il cuore delle elezioni è la concorrenza: se la eliminate, avete un cadavere", ha affermato Rouhani. Il suo vicepresidente, Eshaq Jahangiri, e l'ex presidente del Parlamento, il conservatore moderato Ali Larijani, sono stati esclusi dalla competizione. È chiaramente una mossa di Khamenei per mantenere il controllo, nulla accade in Iran senza che la Guida Suprema non abbia dato il suo via libera. "Ho scritto alla Guida Suprema ieri chiedendogli se può aiutarci su questo punto". Quanti sono i candidati che hanno ottenuto il sì dal Consiglio dei Guardiani della Costituzione? Sette.
Come funziona il regime iraniano? Facciamo un recap del gioco persiano.
Ali Khamenei, Guida Suprema dell'Iran. (Foto Ansa).L'uccisione di Qassem Soleimani all'inizio del 2020 creò uno shock nel regime, era un colpo al cuore della Guida Suprema, l'Ayatollah Ali Khamenei. Soleimani prendeva ordini diretti dal capo religioso (vera guida dell'Iran), al di fuori della tradizionale catena di comando. L'assassinio nove mesi dopo di Mohsen Fakhrizadehb, il capo del programma di sviluppo nucleare dell'Iran, ucciso in un attentato, è un altro avviso, nessuno è al sicuro. E se non lo era il generale Soleimani, figuriamoci gli altri. Chi comanda a Teheran? Ecco l'organigramma dell'impresa iraniana:
Comanda Khamenei, insieme a un gruppo di religiosi e funzionari del governo e soprattutto grazie al controllo diretto delle forze armate. Il sistema politico iraniano non è un monolite, è molto dinamico, le personalità in competizione sono parecchie, il presidente Hassan Rouhani è un uomo molto abile, un khomeinista colto, educato in Occidente, grande negoziatore. Khamenei non ha il carisma di Khomeini, la sua figura dopo la scomparsa di Qassem Soleimani è più debole, ma tutto l'apparato, fiutando il pericolo di un crollo, la minaccia della morte, si è chiuso a testuggine.
Guida Suprema, l'Ayatollah Ali Khamenei (Foto Ansa).La paranoia del potere che si sente sotto assedio. Un regime change è possibile? Tutte le amministrazioni americane ci hanno sperato - e tutte lo hanno incoraggiato. L'amministrazione Trump ha sempre negato ufficialmente di cercare di rovesciare il regime, il presidente lo ha detto a chiare lettere più volte, ma tra le righe e anche in maniera netta il segretario di Stato Mike Pompeo aveva auspicato un voltapagina, una rivoluzione interna in Iran. Poi è arrivata la pandemia, il quadro politico mondiale è cambiato, alla Casa Bianca ora c'è Joe Biden che sta conducendo una politica estera molto determinata. Il regime è in difficoltà? I segnali ci sono sempre stati, l'opposizione esiste, dopo l'uccisione di Soleimani e l'abbattimento dell'aereo di linea ucraino, la folla scese in piazza in molte città iraniane per denunciare le bugie del regime sull'abbattimento dell'aereo, negato per giorni dalle autorità iraniane e poi ammesso perché non si poteva più negare l'evidenza di fronte al mondo. Qualcosa sembra essersi rotto nell'ingranaggio del potere a Teheran, la sortita di Rouhani lo conferma e l'amministrazione Biden finora non ha concesso quanto Teheran si attendeva, la fine delle sanzioni. Tra qualche giorno vedremo se a Washington hanno ottenuto un risultato, un impegno dell'Iran sul fronte dello sviluppo nucleare. Si vota il 18 giugno, una svolta prima delle elezioni sarebbe sorprendente e tutta da interpretare.
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Cambiamo spartito. Qualche riga fa abbiamo evocato la metafora del calcio. Oggi si è spento il più grande terzino italiano, Tarcisio Burgnich
06
Tarcisio Burgnich / 1939 - 2021
Tarcisio Burgnich è stato un grande calciatore, "la roccia", il più efficace "terzino" (parola antica del dizionario del pallone che fu) della storia del calcio italiano, insieme a Claudio Gentile. Burgnich è morto a 82 anni. Fu difensore della grande Inter allenata da Helenio Herrera e del Napoli, campione d'Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970. Finale contro il Brasile, stadio Azteca Città del Messico, 21 giugno 1970, Burgnich saltava con Pelè.
Un uomo tutto d'un pezzo, un difensore arcigno che andava a cercare il gol. Figlio di un'Italia povera che si stava risollevando dalle macerie della guerra, Tarcisio Burgnich è stato un italiano della Ricostruzione: "Noi siamo nati col pallone tra i piedi, c'era solo quello. Non esistevano telefonini o altre distrazioni. Era la passione, il sogno, anche la speranza di un riscatto. I soldi venivano dopo. Non avevamo nemmeno un pallone vero e proprio: si giocava con palle di fieno tenute insieme dalle calze di nylon portate dagli americani. Avere un pallone di cuoio era roba da ricchi". Burgnich saltava con Pelè.
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Come chiudiamo questo numero di List? Con un "quaderno di appunti".
07
La provincia dell'uomo
Ci sono tante vite avventurose che non sono mai state raccontate. E anche quelle che sembrano le più miti, in apparenza prive di grandi eventi, lo sono, avventurose. Nei "quaderni di appunti" di Elias Canetti vediamo questa vita esplodere, le schegge dei suoi pensieri proiettarsi in luoghi dell'anima che avremmo voluto visitare anche noi. Tenere gli appunti sul taccuino è una fatica quotidiana, ma voltandosi indietro, alla fine comprendi gli errori, scopri le intuizioni, sotterri il passato e lo fai riaffiorare in una nuova forma. Canetti è un mirabile esempio, tra i più grandi, di questa costruzione e decostruzione. La lettura de "La provincia dell'uomo" è un viaggio senza meta che improvvisamente si materializza nella strada della vita.
L'autore del grandioso saggio intitolato "Massa e Potere", premio Nobel per la letteratura, qui si confronta con la solitudine dell'essere insieme, con il dilemma continuo della morte, della fine di tutto e della rinascita. Così nella ricerca continua del senso che si cela nel controsenso, ecco l'illuminazione:
La sua testa è fatta di stelle, ma non ancora ordinate in costellazioni.
In un mondo che fa della confusione la sua cifra, in questa nuova Babele, pensare è provare a mettere ordine. Non basta brillare, serve una meccanica celeste. Oddìo, riecco Franco Battiato, "Segnali di vita":
Segnali di vita nei cortili e nelle case all'imbrunire
Le luci fanno ricordare
Le meccaniche celesti
Siamo soli? Non è vero, è solo l'illusione di esserlo, perfino quando scriviamo, nel silenzio, c'è sempre qualcuno accanto. Siamo sulla spiaggia, a piedi nudi, guardiamo lontano, Canetti ci rivela una semplice verità:
Il mare non è mai solitario.
Poi, la solitudine esplode qualche pagina dopo, come una giostra che gira senza bambini, un non detto esplicito:
Una persona che non ha mai ricevuto una lettera.
Le parole restano. Anche quelle mai ricevute. Troppo tardi.
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conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.