6 Aprile
Le consultazioni del non-governo
Secondo giorno di consultazioni, al Quirinale tutti i big. Piovono veti, dunque alla fine faranno un (non) governo. La prova del 40 30 30 per Mattarella. Ritratti dei personaggi in scena (e colonna sonora). Il diario del titolare di List prima degli incontri dei leader con il Presidente della Repubblica.
Punto nave: Di Maio mette veti che rendono impossibile il governo; Berlusconi mette veti che rendono impossibile un governo; Salvini ha un alleato a destra che rende impossibile il governo; Renzi ha una linea politica che rende impossibile il governo. Traduzione: faranno un (non) governo. Secondo giorno di consultazioni e fine del primo giro. Il calendario del Quirinale oggi è il seguente:
10,00 Gruppi "Partito Democratico" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
11,00 Gruppi "Forza Italia - Berlusconi Presidente" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
12,00 Gruppi "Lega - Salvini Premier" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
Pausa
16,30 Gruppi "MoVimento 5 Stelle" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.
Fatto il primo giro, ne parte un altro a metà della prossima settimana. Sarà quello decisivo, nel senso che darà una soluzione oppure avvierà il transatlantico della politica verso gli scogli del non governo di transizione più o meno lungo e poi il voto. Crash.
01
Il 40 30 30 di Mattarella alla prova
La Presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.Le quote delle opzioni in mano a Mattarella sono sempre quelle di partenza, quelle della guida alla crisi di non governo pubblicata l'11 marzo scorso: 40 30 30. Rivediamo il gioco, senza ritoccare una virgola di quanto già scritto quasi un mese fa:
Il Presidente Mattarella ha il 40 per cento di possibilità di nominare lui un primo ministro, il 30 per cento di accettare un'indicazione dalla maggioranza, un altro 30 per cento di sciogliere le Camere.
Ognuna di queste soluzioni, ha un esito:
Il primo ministro nominato dal Presidente si ottiene per fallimenti consecutivi degli incarichi affidati a Salvini, Di Maio o altra personalità indicata dalle presunte maggioranze;
L'indicazione di un...
Punto nave: Di Maio mette veti che rendono impossibile il governo; Berlusconi mette veti che rendono impossibile un governo; Salvini ha un alleato a destra che rende impossibile il governo; Renzi ha una linea politica che rende impossibile il governo. Traduzione: faranno un (non) governo. Secondo giorno di consultazioni e fine del primo giro. Il calendario del Quirinale oggi è il seguente:
10,00 Gruppi "Partito Democratico" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
11,00 Gruppi "Forza Italia - Berlusconi Presidente" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
12,00 Gruppi "Lega - Salvini Premier" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
Pausa
16,30 Gruppi "MoVimento 5 Stelle" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.
Fatto il primo giro, ne parte un altro a metà della prossima settimana. Sarà quello decisivo, nel senso che darà una soluzione oppure avvierà il transatlantico della politica verso gli scogli del non governo di transizione più o meno lungo e poi il voto. Crash.
01
Il 40 30 30 di Mattarella alla prova
La Presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.Le quote delle opzioni in mano a Mattarella sono sempre quelle di partenza, quelle della guida alla crisi di non governo pubblicata l'11 marzo scorso: 40 30 30. Rivediamo il gioco, senza ritoccare una virgola di quanto già scritto quasi un mese fa:
Il Presidente Mattarella ha il 40 per cento di possibilità di nominare lui un primo ministro, il 30 per cento di accettare un'indicazione dalla maggioranza, un altro 30 per cento di sciogliere le Camere.
Ognuna di queste soluzioni, ha un esito:
Il primo ministro nominato dal Presidente si ottiene per fallimenti consecutivi degli incarichi affidati a Salvini, Di Maio o altra personalità indicata dalle presunte maggioranze;
L'indicazione di un solido premier della maggioranza si ottiene solo per smottamento di un gruppo parlamentare o rottura della coalizione (occhio al Pd e a Renzi, i quali non sono per forza la stessa cosa);
Le elezioni anticipate arrivano di fronte al fallimento di tutte le opzioni esplorate, anche quella in cui Mattarella indica un Presidente del Consiglio per fare una larga maggioranza sostenuta da tutti.
Se dovessimo scommettere oggi su un esito, non avremmo dubbi: si vota nel giro di qualche mese.
Né Di Maio né Salvini senza un accordo possono accettare un incarico da Mattarella. Ma attenzione, questa corsa al buio potrebbe favorire chi parte per primo, l'elezione dei due presidenti insegna che di fronte allo stallo la guerra lampo è dietro l'angolo.
La regola del 40 30 30 potrebbe subire degli spostamenti in serata. Il titolare ha il taccuino squadernato e vi aggiornerà sugli esiti del primo round. Ai fini della nostra analisi le chiacchiere stanno a zero, contano gli atti istituzionali e i profili psicologici dei personaggi sul palcoscenico, siamo in pieno dentro Shakespeare. Vediamo dunque chi sono i personaggi e la loro colonna sonora classica.
02
Consultazioni, psicologia e musica
Luigi Di Maio e il Barbiere di Siviglia, Matteo Salvini e La Tempesta, Silvio Berlusconi e I Pianeti, Renzi e Coriolano. La politica è tutta una questione di carattere e pentagramma. La sinfonia del Quirinale.
Luigi Di Maio. Nato ad Avellino, campano, 31 anni, politico per caso, battezzato da Grillo e Casaleggio, non ha mai lavorato, ha condotto una eccezionale campagna elettorale, il Movimento 5Stelle è al 32 per cento, quota periscopica da Balena Bianca. Non ha esperienza di manovratore di Palazzo, ma non va sottovalutato, nel blitz dei Presidenti delle Camere ha mostrato determinazione e rapidità (eccolo, l'atto istituzionale). È un animale politico a sangue freddo: calcola tutto, porta lo scontro all'estremo, picchia duro sull'avversario. Non ha paura del voto, ma se non fa il governo, fallisce e deve scaricare la responsabilità sugli altri partiti.
Il Barbiere di Siviglia, Gioacchino Rossini.
Matteo Salvini. Nato a Milano, 45 anni, leader sul campo. Ha preso la Lega al 4 per cento, un partito moribondo, e l'ha portata al 17 per cento con lo storico sorpasso su Forza Italia. Il segretario della ruspa è uno straordinario front runner, ha mostrato la sua forza quando ha imposto a Berlusconi l'accordo con Di Maio sulla presidenza delle Camere (rieccolo, l'atto istituzionale), ha un Gran Consiglio leghista di grandissima esperienza (Calderoli, Giorgetti, altri), governa le regioni più ricche del paese, ha un solo problema: Berlusconi. Non teme il voto, ha già fatto un passo indietro sulla sua presenza al governo. Ha anticipato Di Maio su questo punto, ora lo aspetta sulla riva di un nuovo bipolarismo.
La Tempesta, Sibelius.
Silvio Berlusconi. Highlander, 81 anni, sopravvive a se stesso interpretando se stesso. Ha dominato la scena per 25 anni, ha governato l'immaginario senza mai riuscire a governare il Paese, poi un bel giorno ha perso. Per sempre. 4 marzo 2018, il sorpasso di Matteo Salvini, da quel momento la Lega non è più il junior partner di Silvio. L'era Bossi è archiviata definitivamente da Matteo Salvini. Oggi il Cavaliere è il numero due che pensa di essere il numero uno, ma ha sempre un grande potere in mano: l'ovvio dei popoli, la televisione. Ha un problema che non può più levarsi di torno: Salvini. Deve stare al governo per necessità aziendale, ha piazzato bombe a orologeria sotto i ponti di tutti, tranne uno: Renzi. Il suo partner ideale è il senatore di Scandicci che guida ancora il Pd.
I Pianeti, Marte, Holst.
Matteo Renzi. Un personaggio tragico, Macbeth senza lo scettro. Ha perso tutto e comanda ancora tutto, avvinghiato al collo del partito come Dracula. I gruppi del Pd alla Camera e al Senato non fanno niente senza un suo via libera, il partito è letteralmente congelato dalla sua dichiarazione del 5 marzo: ce ne andiamo all'opposizione. Cosa che è giusta se fa parte di un processo politico in cui il Pd gioca una sua partita, ma un suicidio se figlia di un ragionamento tipo "non gioco più e porto via la palla". Renzi si scongela solo se vede una finestra per rientrare in pista insieme al suo compagno ideale: Berlusconi.
Coriolano, ouverture, Ludwig Van Beethoven.
Questa è la scena del palcoscenico del Palazzo, i suoi caratteri e la colonna sonora. Ma fuori dal teatro, in strada, cosa sta succedendo? Seguite il titolare di List.
03
Il popolo vuole il governo Frankenstein
Chi ha votato il 4 marzo ha grandi aspettative. EuroMedia di Alessandra Ghisleri le ha misurate. E lo scenario è chiarissimo, eccolo:
Lega e Cinque Stelle volano, gli altri sono tutti perdenti. E sul futuro governo che cosa pensano gli italiani? Questo:
Chi ha vinto deve governare, il resto è un pasto indigesto. La domanda successiva è innescata: chi deve fare il premier?
Come si dice in questi casi? Il popolo ha parlato. Ha anche votato il 4 marzo. Consultatevi quanto volete, alla fine questo è l'esito che si attende l'elettore. Se lo chiamate di nuovo al voto, lo esprimerà con più forza. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
Che facciamo? Andiamo in America, zona Trump. Come va la guerra del container? A che ora è l'impeachment? E il muro con il Messico lo alza o no? Quante domande. Seguite il titolare di List.
04
La guerra del container
La guerra del container sta andando come doveva andare: dazi di Trump, dazi di Xi. E ora? Si apre il negoziato. Quali sono i beni colpiti dalle tariffe di Stati Uniti e Cina. Tempi difficili per i televisori asiatici, il Wall Street Journal ha calcolato che la partita doganale vale 3.9 miliardi di dollari. Il mercato della stampa nelle sue varie declinazioni vale 1.9 miliardi, il valore complessivo per l'export della Cina è pari a 49.8 miliardi di dollari. E per l'America? La risposta "a specchio" di Pechino è un'altra botta: valore complessivo sull'export americano 46.2 miliardi di dollari, il settore dell'aviazione becca un uppercut da 16.3 miliardi di dollari, quello della soia 12.4 miliardi. Allegria, The Donald non si ferma.
05
Trump. Il criminal target è sparito
Trump non è l'obiettivo criminale dell'indagine di Robert Mueller sul Russiagate. La notizia - pubblicata dal Washington Post di Jeff Bezos, punta di diamante dei Never Trump della Silicon Valley - è di quelle da popcorn, titoli di coda e psicodramma per i liberal, ma questa è. Due anni di campagna dei media contro Trump, indagini a tappeto, molto fumo e ben poco arrosto. Attenzione, siamo nel campo del diritto costituzionale americano e delle sottigliezze giuridiche, le parole di Mueller possono essere interpretate in vario modo (esempio: Trump non può essere incriminato anche se vi fosse evidenza di una sua collusione, Trump non è per ora un criminal target, etc.) ma qui stiamo analizzando l'impatto politico del fatto. C'è chi dice che lo special counsel stia giocando a fare il gatto con il topo e che la sua rivelazione sullo status attuale di Trump punti a infondere nella Casa Bianca un senso di falsa sicurezza. Aspirazioni. Cospirazioni. Forse troppo. In ogni caso l'indagine di Mueller è da tempo uscita dai binari e dai confini del mandato, si sta occupando de facto della politica estera americana. E tra i repubblicani l'ala che chiede di mettere fine all'indagine sta crescendo. O esce un coniglio dal cilindro del Russiagate o con queste premesse l'impeachment di Trump non arriverà mai. Appuntamento al 2020. Intanto, al confine...
06
La Guardia Nazionale al confine con il Messico
Nel frattempo Trump fa Trump. Così ha deciso di spedire la Guardia Nazionale al confine con il Messico. Il ministro dell'Interno, Kirstjen Nielsen, ha dato i dettagli del piano in una conferenza stampa a Washington. Problema: immigrazione illegale. Anche in questo caso, si possono sostenere mille tesi, ma i numeri sono numeri, eccoli. Durante l'amministrazione Obama le politiche discrezionali sull'arresto e il rilascio degli immigrati irregolari hanno creato una terra di mezzo legislativa che ha incoraggiato l'immigrazione. Basta leggere questi numeri del Center for Immigration Studies per rendersi conto dell'enormità del problema. Visto il mondo reale, per tutto il resto c'è Facebook.
07
Il meraviglioso mondo di Zuckerberg
La saga di Facebook è uno spettacolo di ipocrisia. Mark Zuckerberg è stato chiamato a testimoniare di fronte al Congresso sullo caso di Cambridge Analytica, nel frattempo ha candidamente ammesso che "ci vorranno anni per risolvere i problemi di Facebook". Anni. Figuriamoci, gli anni in questo scenario significa che i problemi di oggi - privacy, credibilità delle news pubblicate, controllo degli utenti, deviazione delle emozioni - saranno tutti superati da una tecnologia ancora più potente e pervasiva. Zucky sta prendendo in giro tutti, sa benissimo che quello che dice oggi domani non varrà niente. Ha in mente una sola cosa: come sistemare la prossima trimestrale a Wall Street, appuntamento il 25 aprile. E buona prigionia social a tutti. Non ci resta che ascoltare buona musica.
08
Spotify. Toh, c'è un titano hi-tech in Europa
La quotazione a Wall Street di Spotify ha prodotto numeri stellari: 26 miliardi di valutazione per il servizio di streaming musicale che impresso un'altra curvatura al mercato. Un leader globale, dalla Svezia. Era dai tempi di Nokia che non si vedeva un'impresa così nel settore hi-tech dominato dagli americani. Come dice il dottor Frankenstein? Si può fare, anche in Europa.
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impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.